Arrival |
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Un film di Denis Villeneuve.
Con Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg, Tzi Ma.
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Titolo originale Arrival.
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 116 min.
- USA 2016.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 19 gennaio 2017.
MYMONETRO
Arrival
valutazione media:
3,42
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Incontri ravvicinati del quinto tipodi woody62Feedback: 6249 | altri commenti e recensioni di woody62 |
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giovedì 26 gennaio 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Una recensione su “Arrival” non può prescindere dal film di Spielberg del 1977, vincitore di due premi Oscar, che ne costituisce ideale premessa narrativa e “filosofica”. Il primo contatto fisico con gli alieni (del “terzo tipo” secondo la definizione dell'astrofisico Hyneck), è qui superato dal “quinto tipo”, ovvero secondo la definizione di Greer, dagli “incontri bilaterali posti in essere tramite iniziative umane coscienti, volontarie ed attive, o tramite la comunicazione cooperativa con intelligenze extraterrestri”. E proprio la comunicazione è il fulcro del film, intesa nel senso del rapporto tra umani e alieni, ma soprattutto tra umani ed umani. Ne deriva che il personaggio chiave è la linguista Louise Banks (ottimamente interpretata da Amy Adams) cui è affidato l'immane compito di trovare una soluzione al problema: come comunicare con gli “eptapodi”, gli alieni con sette arti che a dire il vero nel film si intravedono appena. La brillante scienziata capisce ben presto che l'approccio vocale basato sui suoni è impraticabile (ricordate il metodo “musicale” di Spielberg?), mentre sarà un simbolismo grafico a consentire la comunicazione. Resta però il problema dato dalla complessità della lingua umana ove i significati delle parole e le mille sfumature del linguaggio possono comportare interpretazioni opposte. E' il caso di “offrire arma”, frase che gli alieni esprimono in tutti i dodici siti ove i “gusci” giganteschi sono atterrati. Solo Louise, con l'aiuto degli alieni e la collaborazione del fisico Ian Donnelly- con cui nascerà un amore -, sarà in grado di capire il reale significato della frase e questo potrà salvare il mondo. L'altro aspetto trattato dal film è la comunicazione tra gli umani; nel momento in cui il flusso di informazioni tra i diversi Stati si interrompe, sembrano prevalere gli atteggiamenti bellicosi e oltranzisti e l'umanità si avvicina al baratro della distruzione. Sarà la semplice, quanto fondamentale “teoria dei giochi” a fornire una soluzione. L'unico modo per superare la crisi è optare per un gioco “non a somma zero”, ovvero un rapporto in cui entrambi i giocatori abbiano un loro guadagno. In poche parole, serve un intento collaborativo condiviso da tutti e che può giovare a tutti. Questo accadrà per i rapporti tra gli Stati e, come si capirà alla fine, anche per i rapporti tra umani e alieni. L'aspetto più interessante del film riguarda tuttavia la protagonista Banks, compresa la sua tragedia familiare con una figlia morta per un tumore in tenera età, come si apprende dalle prime scene e nei flash durante i “colloqui” con gli alieni. Ancora una volta aiuta la comprensione il metodo comunicativo alieno che non segue una linea temporale ordinaria, ma il bellissimo finale che riguarda la vita e la storia di Louise, merita di non essere svelato. Un film da non perdere.
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