vanessa zarastro
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domenica 1 novembre 2015
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in una realtà trasfigurata
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The Lobsterè un film strano, una pellicola grottescacon dettagli talvolta raccapriccianti di gusto decisamente surrealista, in linea con il cinema intricato - talvolta definito “stralunato” -del regista greco Yorgos Lanthimos.
In un ipotetico “oggi” (un presente parallelo) in una realtà trasfigurata forse Irlanda o forse un altro affascinante paese nordico, David (un bravo Colin Farrell ingrassato appositamente) cerca una compagna di vita e la trova in un hotel squallidissimo, dove le persone sono come dei manichini pilotati dai gestori dell’albergo: una coppia di intrattenitori-cantanti.La vicenda è narrata con gusto del paradosso illuminata da una luce sinistra sempre un po’ marroncina… È vietato essere single nella società e se non si riesce a fidanzarsi in 45 giorni si viene trasformati, sempre nell’albergo, in un animale a scelta: Colin Farrell ha scelto di diventare l’aragosta nella malaugurata ipotesi di rimanere single (vivono tantissimo e sono sempre in mare, spiega), ed è accompagnato da Bob, un cagnolino che una volta, appunto, era suo fratello.
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The Lobsterè un film strano, una pellicola grottescacon dettagli talvolta raccapriccianti di gusto decisamente surrealista, in linea con il cinema intricato - talvolta definito “stralunato” -del regista greco Yorgos Lanthimos.
In un ipotetico “oggi” (un presente parallelo) in una realtà trasfigurata forse Irlanda o forse un altro affascinante paese nordico, David (un bravo Colin Farrell ingrassato appositamente) cerca una compagna di vita e la trova in un hotel squallidissimo, dove le persone sono come dei manichini pilotati dai gestori dell’albergo: una coppia di intrattenitori-cantanti.La vicenda è narrata con gusto del paradosso illuminata da una luce sinistra sempre un po’ marroncina… È vietato essere single nella società e se non si riesce a fidanzarsi in 45 giorni si viene trasformati, sempre nell’albergo, in un animale a scelta: Colin Farrell ha scelto di diventare l’aragosta nella malaugurata ipotesi di rimanere single (vivono tantissimo e sono sempre in mare, spiega), ed è accompagnato da Bob, un cagnolino che una volta, appunto, era suo fratello.
Attorno all’albergo vi è un fitto bosco dove, vivono i “solitari” cioè le persone che sono riuscite a fuggire dall’Hotel. Qui al contrario è vietato accoppiarsi e, nel caso ciò avvenisse, ci sarebbero pene fisiche tremende e orrende mutilazioni.Rachel Weisz è una “solitaria” molto bella di cui David s’innamora: condividono entrambi l’essere miopi.
Il capo di questa seconda comunità rappresentata nel film è una perfida e determinata Léa Seydoux. Colin e Rachel, dopo aver coniato perfino un linguaggio del corpo tutto loro che gli permette di comunicare senza parlare e senza essere decifrati dagli altri membri della comunità, cercano di eludere la sorveglianza del capo per tornare insieme in Città e coronare il loro sogno d’amore. Vincerà il potere o vincerà il desiderio di amore? Ci sarà un prezzo da pagare?
In entrambi gruppi comunque la società impone sempre regole rigide sui comportamenti individuali che non lasciano spazio alla libertà, alla fantasia, agli affetti. E per assurdo sembrerebbe invece che l’amore possa nascere solo in condizioni di divieto, di rischio dell’incolumità.
Presentato a Cannes nel 2015, dove ha vinto il premio della Giuria, The Lobster ha diviso la critica sul considerare o meno di essere alla presenza di un classico del cinema satirico.
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robert eroica
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domenica 8 novembre 2015
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the lobster
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THE LOBSTER
Durante una scena in cui un gruppo di persone si accinge ad una strana caccia all’uomo, un personaggio dice all’altro: “devi puntare sull’effetto-sorpresa, non sulla velocità”. E forse il segreto di “The Lobster” potrebbe essere proprio questo: affrontare ogni blocco narrativo come uno spiazzamento continuo ai danni dello spettatore. O per meglio precisare, “contro” lo spettatore. Come nei migliori esempi di cinema della crudeltà, da Bunuel a Ferreri, da Pasolini a Papatakis.
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THE LOBSTER
Durante una scena in cui un gruppo di persone si accinge ad una strana caccia all’uomo, un personaggio dice all’altro: “devi puntare sull’effetto-sorpresa, non sulla velocità”. E forse il segreto di “The Lobster” potrebbe essere proprio questo: affrontare ogni blocco narrativo come uno spiazzamento continuo ai danni dello spettatore. O per meglio precisare, “contro” lo spettatore. Come nei migliori esempi di cinema della crudeltà, da Bunuel a Ferreri, da Pasolini a Papatakis. Creare verso lo spettatore una specie di agguato. Per scalfirne le certezze, alimentarne i dubbi, producendo una “crisi”. Come la “crisi” in cui si trova Colin Farrel (straordinario nella sua recitazione tutta implosa, sottotono e volutamente asettica) che affronta il tempo che gli resta (45 giorni) con la catatonia della vittima designata. Prima di essere trasformato in un animale, pena per chi non trova l’anima gemella. Chiuso in un albergo imprecisato, in un luogo indistinto (Fruttero e Lucentini avrebbero detto che si tratta di un enigma in luogo di mare) dentro un tempo che nega se stesso ponendosi in un futuro distopico che fa paura nella sua intransigente spietatezza. L’architetto di Farrel è prigioniero di una società totalizzante e orwelliana in cui si sopravvive solo se si è disposti ad amare, ad ogni costo, anche con l’inganno. E che ha il suo contraltare in un gruppo di ribelli, i “solitari” che invece negano ogni possibilità di legame affettivo, in una logica opposta e speculare al regime che combattono. Il film innova dove inventa, si tradisce un po’ dove deve sviluppare invece che introdurre. Cioè è abilissimo a impressionare, meno nel momento in cui deve mantenere la magia a livelli di guardia. Comunque dopo il risultato già più che degno di “Alps”, questa allegoria è un ulteriore passo in avanti, verso il capolavoro che probabilmente Lanthimos dirigerà domani. VOTO: 7
Robert Eroica
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nerone bianchi
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lunedì 16 novembre 2015
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visione
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L'idea di partenza di questo lavoro è molto bella, visionaria e ricca di suggestioni.
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L'idea di partenza di questo lavoro è molto bella, visionaria e ricca di suggestioni. Siamo in un mondo dove è considerato grave reato il vivere da soli, quelli che si ostinano a farlo vengono rinchiusi in un hotel dove hanno a disposizione 45 giorni di tempo per trovarsi una o un partner, se riescono hanno diritto ad una stanza matrimoniale per due settimane, superate le quali c'è la prova di altre due settimane da trascorrere insieme su un piccolo yacht nel lago antistante la struttura. Quando il rinchiuso non riesce a trovare l'anima gemella viene trasformato in un animale a sua scelta, se invece bleffa, ossia fa finta di aver trovato un partner solo per paura di diventare animale e la cosa si scopre, viene trasformato in un animale che nessuno vorrebbe mai essere. Poco distante dall'hotel, in un bosco, vivono coloro che sono fuggiti da questo lager surreale, quelli che vogliono affermare il diritto a vivere da soli. In questo caso però non siamo di fronte ad una nobile resistenza contro l'omologazione imposta dal sistema, e la memoria non può che portarci al Fahrenhait 451 di Truffaut, i fuggiaschi del bosco sono peggio degli altri, con regole ancor più spietate, per cui è lecito solo masturbarsi e non avere rapporti con nessun altro simile. Come si dice, dalla padella alla brace. L'architettura attraverso cui si sviluppa il racconto è davvero intrigante e ricca di infiniti spunti. La realizzazione non onora appieno tanta creatività, si sarebbe forse dovuto spingere molto di più sull'ironia, sul divertimento, sul paradosso, sta di fatto che il ritmo è lento, troppo lento, e alla fine, implacabili, le palpebre scendono. Peccato.
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guidobaldo maria riccardelli
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venerdì 1 aprile 2016
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buono, ma largamente il meno riuscito di lanthimos
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Buon soggetto, fantasioso ed irriverente, così come il ritmo, sempre ben sostenuto e calibrato a dovere (specie nella prima parte). Insomma, si tratta di una buona pellicola, certamente da visionare, ma, e su questo nutro pochi dubbi, si tratta della peggiore di Giorgos Lanthimos.
Innanzitutto non ho gradito tre scelte tecniche, fino ad ora mai esplorate dal cineasta ateniese, complici nel diminuire l'aderenza del tutto alla (ir)realtà: l'uso della musica extradiegetica, peraltro ben scelta, l'adoperare la voce narrante, ovviamente off ed infine il servirsi di un escamotage quale il ralenti, che personalmente gradisco ben poco.
Oltre a questo, se la prima parte si snodava con una sua "logica illogicità", il secondo tempo si fa eccessivamente confuso, dubbioso su quale possa essere la via maestra da seguire, arrivando, ad ogni buon conto, ad un finale delicato, in pieno stile Lanthimos.
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Buon soggetto, fantasioso ed irriverente, così come il ritmo, sempre ben sostenuto e calibrato a dovere (specie nella prima parte). Insomma, si tratta di una buona pellicola, certamente da visionare, ma, e su questo nutro pochi dubbi, si tratta della peggiore di Giorgos Lanthimos.
Innanzitutto non ho gradito tre scelte tecniche, fino ad ora mai esplorate dal cineasta ateniese, complici nel diminuire l'aderenza del tutto alla (ir)realtà: l'uso della musica extradiegetica, peraltro ben scelta, l'adoperare la voce narrante, ovviamente off ed infine il servirsi di un escamotage quale il ralenti, che personalmente gradisco ben poco.
Oltre a questo, se la prima parte si snodava con una sua "logica illogicità", il secondo tempo si fa eccessivamente confuso, dubbioso su quale possa essere la via maestra da seguire, arrivando, ad ogni buon conto, ad un finale delicato, in pieno stile Lanthimos.
Le interpretazioni sono buone, anche se lontane da quello stile che Giorgos Lanthimos aveva preteso nelle altre sue opere: a questo proposito, mi risulta abbastanza inspiegabile il modesto utilizzo della splendida Aggeliki Papoulia, relegata ad una parte sì importante, ma poco presente.
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nunziettì
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martedì 17 novembre 2015
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mio fratello é un cane
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The lobster
Geniale. Un film mai visto.
Nella sua pazzesca rappresentazione della realtà non passa attraverso l'uso del 'come se' o della metafora ma passa direttamente e senza fronzoli al nocciolo del problema. Non ci sono allegorie né falsità ma solo un racconto della realtà tagliente e non convenzionale.
Un ottimo film da vedere 2 volte. La prima per divertirsi la seconda per capire
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iris 29
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venerdì 12 febbraio 2016
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genialmente inquietante e attuale
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Un film particolare, ambientato in un futuro dove le persone non possono vivere senza un compagno o compagna, e hanno la possibilità di trovare in 45 giorni la propria anima gemella altrimenti vengono trasformati in un animale da loro scelto. È un film psicologico, filosofico e presenta una critica nei confronti delle false convenzioni sociali che la società di oggi ci impone. Vengono presentati tre scenari l'hotel, la città, e il bosco. La scelta avviene nell'hotel dove si può decidere di vivere il resto della propria vita come una farsa, fingendo di essere qualcun altro e andando a vivere in città altrimenti si viene trasformati in animali, o fuggire nel bosco con i ribelli che respingono l'amore e impediscono le relazioni.
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Un film particolare, ambientato in un futuro dove le persone non possono vivere senza un compagno o compagna, e hanno la possibilità di trovare in 45 giorni la propria anima gemella altrimenti vengono trasformati in un animale da loro scelto. È un film psicologico, filosofico e presenta una critica nei confronti delle false convenzioni sociali che la società di oggi ci impone. Vengono presentati tre scenari l'hotel, la città, e il bosco. La scelta avviene nell'hotel dove si può decidere di vivere il resto della propria vita come una farsa, fingendo di essere qualcun altro e andando a vivere in città altrimenti si viene trasformati in animali, o fuggire nel bosco con i ribelli che respingono l'amore e impediscono le relazioni. Alcune scene sono molto lente ma danno la possibilità di assimilare e di elaborare il significato profondo del film. Il film tocca più generi, commedia, thriller, dramma, romantico, fantascienza, psicologico. Il regista ha avuto un'idea originale e ha creato un piccolo capolavoro grazie anche alla recitazione di un grande cast. È un film che prende lo spettatore pian piano e alla fine lo cattura e non lo lascia più andare. Il finale è scioccante ma aperto alle diverse interpretazioni, permette anche a noi di fare una scelta.
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stoker92
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mercoledì 17 febbraio 2016
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insieme per forza!
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Meglio soli che mal accompagnati! O forse no, nel distopico mondo di Yorgos Lanthimos dove la coppia è il massimo punto di arrivo per far sì che la società funzioni, tutti noi dobbiamo essere corrisposti a qualcuno, pena la trasformazione in animale per avere in altra opportunità di trovare la nostra metà. Non importa essere felici, l importante è non rimanere da soli. Farrel, attore che riesce ad immedesimarsi nel ruolo di protagonista, apatico, ignavo della vita che scorre e persino meschino nella ricerca della compagna della sua vita, ci porta ad esplorare un mondo piatto e monotono fatto di stereotipi. Rinchiuso in una sorta di istituto per trovare l anima gemella, Farrel scenderà a compromessi pur di non trasformarsi in animale per poi sfuggire dalle imposizioni di una società malata e bigotta che percepisce la solitudine sentimentale come un pericolo a discapito del cosiddetto vero amore.
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Meglio soli che mal accompagnati! O forse no, nel distopico mondo di Yorgos Lanthimos dove la coppia è il massimo punto di arrivo per far sì che la società funzioni, tutti noi dobbiamo essere corrisposti a qualcuno, pena la trasformazione in animale per avere in altra opportunità di trovare la nostra metà. Non importa essere felici, l importante è non rimanere da soli. Farrel, attore che riesce ad immedesimarsi nel ruolo di protagonista, apatico, ignavo della vita che scorre e persino meschino nella ricerca della compagna della sua vita, ci porta ad esplorare un mondo piatto e monotono fatto di stereotipi. Rinchiuso in una sorta di istituto per trovare l anima gemella, Farrel scenderà a compromessi pur di non trasformarsi in animale per poi sfuggire dalle imposizioni di una società malata e bigotta che percepisce la solitudine sentimentale come un pericolo a discapito del cosiddetto vero amore. Da un estremismo all altro passiamo all altra faccia della medaglia ovvero coloro che, inaffettivi e privi di qualsivoglia sentimento di affetto verso le persone, raffigurato dal gelido volto di Lea Seidoux. Farrel trovera l amore, un amore vero, ma lo troverà dalla parte sbagliata del mondo di Lanthimos, costretto così a portaerei segni della sua scelta sbagliata secondo gli altri. The lobster è un gioiellino di critica, viscerale, audace e di denuncia conte gli stereotipi della società.
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kaipy
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domenica 1 novembre 2015
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assurdamente reale, ironico, violento e disperante
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Quando il nostro presente diventa, in un prossimo futuro, distopico non può non condurci verso una riflessione sulla nostra società, sul modo in cui si costruiscono i rapporti e si creano modelli di comportamento, agghiacciante! Ma la cosa davvero più terrificante è la crudeltà insita in questo futuro...
la prima parte è geniale, la seconda si ingolfa e si riprende nel finale. Nonistante questo il film è da 4 stelle perchè è il film più assurdamente reale, ironico, amaro e disperante che io abbia mai visto.
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Quando il nostro presente diventa, in un prossimo futuro, distopico non può non condurci verso una riflessione sulla nostra società, sul modo in cui si costruiscono i rapporti e si creano modelli di comportamento, agghiacciante! Ma la cosa davvero più terrificante è la crudeltà insita in questo futuro...
la prima parte è geniale, la seconda si ingolfa e si riprende nel finale. Nonistante questo il film è da 4 stelle perchè è il film più assurdamente reale, ironico, amaro e disperante che io abbia mai visto.
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dian71cinema
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lunedì 16 novembre 2015
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commercializzare l'aragosta..
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NON SAREBBE AFFATTO MALE.. E' UN FILM SENZA DUBBIO FORTE..DA MOLTEPLICI PUNTI DI VISTA.. SIA PER L'OTTIMA E STRAVAGANTE SCENEGGIATURA..CHE SOLO PER L'ORIGINALITA' ANDREBBE PREMIATO TRA I MIGLIORI FILM DELL'ANNO..SIA PER UNA OTTIMA INTERPRETAZIONE DI NUMEROSI INTERPRETI CHE TROVIAMO NEL VARIOPINTO CAST DI ATTORI ED ATTRICI PIU' O MENO NOTI.
L'ASPETTO FORSE PIU' INTERESSANTE DI QUESTO FILM E' CHE. SE SEGUITO CON MOLTA ATTENZIONE..LASCIA APERTE NUMEROSE DISCUSSIONI E SPUNTI DI ANALISI SOCIOLOGICHE INTERESSANTI.
LE NUMEROSE E BREVI SEQUENZE MANDANO CONTINUI MESSAGGI ALLO SPETTATORE (PROVOCATORIE MA PROPRIO PER QUESTO OBBLIGANDO LO SPETTATORE A GUARDARE DENTRO DI SE') IN MANIERA CRUDA E NUDA PONENDO RIFLESSIONI SUL TEMA DELLA RICERCA DELL'AMORE E DELLE VARIE CONVENZIONI SOCIALI IN CUI MOLTI RESTANO "IMPRIGIONATI".
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NON SAREBBE AFFATTO MALE.. E' UN FILM SENZA DUBBIO FORTE..DA MOLTEPLICI PUNTI DI VISTA.. SIA PER L'OTTIMA E STRAVAGANTE SCENEGGIATURA..CHE SOLO PER L'ORIGINALITA' ANDREBBE PREMIATO TRA I MIGLIORI FILM DELL'ANNO..SIA PER UNA OTTIMA INTERPRETAZIONE DI NUMEROSI INTERPRETI CHE TROVIAMO NEL VARIOPINTO CAST DI ATTORI ED ATTRICI PIU' O MENO NOTI.
L'ASPETTO FORSE PIU' INTERESSANTE DI QUESTO FILM E' CHE. SE SEGUITO CON MOLTA ATTENZIONE..LASCIA APERTE NUMEROSE DISCUSSIONI E SPUNTI DI ANALISI SOCIOLOGICHE INTERESSANTI.
LE NUMEROSE E BREVI SEQUENZE MANDANO CONTINUI MESSAGGI ALLO SPETTATORE (PROVOCATORIE MA PROPRIO PER QUESTO OBBLIGANDO LO SPETTATORE A GUARDARE DENTRO DI SE') IN MANIERA CRUDA E NUDA PONENDO RIFLESSIONI SUL TEMA DELLA RICERCA DELL'AMORE E DELLE VARIE CONVENZIONI SOCIALI IN CUI MOLTI RESTANO "IMPRIGIONATI".. SIA CHE SCELGANO LA COPPIA A TUTTI I COSTI..IN UNA RICERCA SPASMODICA MA POVERA DI ELEMENTI REALI E COSTRUTTIVI DI UN RAPPORTO VERO (LO ZOPPO CHE CERCA L'AFFINITA' IN UNA DISABILITA' IDENTICA ALLA SUA..O IL PERDERE SANGUE DAL NASO..) SIA NELLA SCELTA DI RESTARE LIBERI E SINGLE A TUTTI I COSTI....(SENZA PROVARE ALCUNA EMOZIONE FINO ALL'ECCESSO DI PROIBIRSI SESSO, AMORE, E PERSINO UN BALLO IN COPPIA PREFERENDO DI FARLO DA SOLI CON CUFFIETTE..) IL RISCHIO CONCRETO IN OGNI CASO E' QUELLO DI TORNARE AD UNA INVOLUZIONE (TRASFORMATI IN ANIMALE APPUNTO.. OPPURE DIVORATI DA ESSI IN UNA TOMBA SCAVATA CON LE PROPRIE MANI)...
L'ULTIMA PARTE DEL FILM, (VOLUTAMENTE LENTA RISPETTO ALLE SEQUENZE RAPIDE DELLA PRIMA PARTE) LASCIANO ALLO SPETTATORE UN FINALE AD INTERPRETAZIONE..DOVE NON HA IMPORTANZA PER IL REGISTA PORRE UNA SOGGETTIVA DIREZIONE DI QUESTO FILM, ANCHE PERCHE' NON SAREBBE POSSIBILE... OGNUNO IN BASE AL SUO GRADO DI EVOLUZIONE ...
VOTO 9
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jeff lebowsky
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martedì 19 gennaio 2016
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capolavoro
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The Lobster è un film che ha avuto la capacità di catturarmi solamente con poco più di due minuti di trailer.
Si è dimostrato una vera e propria perla di rara bellezza cinematografica, un film acuto ironico, drammatico e spiazzante.
La storia è ambientata in un futuro distopico dove la società non permette che le persone rimangano sole, pena essere mandate in un albergo dove avranno 45 giorni di tempo per trovare la propria anima gemella, altrimenti verranno trasformati in animali a loro scelta.
In questo albergo troviamo il protagonista, interpretato con maestria da un bravissimo Colin Farrell, accompagnato da un cane (suo fratello), che dovrà cercare la propria anima gemella.
The Lobster è una pellicola che per la sua originalità e irriverenza si può definire surreale, ma non per questo lontana dall’idealizzazione della nostra società.
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The Lobster è un film che ha avuto la capacità di catturarmi solamente con poco più di due minuti di trailer.
Si è dimostrato una vera e propria perla di rara bellezza cinematografica, un film acuto ironico, drammatico e spiazzante.
La storia è ambientata in un futuro distopico dove la società non permette che le persone rimangano sole, pena essere mandate in un albergo dove avranno 45 giorni di tempo per trovare la propria anima gemella, altrimenti verranno trasformati in animali a loro scelta.
In questo albergo troviamo il protagonista, interpretato con maestria da un bravissimo Colin Farrell, accompagnato da un cane (suo fratello), che dovrà cercare la propria anima gemella.
The Lobster è una pellicola che per la sua originalità e irriverenza si può definire surreale, ma non per questo lontana dall’idealizzazione della nostra società.
Questo film infatti suona come una aspra critica al modo di vivere della nostra collettività, con le regole che ci auto imponiamo, che servono solo ad etichettare ogni cosa, ogni sentimento ed ogni modo di essere, senza trarne un vero vantaggio, ma andando solo a complicare l’esistenza dell’uomo.
È un film che parla anche e soprattutto di amore, e l’ostinata ricerca della propria anima gemella che riesca a completare l’essere umano tormentato dalla sua imperfezione. Questa condizione è tanto esplicita nell’ostinazione dei personaggi di ricercare la propria metà che possieda le stesse caratteristiche, gli stessi interessi e anche gli stessi difetti. Tutto questo nel film sembra appunto una condizione fondamentale per stare insieme ed essere completi nella propria esistenza.
La caratteristica fondamentale del film è che la storia che risulta a tutti gli effetti drammatica, è raccontata con irriverenza e in modo iperbolante, che lo fa apparire grottesco e ironico in alcuni frangenti.
La Fotografia e la Regia (con un Voice Over veramente originale) rendono ancor più magnifico il tutto, rendendo la pellicola indimenticabile, un film da 10 e lode.
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[+] il trailer è ingannevole
(di giogerry)
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