Titolo originale | Lost in Space |
Anno | 2018 |
Genere | Fantascienza |
Produzione | USA |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Tim Southam, Deborah Chow, Alice Troughton, Neil Marshall |
Attori | Mina Sundwall, Max Jenkins, Molly Parker, Parker Posey, Taylor Russell, Ignacio Serricchio Toby Stephens, Amelia Burstyn, Raza Jaffrey, Adam Greydon Reid. |
MYmonetro |
Condividi
|
Ultimo aggiornamento lunedì 23 dicembre 2019
La nuova serie originale ispirata all'omonimo classico sci-fi degli anni '60. La serie ha ottenuto 1 candidatura a ADG Awards,
Lost in Space è disponibile a Noleggio e in Digital Download
su TROVA STREAMING
Compra subito
CONSIGLIATO N.D.
|
Dopo aver fatto un atterraggio d'emergenza su un pianeta alieno, la famiglia Robinson cerca di sopravvivere e di fuggire, ma i pericoli sono ovunque.
Recensione di a cura della redazione
Nella seconda stagione si ritrova la famiglia Robinson, che è stata selezionata per provare a colonizzare il sistema solare di Alpha Centauri. In seguito a un incidente, si ritrovano su un pianeta sconosciuto.
C'era una famiglia, in una galassia lontana
Overview di Ilaria Ravarino
Nel 2045 la Terra è sull'orlo del collasso. Sovrappopolazione, inquinamento, cambiamenti climatici hanno reso il pianeta assai poco ospitale. Perciò chiunque possa permetterselo, economicamente e in termini di curriculum, fa le valigie e parte. Destinazione: Alpha Centauri, la nuova frontiera, una colonia-paradiso in cui ricominciare le proprie vite da zero.
La famiglia Robinson, (il veterano John, la moglie ingegnere aerospaziale Maureen e i figli Judy, Penny e Will), una volta superato il test attitudinale previsto per i coloni, si imbarca per il lungo viaggio. Ma qualcosa, una volta in orbita, va storto: la famiglia perde il controllo della navetta spaziale, finisce inghiottita in un buco nero e precipita su un pianeta sconosciuto.
La situazione è fin da subito disperata: la navicella, schiantandosi al suolo, si è incastrata in un ghiacciaio; Maureen è ferita; Judy è intrappolata in un lago gelato; Will, il più piccolo, è finito nelle mani di una strana creatura, tra l'alieno e il robot, le cui intenzioni sono poco chiare. Unica nota positiva: l'atmosfera del pianeta è compatibile con l'essere umano. L'aria è respirabile. E forse, a una seconda occhiata, la situazione non è poi così tragica come sembra. Riusciranno i Robinson a rimettersi sulla strada per Alpha Centauri? Ce la faranno a sopravvivere su un pianeta selvaggio e ignoto? Ma soprattutto: sapranno restare uniti nonostante, evidentemente, si sopportino l'un l'altro a malapena?
Se questi eventi suonano familiari è perché la storia di Lost in Space, nuova serie distribuita da Netflix a partire dal 13 aprile, è stata già raccontata almeno in un paio di occasioni. La prima, e la più celebre, tra il 1965 e il 1968. Erano anni importanti per la serialità statunitense, che produsse in quel periodo alcuni telefilm destinati a diventare cult come Strega per amore (1965-1970), Batman (1966-1968) o The Bill Cosby Show (1969-1971). Tra i prodotti di maggiore successo c'era anche Star Trek (1966-1969), nata un anno più tardi di Lost in Space e diretta competitor per tema (la fantascienza) e tecnica (gli effetti speciali).
Creata dal premio Oscar Irwin Allen, suggestionato dal mito dei pionieri raccontato nel romanzo ottocentesco di Johann David Wyss "The Swiss Family Robinson", il Lost in Space originale era interpretato da Guy Williams e June Lockart nelle parti dei coniugi Robinson, e durò per un totale di tre stagioni e 84 episodi.
L'accoglienza critica fu mediocre, ma il pubblico rispose talmente bene che nel 1998, a trent'anni dalla messa in onda, Lost in Space arrivò anche al cinema. A portarlo in sala l'australiano Stephen Hopkins, con Akiva Goldsman alla sceneggiatura e William Hurt, Heather Graham e Gary Oldman nel cast. Il film non fu un gran successo e il finale, lasciato intenzionalmente aperto, non aprì mai la strada a un sequel.
Presentata al ComiCon di Dubai (dove è stata proposta al pubblico anche una riproduzione della navetta dei Robinson, aperta per le visite, e una procedura di registrazione per Alpha Centauri), Lost in Space è il primo tentativo esplicito di Netflix di avvicinarsi al pubblico delle famiglie.
Ma prima ancora che una feel good serie si tratterebbe, secondo Parker, di una mossa commerciale davvero intelligente: "In generale credo che Lost in Space occupi uno spazio vuoto nella programmazione, qualcosa che permetta alle famiglie di guardare insieme la tv. Lo può vedere mio figlio di undici anni, che può chiedere a me di spiegargli alcuni temi e situazioni difficili. E speriamo che lo vedano, trovando grande conforto, anche i figli di coppie litigiose o separate: guardandolo potrebbero trovare la forza di affrontare le loro paure".