Titolo originale | The Ledge |
Anno | 2011 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Matthew Chapman |
Attori | Liv Tyler, Charlie Hunnam, Patrick Wilson, Terrence Howard, Christopher Gorham Jaqueline Fleming, Monica Acosta, Mike Pniewski, Jillian Batherson, Katia Gomez, Dean J. West, Amber Gaiennie, Melody Noel, Sean Paul Braud, Nathan Alan Thomas, Geraldine Singer, Thomas C. Daniel, Mindy Caraccioli, Maverick Boudreaux, Jason Lumberjack Johnson. |
Uscita | venerdì 10 giugno 2011 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 2,61 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 gennaio 2014
Il professor Gavin è in piedi sul cornicione di un palazzo, intenzionato a saltare e togliersi la vita. Finché non arriva il detective Hollis. In Italia al Box Office Punto d'impatto ha incassato 92,4 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Gavin sta in bilico sul cornicione di un palazzo, deciso a gettarsi nel vuoto entro mezzogiorno. Lo raggiunge Hollis, poliziotto esperto nel mediare situazioni del genere, che ha da poco scoperto una terribile verità sulla propria vita privata. Dal dialogo tra i due uomini conosciamo le motivazioni dell'ateo Gavin, innamorato di Shauna, moglie di Joe, un fondamentalista cristiano che ha posto il rivale davanti ad un ricatto micidiale.
Punto d'impatto parte da un'idea forte, da un cliffhanger tanto pratico quanto teorico che immette la narrazione su un binario teso, di certo difficile da percorrere fino in fondo. Come spesso accade con le storie in cui l'inizio e la fine si toccano, lasciando al corpo del film il compito di spiegarne le cause, un montaggio di flashback ad incastro descrive prevedibilmente le azioni dei protagonisti, gli incontri, le vicende pregresse al punto di rottura. A ventitré anni dall'ultima regia - l'interessante e dimenticato Urla di mezzanotte con Jennifer Jason Leigh -, lo sceneggiatore Matthew Chapman torna dietro alla macchina da presa con un thriller dalle ambizioni filosofiche in cui ognuno incarna un'idea, o meglio un peculiare modo di intendere la vita. Così, lo sgradevole fondamentalismo cristiano di Joe e l'ateismo di Gavin risultano presto i due punti tra cui oscilla Shauna, moglie del primo e amante del secondo, fragile, appassionata e dal passato tumultuoso. L'intenzione di produrre un lavoro in cui i moduli del racconto a suspense s'incontrano con il dramma psicologico cozza però con una costruzione dei personaggi che finisce con l'appiattirli a simboli, nonostante l'evidente sforzo, avvertibile nei dialoghi, di dotarli di un qualche spessore. Dal quartetto si discosta Joe, ben interpretato da Patrick Wilson, cui spetta la parte di uno strano cattivo che agisce mediante una logica ferrea, forte di una fede cui crede di poter piegare l'esistenza degli altri. Già sceneggiatore di La giuria e di Giochi da adulti di Pakula, inaspettatamente, Chapman funziona meglio come regista che come autore di uno script in cui il disegno poco si amalgama alla progressione e gli obiettivi prefissi si perdono dietro ad un eccessiva mole di spunti. Molto buona la direzione degli attori.
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Questo è un film che parla di vita e di scelte: vita vissuta, tradita, distrutta, ricostruita, e tenuta impiedi a fatica. Un film intenso e denso di significato, dove le vite dei personaggi si incontrano in uno dei tanti crocevia della vita: scelte, conseguenze o se volete destino. La vita ti da, la vita ti toglie e in mezzo ci siamo noi o meglio ci sono i personaggi di questo dramma, che [...] Vai alla recensione »
Gavin, affascinante professore universitario che dopo essersi separato dalla moglie, inizia a avivere con un omosessuale (anche se lui è etero),è un idealista molto radicale e razionale. Crede molto al "caso, al punto che dopo aver incontrato più volte Shauna, ed essersela trovata nell'hotel dove lui svolge la mansione di vice direttore, decide di assumerla pur non avendo credenziali,poichè vede [...] Vai alla recensione »
Preciso subito che sono in pieno disaccordo con la severa recensione di Marco Chiani. Non ne comprendo il motivo; forse è disturbato dal fatto che il film mette in cattiva luce la fede religiosa acritica-fanatica, privilegiando la soluzione di vita reale, antimetafisica-atea. Per me invece è un grande film, molto coraggioso soprattutto se girato negli States piuttosto bigotti.
Ancora un film sul "capro espiatorio" ma questa volta è molto difficile averne la sicurezza: il sacrificio di Gavin cosa deve "redimere"? Praticamente tutta la sua vita, più quella di Hollis, più quella di Shauna, più quella dell'ideologo forzato all'integralismo da un passato molto dubio. In pratica tutti "i passati" dei tre protagonisti [...] Vai alla recensione »
Il confronto, il punto di impatto non è quello fra Gavin, l'amante ateo, ed il fanatico marito di Shana, ma tra il primo e il detective Hollis Lucetti, che lo deve ascoltare e cercare di distoglierlo dal suo proposito suicida, ma che avrebbe voluto quel giorno esser sostituito, perché ha un suo grave dramma personale: ha saputo proprio allora di essere sterile e di non essere il padre [...] Vai alla recensione »
Sapendo la tematica di "The Ledge" mi aspettavo veramente un ottimo film con un cast valido e conosciuto che avrebbe trattato di un argomento alquanto attuale. Purtroppo non e' stato cosi. Le mie aspettative migliori per la pellicola svanivano man mano che guardavo lo svolgersi della storia. Eppure le carte vincenti narrative c'erano tutte: In primis la storia vuole mettere sotto [...] Vai alla recensione »
Gavin deve decidere se sacrificare la sua vita per i propri ideali o principi, cosi' facendo ore prima del salto ripercorre le vicende che lo hanno portato sull'orlo del cornicione. Un flashback continua su una storia clandestina ma anche sulla vita e le credenze personali dei protagonisti. Da vedere per scrollarsi di dosso tutte le commedie smielosamente romantiche.
A volte viene da pensare se può esistere un punto di incontro tra diverse ideologie. Tale domanda viene fatta anche in ambito religioso: "È possibile far convergere l'ideologia di un credente e di un ateo?", l'impatto tra le due ideologie è inevitabile, e quasi mai trova punti d'incontro, proprio a causa della chiusura e della relativa convinzione di trovarsi [...] Vai alla recensione »
Discreto film che si basa molto su riflessioni a carattere religioso, su peccati e peccatori, e sulla salvezza. Il protagonista è un ragazzo che lavora in un hotel ed abita in un appartamento che è proprio di fianco a quello di una sua dipendente, della quale si innamora, ma che è già sposata (con un uomo che più che credente, è quasi ossessionato dalla religione).
Brevemente: un fim che lascia il segno bello coinvolgente e ben interprertato, da vedere ed è inutile commentarlo perchè l'impatto è forte ed il finale travolgente che non vorrersti fosse così !! Ogni tanto si vedeu n bel film con attori all'altezza ! DA VEDERE !!!
interessanti i discorsi filosofici,e lo scontro tra ragione e fede cieca!
L'idea in sè non è delle più sfruttate, proprio per questo i campi di intervento sono inesplorati. Il duello tra le due ideologie non viene mai approfondito, i colloqui scontati e poco incisivi. In nessun tratto il film ispira sentimenti forti, sicuramente l'atto conclusivo risulta toccante, ma non lascia granchè allo spettatore.
Non capisco proprio come possa avere un voto superiore a 3 questo film. La recitazione l'ho trovata meno che mediocre, la trama poco credibile, e le varie motivazioni filosofiche religiose campate in aria. No proprio non mi è piaciuto.
La vicenda risulta a dir poco assurda, così come poco credibile è il protagonista: una sorta di Brad Pitt dei poveri, eroe senza macchia e senza paura (in realtà con parecchi scheletri nell'armadio), che nelle recondite intenzioni di regista e sceneggiatori dovrebbe sostenere le presunte ragioni dell'ateismo a confronto con un Credo religioso che viene sbeffeggiato e deriso.
...qualche punto morto,bella trama psicologica che mette a confronto credenze divergenti, se non fosse che alla fine il gioco si fa duro, non condivido il finale troppo cruento ed inaccettabile.
Una pellicola intrisa di tristezza, dai toni opachi e dal finale disarmante. Il prodotto complessivo è debole non certo sufficiente ma salvato da una buona recitazione complessiva. Onestamente non mi sento di consigliarlo anche perchè rovinerebbe il vostro umore, qualunque esso sita.
Il detective Hollis (Terrence Howard) scopre di essere nato sterile. Sua moglie dovrà spiegargli da dove vengono i suoi due bei bambini. Ma prima deve rispondere a una chiamata: un uomo è salito su un cornicione pronto a buttarsi nel vuoto. In realtà Gavin (Charlie Hunnam) non ha nessuna intenzione di suicidarsi, ma se non lo farà la donna che ama sarà uccisa dal marito.
Gavin, manager d'hotel ateo, sale su un cornicione vertiginoso minacciando di buttarsi di sotto. Al poliziotto Hollis, giunto per dissuaderlo, spiega che se non si lancia entro mezzogiorno qualcuno ci lascerà la pelle al posto suo. Altri personaggi in gioco nella pericolosa partita sono Shauna e Joe, coppia di fondamentalisti cristiani. Selezionato per l'ultima edizione del Sundance Film Festival il [...] Vai alla recensione »