Non ci sono sconti per i frutti Neanche selvatici
di Federico Pontiggia Il Fatto Quotidiano
Già l'incipit delle note di regia è fuori dal comune: "È fondamentale che ogni essere umano possa assumersi il rischio di uscire dal suo rifugio per mescolarsi agli altri". Il film non è da meno: per durata, più di tre ore; per sapienza, nei dialoghi e nella regia; per scomodità, e straordinaria inattualità. Non lo conosciamo oggi, il turco Nuri Bilge Ceylan, già Grand Prix a Cannes per C'era una volta in Anatolia e Palma d'Oro con Winter Sleep, e l'ultimo L'albero dei frutti selvatici (The Wild Pear Tree) ne ribadisce ed estende il talento: non dev'essere un uomo facile, è un artista senza compromessi. [...]
di Federico Pontiggia, articolo completo (2962 caratteri spazi inclusi) su Il Fatto Quotidiano 5 ottobre 2018