Titolo originale | Der Kreis |
Anno | 2014 |
Genere | Documentario |
Produzione | Svizzera |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Stefan Haupt |
Attori | Anatole Taubman, Marianne Sägebrecht, Antoine Monot Jr., Marie Leuenberger Markus Merz, Aaron Hitz, Babett Arens, Maja Stolle, Ruth Schwegler, Ueli Jäggi, Peter Jecklin, Matthias Hungerbühler, Stefan Witschi, Claudio Schenardi, Sven Schelker, Ingo Ospelt, Matthias Meier, Harriet Hasse, Kenneth Huber, Christoph Keller, Stefano Wenk, Sebastian Ledesma, Philippe Nauer, Ingo Schweizer, Martin Hug, Catherine Wetzstein, Walter Küng, Juliette Corboz, Liri Thaqi, Melina Haupt, Mia Frick, Marino Bernasconi, Andreas Stadler, Tim Aebersold, Symi Haupt, Oliver Fritz, Ernst Ostertag, Robi Rapp, Hans Landau, Klara Obermüller, Max Wiener, Christine Baumberger-Ostertag. |
MYmonetro | 3,05 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 26 aprile 2017
CONSIGLIATO SÌ
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Nella liberale Zurigo, a metà degli anni Cinquanta, Ernst, un giovane professore di una scuola femminile, incontra Röbi nella sede dell'organizzazione omosessuale Der Kreis (Il Cerchio). Il primo viene da una famiglia che non conosce la verità su di lui né sarebbe propensa ad accettarla. Röbi, invece, che fa il parrucchiere, è cresciuto esprimendo liberamente se stesso, protetto dalla madre, e ama cantare en travesti, sul palco delle grandi feste del club. Insieme, da quel giorno ad oggi, Ernst Ostertag e Röbi Rapp conosceranno le piccole grandi conquiste e le tante e drammatiche repressioni che hanno segnato la storia dell'omosessualità in Europa nel ventesimo secolo.
Il lieto fine è sotto i nostri occhi fin dal primo istante, nell'immagine dei due uomini oggi, nella loro casa, con i capelli bianchi e le spalle curve ma anche con l'orgoglio di essere stati la prima coppia dello stesso sesso ad essere unita in matrimonio in Svizzera, nel 2003. Eppure, il racconto del loro passato non è per questo meno teso, avventuroso, a tratti cupo e disperante. Il regista Stefan Haupt ha deciso di trattarlo alla maniera del cinema di finzione e di alternarlo alle interviste ai due protagonisti e a pochi altri. Il termine tecnico sarebbe dunque "docufiction", ma farebbe subito pensare a qualcosa di incerto, improbabile, una messa in scena che non si scrolla di dosso la sua natura illustrativa e il suo ruolo di servizio.
Non è il caso, invece, di The Circle, dove la storia di coppia, pur fungendo da emblema della storia di molti, non rinuncia alla propria fisionomia e singolarità, non parla, cioè, come un manifesto, e s'inserisce con eleganza tra le sequenze documentarie odierne, appunto non come una dimostrazione ma come un racconto ben fatto, vivido e attento. Una riuscita composizione di cerchi concentrici, al posto del più comune, in questi casi, alternarsi di cornice e favoleggiamento.
Ernst e Röbi sono testimoni coinvolti ma lucidi del loro comune passato, memori di una stagione esaltante della loro città, ma anche dei primi cambiamenti, dei vicini orrori e della fine di un'era, in coincidenza con l'inizio di un'altra. (L'organizzazione chiude i battenti nel '67 all'alba di quella nuova e esplosiva epoca che risponde al '68). Dopo, in un certo senso, la loro storia diverrà globale, diverrà movimento, ma prima, l'esperienza di Der Kreis, letteraria e sociale, storica e umana, aveva qualcosa di unico e elettrizzante. Qualcosa che valeva bene un film.