Anno | 2011 |
Genere | Drammatico |
Durata | 106 minuti |
Regia di | Ivan Sen |
Attori | Daniel Connors, Christopher Edwards, Michael Connors (II), Danieka Connors, Dorothy Cubby Sharron Whitton, Margery McGrady, Alex Haines, Linden Binge, Dean Daley-Jones. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 18 maggio 2011
La storia del piccolo Daniel, che cresce in una remota comunità aborigena con il desiderio di diventare un gangster.
CONSIGLIATO SÌ
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Daniel è un bambino di 10 anni che vive a Toomelah, una sorta di riserva per Aborigeni situata nel Nordovest dell'Australia. Il padre alcolizzato vive separato dalla madre che trascorre le sue giornate fumando marjiuana. Privo di punti di riferimento Daniel frequenta solo saltuariamente la scuola, dove fa di tutto per essere rimproverato, e sogna di poter diventare un gangster. Già alla sua età collabora con una gang i cui componenti cominciano a trovarsi in difficoltà nel momento in cui il boss locale esce dal carcere e pretende di riprendere il controllo del territorio.
Nel 2002 Phillip Noyce aveva fatto conoscere al mondo con La generazione rubata l'operazione di polizia etnica attuata per decenni dal governo australiano nei confronti degli aborigeni. Noyce aveva scelto di narrare una vicenda avvenuta nel passato che vedeva nel finale entrare in scena le reali protagoniste ancora viventi. Ivan Sen decide di partire dall'oggi, da un presente che non si è affatto liberato dalle conseguenze di quella politica razziale, e di denunciarne con documentata partecipazione la devastazione ambientale e morale. Toomelah non è un set creato per l'occasione ma un territorio desolato in cui abitazioni non prive di una loro dignità nascondono il vuoto pneumatico di esistenze finalizzate alla dispersione totale di ogni barlume di speranza. Negli occhi del non attore Daniel Connors (che vive in loco come tutti gli altri interpreti) si possono leggere mute grida di richiesta di aiuto mentre vaga tra una nonna avara di parole, una zia che ha fatto ritorno dopo lungo tempo senza però ritrovare se stessa e un universo di figure adulte incapaci di offrirgli il benché minimo punto di riferimento. Che si presenta, con tutte le sue fragilità, in una coetanea che è riuscita a capire il valore della scuola.
Ivan Sen ha fatto una scommessa con se stesso (e l'ha vinta) realizzando un film del quale è autore in senso pieno avendo deciso di privarsi della troupe per consentire ai suoi protagonisti la massima adesione possibile alla realtà. Una realtà che emerge con forza in un tempo cinematografico che a tratti sembra essere sospeso sull'abisso di un nulla incontrastato perché incontrastabile. Ma qualcosa può cambiare e forse il futuro potrà essere diverso proprio per chi ha visto l'orrida vacuità di quell'abisso ritraendosene in tempo. I Daniel, sembra voler dire Sen, sono tanti ma possono salvarsi. Nonostante tutto.