Titolo originale | Les Épouvantails |
Titolo internazionale | The Scarecrows |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Tunisia |
Regia di | Nouri Bouzid |
Attori | Sondos Belhassen, Afef Ben Mahmoud, Fatima Ben Saïdane, Mehdi Hajri, Nour Hajri Joumene Limam, Noomene Hamda, Ghanem Zrelli, Oussama Kochkar. |
Tag | Da vedere 2019 |
MYmonetro | 3,14 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 13 settembre 2019
Due donne tunisine rientrano in patria dopo un'esperienza traumatica sul fronte siriano.
CONSIGLIATO SÌ
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Alla fine del 2013, Zina e Djo, entrambe ventenni, fanno ritorno in Tunisia dal fronte siriano dove sono state sequestrate e stuprate. Mentre Zina è stata separata dal suo bimbo di due mesi, Djo sprofonda nel mutismo quando scopre di essere incinta, riuscendo a raccontare la sua terribile esperienza siriana esclusivamente attraverso il libro che sta scrivendo. L'avvocato tunisino Nadia e la dottoressa Dora, volontaria di un'associazione umanitaria, le assistono nel lungo e travagliato processo di ricostruzione, ostacolato dalla violenza del loro entourage, dall'atteggiamento intransigente verso i social network e dall'angoscia che le attanaglia.
Nouri Bouzid ancora una volta affronta senza reticenze un nervo scoperto delle vicende che tormentato più di una realtà sociale del Medioriente.
La schiavitù sessuale imposta a donne che avevano raggiunto, per i motivi più diversi gli uomini della jihad in Siria è un tema di primo piano e, in assenza di una regista, era necessario avere, sia per la stesura della sceneggiatura, che per le riprese un artista che fosse in grado non solo di comprendere ma anche di portare sullo schermo con la giusta sensibilità gli sconvolgimenti del profondo causati da questi delitti che definire efferati corrisponde all'utilizzo di un eufemismo. Bouzid, come già in Beautés Cachées si conferma all'altezza del compito. Le donne che porta sullo schermo (non solo le protagoniste ma anche le altre che cercano, ognuna con i mezzi che ha a disposizione, di aiutarle) non sono personaggi ma si presentano, sin dalla loro prima inquadratura, come delle persone. La stessa scelta di presentare due condizioni femminili diverse, sia per età che per situazione psicologica e, di conseguenza, come modalità di reazione e di adesione a un possibile recupero alla 'normalità' gli permette di affrontare da più angolazioni il problema. Ciò che invece resta netto e deciso è il giudizio totalmente negativo sui maschi, a qualsiasi età e condizione sociale appartengano. Il loro distorto senso dell'onore, un rapporto visceralmente e psicologicamente insano con la sessualità finiscono con il condannarli senza appello dimostrandoci al contempo (e ancora una volta) che dal cinema dei cosiddetti Paesi islamici giungono coraggiose opere di denuncia.
Ci sono le grida. Forti, disperate, che sembrano frantumare ogni spazio chiuso. Una Tunisia avvolta nel buio quella di Bouzid. Nel periodo del regime islamico dopo l'ultima Rivoluzione del 2010-2011, quella dei Gelsomini. Les épouvantails è ambientato nel 2013. Zina e Djo, due ragazze ventenni, tornano nel proprio paese dalla Siria dove sono state sequestrate e stuprate.