Il ponte delle spie |
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Un film di Steven Spielberg.
Con Tom Hanks, Mark Rylance, Amy Ryan, Sebastian Koch.
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Titolo originale Bridge of Spies.
Thriller,
Ratings: Kids+16,
durata 140 min.
- USA 2015.
- 20th Century Fox Italia
uscita mercoledì 16 dicembre 2015.
MYMONETRO
Il ponte delle spie
valutazione media:
3,60
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il ponte delle spiedi maumauromaFeedback: 10796 | altri commenti e recensioni di maumauroma |
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giovedì 24 dicembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Certo e' che se si dovessero giudicare i film di Spielberg in base ai primi 15 minuti,probabilmente il regista americano avrebbe firmato 30 capolavori. E anche il Ponte delle spie non sfugge a questa regola con uno splendido incipit. Poi pero',considerando che le pellicole del cineasta di Cincinnati generalmente su dipanano per almeno altre 2 ore, con il proseguire della vicenda iniziano i "maldipancia" cinematografici. Intendiamoci, il Ponte delle spie, ispirato a un episodio realmente accaduto di scambio di spie durante la guerra fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti, e' un prodotto ben fatto e confezionato, con una perfetta ricostruzione scenografica degli ambienti, dei costumi, delle atmosfere tipiche degli anni 50. Vi sono momenti di grande cinema, come il gia' citato fulminante inizio o la scena finale dello scambio di spie, pero' non si possono perdonare inammissibili leggerezze nella sceneggiatura o elementari banalita' in alcuni dialoghi, purtroppo tipico di un certo cinema americano di serie B, che non fanno onore a questo film diciamo cosi' "d'autore". Scene come l'abbattimento dell'aereo spia, la costruzione del muro di Berlino, l'incontro dell'avvocato Donovan con i parenti della spia sovietica, la corsa in auto sulle strade innevate di Berlino senza il minimo sbandamento, suscitano comicita' involontaria.Per non parlare della confusione dialettica geopolitica che spesso traspare tra Unione Sovietica e Russia. Il messaggio di questo film e' quello del solito becero trionfalismo americano con tutti i buoni da una parte e i cattivi dall'altra; persino il costante raffreddore di Donovan nel suo soggiorno a a Berlino sta a dimostrare che il clima negli States e' piu' clemente rispetto ai geli comunisti. Per non parlare poi della celebrazione agiografica della famiglia americana in contrapposizione ai doppiogiochismi di quella sovietica.L'interpretazione di Tom Hanks e' buona,ma avendo ormai il suo faccione assorbito decine di personaggi.ogni tanto affiorano espressioni alla Forest Gump o alla Salvate il soldato Ryan. Mark Rylance e' invece un ottimo Rudolph Abel, la spia sovietica,sottile e misurato.
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