
Titolo originale | Palladio |
Anno | 2019 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Giacomo Gatti |
Attori | Kenneth Frampton, Peter Eisenman, Antonio Foscari, Lionello Puppi, Gregorio Carboni Maestri George Saumarez Smith, Caroline Stanford, Fabrizio Magani, Francesco Doglioni, Louis P. Nelson, Alexandra di Valmarana, Alberto Torsello, Andrea Crociani, Nicolò Valmarana, Christian Malinverni, Laura Lucioli, Lorella Tonellotto, Agnese Tucci, Mara Carla Cavallaro, Marine Butera. |
Uscita | lunedì 20 maggio 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Magnitudo con Chili |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,49 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 15 maggio 2019
Per cinquecento anni Andrea Palladio, il maestro del Neoclassicismo, ha ispirato gli architetti del mondo. In Italia al Box Office Palladio ha incassato 171 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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È un racconto lineare, chiaro e raffinato quello su Palladio che il regista Giacomo Gatti, anche autore della sceneggiatura insieme a Elia Gonella, ha intrapreso. Lineare e senza orpelli proprio come lo stile dell'architetto veneto del Rinascimento che, in questo documentario, viene narrato attraverso episodi e dialoghi che si svolgono parallelamente in contesti diversi, dove il filo conduttore è proprio lui: Palladio, attraverso il suo stile classico, socialmente rivoluzionario e imitato negli anni fino ad oggi.
Dall'Université Libre di Bruxelles, dove l'architetto e docente Gregorio Carboni Maestri introduce ai suoi studenti la figura di Palladio, per poi portarli a Venezia, a "non vedere" - secondo un consiglio di Peter Eisenman - il visibile all'interno della chiesa del Redentore, simbolo di quella peste devastante che, tra il 1574 e il '75, procurò quarantamila morti, fino a giungere, come in un road movie di dialoghi e immagini, oltreoceano alla facoltà di architettura della Yale University, dove Kenneth Frampton e l'archistar Peter Eisenman raccontano le influenze del creatore italiano rinascimentale all'interno del proprio lavoro, fino a ritornare all'interno delle stupende ville palladiane.
A Villa Saraceno Lorella Tonellotto Graham mostra la dimora che custodisce con passione, sostenendo che questi luoghi debbano essere fruiti da chiunque, secondo un'ideale democratico palladiano.
Il viaggio di Carboni Maestri è dunque intervallato da scorci e interventi di studiosi, storici, proprietari delle ville, conservatori e dalle restauratrici del Centro Europeo di Restauro di Firenze che si riuniscono nei saloni della Villa in occasione di un congresso sulla figura di Palladio a Vicenza. Quei saloni dove Visconti girò Senso e che, ancora oggi, sono vissuti e ben conservati. Questo gruppo è il fulcro per narrare, attraverso linee e immagini ordinate e dirette, come le strutture lineari delle dimore del Palladio, il contesto storico, politico, estetico e sociale in cui il veneziano iniziò a operare. Le architetture del Palladio rappresentano infatti anche un chiaro punto di vista politico: era passato il tempo dei feudi e, nella seconda metà del Cinquecento, la cultura diviene uno strumento di forza rappresentativo in diversi settori e la sintesi delle forme attraverso la pulizia di elementi estetici superflui ed ostacoli pratici in architettura - come i fossati intorno alle ville - sono dei chiari esempi di questa nuova credenza nella Repubblica.
Palladio, attraverso le sue linee semplificate e decise, gli spazi collettivi, le aperture verso il paesaggio esterno che dialoga con gli ornamenti - sempre bianchi, di rimando classico - di colonne e arredi interni, o addirittura con gli affreschi del Veronese, annuncia delle vere e proprie dichiarazioni ideologiche attraverso lo stile. Dichiarazioni che vengono successivamente riprese tout court, ad esempio, da Thomas Jefferson per la maggior parte delle architetture di rappresentanza degli Stati Uniti dopo la Rivoluzione.
Diversi edifici americani, dal Campidoglio, fino alla Corte Suprema di New York degli anni Trenta dell'architetto Guy Lowell, o il Memoriale di John Russell Pope, Eggers e Higgins del 1939/1943, rappresentano delle citazioni dell'architetto veneziano. Nel 2010 ci fu un congresso negli Stati Uniti che dichiarò Palladio il padre dell'architettura americana. E poi le riprese nelle dimore storiche, da Palazzo Thiene a Vicenza, 1542-1558, alla Loggia del Capitanio, 1565/1572, fino a Palazzo Valmarana, 1565/1580, Palazzo Schio, 1560/1575, Palazzo Iseppo da Porto, 1546/1552, Palazzo Chiericati, 1550/1680.
E ancora Villa Badoer, 1554/1556 in Fratta Polesine, Villa Malcontenta a Mira, 1554/1565, e Villa Godi a Lonedo, 1537/1557 a Villa Trissino, 1534/38, fino al Teatro Olimpico di Vicenza, non terminato da Palladio. Un itinerario completo che fa appassionare quelli del settore e coloro che non conoscono ancora questa figura di architetto rinascimentale, ma più contemporaneo che mai.