Padri, figli, sogni e vendette È "L'albero dei frutti selvatici"
di Natalino Bruzzone Il Secolo XIX
Non ci sono più la Diva Calliope, il Pelide Achille e gli Achei, ma, nello spaesamento della rabbia esistenziale, restano i lutti, almeno delle illusioni e delle aspirazioni, nella Turchia d'oggi, là dove l'epica di Troia viene ricordata in piazza con il monumento in legno del mitologico cavallo. E Nuri Bilge Ceylan, nato proprio nella zona della città cantata da Omero, invoca la sua sola Musa, il Cinema, per raccontare un ispido romanzo di formazione in "L'albero dei frutti selvatici", da giovedì nella Sale per Parthénos, girato nei dintorni di Canakkale, all'entrata dei Dardanelli, in quella fetta nordista del Paese che offre al turista non solo la guida dell'Iliade ma anche il sito della battaglia terribile di Gallipoli nella prima macelleria mondiale. [...]
di Natalino Bruzzone, articolo completo (4838 caratteri spazi inclusi) su Il Secolo XIX 1 ottobre 2018