figliounico
|
venerdì 31 marzo 2023
|
nella degenerazione di una famiglia quella della società
|
|
|
|
Una black comedy surreale di William Friedkin del 2011 in stile pulp sulle vicende drammatiche di una delle tante famiglie emarginate dell’America contemporanea, un microcosmo perduto nell’immensa costellazione del sottoproletariato urbano che popola le periferie dell’opulento occidente, un nucleo familiare ridotto ad un’esistenza puramente biologica che non ha più nulla di umano. Tratto da una piece teatrale di Tracy Letts, rappresenta la totale assenza di valori della nostra società che nelle fasce più disagiate sconfina in comportamenti devianti, in un continuum progressivo, che, senza soluzione di continuità, va dal piccolo spaccio di droga fino all’omicidio della madre. La famiglia di Morte di un commesso viaggiatore degli anni cinquanta di Miller conteneva allo stato embrionale quella moderna di Letts; in prospettiva guardando il nucleo familiare di Miller se ne poteva prevedere l’evoluzione degenerativa in quella messa in scena in Killer Joe.
[+]
Una black comedy surreale di William Friedkin del 2011 in stile pulp sulle vicende drammatiche di una delle tante famiglie emarginate dell’America contemporanea, un microcosmo perduto nell’immensa costellazione del sottoproletariato urbano che popola le periferie dell’opulento occidente, un nucleo familiare ridotto ad un’esistenza puramente biologica che non ha più nulla di umano. Tratto da una piece teatrale di Tracy Letts, rappresenta la totale assenza di valori della nostra società che nelle fasce più disagiate sconfina in comportamenti devianti, in un continuum progressivo, che, senza soluzione di continuità, va dal piccolo spaccio di droga fino all’omicidio della madre. La famiglia di Morte di un commesso viaggiatore degli anni cinquanta di Miller conteneva allo stato embrionale quella moderna di Letts; in prospettiva guardando il nucleo familiare di Miller se ne poteva prevedere l’evoluzione degenerativa in quella messa in scena in Killer Joe. Parimenti la degenerazione si riscontra nei mezzi espressivi ed il decadimento letterario da Miller a Letts ne è un palpabile esempio. Il subdolo sicario, interpretato da Matthew McConaughey, incarna il nuovo dio denaro delle masse, un figura simbolica che riassume in sé l’angelo sterminatore, che riporta l’equilibrio in terra secondo fini estranei alle contese umane ed, al contempo, il demone che ne esaudisce i desideri indicibili ottenendone in cambio l’anima. La purezza residuale dell’anima è personificata dalla figlia adolescente, una giovane Cassandra un po’ svampita, Juno Temple, che nella sequenza finale indossa, non a caso, una candida camicia di notte. Il finale è aperto perché rimanga il dubbio nello spettatore se il male trionferà sull’ultima debole resistenza che gli si oppone. La ragazzina rappresenta l’ultima possibilità di riscatto di un’umanità che in realtà ha già ceduto alle lusinghe del diavolo portandone in grembo il seme ed è per questo condannata al suo prossimo destino infernale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a figliounico »
[ - ] lascia un commento a figliounico »
|
|
d'accordo? |
|
pacana''
|
martedì 4 ottobre 2022
|
forse bisogna essere più cinefili….
|
|
|
|
Concordo con i commenti negativi apparsi su questo forum. All’inizio pensi che il film possa anche intrigare. Poi la vicenda storia si dispiega in modo del tutto sconclusionato (e, forse proprio per questo motivo, anche ben poco appassionante). Ma dove sta Tarantino? Qui ci viene propinata una storia nera assurda in una veste che è quasi realistica e comunque priva di accenti “pop”. Friedkin evidentemente pensa di combattere la crisi da età anziana mostrando qualche nudità femminile e primi piani di volti insanguinati. Gli attori, che devono incarnare personaggi senza “sostanza umana”, stanno a galla col mestiere (incluso Matthew). Rispetto i pareri di chi ha riconosciuto valore al film, ma per me, che amo il buon cinema ma non sono un cinefilo “estremo”, vedere Killer Joe è stata una perdita di tempo.
[+]
Concordo con i commenti negativi apparsi su questo forum. All’inizio pensi che il film possa anche intrigare. Poi la vicenda storia si dispiega in modo del tutto sconclusionato (e, forse proprio per questo motivo, anche ben poco appassionante). Ma dove sta Tarantino? Qui ci viene propinata una storia nera assurda in una veste che è quasi realistica e comunque priva di accenti “pop”. Friedkin evidentemente pensa di combattere la crisi da età anziana mostrando qualche nudità femminile e primi piani di volti insanguinati. Gli attori, che devono incarnare personaggi senza “sostanza umana”, stanno a galla col mestiere (incluso Matthew). Rispetto i pareri di chi ha riconosciuto valore al film, ma per me, che amo il buon cinema ma non sono un cinefilo “estremo”, vedere Killer Joe è stata una perdita di tempo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pacana'' »
[ - ] lascia un commento a pacana'' »
|
|
d'accordo? |
|
francismetal
|
venerdì 10 novembre 2017
|
oltre l'esorcista
|
|
|
|
Di questo regista la gente ricorda solo "L'esorcista", ma a quanto pare è ancora capace di tirare fuori dei grandi lavori.
Non è un capolavoro, certamente, ma è una storia che mi è piaciuta molto, rende perfettamente l'idea dello squallore di una famiglia disfunzionale texana.
Questi mi ricordano quelli di "Shameless", ma qui la storia è seria e c'è ben poco da ridere!
Droga, alcool, promiscuità, vendita della verginità di una ragazzina forse minorenne, tradimento, spaccio, alcool, non ti stupisce che questi vogliano assoldare un sicario per soldi.. tra l'altro l'idea parte (almeno in apparenza) dal figlio della donna, dopo essere stato cacciato da casa, per soldi!
Tutto il film gira intorno al problema di trovare i soldi per pagarlo, ma loro lo vogliono pagare per ottenere dei soldi!
Non vi anticipo nulla, ma vi dico che i protagonisti sono dei deficienti, mentre Joe sembra essere l'unico con la testa sulle spalle, pur essendo un assassino di professione.
|
|
[+] lascia un commento a francismetal »
[ - ] lascia un commento a francismetal »
|
|
d'accordo? |
|
laurence316
|
martedì 31 gennaio 2017
|
now suck this!
|
|
|
|
19° film di Friedkin (famoso regista di celebri film degli anni '70 e '80, come Il braccio violento della legge, L'esorcista e Vivere e morire a Los Angeles), Killer Joe è un film spiazzante, sardonico, sferzante e assolutamente inaspettato. Diretta dalla mano solida di Friedkin, la sceneggiatura di Letts (già autore di Bug-La paranoia è contagiosa, del 2006) prende vita sullo schermo nella forma di un tremendo racconto di sadismo e stupidità (mai si è vista, in un film non comico, una famiglia più stupida degli Smith) e diventa un film noir dalle tinte fosche, in cui le notti sono oscure e tempestose (ottima la fotografia di Deschanel), in cui tutti i personaggi sono, a loro modo, malvagi (esclusa, forse, Dottie), e in cui alla radice di tutto vi sono i soldi, e quindi l'avidità.
[+]
19° film di Friedkin (famoso regista di celebri film degli anni '70 e '80, come Il braccio violento della legge, L'esorcista e Vivere e morire a Los Angeles), Killer Joe è un film spiazzante, sardonico, sferzante e assolutamente inaspettato. Diretta dalla mano solida di Friedkin, la sceneggiatura di Letts (già autore di Bug-La paranoia è contagiosa, del 2006) prende vita sullo schermo nella forma di un tremendo racconto di sadismo e stupidità (mai si è vista, in un film non comico, una famiglia più stupida degli Smith) e diventa un film noir dalle tinte fosche, in cui le notti sono oscure e tempestose (ottima la fotografia di Deschanel), in cui tutti i personaggi sono, a loro modo, malvagi (esclusa, forse, Dottie), e in cui alla radice di tutto vi sono i soldi, e quindi l'avidità. Killer Joe è sostenuto da dialoghi di raggelante ironia e da un sarcasmo cinico e crudele, è un esplorazione dei recessi dell’animo umano, un film oscuro e violento, abitato da figure psicopatiche, sociopatiche o avventate, idiote o di perfida cupidiga. Atmosfere western, per un incubo in immagini vivido e terribile. Supportato da un'istrionica interpretazione da parte di McConaughey, Killer Joe è uno dei più violenti e, insieme, originali film di Friedkin, che rinuncia categoricamente alla lieta fine e che, per questo ed altri motivi (tra cui il proibitivo NC-17 affibiatogli negli States), non ottiene un gran successo di pubblico.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a laurence316 »
[ - ] lascia un commento a laurence316 »
|
|
d'accordo? |
|
zenos
|
giovedì 16 aprile 2015
|
un film sconclusionato
|
|
|
|
Un film davvero sconclusionato. Peccato per il cast stellare. Ma davvero un po' troppo forzato sia nella violenza sia nella sceneggiatura. Privo di particolare senso. Lo sconsiglio...
|
|
[+] lascia un commento a zenos »
[ - ] lascia un commento a zenos »
|
|
d'accordo? |
|
marione
|
mercoledì 25 marzo 2015
|
brutto, stupido e noioso.
|
|
|
|
Veramente un brutto film da tutti i punti di vista, assolutamente inutile, anche gli ottimi attori mal diretti soffrono molto. I personaggi improbabili si muovono senza senso tra mille situazioni incongrue, la regia e la sceneggiatura sono pessime. Assurdo ogni paragone con Tarantino. Alla fine del film ti domandi perchè hai buttato così male il tuo tempo. Sconsigliata la visione.
|
|
[+] lascia un commento a marione »
[ - ] lascia un commento a marione »
|
|
d'accordo? |
|
marcodeno
|
mercoledì 28 gennaio 2015
|
non date fuoco alla vostra serata
|
|
|
|
Perchè? mi domando perchè hanno fatto un film come questo?? l'unica morale che rimane è un regista che tenta di inorridire con squallide scene di violenza alternata da sesso pseudo-pedofilo.
Volgare, inutile, offensivo senza spessore. Violenza senza senso, scene erotiche squallidissime che splattano nel viscido dove per tentar di provocare una reazione di sdegno fa dichiarare all'attrice coinvolta (VERGINE) di avere 12 anni, cosa non credibile perchè la ragazza di corporatura viaggia verso i 18, lo vedrebbe anche un cieco. Sciommiotta un Tarantino non arrivando ad un suo umido calzino. PESSIMO.
Ho letto da qualche parte il peggior film che abbia mai visto, mi associo.
[+]
Perchè? mi domando perchè hanno fatto un film come questo?? l'unica morale che rimane è un regista che tenta di inorridire con squallide scene di violenza alternata da sesso pseudo-pedofilo.
Volgare, inutile, offensivo senza spessore. Violenza senza senso, scene erotiche squallidissime che splattano nel viscido dove per tentar di provocare una reazione di sdegno fa dichiarare all'attrice coinvolta (VERGINE) di avere 12 anni, cosa non credibile perchè la ragazza di corporatura viaggia verso i 18, lo vedrebbe anche un cieco. Sciommiotta un Tarantino non arrivando ad un suo umido calzino. PESSIMO.
Ho letto da qualche parte il peggior film che abbia mai visto, mi associo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a marcodeno »
[ - ] lascia un commento a marcodeno »
|
|
d'accordo? |
|
sputafoco
|
lunedì 19 gennaio 2015
|
veramente un brutto film
|
|
|
|
Vorrei dire qualcosa su questo film, che non mi e' piaciuto perche' e' realizzato in modo mediocre sebbene con super-attori : un minimo di realismo e' richiesto secondo me , anche nella realizzazione di progetti "avventurosi come Killer Joe". E di realistico in questo film non c'e' proprio niente o quasi; mi spiego meglio : dopo svariati calci in faccia e in bocca ricevuti da Emile Hirsch da due pestatori, come minimo si vedrebbe una sorta di faccia gonfia come un pallone, ma sopratutto nessuno apre la porta senza mutande, mostrando la p.
[+]
Vorrei dire qualcosa su questo film, che non mi e' piaciuto perche' e' realizzato in modo mediocre sebbene con super-attori : un minimo di realismo e' richiesto secondo me , anche nella realizzazione di progetti "avventurosi come Killer Joe". E di realistico in questo film non c'e' proprio niente o quasi; mi spiego meglio : dopo svariati calci in faccia e in bocca ricevuti da Emile Hirsch da due pestatori, come minimo si vedrebbe una sorta di faccia gonfia come un pallone, ma sopratutto nessuno apre la porta senza mutande, mostrando la p.....ra come fosse un pigiama! Il film e' caricato, pompato verso la direzione dell'eccesso forzato, e la gia' debole storia finisce con il diventare una cozzaglia di errori con il solo fine di mostrare il lato peggiore dell'umanita'. Sono convinto che ci sia questa America degenerata, ma il film e' irreale....mi e' piacita molto nel ruolo Juno Temple adolescente sonnambula.
Vivere e morire a Los Angeles e' lontano anni luce.
Grazie
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sputafoco »
[ - ] lascia un commento a sputafoco »
|
|
d'accordo? |
|
gianleo67
|
domenica 30 novembre 2014
|
'a simple plan'...secondo friedkin
|
|
|
|
In debito con uno spietato boss della droga, il giovane e scapestrato Chris decide di racimolare la somma che può salvargli la pelle, dal riscatto della polizza assicurativa sulla vita della madre che, già da anni, ha abbandonato lui e la sorella Dottie per andare a vivere con un'altro uomo. In combutta con il padre e la matrigna, decide allora di assoldare 'killer' Joe, un poliziotto locale che nel tempo libero si presta spesso e volentieri all'omicidio su commissione ben remunerato. La mancanza di liquidità di Chris, convince Joe ad accettare, quale caparra per la prestazioneien richiesta, la prelazione sulle grazie della ingenua e virginale Dottie.
[+]
In debito con uno spietato boss della droga, il giovane e scapestrato Chris decide di racimolare la somma che può salvargli la pelle, dal riscatto della polizza assicurativa sulla vita della madre che, già da anni, ha abbandonato lui e la sorella Dottie per andare a vivere con un'altro uomo. In combutta con il padre e la matrigna, decide allora di assoldare 'killer' Joe, un poliziotto locale che nel tempo libero si presta spesso e volentieri all'omicidio su commissione ben remunerato. La mancanza di liquidità di Chris, convince Joe ad accettare, quale caparra per la prestazioneien richiesta, la prelazione sulle grazie della ingenua e virginale Dottie. Finirà male.
Alla voce Friedkin, in una ideale enciclopedia del cinema americano, saltano subito agli occhi tanto gli spauracchi antropologici legati alla sopravvivenza nella moderna e progredita civiltà occidentale, di oscure pratiche religiose avverse al Maligno ('L'esorcista' - 1973) quanto la lotta senza quartiere contro il narcotraffico in una Los Angeles spietata e violenta che nulla ha da invidiare all'epica della conquista di una rinnovata frontiera Western (Vivere e morire a Los Angeles - 1985). Da sempre oltre l'adesione ai generi e facile ad un immaginario cinematografico potente e significativo che negli ultimi anni si è via via avvicinato al rinnovarsi del linguaggio nelle forme di una sottile indagine psicologia sulle paranoie di un bestiario umano marginale e periferico (Bug - 2006), il grande autore americano si lancia nell'adattamento cinefilo e ammiccante di una piece teatrale di successo (scritto dalla stessa autrice e premio Pulitzer Tracy Letts) nelle forme del noir iperrealista e ferocemente ironico che sembra ricapitolare più l'America profonda e spietata dei fratelli Coen che le evoluzioni stilistiche e le spiazzanti contaminazioni di un istrione dei registri cinematografici come Quentin Tarantino. Benchè il risultato possa lasciare spiazzati e non convincere del tutto per via di una continuità narrativa che sembra pagare lo scotto della matrice teatrale (o forse il problema è al montaggio), Friedkin ci presenta la desolazione di un ambiente umano dove in barba alla credibilità dei caratteri psicologici si mette in scena una sorta di contrappasso della virtù tradita, laddove il prevalere del cinismo e del mero calcolo economico sul valore delle relazioni all'interno di un nucleo familiare ormai disgregato per implosione, determinano una serie di reazioni di causa-effetto che conducono all'inevitabile gioco al massacro finale. Una guerra di tutti contro tutti insomma, di subdole manipolazioni incrociate, dove il peccato di ciascuno si somma irrimediabilmente a quello dell'altro generando una escalation di ritorsioni dove l'elemento apparentemente più indifeso ed innocente si può trasformare nella mano che impugna la pistola fumante con cui un Samuel L.Jackson in baby doll e il viso d'angelo di Juno Temple finisce per recitare in religioso silenzio il versetto di Ezechiele 25-17 con cui far cadere, sui nemici dell'innocenza tradita, il suo "furiosissimo sdegno e la sua grandissima vendetta". Tra cinismo, esasperazioni tragicomiche e feroce sarcasmo, Friedkin ci presenta un film divertente e dissacratorio, attraversato da personaggi inutilmente ribelli e votati al fallimento (la faccia da bravo ragazzo dell'Emile Hirsch di 'Into the Wild'), colpevolmente ignavi (uno straordinario Thomas Haden Church), subdolamente psicopatici (Matthew McConaughey), spregiudicati doppiogiochisti (Gina Gershon) o fintamente virginali (Juno Temple). Presentato in concorso al Festival di Venezia 2011 ed alla 36a edizione del Toronto International Film Festival.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianleo67 »
[ - ] lascia un commento a gianleo67 »
|
|
d'accordo? |
|
dandy
|
mercoledì 21 maggio 2014
|
ben diretto,ma è il solito film di genere.
|
|
|
|
Dopo il poco riuscito "Bug",Friedkin riesce a fare qualche passo avanti riadattando un lavoro teatrale di Tracy Letts.L'intreccio è ben costruito,gli imprevisti sono piazzati in momenti inaspettati.Ma già troppi altri film hanno mostrato situazioni identiche,così che la descrizione della famiglia provinciale troglodita e senza valori dove un ritardato è l'elemento più normale risulta risaputa.Il tono pulp sopra le righe funziona,e c'è almeno una scena memorabile(la fellatio con la coscia di pollo fritto).Più prevedibile la svolta violenta nel finale,che rimane curiosamente sospeso.I fans del genere potranno apprezzare l'umorismo cinicamente caricaturale,ma è più facile apprezzarlo se non si conosce già Tarantino o i fratelli CohenE una volta visto,si può passare ad altro,come ha già scritto qualcuno.
[+]
Dopo il poco riuscito "Bug",Friedkin riesce a fare qualche passo avanti riadattando un lavoro teatrale di Tracy Letts.L'intreccio è ben costruito,gli imprevisti sono piazzati in momenti inaspettati.Ma già troppi altri film hanno mostrato situazioni identiche,così che la descrizione della famiglia provinciale troglodita e senza valori dove un ritardato è l'elemento più normale risulta risaputa.Il tono pulp sopra le righe funziona,e c'è almeno una scena memorabile(la fellatio con la coscia di pollo fritto).Più prevedibile la svolta violenta nel finale,che rimane curiosamente sospeso.I fans del genere potranno apprezzare l'umorismo cinicamente caricaturale,ma è più facile apprezzarlo se non si conosce già Tarantino o i fratelli CohenE una volta visto,si può passare ad altro,come ha già scritto qualcuno.Bravi gli interpreti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
|