- ... e se non si fosse circondato... -
- di nani e ballerine! - diranno subito i miei piccoli lettori,
- no, ragazzi, magari si fosse limitato a quelli. Dopo un breve stage nei servizi sociali, sarebbe tornato più baldanzoso di prima a ritentare la scalata alle alture istituzionali.
Questa è politica ma non è il forte di Gianni Amelio e neppure di Pierfrancesco Favino. Quest'ultimo è chiaro. Pur lusingato dall'accostamento non gradisce essere paragonato a Meryl Streep (The Iron Lady) o a Gary Oldman (Darkest Hour), grandi teatranti ma li sa manutengoli sopraffini di ricorrenti mistificazioni. Favino vuole convincerci che quell'agonia l'ha vissuta, sofferta. Ha perfino capito l'uomo specializzato com'è in "italiani veri".
Ne è venuto un buon film, coinvolge, commuove, in qualche passaggio lacera. L'episodio di quando "Lui" va a trovare "lei": l'esitazione nel bussare alla porta, l'imbarazzo, lo smarrimento, la voglia di fuggire e di restare in quella stanza. Il viluppo pietoso, materno, amoroso lo tranquillizza, lo consola: capolavoro di Claudia Gerini, ricchezza del nostro cinema.
E allora, politique d'abord? C'entra, Pietro Nenni, l'ultimo socialista, l'imparò in Francia dove fu lasciato scappare, al solito grazie ad una vecchia amicizia fraterna quanto compromettente. A Parigi andate se avete guai con la giustizia. Arrivate vittime perseguitate, ne tornate da liberatori, eroi rivoluzionari. Esempi illustri: Ciù En-Lai, Ho-chi Minh, Khomeyni... Arenarsi - è proprio il caso - su una spiaggia maghrebina fu un errore, l'ultimo ma non il più importante. A questo si allude giochicchiando svagati con le statuine di "Garibaldi", non si dimentica che certa gente ama regolare i conti a suo tempo (ricordate Gheddafi?).
Amelio lascia a ciascuno di voi valutare o rivalutare un personaggio che, non si nega, aveva statura di statista, idee, tempra e volontà. Con questi presupposti gli è andata fin troppo bene. La prassi politica, sappiamo, prevede varie modalità di eliminazione di chi non è gradito a prescindere dal fatto che piaccia al pubblico ovvero sia stato eletto dal popolo. Democrazia, non populismo. Ne derivano anche benemerenze, le cosiddette "pulizie", solo che, avendo trascurato di spargere il detersivo a 360° come suol dirsi (anche il film lo fa presente), non è il caso di vantarsene ancora nei talk show a decenni di distanza.
Finale tristanzuolo. Si parla di una spoglia tomba da cui nei giorni di chiaro si scorge la patria perduta. Byron, Foscolo, Mazzini, se vogliamo anche Garibaldi , l'esilio oculatamente politico redime, purifica, crea eccellenze, esalta.
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