Quo Vado? |
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Un film di Gennaro Nunziante.
Con Checco Zalone, Eleonora Giovanardi, Sonia Bergamasco, Maurizio Micheli.
continua»
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 86 min.
- Italia 2016.
- Medusa
uscita venerdì 1 gennaio 2016.
MYMONETRO
Quo Vado?
valutazione media:
2,89
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Zalone, l’apoteosi della banalitàdi Antonello VillaniFeedback: 3405 | altri commenti e recensioni di Antonello Villani |
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venerdì 12 febbraio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Quo vadis, Zalone? Dritto in banca, verrebbe da dire. D’altra parte Croisette e red carpet all’Academy Awards sono off limits anche per chi ha sbaragliato la concorrenza con incassi milionari. Davvero imbarazzante la commediola sul travet che lotta con le unghie e con i denti per salvare il posticino statale che gli garantisce quaglie, salumi, formaggi ed ogni prodotto della nostra buona terra. Checco, questo il nome del protagonista, si ritrova nel bel mezzo di una riforma che mira a scardinare il principio dell’inamovibilità nella pubblica amministrazione, costretto ad emigrare in Norvegia pur di conservare l’ufficietto di una città di provincia. Personaggi sopra le righe, madri succubi di figli che pretendono la colazione a letto e la camicia stirata alla perfezione. Vabbè, la mamma è sempre la mamma specie se italica. In tanta confusione arriva come una nota stonata lo pseudo pretesto cinematografico (letterario sembra francamente troppo) del capo tribù a cui viene narrata la storia dell’impiegatuccio mandato per mezzo mondo in nome della spending review. E questo non solo per le faccette nere truccate con il lucido da scarpe, ma soprattutto per il finale buonista pronto a ricordare che con la beneficenza non ci guadagna solo la nostra coscienza ma anche l’economia nazionale. Italiani brava gente, l’epilogo giunge dopo il pistolotto su quanto sia difficile comportarsi onestamente e rispettare le leggi nel nostro Paese. Autoindulgenza irritante per una morale appiccicata con lo sputo, il messaggio che gli italiani siano sempre i migliori ed il nostro bel paese resti tale anche quando i rifiuti invadono le strade e la maleducazione regna sovrana è l’ultimo colpo assestato allo spettatore a cui sono stati spillati i soldi dal portafoglio. Un’ora e mezza che sembra interminabile anche per i più giovani cresciuti con la De Filippi ed il Grande Fratello. Poche risate, solo qualche sorriso smorzato da una sceneggiatura che ricorre a masturbazioni di plantigradi e a battute da scuola primaria per “alzare” il livello della comicità. Dopotutto Zalone è affetto da coprolalia, una patologia che lo assimila financo a quel genio musicale di Mozart. Tant’è. Espedienti narrativi di scarso valore che rischiano di relegare il film di Gennaro Nunziante nel completo anonimato, seppellito da una valanga di scemenze che mortificano l’intelligenza altrui. Ma il comico pugliese sa come sfruttare la sua notorietà ed una macchina pubblicitaria da far impallidire i kolossal americani per convincere gli spettatori che il suo successo non è un fuoco di paglia, sorretto com’è dalle innumerevoli improvvisate in tv per sponsorizzare un prodotto a basso costo e di infima qualità. Il Checco nazionale cavalca l’onda del momento, fotografa in maniera sfocata la realtà nostrana che, in fin dei conti, non è poi così complessa come sembra. Vizi e tic degli italiani raccontati in maniera semplicistica, “Quo Vado?” potrebbe conquistare l’Oscar per il peggior film dell’anno eppure il botteghino, come ricorda qualcuno, ha sempre ragione. Sarà vero? Qui lo snobismo dell’intellighenzia non c’entra nulla, a gridare vendetta sono gli stessi attori comici che hanno fatto la storia della commedia all’italiana. Come dire: non basta una faccia alla Mr Bean ed una recitazione sincopata accompagnata da qualche battuta grossolana per fare un buon prodotto. Il cinema, cari Nunziante e Zalone, è altra cosa. Gioioso e spensierato talvolta, ma pur sempre una cosa seria.
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