Il ponte delle spie |
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Un film di Steven Spielberg.
Con Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Sebastian Koch, Alan Alda.
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Titolo originale Bridge of Spies.
Thriller,
Ratings: Kids+16,
durata 140 min.
- USA 2015.
- 20th Century Fox Italia
uscita mercoledì 16 dicembre 2015.
MYMONETRO
Il ponte delle spie ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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"Siamo americani grazie solo alla Costituzione"
di ClaudioFedele93Feedback: 9200 | altri commenti e recensioni di ClaudioFedele93 |
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mercoledì 6 gennaio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un signore, una volta, disse che Steven Spielberg, tra tutti, era l'artigiano più abile e più umile, un uomo capace di riuscire sapientemente ad usare la telecamera per raccontare storie, gran parte delle volte, dall'enorme spessore narrativo e cinematografico, dando vita a racconti che ci riguardano tutti nel profondo, capaci di farci sognare o parlare della società in cui viviamo e con cui cerchiamo di relazionarci. Ora, se il cinema, a discapito di quel che pensano in tanti, non è solo intrattenimento, non è solo relax, ma una vera e propria forma di arte (a cui è possibile attribuire anche uno scopo educativo), questo lo si deve a pellicole come Il Ponte delle Spie, un progetto che, indubbiamente, il pluripremiato film-maker, aveva particolarmente a cuore, sceneggiato da due giganti quali i Fratelli Coen, e portato sul grande schermo in uno dei momenti più tesi degli ultimi anni per quel che concerne i cambiamenti politici internazionali. Bridges of Spies è un'opera maestosa ed importante, basterebbe dare un'occhiata al frammento riportato sopra per capirlo, ove si parla di Costituzione e di Diritti dei Cittadini, che, sebbene calzi un giaccone, come quello portato da Tom Hanks nella Berlino post seconda guerra mondiale, il quale porta i segni del tempo e si colloca attorno alla metà del secolo precedente, tocca con garbo e grinta il presente di cui siamo partecipi, rendendoci testimoni di tante affinità nei confronto di due periodi storici lontani, ma allo stesso modo vicini. Nell'anno appena passato, dove si è tornati a parlare di “frontiere” e “muri”, dove la democrazia sembra aver vacillato, la paura preso potere, ed il dialogo sembra essere stato buttato dentro ad un gabinetto e dimenticato per sempre da alcuni rappresentanti e capi di stato, accumulando tensione ed incomprensioni, Spielberg, grazie alla forza delle immagini, ad una regia attenta e ad un montaggio certosino ricco di brio, ci ricorda chi siamo, i valori della solidarietà, e della civiltà, sui quali si dovrebbe basare ogni Paese Democratico che si definisca tale. Semplicemente ci sussurra all'orecchio l'importanza della “parola”, senza cadere nella retorica o affondare in un abusato didascalismo. Non è una “storia americana”, è una “favola”oscura che parla di noi e ci vuole insegnare a non commettere errori che, purtroppo, stiamo già in parte commettendo, applicando al tutto una formula semplice che vede al centro l'uomo, quello comune di tutti i giorni, il quale, grazie alle proprie conoscenze, può assurgere a diventare bandiera di quella Libertàed Umanità che trascende da precisi ideali politici. Spielberg rimane uno dei registi più democratici in circolazione, questo non si discute, in fondo ha diretto Lincoln, e chi nutre dei dubbi al riguardo dovrebbe dare un'occhiata anche a Munich, altro suo capolavoro, e con la sua ultima fatica ribadisce le fondamenta del suo pensiero e della sua poetica, muovendo la sua mano e la sua creatività in una vicenda drammatica a cui dona, in più casi, una tinta sarcastica e umoristica per alleggerire una tensione che gestisce con straordinaria padronanza. Riprendendo le fila del discorso, Il Ponte delle Spieè un film tremendamente attuale, che merita rispetto e una visione da parte di ogni persona capace di saper utilizzare un paio di neuroni in modo sensato, perché persino il fan più sfegatato del guano cinematografico sarà capace di cogliere un paio di punti di vista interessanti e applicarli ad un contesto esterno, ma presente, a cui il lungometraggio cerca, più e più volte, di collegarsi con prepotenza. Ma se così non fosse, state tranquilli, poiché se crederete di aver visto la solita americanata, pro U.S.A., e quanto altro di affine si possa dire, resterete comunque soddisfatti del risultato nell'aver visionato un thriller dal ritmo sostenuto, ben recitato e magistralmente diretto
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