mardou_
|
giovedì 19 novembre 2015
|
un'opera fastidiosamente didascalica
|
|
|
|
Sono sempre stata affascinata dalla fantascienza distopica per il modo di raccontare con stridente ferocia un futuro immaginario spaventoso.
Penso a capolavori della letteratura come “ Brave New World” di Huxley o “1984” di Orwell che hanno saputo descrivere ed anticipare molti tratti caretteristici della nostra realtà moderna che allora erano semplicemente il peggiore dei mondi possibili.
Ecco perchè l'opera prima in lingua inglese di Yorgos Lanthimos, Premio della Giuria all'ultimo Festival di Cannes, mi ha subito incuriosita...
In un domani non meglio specificato, dove anche il mare è grigio e tutti sono vestiti allo stesso modo, i single sono costretti a soggiornare in un hotel per 45 giorni, il tempo massimo che hanno a disposizione per trovare un compagno prima di essere trasformati in animali.
[+]
Sono sempre stata affascinata dalla fantascienza distopica per il modo di raccontare con stridente ferocia un futuro immaginario spaventoso.
Penso a capolavori della letteratura come “ Brave New World” di Huxley o “1984” di Orwell che hanno saputo descrivere ed anticipare molti tratti caretteristici della nostra realtà moderna che allora erano semplicemente il peggiore dei mondi possibili.
Ecco perchè l'opera prima in lingua inglese di Yorgos Lanthimos, Premio della Giuria all'ultimo Festival di Cannes, mi ha subito incuriosita...
In un domani non meglio specificato, dove anche il mare è grigio e tutti sono vestiti allo stesso modo, i single sono costretti a soggiornare in un hotel per 45 giorni, il tempo massimo che hanno a disposizione per trovare un compagno prima di essere trasformati in animali.
Risulta subito evidente che l'amore o il sesso non hanno nulla a che vedere con questa ricerca perchè alla base di ogni relazione vi è semplicemente la “ compatibilità”.
E' proprio sul significato di questo termine che il regista greco indaga per 118 interminabili minuti di scene metaforiche, attimi mozzati e dialoghi così didascalici da risultare irritanti.
Essere compatibili significa il più delle volte che uno dei due deve abbassarsi a somigliare all'altro nei suoi difetti peggiori, nelle sue mancanze o addirittura nelle sue menomazioni col risultato che ogni coppia è inevitabilmente più infelice di un solo individuo già poco sereno...E se qualcosa non dovesse funzionare, l'arrivo di un figlio aiuterà a salvare la situazione..dicono.
L'unico elemento che ho apprezzato è l'ultimo desiderio espresso da una delle ospiti dell'albergo prima di essere tramutata in un pony: guardare “Stand By Me” con River Phoenix e Richard Dreyfuss. Un film scelto non a caso dal regista perchè racconta i tredici anni di un gruppo di ragazzini, quel preciso periodo della vita di tutti noi in cui la felicità risiedeva nelle amicizie che sarebbero diventate, anche se ancora lo ignoravamo, le più importanti di tutta la nostra esistenza e di quel senso di scoperta ed avventura che ogni giorno sapeva regalarci...prima di scoprire l'altro sesso...
Credo farei la medesima scelta, essendo la pellicola di Rob Reiner una delle mie preferite di sempre e più in generale penso che a volte rivedere qualche vecchio film sia molto più istruttivo che guardare al cinema un'opera nuova inutile e pretenziosa come questa.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mardou_ »
[ - ] lascia un commento a mardou_ »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
mercoledì 14 settembre 2016
|
distopia al massimo grado, comprensibile
|
|
|
|
"The Lobster"(ossia"L'aragosta"per materializzare il sogno del protagonsita, dovendo scegliere del fine della trasformazione)di Lanthimos è chiaro specchio di una personalità e di una cultura divenuta"distopica"(à la H.G.Wells, à la George Orwell, per citare solo pochi nomi, i più noti)dopo le amare delusioni patite rispetto a un progetto utopico. Qui è punito chi è solo/sola, dovendosi invece vivere in coppia: chi trasgredisce, dopo la permanenza nell'"hotel", dopo 45 giorni viene trasformato/a in un animale, scelto dalla persona(l'unico elemento"libero"), mentre, pur se è ammessa l'omosessualità, è invece proibito la "soddisfazione"autoerotica.
[+]
"The Lobster"(ossia"L'aragosta"per materializzare il sogno del protagonsita, dovendo scegliere del fine della trasformazione)di Lanthimos è chiaro specchio di una personalità e di una cultura divenuta"distopica"(à la H.G.Wells, à la George Orwell, per citare solo pochi nomi, i più noti)dopo le amare delusioni patite rispetto a un progetto utopico. Qui è punito chi è solo/sola, dovendosi invece vivere in coppia: chi trasgredisce, dopo la permanenza nell'"hotel", dopo 45 giorni viene trasformato/a in un animale, scelto dalla persona(l'unico elemento"libero"), mentre, pur se è ammessa l'omosessualità, è invece proibito la "soddisfazione"autoerotica.Fuori dall'"hotel"c'è un gruppo di ribelli, di "solitari"ma anche qui, pur se opposte alle regole dell'"hotel", ve ne sono di dure per chi non riesce a star solo/a... una sorta di distopia(o anti-utopia)al quadrato, volendo, di"eccezione nella regola", comunque nel suo ambito."pessimismo storico e cosmico", in Lanthimos anche per la crisi, anzi débalce quasi totale della Grecia in un recente passato?Sarebbe una delle possibili concause dell'atteggiamento del citato regista verso le pellicole che dirige, ma, chiaramente non è quella la causa, eventualmente solo la"concausa"di un atteggiamento e di una visione della vita e in parte del mondo che risente di letture profonde, di un"modo critico di stare al mondo". Nitida descrizione anche naturalistica(c'è la selva, meglio il bosco)nell'ambito di una concezione dell'"assurdo"concentrazionario-totalitario che si esprime in tutte le scene"in interno"(leggi"hotel")come nella realtà teoricamente"alternativa", in realtà assolutamente speculare alla prima e dominante, con elementi di autooblazione violenta e di sacrificio quasi masochistico altrimenti assolutamente ignoti, quanto sconcertanti, nel nostro tempo, almeno in quella che definiamo, invero quasi sempre con grande approssimazione"cultura occidentale". Colin Farrell, Rachel Weisz, Jessica Barden e altri/e interpreti "stanno al gioco"che caratterizzano con efficacia, in una sorta di paradossale"cinema della crudeltà", per dirla artaudianamente. Film profondo quanto inquietante, riesce a sconvolgere, quasi a "far star male"spettatrici e spettatori, facendole/i ragionare, impresa altrimenti(nel cinema di consumo largamente dominante)non certo impossibile, ma certamente difficile, problematico. In assenza di film strettamente"politici", questo lo è sul serio, come anche si tratta di un film capace di parlarci di sentimenti veri(in particolare d'amore)come ormai o non si fa più o si fa in maniera routinaria, inutile, ripetitiva... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
winchester_94
|
giovedì 13 dicembre 2018
|
il nichilismo dei rapporti e della società
|
|
|
|
I rapporti. Che cosa rappresentano oggi nella nostra società? Sono la rappresentazione della realizzazione personale dell’individuo? Avranno delle valenze e dei significati differenti nel futuro?
Sono questi gli interrogativi che possiamo trovare nella pellicola firmata dal regista, Yorgos Lanthimos, un film distopico, visionario forse a tratti criptico ma che mette in scena la follia e l’annichilimento dei valori, dove l’amore non è sinonimo di libertà ma di costrizione.
[+]
I rapporti. Che cosa rappresentano oggi nella nostra società? Sono la rappresentazione della realizzazione personale dell’individuo? Avranno delle valenze e dei significati differenti nel futuro?
Sono questi gli interrogativi che possiamo trovare nella pellicola firmata dal regista, Yorgos Lanthimos, un film distopico, visionario forse a tratti criptico ma che mette in scena la follia e l’annichilimento dei valori, dove l’amore non è sinonimo di libertà ma di costrizione.
Dopo essere stato lasciato dalla sua compagna per un altro uomo, David, interpretato da Colin Farrell è costretto a trasferirsi in un albergo, dove le leggi sono chiare, i residenti devono trovare un partner entro quarantacinque giorni, altrimenti dovranno essere uccisi e trasformati in un animale. In seguito alla permanenza, David davanti alla crudeltà e alla follia, decide di fuggire in un bosco vicino all’hotel, unendosi ad un gruppo contrario alle regole imposte dalla società.
La rappresentazione fin da subito, mette lo spettatore in una situazione straniante, presentandoci contesti e dinamiche assurde, rendendo la visione a tratti cruda per i suoi contenuti psicologicamente disarmanti, il vuoto, l’odio e l’assenza totale di sentimenti, creano un silenzio assordante, dove l’oblio, risulta essere il vero protagonista dell’opera. Lanthimos, con l’utilizzo di ritmi lenti, dialoghi ridotti all’osso e una colonna sonora che scandisce l’oppressione della vicenda, descrive un mondo dove l’uomo, ormai un essere anemico non può scegliere cosa è meglio per se stesso, la società prende il controllo dell’individuo, i rapporti e la sessualità hanno schemi ben precisi che non devono essere trasgrediti. Il lungometraggio, mostra il fallimento della società, l’amore anche se pur presente nella seconda parte non è più lo stesso è un sentimento stantio, mascherato dall’egoismo che è conseguenza di un controllo pedante in grado di scardinare e stravolgere in modo negativo, le relazioni.
La messa in scena di The Lobster riprende molto i registri di Lars von Trier e Michael Haneke, il punto di vista del regista Greco è caratterizzato da un’aridità cromatica contestualizzata, infondendo distacco emotivo alla narrazione. Le inquadrature fisse e i ralenti sottolineano la rassegnazione dei personaggi ad una situazione schiacciante dove la libertà non può nemmeno rappresentare una speranza futile, bensì un’utopia.
In sintesi l’opera di Lanthimos rappresenta una visione nichilista nei confronti delle relazioni umane, dove l’omologazione è una forza insidiosa che colpisce l’individuo senza esclusione di colpi, lasciando allo spettatore un vuoto incolmabile.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a winchester_94 »
[ - ] lascia un commento a winchester_94 »
|
|
d'accordo? |
|
marcot
|
giovedì 29 ottobre 2015
|
film dell'anno (??)
|
|
|
|
Film lento ma stupendo. La storia si sviluppa in un futuro "distopico" ma uguale alla nostra realtà, se non per le regole, dove gli opposti sono più vicini di quel che sembra e si fatica a riconoscere "buoni" "cattivi" e, soprattutto, sentimenti veri. Una grande critica al mondo delle relazioni, al cosa le persone sono disposte a fare, al modello di società, tra fantathriller e ironico. Consigliatissimo, anche se, ripeto, lento.
[+] distopico, eh?
(di maramaldo)
[ - ] distopico, eh?
|
|
[+] lascia un commento a marcot »
[ - ] lascia un commento a marcot »
|
|
d'accordo? |
|
francesco2
|
sabato 16 luglio 2016
|
alcune considerazioni
|
|
|
|
Non conoscevo il cinema di Lanthimos, ma la prima cosa che mi viene in mente vedendo
questo film è come i personaggi siano "sospesi nel tempo". "The Lobster", per evitare inutili
(?) preamboli e/o -forse- per assurgere ad opera oltremodo provocatoria, ci dice poco o
nulla dei protagonisti, almeno fino alle scene dei genitori. Spesso, probabilmente, persino
comprendere perché si trovino in quella situazione spetta alla nostra immaginazione. Detto
questo, indicazioni come la "richiesta della preferenza sessuale" sembrano proiettarci in
una realtà, diciamo cosi, non troppo lontana nel tempo.
Il regista greco, tuttavia, corre secondo me anche il rischio di una provocazione senz'anima:
nel suo teatro dell'assurdo, gli spunti non sempre sono felici, alcuni personaggi sembrano
nient'altro che macchiette -la signora senza cuore, per esempio.
[+]
Non conoscevo il cinema di Lanthimos, ma la prima cosa che mi viene in mente vedendo
questo film è come i personaggi siano "sospesi nel tempo". "The Lobster", per evitare inutili
(?) preamboli e/o -forse- per assurgere ad opera oltremodo provocatoria, ci dice poco o
nulla dei protagonisti, almeno fino alle scene dei genitori. Spesso, probabilmente, persino
comprendere perché si trovino in quella situazione spetta alla nostra immaginazione. Detto
questo, indicazioni come la "richiesta della preferenza sessuale" sembrano proiettarci in
una realtà, diciamo cosi, non troppo lontana nel tempo.
Il regista greco, tuttavia, corre secondo me anche il rischio di una provocazione senz'anima:
nel suo teatro dell'assurdo, gli spunti non sempre sono felici, alcuni personaggi sembrano
nient'altro che macchiette -la signora senza cuore, per esempio. Visivamente parlando,
efficace risulta una rappresentazione "boteriana " dell'(ir)realtà che circonda i protagonisti,
ma anche scene efficaci come quelle la caccia o quella in casa degli anziani coniugi, dove
sembra fare capolino il cinismo di un "certo" Haneke, avrebbero assunto ancora più senso
se le provocazioni risultassero più convincenti, o se meglio si capisse l'esatto oggetto della
polemica soggiacente.
Ecco, riflettendoci -neanche tanto- meglio, il principale limite di "The Lobster" è
un bersaglio più preciso per gli strali che lancia. Perché lo sradicamento dei "single"
dice in realtà poco, e peraltro appare un poco in contraddizione con una (non) società
come quella di Farrell e C., in cui i gay sembrano visti senza preconcetti, e stranizza
sin troppo poco un'associazione tanto diretta tra essere umani ed animali.
Ed allora, resta il dubbio che "The Lobster", come ha scritto Morreale -venendo
citato anche su questo sito- sia "soltanto" un curioso prodotto da Festival, al di là
delle intenzioni -magari eccessivamente- bizzarre con le quali è stato concepito.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesco2 »
[ - ] lascia un commento a francesco2 »
|
|
d'accordo? |
|
foffola40
|
sabato 24 ottobre 2015
|
che fatica!
|
|
|
|
la prima parte del film è facilmente comprensibile nella sua metarealtà e colpiscono la quantità di luoghi comuni sulla coppia, sui comportamenti a due, che senti dalla mattina alla sera per strada, in casa e altrove. l'ironia non sfugge nemmeno ai più sprovveduti . La seconda parte, quella dei ribelli che vivono nel bosco, ma poi hanno regole crudeli e rigide come quelli all'interno dell'hotel, è meno facile da capire. All'inizio sembrano i dissidenti poi si capisce, solo alla fine, che sono peggio di quelli che sono dentro all'albergo per trovare il partner entro 45 giorni. Non capisco una cosa perchè potrebbe essere così nel futuro? Mi pare che la società vada in senso inverso.
[+]
la prima parte del film è facilmente comprensibile nella sua metarealtà e colpiscono la quantità di luoghi comuni sulla coppia, sui comportamenti a due, che senti dalla mattina alla sera per strada, in casa e altrove. l'ironia non sfugge nemmeno ai più sprovveduti . La seconda parte, quella dei ribelli che vivono nel bosco, ma poi hanno regole crudeli e rigide come quelli all'interno dell'hotel, è meno facile da capire. All'inizio sembrano i dissidenti poi si capisce, solo alla fine, che sono peggio di quelli che sono dentro all'albergo per trovare il partner entro 45 giorni. Non capisco una cosa perchè potrebbe essere così nel futuro? Mi pare che la società vada in senso inverso. Boh! Alcuni spunti divertenti sui tic e modelli sociali. Foffola40.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a foffola40 »
[ - ] lascia un commento a foffola40 »
|
|
d'accordo? |
|
mokujohn
|
giovedì 5 novembre 2015
|
troppo poco oltre la forma
|
|
|
|
Il film è ambientato in una realtà immaginaria ma contemporanea alla nostra in cui è vietata la condizione di single. In questa realtà 3 sono le ambientazioni, ognuna associata ad uno stato molto rigido di relazioni interpersonali: la città delle coppie sposate in cui i single sono sostanzilamente dei fuorilegge; l'hotel dove le persone sole hanno un'ultima chance di trovare "l'anima gemella" in un periodo di tempo limitato prima di essere trasformate in animali; il bosco dove trovano rifugio i solitari in fuga e dove per controparte è assolutamente vietato flirtare, fare sesso o innamorarsi.
La prima parte del film è incentrata sull'hotel e le attività degli ospiti della struttura.
[+]
Il film è ambientato in una realtà immaginaria ma contemporanea alla nostra in cui è vietata la condizione di single. In questa realtà 3 sono le ambientazioni, ognuna associata ad uno stato molto rigido di relazioni interpersonali: la città delle coppie sposate in cui i single sono sostanzilamente dei fuorilegge; l'hotel dove le persone sole hanno un'ultima chance di trovare "l'anima gemella" in un periodo di tempo limitato prima di essere trasformate in animali; il bosco dove trovano rifugio i solitari in fuga e dove per controparte è assolutamente vietato flirtare, fare sesso o innamorarsi.
La prima parte del film è incentrata sull'hotel e le attività degli ospiti della struttura. Questi interagiscono goffamente, si cimentano in improbabili sessioni di caccia, assistono a ridicole simulazioni comparative fra l'utilità di un rapporto di coppia e la pericolosità dell'essere soli.
Le parole e le azioni dei personaggi chiuse nelle rigidezze della società immaginaria sono in realtà libere da filtri e censure morali, prive di ipocrisie. Lo stile calmo, essenziale e crudo delle inquadrature e della fotografia convive con picchi musicali potenti e ripetitivi e con scene di umorismo nero in atmosfere luminose che sottolineano la crudeltà di assenza di emozioni. Nonostante non si possa definira orignale -anche se riuscito- questo contrasto tra delicatezza espressiva e aggressività o violenza concettuale, la narrazione risulta in un certo qual modo intrigante e sicuramente gradevole.
Le gravi carenze di contenuto della pellicola emergono però nella seconda lunga parte ambientata nel bosco ed in scampoli di città. Da questo punto in poi il film diventa un puro esercizio di forma che non fa altro che trascinare ciò che è stato già visto e detto. L'accenno di trama si perde per l'evidente incapacità della sceneggiatura di arrivare ad un "dunque" di cui si inizia a percepire l'assenza. Nessuna sorpresa, nessuna ulteriore attrazione o stimolo interpretativo. Sono così pura immagine le ripetute comparse di animali nel bosco ed i volti beoti da consumatore medio fra gli scaffali del centro commerciale. Se si può pensare che una società senza passione non meriti maggiore profondità di contenuti, questo non giustifica la totale mancanza di evoluzione della struttura e dei concetti iniziali del film nè tantomeno la sua durata complessiva. Difficile salvarsi dalla noia degli ultimi 30 minuti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mokujohn »
[ - ] lascia un commento a mokujohn »
|
|
d'accordo? |
|
filippo catani
|
mercoledì 13 aprile 2016
|
agghiacciante capolavoro
|
|
|
|
Nella società del futuro è proibito essere single. Coloro che lo sono vengono rinchiusi in un hotel dove hanno a disposizione 45 giorni per trovare la propria anima gemella. In caso contrario verranno tramutati in un animale a loro scelta.
Agghiacciante, disturbante, drammatico capolavoro realizzato da Lanthimos e ambientato in un futuro distopico. I personaggi che popolano questo racconto sono semplicemente raccapriccianti come le dimostrazioni di quanto sia difficile la vita da single piuttosto che quella di coppia. Il sesso diventa qualcosa di puramente meccanico tra cameriere che si strofinano o donne che non provano il minimo piacere. I figli non sono altro che bambini presi dall'esterno per cercare di stemperare le tensioni.
[+]
Nella società del futuro è proibito essere single. Coloro che lo sono vengono rinchiusi in un hotel dove hanno a disposizione 45 giorni per trovare la propria anima gemella. In caso contrario verranno tramutati in un animale a loro scelta.
Agghiacciante, disturbante, drammatico capolavoro realizzato da Lanthimos e ambientato in un futuro distopico. I personaggi che popolano questo racconto sono semplicemente raccapriccianti come le dimostrazioni di quanto sia difficile la vita da single piuttosto che quella di coppia. Il sesso diventa qualcosa di puramente meccanico tra cameriere che si strofinano o donne che non provano il minimo piacere. I figli non sono altro che bambini presi dall'esterno per cercare di stemperare le tensioni. Si deve fare tutto in 45 giorni e poi c'è la prova finale nello yacht. In alternativa c'è l'altro mondo altrettanto crudele popolato dai single dove non è possibile accoppiarsi ma addirittura non è nemmeno possibile flirtare a costo di pene terrificanti. E così come si ghiaccia il sangue nelle vene mentre il protagonista si lamenta per una suicida che muore emettendo gemiti allo stesso tempo fanno impressione le labbra cucite di chi ha provato a baciarsi nel bosco. Insomma ogni regola e ogni sentimento è stato letteralmente tritato in un mondo in cui i poliziotti chiedono di esibire il certificato di matrimonio. Insomma un'opera geniale nella sua drammaticità e impreziosita da un ottimo casta su cui spicca un ingrassato e trasandato Farrell che si e ci regala una delle sue migliori interpretazioni. Angosciante ma davvero da non perdere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
luca scialo
|
martedì 21 aprile 2020
|
quando essere single diventa una colpa
|
|
|
|
Yorgos Lanthimos è un regista originale, che guarda la realtà da angolature originali, inimmaginabili, inverosimili. Questa pellicola conferma questa prospettiva del regista greco, presentandoci una società dove i single sono perseguitati. Al punto da essere costretti ad entrare in un albergo dove entro 45 giorni devono trovare l'amore, altrimenti saranno trasformati in un animale a loro scelta. Possono allungare la loro permanenza catturando altri single che vivono in clandestinità in una foresta vicina. Ogni single catturato corrisponde ad un giorno in più di permanenza. Il protagonista, David, ci finisce dopo essere stato lasciato dalla moglie. Riesce anche ad accoppiarsi con una donna cinica fingendosi anche lui tale, ma la finzione dura poco quando la donna lo mette alla prova uccidendogli il fratello (che era stato trasformato in cane).
[+]
Yorgos Lanthimos è un regista originale, che guarda la realtà da angolature originali, inimmaginabili, inverosimili. Questa pellicola conferma questa prospettiva del regista greco, presentandoci una società dove i single sono perseguitati. Al punto da essere costretti ad entrare in un albergo dove entro 45 giorni devono trovare l'amore, altrimenti saranno trasformati in un animale a loro scelta. Possono allungare la loro permanenza catturando altri single che vivono in clandestinità in una foresta vicina. Ogni single catturato corrisponde ad un giorno in più di permanenza. Il protagonista, David, ci finisce dopo essere stato lasciato dalla moglie. Riesce anche ad accoppiarsi con una donna cinica fingendosi anche lui tale, ma la finzione dura poco quando la donna lo mette alla prova uccidendogli il fratello (che era stato trasformato in cane). Scoperto, trasforma la donna per vendetta e si dà alla fuga nella foresta. Accolto dalla comunità dei single clandestini, conosce una donna e se ne innamora. Ma passa dalla severità di un sistema che persegue lo stare soli ad uno che persegue lo stare in coppia... Nella sua inverosimilitudine e nella sua crudeltà, la storia risulta accattivante. Con Colin Farrell che si conferma un discreto trasformista (ricorda il Joaquin Phoenix visto in Her), la conturbante Lea Serdoux qui nei panni della spietata leader e la incantevole Rachel Weisz in quelli di una single in cerca della normalità. Sullo sfondo una Irlanda che offre ora un'atmosfera fiabesca, ora una da incubo. Primo film in lingua inglese per Lanthimos, che gli è valso alcuni importanti riconoscimenti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luca scialo »
[ - ] lascia un commento a luca scialo »
|
|
d'accordo? |
|
dandy
|
domenica 6 marzo 2022
|
sentimenti forzati.
|
|
|
|
Al primo film in lingua inglese,il regista(come sempre co-sceneggiatore)sfrutta la cornice distopica per le sue tematiche abituali,in bilico tra grottesco e fredda impassibilità.Gli individui sono disumanizzati e i rapporti come sempre pilotati,meccanici anche quando conflittuali(si conversa e ci si aggredisce con la medesima indifferenza)e i sentimenti sono artificiosi e schematici sia dentro che fuori dalla clinica.Anche qui l'equilibrio tra dramma e grottesco è azzeccato,e il regista dimostra di saper gestire il cast hollywoodiano oltre agli attori non professionisti,a partire da un Farrell funzionalmente monocorde e imbolsito.Ma la coerenza in più punti latita e la svolta nella seconda parte con puntuale finale sospeso è poco efficace.
[+]
Al primo film in lingua inglese,il regista(come sempre co-sceneggiatore)sfrutta la cornice distopica per le sue tematiche abituali,in bilico tra grottesco e fredda impassibilità.Gli individui sono disumanizzati e i rapporti come sempre pilotati,meccanici anche quando conflittuali(si conversa e ci si aggredisce con la medesima indifferenza)e i sentimenti sono artificiosi e schematici sia dentro che fuori dalla clinica.Anche qui l'equilibrio tra dramma e grottesco è azzeccato,e il regista dimostra di saper gestire il cast hollywoodiano oltre agli attori non professionisti,a partire da un Farrell funzionalmente monocorde e imbolsito.Ma la coerenza in più punti latita e la svolta nella seconda parte con puntuale finale sospeso è poco efficace.Ma decisamente il limite maggiore finisce con l'essere proprio l'idea di fondo,intrigante nella sua bizzarria,ma sfruttata pochissimo,per non dire quasi superflua nella storia.Stonata anche la voce narrante.Il classico film più interessante sulla carta che nei fatti,particolare e buono ma tutt'altro che perfetto,che comunque ha ottenuto il suo successo(premio della giuria a Cannes) e posto il regista all'attenzione internazionale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
|