signorbagheri
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martedì 5 aprile 2022
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accattivante
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A differenza del noioso uomini che odiano le donne del 2009 dello svedese Oplev questo sequel del millenium del 2011 di Fincher avvince adrenalicamente fino alla fine nonostante manchi la Rapace del 2009 sostituita da un’anonima monoespressiva impaurita Elizabeth Foy ma il talento è tutto del regista Fede Alvarez che sebbene il plot sia di una banalità sconcertante e ripetitivo dello schema con l’eroina accusata ingiustamente aiutata dal giornalista buono contro i complotti orditi dai cattivi per incastrarla rende la pellicola accattivante fino alla fine
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wolvie
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sabato 30 gennaio 2021
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salander versus salander
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Tracciare le coordinate di un film "commerciale" diventa sempre più complicato, questo " Millennium - Quello Che Non Uccide" è un tipico caso:
1) Trittico di romanzi scritti dallo svedese Stieg Larrson , UOMINI CHE ODIANO LE DONNE, LA RAGAZZA CHE GIOCAVA CON IL FUOCO, LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA.
2) Trilogia di film svedesi tratti dai precedenti romanzi.
3) Remake cinematografico di lusso di UOMINI CHE ODIANO LE DONNE, diretto da David Fincher.
4) Nel frattempo si tenta di rinvigorire la risorsa letteraria affidando allo svedese David Lagercrantz (Larsson è deceduto) un ulteriore trittico: QUELLO CHE NON UCCIDE 2015, L' UOMO CHE INSEGUIVA LA SUA OMBRA 2017, LA RAGAZZA CHE DOVEVA MORIRE 2019.
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Tracciare le coordinate di un film "commerciale" diventa sempre più complicato, questo " Millennium - Quello Che Non Uccide" è un tipico caso:
1) Trittico di romanzi scritti dallo svedese Stieg Larrson , UOMINI CHE ODIANO LE DONNE, LA RAGAZZA CHE GIOCAVA CON IL FUOCO, LA REGINA DEI CASTELLI DI CARTA.
2) Trilogia di film svedesi tratti dai precedenti romanzi.
3) Remake cinematografico di lusso di UOMINI CHE ODIANO LE DONNE, diretto da David Fincher.
4) Nel frattempo si tenta di rinvigorire la risorsa letteraria affidando allo svedese David Lagercrantz (Larsson è deceduto) un ulteriore trittico: QUELLO CHE NON UCCIDE 2015, L' UOMO CHE INSEGUIVA LA SUA OMBRA 2017, LA RAGAZZA CHE DOVEVA MORIRE 2019.
5) Esce al cinema la versione filmica U.S.A ,del primo capitolo della nuova trilogia con cast completamente nuovo.
6) Esistono anche una trilogia a fumetti su testi di Sylvain Runberg ed un adattamento televisivo della trilogia filmica svedese in 6 puntate con 110' di scene inedite.
Questo film non è da buttare, diretto dal Fede Alvarez, già regista del remake de "La Casa", riesce a creare una versione dark, con tonalità horror, donandoci un incipit che fa luce sull' infanzia di Lizbeth Salander (alla terza rinascita attoriale) e sulla sorella.
Questa versione di Lizbeth, quasi come una super eroina, stile "Punisher", dovrà vedersela con una organizzazione criminale capitanata dalla folle sorellina, per proteggere il mondo (addirittura!!!) e un bambino autistico geniale.
La aiuteranno il solito giornalista Mikael Blomkvist e un agente segreto statunitense.
Notevole il pre finale con il fucile di precisione in azione coadiuvato dal sistema di puntamento informatizzato.
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elgatoloco
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martedì 6 agosto 2019
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millenium? thnak you, not...
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Francamente questo"The Girl in the Spider's Web"(2018, Fede Alvarez)non mi dice nulla., Sarà perché l'"epopea"(?)di"Millennium"non mi interessa, sarà perché il background letterario di Stieg Larsson(ma qui viene reso filmicamente il seguito, opera di David Lagercrantz)non mi interessa e forse non lo leggerà mai, certo non è nel pensum di letture da(ancora)assolvere: fatto;sta che questo film, che potrebbe essere suggestivo per alcune figure(la dark girl in particolare, resa bene da Claire Foy, pienamente in parte, bisogna ammettere)risulta invece sconclusionato, incapace di produrre un senso(che, beninteso, può essere anche intelligentemente meticciato di nonsense, Deleuze docet)o anche solo un barlume dello stesso.
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Francamente questo"The Girl in the Spider's Web"(2018, Fede Alvarez)non mi dice nulla., Sarà perché l'"epopea"(?)di"Millennium"non mi interessa, sarà perché il background letterario di Stieg Larsson(ma qui viene reso filmicamente il seguito, opera di David Lagercrantz)non mi interessa e forse non lo leggerà mai, certo non è nel pensum di letture da(ancora)assolvere: fatto;sta che questo film, che potrebbe essere suggestivo per alcune figure(la dark girl in particolare, resa bene da Claire Foy, pienamente in parte, bisogna ammettere)risulta invece sconclusionato, incapace di produrre un senso(che, beninteso, può essere anche intelligentemente meticciato di nonsense, Deleuze docet)o anche solo un barlume dello stesso... Francamente zero, per quanto mi riguarda, non come"voto"ma per l'interesse che(non)riesce a suscitare in me(e penso in altri, e), questo film che Alvarez confeziona in maniera a suo dire furba, in realtà noiosa, sempre che non si entri nella narrazione(si fa per dire...) puramente informatica. Anche l'accompagnamento musicale, inutilmente roboante e come tale assolutamente pletorico, lungi dall'essere"dissonante"rispetto a quanto si narra, non ha alcun senso, ossia non produce"senso"nell'accezione anzidetta, di sintesi-meticciamento con il nonsense. No, sarà una questione generazionale, ma sfido molti a sentirsi in qualche modo interessati a questo film, che sarà pieno di intenzioni(ma anche l'inferno , con quel che segue...)anche ottime, ma... non presenta alcun mootivo di interesse.... El Gato
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felicity
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mercoledì 27 febbraio 2019
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una lisbeth salander più morbida e meno spigolosa
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Inseguimenti rocamboleschi in moto, poi in macchina, sparatorie, flashback, esplosioni.
Il regista muscolarizza Lisbeth Salander, senza però mai toglierle la paranormalità multimediale.
Lisbeth Salander infatti mantiene inalterata la sua essenza: eroina femminista del mondo di oggi, molto affascinante dal punto di vista teorico.
È fluida Lisbeth Salander. Lo è fisicamente (i suoi mascheramenti e le identità false), sessualmente ed emotivamente.
Claire Foy ha un viso che squarcia lo schermo ed è una attrice fantastica in un ruolo che parla pochissimo, aumentandone la postura androgina e la fragilità fanciullesca.
Lisbeth Salander e le sue imprese da hacker traumatizzata sono decisamente più comprensibili e digeribili che nel passato, meno introspettive e più concentrate sugli eventi.
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Inseguimenti rocamboleschi in moto, poi in macchina, sparatorie, flashback, esplosioni.
Il regista muscolarizza Lisbeth Salander, senza però mai toglierle la paranormalità multimediale.
Lisbeth Salander infatti mantiene inalterata la sua essenza: eroina femminista del mondo di oggi, molto affascinante dal punto di vista teorico.
È fluida Lisbeth Salander. Lo è fisicamente (i suoi mascheramenti e le identità false), sessualmente ed emotivamente.
Claire Foy ha un viso che squarcia lo schermo ed è una attrice fantastica in un ruolo che parla pochissimo, aumentandone la postura androgina e la fragilità fanciullesca.
Lisbeth Salander e le sue imprese da hacker traumatizzata sono decisamente più comprensibili e digeribili che nel passato, meno introspettive e più concentrate sugli eventi.
Protagonista dunque non è Lisbeth Salander, ma l’intreccio, lei è solo uno degli altri personaggi agiti (per quanto quello principale).
Per farlo il regista sacrifica gli altri personaggi, ma l’impressione è che in queste storie dense di eventi e meccanismi da spiegare bene in due ore, non ci sia spazio per molto altro.
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georges seurat
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lunedì 18 febbraio 2019
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chris carter
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La serie "Millennium" di Chris Carter c'entra come i cavoli a merenda.
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giulio60
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domenica 10 febbraio 2019
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stieg larsson si rivolterà nella tomba
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Film orribile sotto tutti i punti di vista. Lisbeth è impersonata da un'attrice che non ha nulla a che fare con il personaggio, Blomquist sembra uscito da una fiaba, nel libro è scritta una storia che nel film non esiste, il bambino è autistico e la trama poggia solo sui suoi disegni, nel film invece non si capisce nulla è un coacervo di violenza senza senso misto a scene patetiche che deludono totalmente. Mai visto un film più brutto che mi ha fatto arrabbiare per aver speso inutilmente tempo e denaro
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giulio60
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domenica 10 febbraio 2019
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stieg larsson si rivoltera? nella tomba
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Un film molto sotto il mediocre!!!!! Lisbeth Salander non assomiglia per niente al personaggio, l'attrice non è assolutamente adatta, anzi snatura da sola il film, poi ci pensa il resto della compagnia a rovinnare la storia con Blomquist che sembra Alice nel paese delle meraviglie. La storia del film non c'entra nulla con quella del romanzo, il bambino nel libro è AUTISTICO e parla pochissimo e la trama si basa proprio e solo sui suoi disegni, nel film c'è un'accozaglia di violenza a caso con tanta "dolcezza di ricordi patetici" che con il libri di Larsson, perchè ricordiamoci che il disegno della trama era ancora dello scrittore di svedese poi finito da Lagercrantz, non ha nulla a che fare, oltre alla delusione, rabbia, per aver speso
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Un film molto sotto il mediocre!!!!! Lisbeth Salander non assomiglia per niente al personaggio, l'attrice non è assolutamente adatta, anzi snatura da sola il film, poi ci pensa il resto della compagnia a rovinnare la storia con Blomquist che sembra Alice nel paese delle meraviglie. La storia del film non c'entra nulla con quella del romanzo, il bambino nel libro è AUTISTICO e parla pochissimo e la trama si basa proprio e solo sui suoi disegni, nel film c'è un'accozaglia di violenza a caso con tanta "dolcezza di ricordi patetici" che con il libri di Larsson, perchè ricordiamoci che il disegno della trama era ancora dello scrittore di svedese poi finito da Lagercrantz, non ha nulla a che fare, oltre alla delusione, rabbia, per aver speso soldi per vedere un film VERAMENTE ORRIBILE!!!!!!!
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gufetta76
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giovedì 27 dicembre 2018
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un abominio
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Premetto che ho letto tutta la saga, che ho visto i film precedenti ( la serie svedese è la migliore in assoluto)e quindi un'idea del personaggio Lisbeth me la sono fatta. Quesyo film è una vera schifezza. Il personaggio di Lisbeth non chiederebbe mai aiuto a Michel. Questo film ha stravolto completamente la trama del libro, inoltre ne ha stravolto i personaggi. Tutti. Compreso August. Una vera porcata.
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camillo triolo
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mercoledì 14 novembre 2018
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pessimo più del romanzetto da cui è tratto!
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LA STELLINA VALE PER MENO DELLA META' .
Film inguardabile, sotto tutti gli aspetti, peggiora la nullità della storia!
Attori dalla pessima recitazione, pessima regia ,fotografia, adattamento e tutto il resto!
non vale tempo e denaro per andare a vederlo!
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louisedominici
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mercoledì 14 novembre 2018
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non tutte le ciambelle riescono con il buco
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Per chi, come me, è amante della saga di Millennium, ed anzi attende con ansia l'uscita già preannunciata per il 22 agosto del 2019 di Millennium 6, il film ha lasciato un po' di amaro in bocca. Sarà perchè i due protagonisti principali, Lisbeth Salander, che ormai è la mia eroina preferita, (e viene anche prima di Nikita che ho amato tntissimo, sia nel film che nella serie omonima), e Mikael Blomkvist, giornalista d'inchiesta che scava a fondo nelle vicende fino a diventare esso stesso protagonista della storia, si erano ormai immedesimati nell'immaginario con i volti degli attori svedesi Noomi Rapace e Michael Nyqvist ma la scelta attoriale non mi ha convinta.
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Per chi, come me, è amante della saga di Millennium, ed anzi attende con ansia l'uscita già preannunciata per il 22 agosto del 2019 di Millennium 6, il film ha lasciato un po' di amaro in bocca. Sarà perchè i due protagonisti principali, Lisbeth Salander, che ormai è la mia eroina preferita, (e viene anche prima di Nikita che ho amato tntissimo, sia nel film che nella serie omonima), e Mikael Blomkvist, giornalista d'inchiesta che scava a fondo nelle vicende fino a diventare esso stesso protagonista della storia, si erano ormai immedesimati nell'immaginario con i volti degli attori svedesi Noomi Rapace e Michael Nyqvist ma la scelta attoriale non mi ha convinta. Forse, perchè i nuovi volti che interpretano i due protagonisti non li ricordano proprio ed un cambio radicale non premia mai. Ben lo sanno i produttori ed i registi di Criminal minds che, ad ogni sostituzione di agente, cercano sempre attori che fisicamente ricordino il precedente uscito dalla serie. Fino a quando le figure ed i ricordi vengono a sovrapporsi. I gialli nordici sono una categoria a se stante nel panorama letterario e la loro trasposizione in film non è certamente facile. Ma non basta un paesaggio innevato per ricreare l'atmosfera che Stieg Larsson prima e David Lagercrantz poi sono riusciti a creare. Insomma, pare quasi che il regista uruguaiano Federico Álvarez i libri della saga non li abbia nemmeno letti, così come pare non abbia visto i film precedenti. Se così fosse, non gli si può certamente imputare alcuna omissione, perchè ha comunque confezionato un buon prodotto. Ma il discorso cambia se visto dal punto di vista dei milioni di fan della saga. Perchè travisare o trasformare completamente il contesto ed i personaggi che ormai identificavano gli eroi nati sulla carta, e vivono quindi in noi, è un comunque un tradimento.
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