
Insieme a un veterano dell'esercito, Abel Ferrara celebra la cinefilia delle sale indipendenti di NYC. Presentato al TFF.
di Raffaella Giancristofaro
Times Square, oggi. Il regista di Il cattivo tenente parte da qui per accompagnare lo spettatore in una mappatura sentimentale degli schermi indipendenti di New York, quasi tutti dismessi: Baronet & Coronet, D.W. Griffith, Eros, Venus, Adonis, Capri e via dicendo. Lo fa in compagnia e grazie alla guida competente di un veterano della gestione delle sale e cinefilo eccentrico: Nicolas "Nick" Nicolau, di umili origini cipriote, nella Grande Mela ha saputo e potuto realizzarsi come uomo d'affari e animare la vita sociale, riaprendo o tenendo aperti cinema in declino o minacciati dalle grandi catene di produzione e distribuzione. Che sui suoi schermi si proiettino film "regular", cioè per famiglie o non proibiti, oppure a luci rosse, a Nick non importa. Quello che conta è tenere vivo il quartiere, e nella migliore delle ipotesi tenere i ragazzi lontano dalla strada.
Avendo cominciato da adolescente a lavorare come tuttofare per gestori anziani di sale e strip club, Nick negli anni ha visto centinaia di film, sia arthouse che hard core, e sviluppato un amore folle per tutti i dettagli che accompagnano il cerimoniale della proiezione e il piacere della soddisfazione dello spettatore. Tra le altre sale Nick oggi possiede e gestisce il Cinema Village a Manhattan, il Cinemart di Forest Hills (aperto nel 1927, completamente ristrutturato nel '95) e il più antico, l'Alpine di Bay Ridge.
È una simpatia evidentemente automatica, quella che scatta tra due figli di immigrati a NYC, più o meno coetanei, innamorati della città e cresciuti coi codici della streetlife e gli ingressi in sala guadagnati raccogliendo tappi di bottiglia.