giogio05
|
domenica 8 marzo 2015
|
il cinema italiano non si salva da solo
|
|
|
|
Sono andata a vedere il film prevenuta dopo aver letto i giudizi del forum, tanto negativi. Quindi con basse aspettative, non essendo già in partenza fan di Scamarcio ma appasionata lettrice della Mazzantini. Dal primo fotogramma ho sentito che forse le cose non sarebbero andate poi così male...
Ho visto una trasposizione cinematografica che superava di molto il libro. Attori credibilissimi, regia impeccabile, colonna sonora ispirata e ispirante. Quasi 2 ore di rapimento ed emozione nel seguire la vita dei protagonisti, la vita di ognuno di noi. Perché questo è il valore di questo film: parla di un amore come tanti e della sua discesa. Parla di vita e non di elucubrazioni pseudo intellettuali che sempre tanto piacciono ai frequentatori dei forum di cinema.
[+]
Sono andata a vedere il film prevenuta dopo aver letto i giudizi del forum, tanto negativi. Quindi con basse aspettative, non essendo già in partenza fan di Scamarcio ma appasionata lettrice della Mazzantini. Dal primo fotogramma ho sentito che forse le cose non sarebbero andate poi così male...
Ho visto una trasposizione cinematografica che superava di molto il libro. Attori credibilissimi, regia impeccabile, colonna sonora ispirata e ispirante. Quasi 2 ore di rapimento ed emozione nel seguire la vita dei protagonisti, la vita di ognuno di noi. Perché questo è il valore di questo film: parla di un amore come tanti e della sua discesa. Parla di vita e non di elucubrazioni pseudo intellettuali che sempre tanto piacciono ai frequentatori dei forum di cinema. In sala l'emozione era palpabile, all'uscita i commenti entusiastici, appassionati. Eppure questo sarà l'ennesimo caso in cui un film di valore e sentimento verrà giudicato dai soliti snob con sufficienza, perché purtroppo sono loro a dettar legge in questa Italia dove è arte solo la pesantezza, la distanza dalla vita e dalle emozioni.
L'Italia della Grande bellezza. Grazie a Dio ci sono ancora Castellitto e la Mazzantini, questa formidabile coppia, a ricordarci che si può ancora piangere al cinema senza dovercene vergognare.
Accettate la sfida e andate a vedere questo film.
[-]
[+] paragone improprio
(di luciano46)
[ - ] paragone improprio
[+] d'accordissimo con giogio05
(di asia78)
[ - ] d'accordissimo con giogio05
|
|
[+] lascia un commento a giogio05 »
[ - ] lascia un commento a giogio05 »
|
|
d'accordo? |
|
deniseee
|
lunedì 9 marzo 2015
|
fate attenzione a lasciare commenti gratuiti
|
|
|
|
Si,lo ribadisco,bisogna valutare e pensare bene prima di buttare giù due parole e mettere una stellina,perché per colpa dei giudizi affrettati di questo forum,di cui mi sono tanto fidata fino ad oggi,rischiavo di non andarlo a vedere! Bisogna cogliere tutte le sfumature di un film.... O per lo meno,se si vuole essere superficiali a tutti i costi,poi non si deve venire qui a scrivere che un film fa schifo! Ho letto che il film è un'accozzaglia confusa di flashback... E non è vero,perché ogni scena aveva un senso con ciò di cui i protagonisti conversavano; che le scene di sesso sono gratuite... Altra cosa non vera,sono intense e assolutamente necessarie per comprendere l'evoluzione della storia tra i due; che Scamarcio è stato pessimo e sempre fuori luogo.
[+]
Si,lo ribadisco,bisogna valutare e pensare bene prima di buttare giù due parole e mettere una stellina,perché per colpa dei giudizi affrettati di questo forum,di cui mi sono tanto fidata fino ad oggi,rischiavo di non andarlo a vedere! Bisogna cogliere tutte le sfumature di un film.... O per lo meno,se si vuole essere superficiali a tutti i costi,poi non si deve venire qui a scrivere che un film fa schifo! Ho letto che il film è un'accozzaglia confusa di flashback... E non è vero,perché ogni scena aveva un senso con ciò di cui i protagonisti conversavano; che le scene di sesso sono gratuite... Altra cosa non vera,sono intense e assolutamente necessarie per comprendere l'evoluzione della storia tra i due; che Scamarcio è stato pessimo e sempre fuori luogo... Questa poi mi ha lasciata basita,visto che gli attori sono stati bravissimi(ma evidentemente Scamarcio non si libererà mai dal solito cliché di bello e incapace,neanche se facesse un film di Tarantino); ho letto addirittura lamentele sul bellissimo finale... Ma come si fa??? Come??? Forse con certe menti bisogna essere espliciti,senza lasciare alcunché all'immaginazione!
Bene,ovviamente ogni valutazione è soggettiva,ma bisogna saper comprendere quando un film è adatto a noi,al nostro stato d'animo o al nostro modo d'essere... Perché se gente senza amore nella propria vita,oppure ancora troppo giovane per comprendere certi argomenti scrive che il film è orribile,tanti che invece potrebbero apprezzarlo rischiano di crederci... E di perdersi un'esperienza bellissima di riflessione e introspezione!
[-]
[+] fate attenzione.... che brutto inizio
(di luciano46)
[ - ] fate attenzione.... che brutto inizio
[+] condivido pienamente
(di fra_by)
[ - ] condivido pienamente
[+] d'accordissimo ..
(di anima65)
[ - ] d'accordissimo ..
[+] bravissima deniseee!!
(di asia78)
[ - ] bravissima deniseee!!
[+] assolutamente d'accordo
(di clasho)
[ - ] assolutamente d'accordo
|
|
[+] lascia un commento a deniseee »
[ - ] lascia un commento a deniseee »
|
|
d'accordo? |
|
fra_by
|
lunedì 9 marzo 2015
|
la costruzione di un amore
|
|
|
|
Il film inizia con una cena tra separati: una giovane coppia con due figli deve pianificare le vacanze estive. La cena si rivela però un tuffo nel passato; continui flashback riportano alla nascita di questo amore, alla sua crescita, tra alti e bassi, continuando ad alternarsi a scene in cui i protagonisti ripercorrono a parole quei trascorsi. Film ricco di sentimento e sofferenza, passione ed amore. Un film che fa pensare a come un amore possa mutare nel tempo, come una relazione possa cambiare nel corso degli anni, come l'amore possa diventare sopportazione reciproca, fino a non sopportarsi più. Personalmente non ho letto il libro, ma ero incuriosita da questo film avendo visto in passato "Non ti muovere", tratto dall'omonimo romanzo di Margaret Mazantini, regia di Sergio Castellitto, esattamente com'è per "Nessuno si salva da solo".
[+]
Il film inizia con una cena tra separati: una giovane coppia con due figli deve pianificare le vacanze estive. La cena si rivela però un tuffo nel passato; continui flashback riportano alla nascita di questo amore, alla sua crescita, tra alti e bassi, continuando ad alternarsi a scene in cui i protagonisti ripercorrono a parole quei trascorsi. Film ricco di sentimento e sofferenza, passione ed amore. Un film che fa pensare a come un amore possa mutare nel tempo, come una relazione possa cambiare nel corso degli anni, come l'amore possa diventare sopportazione reciproca, fino a non sopportarsi più. Personalmente non ho letto il libro, ma ero incuriosita da questo film avendo visto in passato "Non ti muovere", tratto dall'omonimo romanzo di Margaret Mazantini, regia di Sergio Castellitto, esattamente com'è per "Nessuno si salva da solo". Anche in questo caso, come per "Non ti muovere", ho apprezzato molto il film: dalla regia, ai dialoghi, alla scelta degli attori. Jasmine Trinca, che impersona Delia, la protagonista, è decisamente credibile in questa parte. Non ho mai apprezzato molto Scamarcio, ma devo dire che, in questo caso, la sua performance non è affatto male; sono rimasta piacevolmente sorpresa. In conclusione, film che consiglio, drammatico ma con qualche battuta che sdrammatizza. Sicuramente più meritevole di tanti altri film stranieri! Anche il cinema italiano può partorire bei film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fra_by »
[ - ] lascia un commento a fra_by »
|
|
d'accordo? |
|
parsifal
|
mercoledì 17 ottobre 2018
|
analessi di un rapporto difficile
|
|
|
|
S. Castellitto dirige un film tratto da un romanzo di M.Mazzantini, sua consorte e sodale nella professione come nella vita. I ruoli dei protagonisti vengono affidati a R.Scamarcio, che interpreta Gaetano , giovane scrittore con grandi aspirazioni e talento, sfrontato e amante di ogni sfaccettatura dell' esistere e J.Trinca, medico per vocazione, persona molto complessa e conflittuale , dalle mille nevrosi e con problemi del comportamento alimentare, dovuti al pessimo rapporto con la madre( A.Galiena) , superficiale e con seri problemi di dipendenza dall'alcool. IL loro incontro avviene in giovane età e nonostante le immense differenze caratteriali e comportamentali, qualcosa li unisce per molti anni.
[+]
S. Castellitto dirige un film tratto da un romanzo di M.Mazzantini, sua consorte e sodale nella professione come nella vita. I ruoli dei protagonisti vengono affidati a R.Scamarcio, che interpreta Gaetano , giovane scrittore con grandi aspirazioni e talento, sfrontato e amante di ogni sfaccettatura dell' esistere e J.Trinca, medico per vocazione, persona molto complessa e conflittuale , dalle mille nevrosi e con problemi del comportamento alimentare, dovuti al pessimo rapporto con la madre( A.Galiena) , superficiale e con seri problemi di dipendenza dall'alcool. IL loro incontro avviene in giovane età e nonostante le immense differenze caratteriali e comportamentali, qualcosa li unisce per molti anni. Inizia dunque la dettagliata e dolorosa analessi della loro unione; ciò che li univa in principio, i sensi, lo spirito di avventura, il desiderio di affrontare la vita con spavalderia diventa , mano a mano che si procede negli anni, inevitabilmente un peso sempre più insostenibile per entrambi. Gaetano avverte il peso della mancata realizzazione ed è costretto a ripiegare su un tipo di scrittura redditizia ma poco gratificante come sceneggiare le fiction televisive o essere l'autore di reality o talent-show. Dal canto suo Dalia vede l'accentuarsi delle proprie nevrosi , tanto da non poter più gestire serenamente il menage familiare e talvolta neanche sè stessa e le proprie emozioni. Arriva , inevitabilmente, il momento della separazione ; traumatica , dolorosa tanto per i coniugi quanto per i figli della coppia, spettatori impotenti e tristi del degrado morale in cui affondano i genitori. Si incontrano per programmare le ferie e , durante la serata, una spietata analisi degli anni trascorsi insieme li conduce, a quanto sembra, ad un punto di non ritorno: ma è in quel momento che accade qualcosa di inaspettato, che giustifica il titolo del film. Descrizione dettagliata ed impietosa dei rapporti coniugali come vengono vissuti , fin troppo spesso , nell'era odierna e finale con un filo di speranza nel domani.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a parsifal »
[ - ] lascia un commento a parsifal »
|
|
d'accordo? |
|
cristina t. chiochia
|
mercoledì 18 marzo 2015
|
la meschinita' della fine di una storia
|
|
|
|
Il titolo esprime già il senso autentico dell'essere coppia in questo film diretto molto bene da Sergio Casellitto e sceneggiato in perfetta sinergia dalla moglie, Mazzantini: nessuno si salva da solo. Ma se si rimaneva delusi dalla quasi scurrilità del libro da cui è tratto, il film mitiga il lato deprimente della storia a favore di personaggi credibili e sul finale del film, anche simpatici. Forse il senso autentico è proprio in questa verità di fondo dei protagonisti Scamarcio e Trinca che non sta quindi nei personaggi che interpretano, ma nella loro bravura, che come attori è innegabile. Ed ai suoi interpreti, la bellezza piu' che discreta del film, deve molto: il bel borgataro Gaetano e la dottoressa Delia sono una coppia oramai separata che vanno a cena per parlare delle prossime vacanze con i due piccoli figli Cosmo e Nico.
[+]
Il titolo esprime già il senso autentico dell'essere coppia in questo film diretto molto bene da Sergio Casellitto e sceneggiato in perfetta sinergia dalla moglie, Mazzantini: nessuno si salva da solo. Ma se si rimaneva delusi dalla quasi scurrilità del libro da cui è tratto, il film mitiga il lato deprimente della storia a favore di personaggi credibili e sul finale del film, anche simpatici. Forse il senso autentico è proprio in questa verità di fondo dei protagonisti Scamarcio e Trinca che non sta quindi nei personaggi che interpretano, ma nella loro bravura, che come attori è innegabile. Ed ai suoi interpreti, la bellezza piu' che discreta del film, deve molto: il bel borgataro Gaetano e la dottoressa Delia sono una coppia oramai separata che vanno a cena per parlare delle prossime vacanze con i due piccoli figli Cosmo e Nico. Se Gaetano rappresenta la voglia di riscatto, Delia usa il suo corpo-è anoressica- per superare la propria frustrazione di madre fallita. A tratti simpatici, i due protagonisti diventano identificativi nel loro incontro con i vecchi Lea e Vito, quasi incarnazione dei genitori che avrebbero voluto accanto o che avrebbero voluto essere. Il lasso di tempo di una cena è decisamente troppo lungo per descrivere tutta la loro vita coniugale ed a metà si perde il senso ed il valore di quell'incontro, ma grazie al montaggio, il film con una fotografia cupa ed a tratti deformata, aiuta lo spettatore a non annoiarsi troppo; benchè l'autrice del libro sia anche la sceneggiatrice del film e la sua romanità sia decisamente invadente (come l'omaggio al festival del cinema romano, la visione dall'alto delle locandine pubblicitarie enormi dei film del mese in cui è stato girato il film e le scene da palinsesto televisivo per descrivere il lavoro di Gaetano. Una visione romano-borghese autocelebrativa molto vicina, in peggio, però, alla visione de"la grande bellezza" a cui rimanda ma con toni popolari). Tornando alla storia è quella della meschina vita di coppia di una coppia normale di separati moderni. . In modo particolare è proprio il legame che genera e parte dai figli (molto simile a quello di "non ti muovere") che sembra far vivere e crescere tutta la storia. Sono loro i veri burattinai dei genitori. I figli che offrono la possibilità di amare con amore che pero', non ce la fanno a trasmetterglielo e cosi, appare Vecchioni, nelle vesti di malato terminale, ad incarnare quell'ideale di un padre ideale della vicenda e della protagonista che, quasi deus ex machinae, compie il miracolo. Il senso di precarietà ed il perdersi nelle piccole cose ordinarie nella vita è sviluppato registicamente molto bene, in modo particolare nei paesaggi. Riguardo al ruolo di Scamarcio non se ne puo' parlare che bene. Ha reso simpatico il personaggio di Gaetano. Forse perchè riesce piu' che nel libro a dire la sua grande verità : che uno sceneggiatore dovrebbe avere il coraggio di strappare le pagine scritte male e di ricominciare da capo. Forse è questo il messaggio vero che la scrittrice del libro aveva in mente, un grazie quindi al film di cui è sceneggiatrice (ed al marito regista) che le ha permesso finalmente di dirlo in modo tanto suggestivo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cristina t. chiochia »
[ - ] lascia un commento a cristina t. chiochia »
|
|
d'accordo? |
|
luigi chierico
|
giovedì 12 marzo 2015
|
neanche in coppia
|
|
|
|
Un film che non dice nulla di nuovo e nulla lascia; per qualcuno una speranza legata ad un sottilissimo filo di ottimismo. Una storia squisitamente personale e non coinvolgente, sebbene tante giovani coppie potrebbero riconoscersi in Stefano(Riccardi Scamarcio) e in Delia(Jasmine Trinca). Tante storie si somigliano ma mai nessuna è uguale. Innamorarsi, sposarsi, avere dei figli, lasciarsi sotto una pioggia di rimpianti al primo temporale che si abbatte, ritrovarsi a cena, scherzare ed accusarsi, nulla cambia, tutto resta come prima, non si torna più indietro. Una cena necessaria allo spettatore ed ai protagonisti per sapere di più; cosa è successo, come, quando e perché, non basta a fare chiarezza.
[+]
Un film che non dice nulla di nuovo e nulla lascia; per qualcuno una speranza legata ad un sottilissimo filo di ottimismo. Una storia squisitamente personale e non coinvolgente, sebbene tante giovani coppie potrebbero riconoscersi in Stefano(Riccardi Scamarcio) e in Delia(Jasmine Trinca). Tante storie si somigliano ma mai nessuna è uguale. Innamorarsi, sposarsi, avere dei figli, lasciarsi sotto una pioggia di rimpianti al primo temporale che si abbatte, ritrovarsi a cena, scherzare ed accusarsi, nulla cambia, tutto resta come prima, non si torna più indietro. Una cena necessaria allo spettatore ed ai protagonisti per sapere di più; cosa è successo, come, quando e perché, non basta a fare chiarezza. Non serve alla coppia andare con la memoria al loro primo incontro, alla spensieratezza e all’allegria dei primi tempi, quando è naturale tenersi per mano o rincorrersi sulla sabbia accanto al mare, pronto ad abbracciare la coppia in unico abbraccio, a far l’amore.. Non serve rivivere interiormente i mille e mille momenti che qualsiasi coppia vive, non serve rivedersi per ricredersi. Si cerca di vedere il futuro guardando il passato, così un approccio sereno, civile non è servito a nulla per Stefano e Delia, come in quasi tutte le coppie. Quante ce ne sono pronte ad incontrarsi a cena per un civile e cordiale scambio di confessioni ed ammissioni senza gettarsi in faccia un bicchiere di vino o il dolce? Così anche nell’immaginario di questo film il dolce incontro non è servito a nulla alla coppia per una riconciliazione in nome dei figli. C’è chi insegna, facendo uso di un fantoccio, come dar vita ad un corpo inerme, a dar vita ad un matrimonio agonizzante, alla fine il fantoccio inerme, così come era, lo si fa a pezzi, lo si mette in valigia e via, un po’ come fa il marito dopo aver ucciso la moglie in “La finestra sul cortile” E’ questa la fine di una giovane coppia dopo appena pochi anni di convivenza ? “Nessuno si salva da solo”, dice l’autrice del libro, e così una coppia di anziani suggerisce di tenersi per mano anche quando la morte è prossima. Non serve a nulla il consiglio, non serve a nulla la fede. Un tempo nei paesi c’era l’ombrellaro a cui si portavano i piatti lesionati perché li cucissero con un sottile filo di ferro, oggi basta una scheggia per cambiare un intero servizio da 12. Tutta qui la trasformazione del rapporto uomo-donna,marito-moglie. Ma ci sono ancora tanti per i quali “L’amore è una cosa meravigliosa” e l’amore è “Amour”.
Contrariamente ai precedenti film tratti da romanzi della stessa autrice Mrgaret Mazzantini e diretti dallo stesso regista Sergio Catellitto: “Non ti muovere” e “Venuto al mondo”, in questo non c’è patema, dolore, sofferenza, il marito cacciato via di casa finisce facendo salti di gioia per la strada. Un monito per chi resta sola in casa a guardare? Manca il dramma psicologico, interiore e alla fine tanti punti sospensivi…., lo spettatore che vede sempre il bicchiere mezzo pieno sarà ottimista.
Ottima la fotografia in qualsiasi ripresa all’interno e all’esterno, scene nuove e superlative, comunque tutte belle e fuori dal comune, il regista ha offerto quel che voleva offrirci da par suo, gli attori pur recitando beene non hanno offerto emozioni.
Tutto questo non basta per essere considerato col mio metro un ottimo film.
chibar22@libero.it
[-]
[+] livello di attenzione pari a zero
(di agc_89)
[ - ] livello di attenzione pari a zero
[+] meno male c'è chi è attento!
(di flaw54)
[ - ] meno male c'è chi è attento!
|
|
[+] lascia un commento a luigi chierico »
[ - ] lascia un commento a luigi chierico »
|
|
d'accordo? |
|
dhany coraucci
|
martedì 17 marzo 2015
|
....e non vissero felici e contenti
|
|
|
|
“…. e vissero felici e contenti” : la più grande menzogna di tutti i tempi, si sa, continua a essere anche la più amata di tutti i tempi, ma fortunatamente qui non siamo nel regno delle favole, abbiamo gli occhi aperti, di rosa c'è solo la striscia di sole infuocato di un breve tramonto che cala all'orizzonte e che verrà inghiottita dal buio nell'arco di pochi minuti e soprattutto sappiamo bene quanto è difficile amare, oltre che essere amati. Mi piace sempre trovarmi in un posto simile a questo, dove si dice qualcosa di vero sull'amore. Dunque, mi è piaciuto anche sedermi al tavolo del ristorante insieme ai due protagonisti che si sono separati da qualche tempo e che si trovano a cena per discutere come spartirsi i figli nelle dolenti vacanze e rimanere con loro per 100 minuti esatti, il film infatti si svolge nell'arco di una sera.
[+]
“…. e vissero felici e contenti” : la più grande menzogna di tutti i tempi, si sa, continua a essere anche la più amata di tutti i tempi, ma fortunatamente qui non siamo nel regno delle favole, abbiamo gli occhi aperti, di rosa c'è solo la striscia di sole infuocato di un breve tramonto che cala all'orizzonte e che verrà inghiottita dal buio nell'arco di pochi minuti e soprattutto sappiamo bene quanto è difficile amare, oltre che essere amati. Mi piace sempre trovarmi in un posto simile a questo, dove si dice qualcosa di vero sull'amore. Dunque, mi è piaciuto anche sedermi al tavolo del ristorante insieme ai due protagonisti che si sono separati da qualche tempo e che si trovano a cena per discutere come spartirsi i figli nelle dolenti vacanze e rimanere con loro per 100 minuti esatti, il film infatti si svolge nell'arco di una sera. Mi è piaciuto in particolar modo precipitare nella loro storia senza indugi, ripercorrendo grazie ad efficaci flashback i momenti dell'amore, ma anche i momenti dell'allontanamento, il sogno e il risveglio, l'unione e poi la disgregazione, anche perché sono convinta che è proprio attraverso il distaccamento e la distruzione di un sogno condiviso che si rivela il lato più profondo e intimo dell'amore, tanto è vero che, a mio parere, i film più belli, intensi e reali che sono stati fatti su questo complesso sentimento sono proprio quelli che narrano la fine di un amore, non il suo inizio. Sono bravissimi Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca a reggere tutto il film; io poi ho una passione per Scamarcio fin dal principio della sua carriera e lo ammiro per i ruoli sempre più impegnativi e difficili che sceglie di recitare, oltre che per essere diventato anche un coraggioso produttore di film indipendenti. Cosicché l'intrusione dell'anziana coppia felice, la quale cena nel tavolo a fianco (Vecchioni, invece, non mi è mai piaciuto nemmeno come cantautore) e dispensa consigli e letizia, è forse l'unico appunto che faccio al film, perché ritorna quell'idea dell'amore un po' finta che qui pareva bandita. In ogni caso, dei tre film Castellitto/Mazzantini (sono un'entità sola, ormai, a dispetto delle tristi storie che amano raccontare) questo per me è il più interessante.
[-]
[+] nessuno si salva da solo
(di ivonne)
[ - ] nessuno si salva da solo
|
|
[+] lascia un commento a dhany coraucci »
[ - ] lascia un commento a dhany coraucci »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
mercoledì 3 giugno 2015
|
viaggio in un amore lontano.
|
|
|
|
Sergio Castellitto porta al cinema l'omonimo romanzo di Margaret Mazzantini per raccontare di un'appassionata e travolgente quanto rancorosa storia d'amore che viene analizzata al tavolo di un ristorante (che per l'occasione si trasforma in un ring) dalla coppia che l'ha vissuta. La storia si svolge su due piani temporali con continui rimandi tra presente e passato che permettono di conoscere l'evoluzione dell'amore dei due protagonisti, Gaetano e Delia, coniugi ormai separati che non se le mandano a dire, rivivendo in flashback e a posteriori la loro storia. La parte più interessante del film, forse l'unica, è la costruzione: nel presente si parte dallo scontro per giungere ad una difficile pacificazione, nel passato si va dall'amore incredibile ed assoluto al disamore più totale.
[+]
Sergio Castellitto porta al cinema l'omonimo romanzo di Margaret Mazzantini per raccontare di un'appassionata e travolgente quanto rancorosa storia d'amore che viene analizzata al tavolo di un ristorante (che per l'occasione si trasforma in un ring) dalla coppia che l'ha vissuta. La storia si svolge su due piani temporali con continui rimandi tra presente e passato che permettono di conoscere l'evoluzione dell'amore dei due protagonisti, Gaetano e Delia, coniugi ormai separati che non se le mandano a dire, rivivendo in flashback e a posteriori la loro storia. La parte più interessante del film, forse l'unica, è la costruzione: nel presente si parte dallo scontro per giungere ad una difficile pacificazione, nel passato si va dall'amore incredibile ed assoluto al disamore più totale. Musiche e sesso sono parte integrante della pellicola, le prime esaltano le atmosfere e sottolineano precisi momenti, il secondo è spesso esplicito (almeno non si rende ridicolo) e segna la fortissima attrazione sessuale tra i due e ne scandisce le tappe della loro storia, diventando quasi curativo dopo che Delia confessa i suoi segreti adolescenziali e scomparendo quando la coppia entra in crisi. Crisi che non ha quasi motivi, o almeno Delia e Gaetano non sanno darne spiegazioni valide, convinti, anzi illusi, che pur sposandosi sarebbero rimasti i giovani amanti che erano e che non sono più. La pellicola analizza trasporto e rabbia che segnano le due fasi dell'arco sentimentale della coppia e i possibili motivi della loro crisi (dal rapporto conflittuale coi genitori, alle pessime esperienze di lei fino al tradimento di lui) ma una delle scene più significative è l'incontro con gli sconosciuti Vito e Lea, coppia avanti con gli anni ma apparentemente felici e innamorati nonostante confessino di essere nel bel mezzo di una lotta dolorosissima contro il cancro: i due chiedono a Delia e Gaetano di pregare per loro, proprio perchè nessuno si salva da solo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
maria f.
|
giovedì 19 marzo 2015
|
evviva i buoni film!
|
|
|
|
….e invece è proprio un gran bel film. La storia di una coppia e del loro amore che cresce, appaga lo spettatore, soddisfa, la certezza che si sono scelti traspare, la freschezza di quest’amore benefico per entrambi è palpabile, coinvolge, trascina. La leggerezza della loro comunicazione, la grande intensità del loro rapporto che continua anche nella fase dell’allattamento di Cosimo il loro primo figlio, li accompagna e li protegge e sembra che questo trasporto idilliaco non debba avere mai fine e che proprio questa intesa perfetta debba averli messi al riparo, protetti come due tartarughe nei loro carapaci o due delicatissimi strumenti custoditi nei propri astucci.
[+]
….e invece è proprio un gran bel film. La storia di una coppia e del loro amore che cresce, appaga lo spettatore, soddisfa, la certezza che si sono scelti traspare, la freschezza di quest’amore benefico per entrambi è palpabile, coinvolge, trascina. La leggerezza della loro comunicazione, la grande intensità del loro rapporto che continua anche nella fase dell’allattamento di Cosimo il loro primo figlio, li accompagna e li protegge e sembra che questo trasporto idilliaco non debba avere mai fine e che proprio questa intesa perfetta debba averli messi al riparo, protetti come due tartarughe nei loro carapaci o due delicatissimi strumenti custoditi nei propri astucci. L’orchestra presto si smembrerà e i magnifici artisti dovranno abituarsi a ben altre melodie, stonate, inadeguate, dovranno adattarsi da solisti e fare a meno di quel partner che sembrava fosse stato creato ad hoc per dare gioia, per creare il loro concerto. Prendono consapevolezza che la sublime armonia che l’uno era stato per l’altra è svanita. Il direttore d’orchestra ha smarrito la sua verghetta senza sapere come sia potuto accadere. Gaetano e Delia hanno bisogno di fare passi indietro, di smollare e rendersi conto che nella vita si cambia, si peggiora ma si migliora anche, si perdono delle specificità e si acquistano altre peculiarità, che ci possono turbare, sgomentare, insomma si può creare un’altra orchestra, un altro genere di musica però insieme, perché “ Nessuno si salva da solo”. Castellitto partendo dal magnifico canovaccio scritto dalla sig.ra Mazzantini ha reso ancora più godibile la storia dando piena fiducia a Riccardo Scamarcio e a Jasmine Trinca attori che ho trovato semplicemente superbi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a maria f. »
[ - ] lascia un commento a maria f. »
|
|
d'accordo? |
|
parsifal
|
venerdì 19 ottobre 2018
|
anatomia di una crisi
|
|
|
|
S. Castellitto dirige un film tratto da un romanzo di M. Mazzantini, sua consorte e sodale nella professione come nella vita. I ruoli dei protagonisti vengono affidati a R. Scamarcio, che interpreta Gaetano , giovane scrittore con grandi aspirazioni e talento, sfrontato e amante di ogni sfaccettatura dell' esistere e J. Trinca, medico per vocazione, persona molto complessa e conflittuale , dalle mille nevrosi e con problemi del comportamento alimentare, dovuti al pessimo rapporto con la madre( A. Galiena) , superficiale e con seri problemi di dipendenza dall'alcool. IL loro incontro avviene in giovane età e nonostante le immense differenze caratteriali e comportamentali, qualcosa li unisce per molti anni.
[+]
S. Castellitto dirige un film tratto da un romanzo di M. Mazzantini, sua consorte e sodale nella professione come nella vita. I ruoli dei protagonisti vengono affidati a R. Scamarcio, che interpreta Gaetano , giovane scrittore con grandi aspirazioni e talento, sfrontato e amante di ogni sfaccettatura dell' esistere e J. Trinca, medico per vocazione, persona molto complessa e conflittuale , dalle mille nevrosi e con problemi del comportamento alimentare, dovuti al pessimo rapporto con la madre( A. Galiena) , superficiale e con seri problemi di dipendenza dall'alcool. IL loro incontro avviene in giovane età e nonostante le immense differenze caratteriali e comportamentali, qualcosa li unisce per molti anni. Inizia dunque la dettagliata e dolorosa analessi della loro unione; ciò che li univa in principio, i sensi, lo spirito di avventura, il desiderio di affrontare la vita con spavalderia diventa , mano a mano che si procede negli anni, inevitabilmente un peso sempre più insostenibile per entrambi. Gaetano avverte il peso della mancata realizzazione ed è costretto a ripiegare su un tipo di scrittura redditizia ma poco gratificante come sceneggiare le fiction televisive o essere l'autore di reality o talent-show. Dal canto suo Dalia vede l'accentuarsi delle proprie nevrosi , tanto da non poter più gestire serenamente il menage familiare e talvolta neanche sè stessa e le proprie emozioni. Arriva , inevitabilmente, il momento della separazione ; traumatica , dolorosa tanto per i coniugi quanto per i figli della coppia, spettatori impotenti e tristi del degrado morale in cui affondano i genitori. Si incontrano per programmare le ferie e , durante la serata, una spietata analisi degli anni trascorsi insieme li conduce, a quanto sembra, ad un punto di non ritorno: ma è in quel momento che accade qualcosa di inaspettato, che giustifica il titolo del film. Descrizione dettagliata ed impietosa dei rapporti coniugali come vengono vissuti , fin troppo spesso , nell'era odierna e finale con un filo di speranza nel domani.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a parsifal »
[ - ] lascia un commento a parsifal »
|
|
d'accordo? |
|
|