goldy
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giovedì 17 dicembre 2015
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elogio all'artigiano
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Quando Salvate il Soldato Ryan uscì nel 1993 ricordo che un critico dell’epoca definì Spielberg il più piccolo degli artisti ma il più grande degli artigiani del cinema. Forse l’intento era denigratorio ma a me parve la consacrazione di un grande regista. Vorrei qui fare un elogio al suo cinema. Ciò che amo in lui è la chiarezza comunicativa. Sa raccontare in modo lineare stringente perché si rivolge al grande pubblico , sa cosa vuole dire e dove vuole arrivare. Mi piace il suo impegno di cineasta che quando si rivolge ai suoi connazionali lo fa prima di tutto con atteggiamento maieutico .
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Quando Salvate il Soldato Ryan uscì nel 1993 ricordo che un critico dell’epoca definì Spielberg il più piccolo degli artisti ma il più grande degli artigiani del cinema. Forse l’intento era denigratorio ma a me parve la consacrazione di un grande regista. Vorrei qui fare un elogio al suo cinema. Ciò che amo in lui è la chiarezza comunicativa. Sa raccontare in modo lineare stringente perché si rivolge al grande pubblico , sa cosa vuole dire e dove vuole arrivare. Mi piace il suo impegno di cineasta che quando si rivolge ai suoi connazionali lo fa prima di tutto con atteggiamento maieutico . In questo film così’ come in Lincoln la preoccupazione prevalente sembra essere prima di tutto quella di affrontare nodi poco trattati dal cinema di Hollywood e la sua posizione ne esce chiara e esplicita. Rifugge da conclusioni ambigue o confuse. Pone in primo piano la preoccupazione comunicativa piuttosto che l’esaltazione della spropria perizia registica.
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In questo suo ultimo film sorprende ancora una volta la perfezione e l’accuratezza nella ricostruzione degli ambienti dell’epoca. Documenta la fobia anticomunista ottusa e dilagante alla quale tuttavia si contrappone il meglio delle garanzie costituzionali per garantire un giusto e corretto processo alla spia russa. L’avvocato protagonista incarna il meglio dei valori dell’americano medio, eroe positivo che rassicura e sa operare con la necessaria perizia nonostante l’aperta ostilità dei suoi confronti. Ogni momento della vicenda è costruito con la giusta lentezza per fermare l’attenzione su dettagli importanti. E? costantemente preoccupato di farsi comprendere, non sorvola mai. Delinea le caratteristiche del personaggio principale con pochi sapienti cenni che lo rendono però perfettamente definito. La storia parte dal personaggio e dal suo privato per poi, in una sorta di cerchi concentrici amplificarsi sempre più fino ad arrivare alla scena di inaudita bravura e credibilità dell’intercettazione e abbattimento à dell’areo spia Usa da parte dei russi. La vicenda poi si continuerà nella Berlino divisa dal muro dove si perverrà all’epilogo.
A vicenda conclusa al protagonista non rimarrà che assaporare il piacere di una recuperata serenità , di una più salda scoperta di sé , di un insperato ruolo di padre e marito ma soprattutto si vedrà restituita la gratitudine di un intero paese. E tutto questo viene reso con un semplice scambio di sguardi tra lui e un’anonima passeggera in un vagone della Brooklin line. Uno sguardo che non si dimentica e scalda il cuore. Uno sguardo da artigiano che conosce il mestiere.
Tom Hanks: inarrivabile e Spielberg ancora di più.
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casomai21
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martedì 15 dicembre 2015
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carismatico e ostinatotom hanks, intenso spielberg
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Senza dubbio un'accoppiata vincente, una storia vera che descrive nei dettagli il clima di intimidazione e di sopetti del periodo della guerra fredda, della psicosi collettiva e di regime e della frantumazione dell'unità della Germania di una città Berlino divisa da un muro frettolosamente eretto per definire i confini non solo politici di quell'Europa, appena uscita da una disatrosa guerra mondiale.Ma in un'altra guerra quella fredda emerge la personalità e l'umanità di un avvocato qualunque che viene a trovarsi coinvolto in una doppia trattativa, una famiglia tradizionale alle spalle con figli piccoli e adolescenti ed una paziente e tipica moglie americana.
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Senza dubbio un'accoppiata vincente, una storia vera che descrive nei dettagli il clima di intimidazione e di sopetti del periodo della guerra fredda, della psicosi collettiva e di regime e della frantumazione dell'unità della Germania di una città Berlino divisa da un muro frettolosamente eretto per definire i confini non solo politici di quell'Europa, appena uscita da una disatrosa guerra mondiale.Ma in un'altra guerra quella fredda emerge la personalità e l'umanità di un avvocato qualunque che viene a trovarsi coinvolto in una doppia trattativa, una famiglia tradizionale alle spalle con figli piccoli e adolescenti ed una paziente e tipica moglie americana. Unica distrazione in casa è la televisione che appare, esternamente ancora in legno, ma i cui telegiornali che però manipolano le notizie, nascondendo la reale natura degli eventi internazionali.Il film descrive bene i drammatici momenti che videro la costruzione del muro di Berlino con le numerose vittime innocenti che tentavano di scavalcarlo ed a essa lega la storia dello studente universitario americano trattenuto nelle carceri di Berlino est per sospetto spionaggio.La metropolitana collega ancora le due Berlino sorvolando in viadotto il muro stesso, da quel treno Donovan assiste all'uccisione di alcuni fuggiaschi, a fine film Donovan riabilitato nell'opinione pubblica come servitore della patria osserva sul metrò un 'analoga scena di giovani che scherzando scavalcano un'alta recinzione in ferro nei liberi e democratici Stati Uniti,Spielberg porge questa scena allo spettatore attento più di quella del felice ritorno tra gli affetti domestici, quando tutti moglie compresa conoscono la verità sulla sua missione di pace. L'umanità anche di chi appare il nemico da annientare traspare nella personalità della spia, interpretata da un formidabile Mark Ryalance, flemmatico e fatalista, pittore dialettante epaziente nel costruire immagini e ritratti sulla tela da artista attento e osservatore, sa di essere solo una pedina di un disegno anche a lui sconosciuto e sa di essere un'imbarazzante infortunio del regime sovietico di cui sbarazzarsi presto. Anche lui ha una famiglia tradizionale russa ben descritta dagli attori e si aggrappa ai valori umani e al senso di onore e lealtà ereditato dal padre che definisce un uomo tutto di un pezzo. Donovan comprende tutto ciò e porta a termine il suo mandato,secondo i suoi valori umani e muovendosi in una doppia burocratica e farraginosa burocrazia anche rischiando il completo fallimento dell'operazione. Oltre la scena sul ponte delle spie di Berlino è altrettanto emozionante quella della intercettazione da missili terra-aria dell'aereo spia americano con a bordoil giovane Power, lo spettatore resta incollato alla sedia e assiste alla spettacolare caduta dell'aereo sperando che quel paracadute si apra e che l'aereo non precipiti sul pilota. Insomma Spielberg conferma in questo film la sua maestria nell'emozionare e nell'attualizzare le storie di personaggi forti, ma ricchi di umanità che anche nello sfondo del rigido inverno berlinese riscaldino i cuori e facciano da esempio rispetto all'oppotunismo ed alla mediocrità di tanti dei nostri giorni.
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