Un'opera intima e fragile sulla celebrità e la tossicità della gloria, sempre dalla parte del cuore. Recensione di Marzia Gandolfi, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
Rupert ha otto anni e una passione per John F. Donovan, supereroe e star della Tv. Con lui avvia una corrispondenza che nasconde a tutti, anche alla madre. Il segreto non sfugge però al bullo della scuola, che ruba le lettere di Rupert scatenando la reazione sproporzionata dei media. Ma Rupert è più forte di tutto, perfino del suo idolo, di cui segue le tracce diventando un attore altrettanto affermato.
Lontano da Montreal per la prima volta, Dolan convoca una rosa di star e punta a Hollywood con un film sulla celebrità e sulla tossicità della gloria.
Il regista conferma i suoi manierismi e la capacità di reinventare brani della sua vita, rendendoli ogni volta più appassionanti. I difetti di stile si scontrano e si annullano davanti alla sua sincerità, al suo entusiasmo e alla sua fede incrollabile nella vita.
In occasione dell'uscita al cinema di La mia vita con John F. Donovan, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Marzia Gandolfi.