max
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mercoledì 21 febbraio 2024
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molto ambizioso, ma non sta in piedi
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Il film parte bene, e regge per circa un''ora, per poi sfaldarsi completamente. L''aspetto più visivamente marcato e che si ricorda è l''assoluta atonia di tutti i personaggi, a parte la direttrice e la leader dei ribelli del bosco. A tratti disturbante, con alcune scene degne di un film horror, a tratti grottesco, faccio fatica a capire come trovare un produttore disposto a finanziare pellicole sì d''autore, ma rivolte al proprio ombelico -autoriale, s''intende- più che a un pubblico. Lanthimos prova a volare alto, ma in maniera troppo monocorde.
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rat man
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martedì 15 agosto 2023
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inutile, piatto, irritante, noioso
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Questi sono gli aggettivi che lo definiscono al meglio.
L'ho visto in TV giusto perchè se ne era sentito parlare quando ha ricevuto dei premi, e l'ho guardato fino alla fine tanto per vedere dove voleva andare a parare.
Tutto completamente insensato, anche a volerci vedere una qualche metafora della società.
Recitazione piatta e irreale, zero possibilità di immedesimazione con qualsivoglia personaggio.
Fotografia e scenografie banali. Colonna sonora deprimente... che altro? Noia totale.
Pessimo film, veramente due ore buttate.
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giulia giuly
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martedì 4 aprile 2023
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crudele
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Un film drammatico e crudele ,che non bada alla.morale, mi è piaciuto moltissimo,come gli altri dello stesso regista
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giacomino
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venerdì 30 dicembre 2022
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c''è bisogno di uno psichiatra
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Uno dei film più brutti e insignificanti che hoi visto in vita mia. Assurdo dall'inizio alla fine (ma quale fine?). Il regista è uno psicopatico grave che necessita di cure urgenti e intensive
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dandy
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domenica 6 marzo 2022
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sentimenti forzati.
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Al primo film in lingua inglese,il regista(come sempre co-sceneggiatore)sfrutta la cornice distopica per le sue tematiche abituali,in bilico tra grottesco e fredda impassibilità.Gli individui sono disumanizzati e i rapporti come sempre pilotati,meccanici anche quando conflittuali(si conversa e ci si aggredisce con la medesima indifferenza)e i sentimenti sono artificiosi e schematici sia dentro che fuori dalla clinica.Anche qui l'equilibrio tra dramma e grottesco è azzeccato,e il regista dimostra di saper gestire il cast hollywoodiano oltre agli attori non professionisti,a partire da un Farrell funzionalmente monocorde e imbolsito.Ma la coerenza in più punti latita e la svolta nella seconda parte con puntuale finale sospeso è poco efficace.
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Al primo film in lingua inglese,il regista(come sempre co-sceneggiatore)sfrutta la cornice distopica per le sue tematiche abituali,in bilico tra grottesco e fredda impassibilità.Gli individui sono disumanizzati e i rapporti come sempre pilotati,meccanici anche quando conflittuali(si conversa e ci si aggredisce con la medesima indifferenza)e i sentimenti sono artificiosi e schematici sia dentro che fuori dalla clinica.Anche qui l'equilibrio tra dramma e grottesco è azzeccato,e il regista dimostra di saper gestire il cast hollywoodiano oltre agli attori non professionisti,a partire da un Farrell funzionalmente monocorde e imbolsito.Ma la coerenza in più punti latita e la svolta nella seconda parte con puntuale finale sospeso è poco efficace.Ma decisamente il limite maggiore finisce con l'essere proprio l'idea di fondo,intrigante nella sua bizzarria,ma sfruttata pochissimo,per non dire quasi superflua nella storia.Stonata anche la voce narrante.Il classico film più interessante sulla carta che nei fatti,particolare e buono ma tutt'altro che perfetto,che comunque ha ottenuto il suo successo(premio della giuria a Cannes) e posto il regista all'attenzione internazionale.
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onufrio
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domenica 26 aprile 2020
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ingabbiati dalla società
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In un mondo parallelo, nuove regole vengono imposte alla società, ad averne la peggio sono i single, costretti a trovare la propria metà entro un tempo prestabilito, altrimenti verranno trasformati in animali. Metafora cruda e riflessiva di Lanthimos, il quale va sempre oltre a quello che si vede, alla ricerca di un messaggio più profondo e di una critica verso una società corrotta da falsi sentimenti e da compromessi pur di non rimanere da soli. L'atmosfera e le musiche si adeguano al contesto, peccato per il finale che regala una conclusione balbettante.
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luca scialo
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martedì 21 aprile 2020
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quando essere single diventa una colpa
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Yorgos Lanthimos è un regista originale, che guarda la realtà da angolature originali, inimmaginabili, inverosimili. Questa pellicola conferma questa prospettiva del regista greco, presentandoci una società dove i single sono perseguitati. Al punto da essere costretti ad entrare in un albergo dove entro 45 giorni devono trovare l'amore, altrimenti saranno trasformati in un animale a loro scelta. Possono allungare la loro permanenza catturando altri single che vivono in clandestinità in una foresta vicina. Ogni single catturato corrisponde ad un giorno in più di permanenza. Il protagonista, David, ci finisce dopo essere stato lasciato dalla moglie. Riesce anche ad accoppiarsi con una donna cinica fingendosi anche lui tale, ma la finzione dura poco quando la donna lo mette alla prova uccidendogli il fratello (che era stato trasformato in cane).
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Yorgos Lanthimos è un regista originale, che guarda la realtà da angolature originali, inimmaginabili, inverosimili. Questa pellicola conferma questa prospettiva del regista greco, presentandoci una società dove i single sono perseguitati. Al punto da essere costretti ad entrare in un albergo dove entro 45 giorni devono trovare l'amore, altrimenti saranno trasformati in un animale a loro scelta. Possono allungare la loro permanenza catturando altri single che vivono in clandestinità in una foresta vicina. Ogni single catturato corrisponde ad un giorno in più di permanenza. Il protagonista, David, ci finisce dopo essere stato lasciato dalla moglie. Riesce anche ad accoppiarsi con una donna cinica fingendosi anche lui tale, ma la finzione dura poco quando la donna lo mette alla prova uccidendogli il fratello (che era stato trasformato in cane). Scoperto, trasforma la donna per vendetta e si dà alla fuga nella foresta. Accolto dalla comunità dei single clandestini, conosce una donna e se ne innamora. Ma passa dalla severità di un sistema che persegue lo stare soli ad uno che persegue lo stare in coppia... Nella sua inverosimilitudine e nella sua crudeltà, la storia risulta accattivante. Con Colin Farrell che si conferma un discreto trasformista (ricorda il Joaquin Phoenix visto in Her), la conturbante Lea Serdoux qui nei panni della spietata leader e la incantevole Rachel Weisz in quelli di una single in cerca della normalità. Sullo sfondo una Irlanda che offre ora un'atmosfera fiabesca, ora una da incubo. Primo film in lingua inglese per Lanthimos, che gli è valso alcuni importanti riconoscimenti.
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francesco
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giovedì 9 aprile 2020
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mi aspettavo di più
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Non mi è piaciuto il ritmo è vergognoso e la morale abbastanza spicciola.
Do 2 stelle solo perché Lanthimos è un genio e il film è originale
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cinephilo
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lunedì 22 luglio 2019
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infantile
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Il primo Lanthimos mi ricorda Del Toro. Troppo fiabesco e alla ricerca di un'ambentazione forzatamente distopica per mettere in scena le condizioni di spaesamento e imbarazzo umano. Non un bel film.
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balordo
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lunedì 8 luglio 2019
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grottesco e glaciale
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Scrivo solo le poche righe necessarie a esprimere il mio stupore nel vedere nel 2015 un nuovo film di Luis Buñuel. Chapeau
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