djspesso
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martedì 21 febbraio 2017
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semplice ma intrigante
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La trama, a grandi linee, si intuisce dal trailer: arrivano gli alieni che sembrano voler comunicare qualcosa ..eh ma chi li capisce è bravo :-)
Battute a parte, questo film non è cio che ti aspetteresti, ma non è male.
Una cosa che di solito non amo, ma che ho apprezzato in questo film è la "lentezza" dell'inizio, perchè, a mio avviso non è semplice lentezza, ma aiuta a trasmettere questa sensazione di timore verso il mistero rappresentato da questi alieni.
Una cosa che invece ho apprezzato meno è stato il cambio di velocità un po' troppo marcato: se, come dicevo all'inizio il film procede con lentezza quasi a voler mostrare tutti i dettagli, tutti i perchè .
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La trama, a grandi linee, si intuisce dal trailer: arrivano gli alieni che sembrano voler comunicare qualcosa ..eh ma chi li capisce è bravo :-)
Battute a parte, questo film non è cio che ti aspetteresti, ma non è male.
Una cosa che di solito non amo, ma che ho apprezzato in questo film è la "lentezza" dell'inizio, perchè, a mio avviso non è semplice lentezza, ma aiuta a trasmettere questa sensazione di timore verso il mistero rappresentato da questi alieni.
Una cosa che invece ho apprezzato meno è stato il cambio di velocità un po' troppo marcato: se, come dicevo all'inizio il film procede con lentezza quasi a voler mostrare tutti i dettagli, tutti i perchè .. ad un certo punto tutto prende velocità e questo amore per i dettagli si traforma in cose che accadono e basta.
Non è il film perfetto ma per me è originale, soprattutto per l'approccio.
Di solito cerco di suggerire a chi, secondo me, potrebbe piacere o no un film ma in questo caso mi rimane difficile dato che questo mescola generi diversi, quindi direi che potrebbe essere un film da vedere "a scatola chiusa" :-)
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mercoledì 15 febbraio 2017
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human
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Bellissimo film Arrival, non c'è che dire... una grande storia che ci fa riflettere sull'importanza della comunicazione, sull'impatto che essa può avere nei rapporti con i nostri alleati e soprattutto con i nostri potenziali nemici. Il punto forte del film è dunque sicuramente la sceneggiatura che, seppur con qualche piccola sbavatura, racconta una storia coinvolgente, stimolante, provocatoria, soprendente e alla fine anche commovente, il tutto con un budget piuttosto contenuto (50 milioni di dollari, si pensi che Interstellar di Nolan è costato più del triplo).. Fotografia a grandi livelli, che si contraddistingue soprattutto per le belle inquadrature paesaggistiche che danno un punto in più all'estetica dell'opera.
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Bellissimo film Arrival, non c'è che dire... una grande storia che ci fa riflettere sull'importanza della comunicazione, sull'impatto che essa può avere nei rapporti con i nostri alleati e soprattutto con i nostri potenziali nemici. Il punto forte del film è dunque sicuramente la sceneggiatura che, seppur con qualche piccola sbavatura, racconta una storia coinvolgente, stimolante, provocatoria, soprendente e alla fine anche commovente, il tutto con un budget piuttosto contenuto (50 milioni di dollari, si pensi che Interstellar di Nolan è costato più del triplo).. Fotografia a grandi livelli, che si contraddistingue soprattutto per le belle inquadrature paesaggistiche che danno un punto in più all'estetica dell'opera. Bellissima la rappresentazione degli eptapodi, non vedevo una rappresentazione degli alieni così convincente da molto tempo. In sostanza, Denis Villeneuve nel complesso riesce a girare un ottimo film di fantascienza nonostante il budget contenuto ( 50 milioni di dollari, meno di un terzo di Interstellar, per intenderci). L'ottimo lavoro il regista canadese l'ha fatto soprattutto con Amy Adams, che nella pellicola recita senza alcun tipo di trucco, ne' viene mai ritoccata in computer grafica. Al contrario il regista è proprio interessato al voler esaltare i difetti fisici della sua protagonista, le sue occhiaie, le sue borse, le rughe. I suoi primi piani sono per me la vera forza del film. Alla Sandra Sandra Bullock perfetta di Gravity si contrappone questa donna imperfetta, sconvolta, stressata e quindi vera. E quindi umana.
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lunedì 13 febbraio 2017
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delicata fantascienza emotiva
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Una gran bella fantascienza emotiva che fa vibrare dolcemente le corde dell'anima dando luogo a un'esperienza extrasensoriale a tratti struggente. Un film che rappresenta un vero e proprio viaggio omerico ai confini della comunicazione tra esseri diversi dove la sensibilità e la mitezza d'animo costituiscono i collanti tra linguaggi diversi. La regia, la scenografia e il suono, molto asciutte e minimal, non fanno mai distogliere lo spettatore dalla scena e dai temi principali. La recitazione, poi, con lunghe pause e silenzi scandisce bene la profonda distanza tra gli alieni e le persone che si viene ad abbreviare solo verso la fine. Che dire...da vedere! Ottimo!
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mauro
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lunedì 13 febbraio 2017
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io extraterrestre
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Se vado al cinema e questa attività mi impegna due ore di tempo libero, pretendo che tutto ciò non si traduca nella promessa e nell'attesa di qualcosa che non arriverà mai. Questa pellicola gioca completamente sulla suspance, senza onorare l'aspettativa, non voglio enrare troppo nello specifico, perchè altrimenti spiego il film e non va bene, però diciamo che in due ore si raccontano e si sviscerano problemi, storie molto articolate e complesse, qui se concentriamo il brodo ci rimangono 30 minuti di buon girato, il resto è inutile lentezza e pellicola sprecata. Potremmo star qui a criticare tutta la sceneggiatura perchè molto approssimativa, cito solo l'evolversi del metodo per decifrare il linguaggio degli eptapodi, che proprio non sta in piedi nemeno in un film di fantascienza.
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Se vado al cinema e questa attività mi impegna due ore di tempo libero, pretendo che tutto ciò non si traduca nella promessa e nell'attesa di qualcosa che non arriverà mai. Questa pellicola gioca completamente sulla suspance, senza onorare l'aspettativa, non voglio enrare troppo nello specifico, perchè altrimenti spiego il film e non va bene, però diciamo che in due ore si raccontano e si sviscerano problemi, storie molto articolate e complesse, qui se concentriamo il brodo ci rimangono 30 minuti di buon girato, il resto è inutile lentezza e pellicola sprecata. Potremmo star qui a criticare tutta la sceneggiatura perchè molto approssimativa, cito solo l'evolversi del metodo per decifrare il linguaggio degli eptapodi, che proprio non sta in piedi nemeno in un film di fantascienza. Ciò che rende veramente scadente il film, oltre a questa ennesima pietanza riscaldata e questa inutile enfasi narrativa con continue e maniacali ripetizioni, è la presunzione e la ripresentazione dell'ennesima proiezione dell'Io in chiave mistico aliena, ma anche bigotta e molto ipocrita basta! Avatar l'ho già visto è già stato fatto. Perchè i francesi con tre soldi di budget riescono a fare bei films ed a Hollywood non sanno fare altro che copiare male se stessi? Anni fa una cosa così sarebbe passata come B movie, altro che nomination!
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domenica 12 febbraio 2017
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psicologico!!!!
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Durante un'improvvisa invasione aliena, una celebre linguista avrà il compito di comunicare con le misteriose creature nell'attesa che i potenti della terra decidano come meglio agire. Arrival offre una visione inconsueta alle tematiche relative agli alieni proponendo un approccio molto spirituale tra gli esseri umani e le misteriose creature. Un contesto estremamente introspettivo, la vicendevole ricerca di un possibile contatto atto alla comprensione piuttosto che all'offesa, il misteri relativi ad altre forme di vita rivisti sotto un'aspetto di reciproca ed inedita comprensione.
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enricodanelli
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domenica 12 febbraio 2017
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no border
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"Nessuna divisione, nessuna separazione" recitava una canzone del 2016. Il senso del film è questo. Gli espedienti della tecnica cinematografica (alcuni riusciti, altri molto meno) e la fantasiosa sceneggiatura (infarcita di scienza e tecnica, che, se fini a se stesse, nel film vengono ampiamente sbeffeggiate) servono per far passare il messaggio principale: la condivisione dei problemi porta ad una soluzione e ad un arricchimento della razza umana. La divisione porta all'auto-distruzione. In tempi di muri ai confini, Brexit (non a caso la nave aliena in Europa atterra in Gran Bretagna), respingimenti, xenofobia dilagante il messaggio è ovviamente politico e rivolto ai grandi della terra così come a tutti noi.
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"Nessuna divisione, nessuna separazione" recitava una canzone del 2016. Il senso del film è questo. Gli espedienti della tecnica cinematografica (alcuni riusciti, altri molto meno) e la fantasiosa sceneggiatura (infarcita di scienza e tecnica, che, se fini a se stesse, nel film vengono ampiamente sbeffeggiate) servono per far passare il messaggio principale: la condivisione dei problemi porta ad una soluzione e ad un arricchimento della razza umana. La divisione porta all'auto-distruzione. In tempi di muri ai confini, Brexit (non a caso la nave aliena in Europa atterra in Gran Bretagna), respingimenti, xenofobia dilagante il messaggio è ovviamente politico e rivolto ai grandi della terra così come a tutti noi. Le specificità scientifiche del film sono ben svolte e perfino comprensibili ad uno non addetto ai lavori, ma rimangono confinate nella fantasia se non per l'importanza dell'interazione linguaggio-modo di pensare-azioni conseguenti, tema nel film ben svolto. La circolarità del tempo (cui l'uomo arriverebbe dopo la modifica del linguaggio, così come ha fatto Luise nel film) dà un ulteriore senso al film, ma più che un dono appare una dannazione per l'uomo costretto a conoscere il suo futuro. Il film è pure anch'esso circolare: la prima scena è quella finale (l'interno della casa di Luise con due bicchieri di vino sul tavolo davanti alla finestra sul lago), ma per ricordarci che la morale non è sulla circolarità del tempo o del linguaggio, ma sull'arrivo del diverso e i problemi che esso pone e l'arricchimento che può dare, il titolo del film (arrivo) è alla fine del film stesso (fabula docet). Peccato che nel film ci siano alcuni elementi grossolani (la arcaica rappresentazione degli alieni come eptapodi e i suoni lugubri e angoscianti già sentiti e risentiti nella "Guerra dei mondi") e richiami artificiosi ad atmosfere malikiane, elementi per cui non si può definirlo un capolavoro. Film politicamente corretto nel 2016 quando è stato girato, giustamente scorretto e controcorrente oggi, nel 2017.
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pierdelmonte
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venerdì 10 febbraio 2017
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pesante
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Corretto ma alquanto soporifero, sicuramente evocativo, lancia un messaggio chiaro riguardo il futuro del pianeta che solo una forza aliena oramai puo’ salvare. Pero’ in una pellicola fantascientifica l’elemento pathos dovrebbe essere presente, qui risulta uno dei 10 latitanti piu’ ricercati dall’interpol.
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marcoorlando
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giovedì 9 febbraio 2017
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un altro aspetto della sci-fi
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Finalmente un film di fantascienza che si allontana dagli archetipi, divenuti in molti casi stereotipi, di genere.
Partendo da un soggetto visto e rivisto come l'invasione aliena, Arrival non si focalizza sull'opposizione uomo/alieno, ma va a fondo della condizione umana, toccandone diversi aspetti.
La sceneggiatura è ben bilanciata e, grazie a una regia magistrale lo spettatore è portato direttamente non solo dentro il film, ma dentro le emozioni vissute dalla protagonista.
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marcoorlando
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giovedì 9 febbraio 2017
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un altro aspetto della sci-fi
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Finalmente torna al cinema un film mainstream di fantascienza che esce dagli archetipi, ormai divenuti stereotipi, di genere.
Il soggetto di Arrival, infatti, è una "normale" invasione aliena, lo sviluppo della storia, però, porta la pellicola su territori diversi dalla banale contrapposizione uomo vs. alieno. Un film che parla di linguaggio, di percezione del mondo, di sentimenti e scelte di vita.
La sceneggiatura è ottima e bilanciata, unita a una regia meravigliosa (soprattutto nella prima parte), che coinvolge in tutto lo spettatore, facendogli vivere le stesse emozioni dei personaggi.
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lorenzoferraro
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giovedì 9 febbraio 2017
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gran film, ma...
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Mi è piaciuto tanto. Soprattutto per lo stile con cui questo film è stato diretto. Onore a Denis Villenueve che in un possibile campo minato ha tirato fuori una perla che raramente si vede. Molto più che convincenti anche Amy Adams e Jeremy Renner (finalmente presente in un film che non appartiene al genere "Il mondo sta finendo!" o sullo stile di Attacco al potere). L'unica cosa che non mi ha convinto è il finale, che non ho compreso fino in fondo (e confrontandomi con altre persone, sembra che non sia il solo). In ogni caso, un bel film, girato come si deve, che già di per se è una grandissima soddisfazione, che affronta un tema più volte visto, ma sotto un punto di vista diverso. Consigliato
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