algernon
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domenica 12 settembre 2010
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uno scandalo
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a me non importa niente se Tarantino ha favorito Coppola perché erano stati fidanzati. Come dice lui, la giuria ha attribuito questo premio all'unanimità. Il problema è che il film è veramente di basso livello e secondo me i giurati si sono bevuti tutti il cervello. non rivoto perché ho già votato, ma di film della coppola per un po' di tempo non ne vedrò più. tanti saluti
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matthew
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domenica 12 settembre 2010
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evitatelo
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Il film è veramente noioso, non solo perchè il personaggio è reso noioso perchè è proprio la sua vita ad esserlo; in realtà la storia non è mai decollata ed il film è finito senza aver saputo trasmettere niente, o meglio, lo spunto su cui si basa la storia è interessante ma non ci voleva questa grande regista per descrivere il cambiamento nell'approcciarsi alla vita di questo belloccio ricco e vizioso, perchè era talmente squallida da non poter essere peggiore. La fine del film è stata imbarazzante e le inquadrature sono spesso scomode; alcune scene sono inopportune e stucchevoli, soffermandosi per interi minuti su fasi non trascendentali ai fini della storia (vedi la scena del pattinaggio o della maschera, o il girare in pista con la Ferrari).
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Il film è veramente noioso, non solo perchè il personaggio è reso noioso perchè è proprio la sua vita ad esserlo; in realtà la storia non è mai decollata ed il film è finito senza aver saputo trasmettere niente, o meglio, lo spunto su cui si basa la storia è interessante ma non ci voleva questa grande regista per descrivere il cambiamento nell'approcciarsi alla vita di questo belloccio ricco e vizioso, perchè era talmente squallida da non poter essere peggiore. La fine del film è stata imbarazzante e le inquadrature sono spesso scomode; alcune scene sono inopportune e stucchevoli, soffermandosi per interi minuti su fasi non trascendentali ai fini della storia (vedi la scena del pattinaggio o della maschera, o il girare in pista con la Ferrari). Poi si tocca veramente il fondo con la parentesi italiana del Telegatto con annesse la Ventura e la Marini. "Lost in Translation" l'ho giudicato personalmente come un errore e questa seconda chance si è rivelata un altro errore che mi ha fatto rimpiangere i sei euro di biglietto.
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francy
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domenica 12 settembre 2010
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essere vuoti dentro è una colpa
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é un film simbolista che però secondo me non esprime compiutamente il disagio della vita di questa persona. La recitazione dell'attore, o il copione scritto per lui, è banale come il ruolo da lui interpetrato.
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franz_32
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domenica 12 settembre 2010
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la noia del nulla
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Non avevo mai visto il pubblico alzarsi ed andarsene nel corso del film come per questa pellicola.
Certo la lentezza del film è incredibile. Per leggere di seguito tutti i dialoghi del film basterebbero 3 minuti.
Il personaggio principale è un famoso attore che vive nella ricchezza, senza valori ed incapace di esprimere un qualsiasi concetto.
La Sofia Coppola in verità non si sforza poi molto per renderlo egregiamente: ha una ferrari, vive in stanze di alberghi di lusso, non dice mai una parola.
La storia è essenziale. Il nostro eroe, per un imprevisto, rimane esposto per qualche momento in più del solito, alla compagnia della giovane figlia e ne rimane turbato; a quel punto non che esprima o dica qualcosa di particolare, ma c'è un momento in cui, aggrotterà le ciglia in modo delicato ma significativo.
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Non avevo mai visto il pubblico alzarsi ed andarsene nel corso del film come per questa pellicola.
Certo la lentezza del film è incredibile. Per leggere di seguito tutti i dialoghi del film basterebbero 3 minuti.
Il personaggio principale è un famoso attore che vive nella ricchezza, senza valori ed incapace di esprimere un qualsiasi concetto.
La Sofia Coppola in verità non si sforza poi molto per renderlo egregiamente: ha una ferrari, vive in stanze di alberghi di lusso, non dice mai una parola.
La storia è essenziale. Il nostro eroe, per un imprevisto, rimane esposto per qualche momento in più del solito, alla compagnia della giovane figlia e ne rimane turbato; a quel punto non che esprima o dica qualcosa di particolare, ma c'è un momento in cui, aggrotterà le ciglia in modo delicato ma significativo.
I momenti emozionanti del film solo 2. Il primo quando si spegne la ferrari costringendolo a dire 2 parole per chiamare il soccorso stradale. Il secondo quando decide di lasciare per strada la ferrari, perchè è finalmente finito il film.
Che poi non è propriamente un film, non si può neanche dire che sia brutto, perchè non è proprio nulla.
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olivellospinoso
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domenica 12 settembre 2010
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l'importanza di chiamarsi coppola
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Ho visto questo film qualche giorno prima che venisse proclamato vincitore a Venezia ma sinceramente, nonostante la pellicola non mi abbia convinto, la vittoria non mi ha sorpeso.
Appena uscita dalla sala avevo subito intuito che il film avrebbe diviso a metà le opinioni degli spettatori: a me non era piaciuto molto, mentre a mio marito sì..
A parte la parentesi familiare, trovo Somewhere troppo simile a certa videoart contemporanea (che evidentemente la Coppola conosce bene): ossessiva, ripetitiva, inconsistente, più attenta alla forma che ai contenuti.
Ecco, da chi fa cinema e si chiama Coppola, mi aspetto ben altro, soprattutto visto l'oscar (meritato) per Lost in traslation.
Degne di nota sono: la scena della maschera (si raggiungono autentici momenti di angoscia), la poetica scena del teatrino subacqueo(mentre la scena iniziale della Ferrari è davvero troppo lunga.
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Ho visto questo film qualche giorno prima che venisse proclamato vincitore a Venezia ma sinceramente, nonostante la pellicola non mi abbia convinto, la vittoria non mi ha sorpeso.
Appena uscita dalla sala avevo subito intuito che il film avrebbe diviso a metà le opinioni degli spettatori: a me non era piaciuto molto, mentre a mio marito sì..
A parte la parentesi familiare, trovo Somewhere troppo simile a certa videoart contemporanea (che evidentemente la Coppola conosce bene): ossessiva, ripetitiva, inconsistente, più attenta alla forma che ai contenuti.
Ecco, da chi fa cinema e si chiama Coppola, mi aspetto ben altro, soprattutto visto l'oscar (meritato) per Lost in traslation.
Degne di nota sono: la scena della maschera (si raggiungono autentici momenti di angoscia), la poetica scena del teatrino subacqueo(mentre la scena iniziale della Ferrari è davvero troppo lunga...), la faccia di Dorff e la dolcezza della Fanning, la colonna sonora.
Un film troppo minimalista per i miei gusti, ma che non mi sento di bocciare in toto.
Alla prossima Sofia, ti aspetto al varco!
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lollo92
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domenica 12 settembre 2010
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una delizia
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Somewhere è il film più minimalista di Sofia Coppola. La sua quasi totale assenza di musiche (cosa che invece era quasi diventata un marchio di fabbrica), le sue lunghe inquadrature, i pochi dialoghi. Tutto in questo film è funzionale alla storia da raccontare.
Una storia che tocca momenti divertenti ed altri di assoluta delizia.
Fino ad arrivare ad un finale aperto che lascia sorridere e riflettere. Perchè in fondo la storia che Sofia racconta è una storia universale. Lei sceglie di mettere al centro un attore perché il cinema è il mondo che pensa di sapere meglio raccontare. Ma l'universalità della storia tocca chiunque sotto qualunque cielo, facendo riflettere ciascuno sulle proprie scelte e su quale destino abbiamo scelto di prendere.
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Somewhere è il film più minimalista di Sofia Coppola. La sua quasi totale assenza di musiche (cosa che invece era quasi diventata un marchio di fabbrica), le sue lunghe inquadrature, i pochi dialoghi. Tutto in questo film è funzionale alla storia da raccontare.
Una storia che tocca momenti divertenti ed altri di assoluta delizia.
Fino ad arrivare ad un finale aperto che lascia sorridere e riflettere. Perchè in fondo la storia che Sofia racconta è una storia universale. Lei sceglie di mettere al centro un attore perché il cinema è il mondo che pensa di sapere meglio raccontare. Ma l'universalità della storia tocca chiunque sotto qualunque cielo, facendo riflettere ciascuno sulle proprie scelte e su quale destino abbiamo scelto di prendere. Perchè il titolo proprio questo vuole dire. Non c'è los angeles con la sua frivolezze, non c'è Milano con la sua volgarità, non c'è nessuno hotel: c'è soltanto una storia, in cui chiunque dovrebbe riconoscersi, da qualche parte...
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ildebe
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domenica 12 settembre 2010
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vergogna
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...noioso all'inverosimile, dialoghi scadenti, scarso approfondimento dei temi trattati, mi spiace essere così drastico ma è stato veramente una delusione, considerando che lost in translation l'avevo trovato carino, ma questo è a memoria, il film più brutto che abbia mai visto in vita mia e una vergogna che abbia vinto il leone d'oro a Venezia.
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trilly10
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domenica 12 settembre 2010
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cambiate sala.
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Può un film essere la negazione del cinema? Sì, Somewhere lo è. Se il cinema è racconto, Somewhere non lo è. Se il cinema è azione Somewhere non lo è. E così per l'inventiva, per la fotografia, per il movimento, per l'arte che il cinema è dalla sua nascita. Questo film è la sua negazione. Una storia banale, senza sviluppi, senza svolte, narrata con un registro costantemente piatto. Dall'inizio alla fine del film il malcapitato spettatore aspetta che succeda qualcosa, che qualcosa cambi, sopporta pazientemente le scene insignificanti di balletti in camera da letto, della lunga e inutile preparazione della maschera, degli spostamenti del protagonista e dei suoi spuntini con la figlia.
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Può un film essere la negazione del cinema? Sì, Somewhere lo è. Se il cinema è racconto, Somewhere non lo è. Se il cinema è azione Somewhere non lo è. E così per l'inventiva, per la fotografia, per il movimento, per l'arte che il cinema è dalla sua nascita. Questo film è la sua negazione. Una storia banale, senza sviluppi, senza svolte, narrata con un registro costantemente piatto. Dall'inizio alla fine del film il malcapitato spettatore aspetta che succeda qualcosa, che qualcosa cambi, sopporta pazientemente le scene insignificanti di balletti in camera da letto, della lunga e inutile preparazione della maschera, degli spostamenti del protagonista e dei suoi spuntini con la figlia. Il Tutto condito da un dialogo assolutamente banale, da una fotografia mediocre, da personaggi insignificanti.
Un premio assolutamente immeritato. E' giusto che gli spettatori lo sappiano.
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lunetta
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domenica 12 settembre 2010
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noia e frustrazione
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Un film decisamente mediocre. Il protagonista ricorda molto quello di lost in traslation, l’attore di Holliwood, ricco e annoiato (uno stereotipo che gli USA adorano), che passa la sua vita tra pasticche, alcool, amplessi al volo, corse con la sua Ferrari, fino a quando arriva la sua figlioletta di 11 anni, (altro stereotipo di ragazzina matura e pulita) che, più o meno inconsapevolmente, cerca di migliorare (non che ci voglia molto) la sua inutile vita.
Mi piacciono molto i films fatti molto di immagini, con meno dialoghi, ma le immagini devono avere la forza e l’emozione delle parole non dette!
Ci sono invece scene lunghissime e noiose, come i balletti erotici delle 2 ragazze nella stanza d’hotel del protagonista, della durata di 5 minuti l’una!! Ma era proprio necessario che lo spettatore guardasse tutta l’esibizione? Poi c’è la scena della maschera di gesso che viene costruita sul viso dell’attore, durata forse 10 minuti: praticamente abbiamo assistito ad ogni passaggio, fino al momento dell’asciugatura della maschera, e lì ho avuto paura che ci facessero stare per tutti i 40 minuti che richiedeva l’asciugatura a guardare il volto coperto dal gesso.
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Un film decisamente mediocre. Il protagonista ricorda molto quello di lost in traslation, l’attore di Holliwood, ricco e annoiato (uno stereotipo che gli USA adorano), che passa la sua vita tra pasticche, alcool, amplessi al volo, corse con la sua Ferrari, fino a quando arriva la sua figlioletta di 11 anni, (altro stereotipo di ragazzina matura e pulita) che, più o meno inconsapevolmente, cerca di migliorare (non che ci voglia molto) la sua inutile vita.
Mi piacciono molto i films fatti molto di immagini, con meno dialoghi, ma le immagini devono avere la forza e l’emozione delle parole non dette!
Ci sono invece scene lunghissime e noiose, come i balletti erotici delle 2 ragazze nella stanza d’hotel del protagonista, della durata di 5 minuti l’una!! Ma era proprio necessario che lo spettatore guardasse tutta l’esibizione? Poi c’è la scena della maschera di gesso che viene costruita sul viso dell’attore, durata forse 10 minuti: praticamente abbiamo assistito ad ogni passaggio, fino al momento dell’asciugatura della maschera, e lì ho avuto paura che ci facessero stare per tutti i 40 minuti che richiedeva l’asciugatura a guardare il volto coperto dal gesso. Anche se il significato era abbastanza ovvio, è stata davvero una scena noiosa.
Che dire della esibizione sul ghiaccio della dolcissima figlia? Lunghissimaaa; mi è sembrato di rivivere i saggi di danza dei figli degli amici a cui non avresti voluto mai essere invitata!
D’accordissimo con giugy3000: Italia presa a pesci in faccia. Per i 10 minuti di film ambientati in Italia, mi sono vergognata e avrei voluto lasciare la sala. Nel 2010 gli USA ci vedono ancora come cafoni trogloditi: il manager che riceve l’attore assomiglia ai personaggi dei cartoni (i Simpson): il boss italiano panzone, con giacca in velluto nero e revers rossi, cravatta a fiori rosa e celeste, e bonazza meridionale accanto. E stiamo parlando di Milano, la capitale della moda!!! Senza parlare del telegatto e delle penosissime Ventura e Marini, o di Frassica, visto come il presentatore goffo e rozzo (ci mancava solo che facesse un rutto o qualcosa di peggio durante la sua presentazione!)
Meno male che non era un film in 3D: noia a 3 dimensioni.
Un aspetto positivo? A un certo punto il film è finito
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[+] davvero!
(di la minni)
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andrea13
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domenica 12 settembre 2010
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oscar alla ferrari .....
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La storia è veramente singolare e unica. Tutto ruota attorno alla migliore delle attrici mai viste: una Ferrari!!!. Se non ci fosse lei sarebbe tutto noia. Il film è sponsorizzato da quattroruote che produrrà parecchi altri "film" come questo.
Non invidiate gli attori, i ricconi, i manager per le loro vite favolose perchè potrebbero sentirsi soli e sconsolati.
Beh io per pensarci vado a farmi un giro sulla mia Ferrari .....
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