sesiglia
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sabato 16 gennaio 2016
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due ore di pura spensieratezza
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Zalone riesce a fare sempre centro. Divertimento, immagini dal mondo e realta' descrtitta dal lato comico.
In questo film Zalone ha saputo descrivere davvero le situazioni reali del "posto fisso" esagerando solo con questi viaggi stratosferici che non capitano nella realta'. Le musica meno belle di quelle dei precendenti film. Film da vedere per farsi davvero due sane risate
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(di paolo_francesco)
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sabasaba
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venerdì 15 gennaio 2016
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niente più di qualche sporadico sorriso...
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Pur avendo dichiarato pubblicamente che dopo aver amato "Cado dalle Nubi", accettato "Che bella giornata" e detestato "Sole a Catinelle" mai avrei visto "Quo Vado", complice una serata di solitudine mi sono arreso alla curiosità.
Da dove cominciare?
Punto prima questa storia del posto fisso e dei cosidetti privilegi ha fatto la puzza...Zalone c'aveva già sguazzato nei primi due film (il cugino invalido ballerino che si girava il mondo in malattia e lui che affermava "Se non facevo il cantante...io posto statale...sicuro" in CADO DALLE NUBI e tutti gli "intrighi" dei suoi parenti in Finanza, Carabinieri, etc.
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Pur avendo dichiarato pubblicamente che dopo aver amato "Cado dalle Nubi", accettato "Che bella giornata" e detestato "Sole a Catinelle" mai avrei visto "Quo Vado", complice una serata di solitudine mi sono arreso alla curiosità.
Da dove cominciare?
Punto prima questa storia del posto fisso e dei cosidetti privilegi ha fatto la puzza...Zalone c'aveva già sguazzato nei primi due film (il cugino invalido ballerino che si girava il mondo in malattia e lui che affermava "Se non facevo il cantante...io posto statale...sicuro" in CADO DALLE NUBI e tutti gli "intrighi" dei suoi parenti in Finanza, Carabinieri, etc..etc.. già sopportati in "Che bella giornata") e adesso ci mette il cosidetto "carico da 11". La premiata ditta "Medici/Nunziante" si ricordasse che l'economia la tengono su quelli con il posto fisso perchè sono loro che possono contrarre un mutuo, fare acquisti, etc... e poi scusate ma nell'ambito dei "POSTI FISSI" c'è chi se lo è sudato vincendo più concorsi e se lo continua a sudare lavorando sodo...che ne sa il signor Medici che spara cazzate e tutti ridono pagandolo pure? Va bene ridere sul malcostume italiano, anche se è dai tempi di Totò che si ride e si scherza sul pubblico impiego, ma poi quando si esagera si esagera...
Poi...io non sono un bacchettone, però...se tu fai un film per le grandi masse, per le famiglie...che cosa c'azzecca la becera forzatura di te (Checco) che effettua due prelievi su animali per effettuare una spermografia????? Tu (sempre Checco) non ce l'hai i figli e magari non te lo sei posto il problema di un bambino di 7 anni che ti vede masturbare un orso e un elefante, però...io da genitore la domanda me la pongo...
Poi ancora...come succedeva spesso in passato, le battute più divertenti sono quelle che si vedono nel trailer, per il resto...calma piatta, analizzando il film, le dita di due mani bastano ed avanzano a contare i momenti non dico divertenti ma che hanno strappato una risatina...anzi, con una si contano le battute, con l'altra si sbadiglia...
La trama...parola arcana e sconosciuta al binomio Medici/Nunziante perchè di trama non c'è traccia. Una serie scollata di presunte gag e basta. Poi come ci finisca un impiegato provinciale in mobilità a fare la guardia al polo nord qualcuno ce lo spiegherà...un festival di luoghi comuni, di battute scontate e il cattivo impiego di attori come Lino Banfi, Maurizio Micheli, Ninni Bruschetta e Sonia Bergamasco che tutto meritavano tranne che finire a fare la spalla a Luca Medici detto Zalone...
Insomma tutto come previsto, un film che è una boiata immane, senza capo nè coda, costruito a tavolino con una massiccia operazione mediatica e di marketing, in fondo se esci il 1° gennaio, nel pieno delle feste natalizie, periodo in cui l'italiano medio, sopratutto il "posto fisso", deve andare al cinema perchè a Natale si va a al cinema, e tu ti piazzi in 1500 sale, che è quasi il 50% delle sale italiane, se escludi i multisala, è chiaro che nei piccoli centri c'è solo "Quo Vado" in programmazione e solo "Quo Vado" puoi vedere...
Ultima considerazione...nel sentire parlare di questo film dalle altre persone che lo hanno visto prima di me, tutti rimarcavano la storia del "POSTO FISSO" e di tutto il diffuso malcostume annesso e connesso...nessuno ha parlato di una sceneggiatura interessante, nessuno ha rimarcato quanto fosse (se fosse) gnocca la protagonista, nessuno ha parlato di qualche elemento tecnico rilevante, insomma tutti a dire che "Quo Vado" fa ridere...e basta...un film così ti fa rimpiangere i film di Fantozzi, i film di Troisi, i film del miglior Benigni...senza scomodare i grandi del passato...
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[+] mah
(di ioamonatalia)
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andrea giostra
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mercoledì 13 gennaio 2016
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i grandi comici si vedono solo se sanno ripetersi!
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Ripetersi non è mai facile, ma i veri fuoriclasse si vedono proprio da questo: dal saper ripetere le imprese che li hanno resi famosi e gli hanno portato gloria! Nell'antica Grecia la “kûdos” (gloria) rappresentava una “forza magica” concessa dagli dèi ai Guerrieri in modo da garantire la loro superiorità sull'avversario, ma significava anche la superiorità acquisita sul campo di battaglia e manifestata nel successo che si ripeteva nelle imprese successive.
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Ripetersi non è mai facile, ma i veri fuoriclasse si vedono proprio da questo: dal saper ripetere le imprese che li hanno resi famosi e gli hanno portato gloria! Nell'antica Grecia la “kûdos” (gloria) rappresentava una “forza magica” concessa dagli dèi ai Guerrieri in modo da garantire la loro superiorità sull'avversario, ma significava anche la superiorità acquisita sul campo di battaglia e manifestata nel successo che si ripeteva nelle imprese successive. Nel nostro caso il Guerriero è rappresentato dal duo Nunziante-Zalone che per la quarta volta consecutiva superano loro stessi: in termini di spettatori e di incasso al box-office.
Il racconto di Nunziante-Zalone è realistico e contemporaneo. La sceneggiatura, pur non essendo originale, è intrigante e stimola continuamente lo spettatore sui lenti, ma inesorabili ed inevitabili, cambiamenti della nostra cultura, delle nostre relazioni umane, degli stili di vita, delle priorità morali ed etiche, del senso civico e civile di un popolo, insomma, di temi molto importanti e basilari del vivere quotidiano e del vivere rispettando il prossimo e il diverso da noi. Il tema centrale della sceneggiatura è questo, e per certi versi, la narrazione potrebbe benissimo trasformarsi in una commedia, così come in un film drammatico. Il film è, invece, un film comico, fatto per far ridere lo spettatore: e ci riesce alla grande. Ed è qui che Nunziante-Zalone si dimostrano dei fuoriclasse dell'Arte Cinematografica Italiana, e non dei semplici artisti che aguzzano la loro mente per creare delle battute cinematografiche per far ridere lo spettatore, a mò di barzelletta! Quindi, se dobbiamo essere eticamente onesti, noi che amiamo il cinema d'autore, dobbiamo riconoscere che questi due Artisti sono due Grandissimi Artisti.
La storia narra di Checco Zalone – il protagonista del Film – che ha realizzato il suo sogno di bambino: il posto fisso presso una pubblica amministrazione! Il posto fisso da adulto gli garantisce tutti i privilegi possibili e immaginabili, e lo rendono l'uomo più invidiato del suo paese: sia dalle belle donne che vorrebbero sposarlo, che dagli uomini che ne vorrebbero prendere il posto. Accade però che le nuove riforme sul lavoro volute dal Governo Nazionale, mettono a rischio tutti i privilegi acquisiti e goduti da Checco in quindici anni di onorato servizio. E' lì che iniziano le “avventure” di Checco, esilaranti ma realistiche insieme, che, con l'aiuto di un cast di attori bravissimi e azzeccatissimi nei vari ruoli (tra tutti Sonia Bergamasco ed Eleonora Giovanardi), fanno di “Quo Vado?” un eccellente Film, e, insieme, un eccellente Film Comico.
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[+] gente comune che la casta non capisce.
(di sedra)
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[+] ..una risata
(di paolo_francesco)
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rinogaetanoforever
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mercoledì 13 gennaio 2016
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imbarazzante
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Con una comicità fin troppo macchiettistica,zalone riesce con la solita tecnica della sdrammatizzaione di qualsiasi tema,anche il più delicato,ad arruffianarsi il pubblico medio,sempre più ignorante,televisivo e con una marea di luoghi comuni nella testa.
La novità del primo film,giustifica l'interesse,arrivati al quarto,tra una risatina e l'altra,ci si annoia di essere presi in giro da un progetto pensato a tavolino,che però non aiuta la gente che si dimena per recarsi al cinema,come se fosse il salvatore di ogni problema,o le sale che non concedono alternative a questa dittatura zaloniana.
Ridere,si fa bene,ma senza essere plagiati.
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flyanto
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martedì 12 gennaio 2016
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il mito del posto fisso e del non fare nulla
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L'ultima pellicola di Checco Zalone "Quo Vado?" sta riscuotendo e continuerà a riscuotere anche in seguito uno straordinario successo dovuto effettivamente al fatto che tale prodotto risulta ben confezionato denotando una piena maturità che il comico pugliese ha finalmente raggiunto.
In essa il protagonista interpreta il ruolo dell'italiano medio con l'aspirazione ad ottenere ed a mantenere il tanto agognato posto fisso in campo lavorativo. Ma poichè ormai non vi è più nulla di così sicuro, egli da un giorno all'altro si ritrova confinato di volta in volta in terre sempre più lontane e con incarichi sempre meno probabili pur di non arrendersi a licenziarsi ed a prendere la definitiva liquidazione.
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L'ultima pellicola di Checco Zalone "Quo Vado?" sta riscuotendo e continuerà a riscuotere anche in seguito uno straordinario successo dovuto effettivamente al fatto che tale prodotto risulta ben confezionato denotando una piena maturità che il comico pugliese ha finalmente raggiunto.
In essa il protagonista interpreta il ruolo dell'italiano medio con l'aspirazione ad ottenere ed a mantenere il tanto agognato posto fisso in campo lavorativo. Ma poichè ormai non vi è più nulla di così sicuro, egli da un giorno all'altro si ritrova confinato di volta in volta in terre sempre più lontane e con incarichi sempre meno probabili pur di non arrendersi a licenziarsi ed a prendere la definitiva liquidazione. Tra svariati avvenimenti ed in contempo anche una sincera storia d'amore ricambiata, Zalone riuscirà a barcamenarsi ed a prendere una saggia decisione per ciò che riguarda la propria collocazione lavorativa ed il proprio futuro.
Il film, rispetto ai suoi altri precedenti, risulta meglio congegnato e dotato di un'ironia più sottile e raffinata attraverso cui Zalone prende in giro ed in pratica anche denuncia il mal costume generale di molti italiani nel volere un futuro assicurato lavorativamente parlando ma anche, nello stesso tempo, sforzarsi poco per ottenerlo e soprattutto mantenerlo. Così vengono rappresentate tutte le manovre a cui si ricorre al fine di ottenere privilegi di ogni sorta e soprattutto vivendo aderendo ad un modo di pensare che denota la scarsa, per non dire nulla, voglia di impegnarsi duramente ed in prima persona e ricercare e dipendere continuamente dall'intensità e dal numero di legami e di clientele che si riescono a consolidare.
Insomma, in tanti anche precedentemente hanno già più volte denunciato il suddetto mal costume italiano del fare poco e solo grazie ad amicizie o conoscenze influenti, ma in "Quo Vado?" Zalone riesce a presentare la suddetta tematica in maniera alquanto originale e del tutto personale, in maniera assai divertente dove la comicità e l'ironia non scendono mai nella volgarità e nella superficialità ma confezionando un prodotto che ben incontra i gusti del pubblico, svelando o meno verità scomode e deprecabili di cui, purtroppo, si è già da tempo troppo a conoscenza, ma che in ogni caso non è superfluo riflettervi e, magari, non cercare di rimediarvi.
Altamente consigliabile come divertente scaccia pensieri.
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ollipop
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martedì 12 gennaio 2016
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un posto fisso nel successo
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Non è facile fare ridere o anche solo sorridere ;in compenso è facilissimo criticare pontificare
Checco giustamente se ne frega : sa cantare sa suonare sa comporre sa imitare etc etc e soprattutto sa far riderei
I suoi detrattori non ridono ? Non hanno evidentemente il senso dell umorismo e sicuramente sono insopportabili nel raccontare le barzellette
Far ridere e' un'arte e Zalone fa ridere : il suo cinema e' superficiale ? È' qualunquista ?
Può darsi ma tuttavia è' divertente ; Quo Vado assolve perfettamente il suo scopo : regalare per soli 7 euri buon umore battute al limite del demenziale situazioni paradossali , e se poi alla fine la cultura ne risente ma diciamocelo: ma chi se ne frega!!!
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schema
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lunedì 11 gennaio 2016
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semplicemente un buon film!
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...spinto all'inverosimile… un successo pilotato al massimo, basta vedere in quante sale è uscito (operazione di marketing ben riuscita) la gente corre a riempire le sale, tutti ne parlano nel bene o nel male…
il film è semplice dalla trama simpatica e ironica… si ride sui luoghi comuni e sulle mezze verità all'italiana… si passa un ora e mezza in allegria.
Il punto forza del film? Non è volgare e non è demenziale, anzi se uno vuole può anche riflettere su… su un Italia con il culo attaccato alla sedia e i cervelli in fuga, un Italia dove o hai ganci in politica o non vai da nessuna parte… un Italia dove ricevere delle intimidazioni mafiose è normale… Non è un film capolavoro! E' semplicemente un film!
Zalone è bravo e non starei a fare tanti paragoni (come molti fanno) esaltando ancora una volta i mostri sacri del passato come Totò, Sordì ecc ecc… siamo nel 2016 Zalone parla la lingua del 2016 (bella o brutta che sia)… su questo forum tutti a dargli contro, ma magari tra 30 anni saremo tutti li a dire “ah Zalone quello si che era un grande del cinema”.
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...spinto all'inverosimile… un successo pilotato al massimo, basta vedere in quante sale è uscito (operazione di marketing ben riuscita) la gente corre a riempire le sale, tutti ne parlano nel bene o nel male…
il film è semplice dalla trama simpatica e ironica… si ride sui luoghi comuni e sulle mezze verità all'italiana… si passa un ora e mezza in allegria.
Il punto forza del film? Non è volgare e non è demenziale, anzi se uno vuole può anche riflettere su… su un Italia con il culo attaccato alla sedia e i cervelli in fuga, un Italia dove o hai ganci in politica o non vai da nessuna parte… un Italia dove ricevere delle intimidazioni mafiose è normale… Non è un film capolavoro! E' semplicemente un film!
Zalone è bravo e non starei a fare tanti paragoni (come molti fanno) esaltando ancora una volta i mostri sacri del passato come Totò, Sordì ecc ecc… siamo nel 2016 Zalone parla la lingua del 2016 (bella o brutta che sia)… su questo forum tutti a dargli contro, ma magari tra 30 anni saremo tutti li a dire “ah Zalone quello si che era un grande del cinema”. “Chi disprezza compra” recita il detto.
Sulla questione livello culturale, ognuno scelga quello che preferisce… senza denigrare gli altri. La cultura c'è, esiste, basta cercarla... promuoverla e non imporla..Sono il primo a dire che spesso mancano film di spessore nelle sale, e che molti film meriterebbero più spazio e non solo qualche piccola sala per cultori…
Credo che per alcuni “cinefili” e non, tutto quello che ho scritto suona come una bestemmia in chiesa, ma prima di scrivere certi commenti
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guardate il film
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se potete non entrate già con la molletta sul naso per darvi un aria intellettuale
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fatevela una risata ogni tanto...
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a.mac
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lunedì 11 gennaio 2016
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straordinariamente mediocre
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In un film di Zalone intitolato "cado dalle nubi" c'è un dialogo alla fine che svela un po' il segreto del suo successo attuale; è quando la produttrice di una casa discografica, malgrado l'evidente consapevolezza di trovarsi di fronte ad un cantante alla "karaoke", Zalone, vuole a tutti costi lanciarlo sul mercato perché, dice :"...è straordinariamente mediocre... quindi funziona!".
Sembrerebbe proprio così, la mediocrità è il cardine del successo di Zalone e il suo staff lo sa perfettamente infatti funziona davvero anche in "Quo vado?". Personalmente ho avuto la sensazione di assistere ad una leggera fiction televisiva italiana, spacciata per un film riflessivo, piuttosto che a una pellicola idonea al grande schermo.
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In un film di Zalone intitolato "cado dalle nubi" c'è un dialogo alla fine che svela un po' il segreto del suo successo attuale; è quando la produttrice di una casa discografica, malgrado l'evidente consapevolezza di trovarsi di fronte ad un cantante alla "karaoke", Zalone, vuole a tutti costi lanciarlo sul mercato perché, dice :"...è straordinariamente mediocre... quindi funziona!".
Sembrerebbe proprio così, la mediocrità è il cardine del successo di Zalone e il suo staff lo sa perfettamente infatti funziona davvero anche in "Quo vado?". Personalmente ho avuto la sensazione di assistere ad una leggera fiction televisiva italiana, spacciata per un film riflessivo, piuttosto che a una pellicola idonea al grande schermo.
Usualmente, nella commedia, un protagonista più è "sui generis" e più ha la possibilità di svelare con sagacia forti elementi drammatici. In tal caso basti osservare con quanto dinamismo veniva costruito il dramma dietro ai personaggi caratterizzati da Cerami e Benigni, Monicelli e Sordi, Salce e Villaggio, Pavignano e Troisi, etc. Rappresentare sagacemente il dramma svelato dalla soggettiva di un protagonista apparentemente "idiota" è sempre stata la forza e la difficoltà della commedia che in Zalone purtroppo non c'è. Dietro il suo personaggio infantile esso affronta i problemi contemporanei con eccessiva ovvietà, tanto che sembrerebbe abbia cavalcato il malcostume italiano con il pretesto di girare un nuovo film. Personalmente credo sia molto più interessante riflettere sul fenomeno "incassi", numero eccellente a mio avviso per studiare e comprendere in maniera speculare il retaggio culturale cinematografico della nostra popolazione.
In merito alle cifre il mio plauso va in particolare a quel simposio di intelligenze che hanno saputo lanciare il film e capaci di fare i soldi con prodotti seriamente discutibili. Davvero complimenti.
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giadas
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domenica 10 gennaio 2016
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il cinepanettone che non è un cinepanettone
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Ovviamente la pellicola è più che leggerà, ma chi va a vedere questo genere di film sa di non trovarsi una candidatura per gli Oscar. Comunque mi aspettavo molto molto peggio. Come sempre la comicità di Zalone sa di "terrone" ma neanche più di tanto, vertendo invece questa volta sulle stranezze e sui costumi dell'italiano medio. Il fuoco è posto sul cosiddetto "posto fisso", quel contratto a tempo indeterminato nella sfera statale che tanto è stata desiderata dalla generazione dei nostri genitori (o almeno dei miei genitori), che però continua ad emettere un certo fascino anche per i giovani di oggi (anche se non per tutti). Questo, l'italiano medio, messo in contrapposizione con il nuovo italiano, con quei giovani che non vedono nel Bel Paese possibilità, con quei più o meno giovani che cominciano a sentirsi fuori luogo, che sentono stretta la culla della civiltà, dove forse la civiltà non c'è più.
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Ovviamente la pellicola è più che leggerà, ma chi va a vedere questo genere di film sa di non trovarsi una candidatura per gli Oscar. Comunque mi aspettavo molto molto peggio. Come sempre la comicità di Zalone sa di "terrone" ma neanche più di tanto, vertendo invece questa volta sulle stranezze e sui costumi dell'italiano medio. Il fuoco è posto sul cosiddetto "posto fisso", quel contratto a tempo indeterminato nella sfera statale che tanto è stata desiderata dalla generazione dei nostri genitori (o almeno dei miei genitori), che però continua ad emettere un certo fascino anche per i giovani di oggi (anche se non per tutti). Questo, l'italiano medio, messo in contrapposizione con il nuovo italiano, con quei giovani che non vedono nel Bel Paese possibilità, con quei più o meno giovani che cominciano a sentirsi fuori luogo, che sentono stretta la culla della civiltà, dove forse la civiltà non c'è più. È così che la scena si sposta nella lontana Norvegia, dove Checco incontra questa bella ricercatrice che crede veramente nel suo lavoro, il quale non è solo un lavoro, ma una parte di lei. Donna che rispecchia l'opposto della classica donna italiana tradizionalmente del sud tutta casa e famiglia. Famiglia con mente aperta, che chiude al suo interno diverse culture. Insomma, queste scene rappresentano tutto ciò che ricerca chi decide di abbandonare tutto e andarsene.
Questa nuova pellicola presenta forse un utilizzo meno cospicuo di turpiloquio, tentativo di comicità tutto apprezzato. Ripeto film leggero, molto leggero, ma che comunque vuol far riflettere sull'ignoranza, sulla mentalità ottusa e antiquata dell'Italia è come questa cominci a non andare più a genio a quelle nuove (e anche vecchie) generazioni che dovrebbero invece essere il cuore e la forza del Paese.
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schema
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domenica 10 gennaio 2016
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abominio o ottimo film?
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il film è semplice dalla trama simpatica e ironica… si ride sui luoghi comuni e sulle mezze verità all'italiana… si passa un ora e mezza in allegria.
Il punto forza del film? Non è volgare e non è demenziale, anzi se uno vuole può anche riflettere su… su un Italia con il culo attaccato alla sedia e i cervelli in fuga, un Italia dove o hai ganci in politica o non vai da nessuna parte… un Italia dove ricevere delle intimidazioni mafiose è normale… Non è un film capolavoro! E' semplicemente un film!
Zalone è bravo e non starei a fare tanti paragoni (come molti fanno) esaltando ancora una volta i mostri sacri del passato come Totò, Sordì ecc ecc… siamo nel 2016 Zalone parla la lingua del 2016 (bella o brutta che sia)… su questo forum tutti a dargli contro, ma magari tra 30 anni saremo tutti li a dire “ah Zalone quello si che era un grande del cinema”.
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...spinto all'inverosimile… un successo pilotato al massimo, basta vedere in quante sale è uscito (operazione di marketing ben riuscita) la gente corre a riempire le sale, tutti ne parlano nel bene o nel male…
il film è semplice dalla trama simpatica e ironica… si ride sui luoghi comuni e sulle mezze verità all'italiana… si passa un ora e mezza in allegria.
Il punto forza del film? Non è volgare e non è demenziale, anzi se uno vuole può anche riflettere su… su un Italia con il culo attaccato alla sedia e i cervelli in fuga, un Italia dove o hai ganci in politica o non vai da nessuna parte… un Italia dove ricevere delle intimidazioni mafiose è normale… Non è un film capolavoro! E' semplicemente un film!
Zalone è bravo e non starei a fare tanti paragoni (come molti fanno) esaltando ancora una volta i mostri sacri del passato come Totò, Sordì ecc ecc… siamo nel 2016 Zalone parla la lingua del 2016 (bella o brutta che sia)… su questo forum tutti a dargli contro, ma magari tra 30 anni saremo tutti li a dire “ah Zalone quello si che era un grande del cinema”. “Chi disprezza compra” recita il detto.
Sulla questione livello culturale, ognuno scelga quello che preferisce… senza denigrare gli altri. La cultura c'è, esiste, basta cercarla... promuoverla e non imporla...
Sono il primo a dire che spesso mancano film di spessore nelle sale, e che molti film meriterebbero più spazio e non solo qualche piccola sala per cultori…
Credo che per alcuni “cinefili” e non, tutto quello che ho scritto suona come una bestemmia in chiesa, ma prima di scrivere certi commenti
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