elena m.
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mercoledì 15 settembre 2010
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noioso fino all'ultimo fotogramma
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non mi era piaciuto neanche '' lost in transection ''
questo ancora meno!
cerca di stupire con quelle scene di lap dance iniziali ,con i glutei in primo piano!!!!!!!!!!
che non meravigliano + nessuno!siamo nauseati anzi!
una noia mortale per tutto il film ,l'unica trovata§: lui che abbandona l'auto nel deserto perchè ritrova se stesso!
la parte girata in italia è orrenda !
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ruudmio
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martedì 14 settembre 2010
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una schifezza incredibile
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Non so se io e alcuni critici abbiamo visto lo stesso film:vuoto, inconsistente, irritante. Zero è il voto, solo perchè non posso esprimerlo in numeri negativi.
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giorgio zannelli
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martedì 14 settembre 2010
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come saranno gli altri, se questo ha anche vinto?
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Un film povero di contenuti realmente affrontati, smozzicato (altro che minimalista), inconcludente che non scende nelle problematiche che si mantengono solo vagamente accennate. Una regista che interpreta il vuoto e l'esteriorità dell'ambiente affidandosi a una ridondante "apparizione" frammentata di tette e gambe ecc. La problematica della solitudine è appena sfiorata ed essendo priva di consistenza (espressa in due sole frasi dei protagonisti), scivola via tra il susseguirsi di passaggi e scene inutili. Poverissima la caratterizzazione dei personaggi. Scene tronche che non comunicano quanto appena si percepisce. Il microfono di registrazione che appare in un paio di scene, se vuole rappresentare (come altre piccole cose del genere) un segnale, non ha altre scelte consimili che ne supportino la validità od il messaggio.
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Un film povero di contenuti realmente affrontati, smozzicato (altro che minimalista), inconcludente che non scende nelle problematiche che si mantengono solo vagamente accennate. Una regista che interpreta il vuoto e l'esteriorità dell'ambiente affidandosi a una ridondante "apparizione" frammentata di tette e gambe ecc. La problematica della solitudine è appena sfiorata ed essendo priva di consistenza (espressa in due sole frasi dei protagonisti), scivola via tra il susseguirsi di passaggi e scene inutili. Poverissima la caratterizzazione dei personaggi. Scene tronche che non comunicano quanto appena si percepisce. Il microfono di registrazione che appare in un paio di scene, se vuole rappresentare (come altre piccole cose del genere) un segnale, non ha altre scelte consimili che ne supportino la validità od il messaggio. Mancando un vero profilo "intimista", la rappresentazione psicologica dei personaggi così delocalizzata e scialba, svanisce in una conduzione descrittiva lenta e completamente priva di un lessico accettabile e comunicativo. Un film che non ha carattere e d ialoga con lo spettatore. Bravo comunque l'attore e la bimba. Poco più che penosa ed insignificante la scena della premiazione del telegatto con la solita Marini e la Ventura.
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[+] non una buona prova di s. coppola.
(di valvestino)
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sally
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martedì 14 settembre 2010
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film sperimentale
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L'anno scorso alla Biennale di Venezia ho visto diverse pellicole che somigliavano al film della Coppola. L'ho adorata su Marie Antoniette: è stato uno dei più bei film in costume che ho visto.. non posso dire che è brutto quest'ultimo ma sicuramente, come ho commentato all'uscita, non si deve guadagnare la pagnotta!!!! Si può permettere, appunto, di sperimentare, di giocare con i sentimenti che naturalmente poco si riesce a concretizzare se non attraverso queste lunghe inquadrature. MOLto delicata ed è questo che mi piace di lei. Certo capisco che il grande pubblico ha bisogno di trame complesse e non gli frega tanto dei sentimentalismi.
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L'anno scorso alla Biennale di Venezia ho visto diverse pellicole che somigliavano al film della Coppola. L'ho adorata su Marie Antoniette: è stato uno dei più bei film in costume che ho visto.. non posso dire che è brutto quest'ultimo ma sicuramente, come ho commentato all'uscita, non si deve guadagnare la pagnotta!!!! Si può permettere, appunto, di sperimentare, di giocare con i sentimenti che naturalmente poco si riesce a concretizzare se non attraverso queste lunghe inquadrature. MOLto delicata ed è questo che mi piace di lei. Certo capisco che il grande pubblico ha bisogno di trame complesse e non gli frega tanto dei sentimentalismi. Comunque non si può tanto condividere il tormento e la noia del ragazzo proprio perchè noi invece la pagnotta ce la dobbiamo guadagnare tutti i giorni a caro prezzo. Ho condiviso il punto di vista dell'ambiente italiano anche se naturalmente se lo dico io va bene, se lo mette in evidenza uno straniero, un po' mi scoccia. Per me non doveva avere tutto il clamore e il premio che le è stato dato ma se proprio non c'era di meglio.... Anche se credo che da questa Mostra del Cinema il cinema italiano, quest'anno, ne doveva uscire vincitore.
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nigel mansell
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martedì 14 settembre 2010
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dopo lost in traslation
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Dopo Lost in Traslation, ancora questi luoghi non luoghi, questa gente che è il riflesso di se stessa. La Coppola stessa afferma di avvere passato l'infanzia in questi alberghi alienanti così artificiosi e fuori dal mondo. La vita che scorre è quella della bambina che pattina e va in campeggio; quella fissa, che gira intorno a se stessa come la nera Ferrari 360 nel deserto, è invece l'esistenza del padre: bello, famoso, ma senza prospettive. Tutto concorre a creare questa sensazione, la telecamera molto fissa con le inquadrature lunghe ed interminabili, una colonna sonora quasi inesistente ed il rumore dell'otto cilindri di Maranello che ipnotizza.
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Dopo Lost in Traslation, ancora questi luoghi non luoghi, questa gente che è il riflesso di se stessa. La Coppola stessa afferma di avvere passato l'infanzia in questi alberghi alienanti così artificiosi e fuori dal mondo. La vita che scorre è quella della bambina che pattina e va in campeggio; quella fissa, che gira intorno a se stessa come la nera Ferrari 360 nel deserto, è invece l'esistenza del padre: bello, famoso, ma senza prospettive. Tutto concorre a creare questa sensazione, la telecamera molto fissa con le inquadrature lunghe ed interminabili, una colonna sonora quasi inesistente ed il rumore dell'otto cilindri di Maranello che ipnotizza. La coppola non ci fa vedere la ricca Los Angeles, ma la periferia, uguale a tutte le altre, alle nostre, a quelle asiatiche, a tutti i posti non posti. E poi questi alberghi, un pò fatiscenti oppure molto lussuosi, ma che non hanno niente di quella che vorremmo chiamare casa.
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linodigianni
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martedì 14 settembre 2010
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un b-movie per intellettuali depressi
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La scena iniziale
della Ferrari nera
che gira in un piccolo
circuito in mezzo al deserto?:
dovrebbe anticipare i non luoghi
da qualche parte, ma è ridicola
le scene di lui annebbiato,
tra scene di sesso che lo annoiano
fino a farlo addormentare tra le
gambe di una donna
( sarcastiche le scenette delle 2 ragazze
che gli fanno la lapdance in camera,
smontandosi il palo e portandosi
la radiolina)
nel film si vede il protagonista
solo bere,
ma è probabile che si strafaccia
di cocaina
( il politicamente corretto non permetteva
a Sofia di far vedere tutto?)
( siamo sicuri che sia un attore?)
la ragazzina è brava a recitare
ma anche inquietante per il volto
dai lineamenti quasi down
tempi lunghi, primi piani, ogni scena
un campo fisso di 10 minuti,
si fa in fretta un film riempito cosi
musichette stralunate di tutto il film
si salveranno due-tre scene per cinque minuti
in tutto:
le due ragazze con lap-dance in camera
la suite con piscina privata nella stanza accanto
padre e figlia al bordo piscina in pieno sole
padre e figlia in acqua
Conclusione: Il presidente della giuria,
Tarantino, secondo me ha fatto un marchettone
dando il premio alla sua conterranea, che era gia partita.
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La scena iniziale
della Ferrari nera
che gira in un piccolo
circuito in mezzo al deserto?:
dovrebbe anticipare i non luoghi
da qualche parte, ma è ridicola
le scene di lui annebbiato,
tra scene di sesso che lo annoiano
fino a farlo addormentare tra le
gambe di una donna
( sarcastiche le scenette delle 2 ragazze
che gli fanno la lapdance in camera,
smontandosi il palo e portandosi
la radiolina)
nel film si vede il protagonista
solo bere,
ma è probabile che si strafaccia
di cocaina
( il politicamente corretto non permetteva
a Sofia di far vedere tutto?)
( siamo sicuri che sia un attore?)
la ragazzina è brava a recitare
ma anche inquietante per il volto
dai lineamenti quasi down
tempi lunghi, primi piani, ogni scena
un campo fisso di 10 minuti,
si fa in fretta un film riempito cosi
musichette stralunate di tutto il film
si salveranno due-tre scene per cinque minuti
in tutto:
le due ragazze con lap-dance in camera
la suite con piscina privata nella stanza accanto
padre e figlia al bordo piscina in pieno sole
padre e figlia in acqua
Conclusione: Il presidente della giuria,
Tarantino, secondo me ha fatto un marchettone
dando il premio alla sua conterranea, che era gia partita.
Tanto, i selvaggi locali, sono degni solo di B-movie
e questo è, a suo modo, un b-movie per intellettuali depressi.
Nb io odio le auto, e qui c'e pure la Ferrari che si rompe
come una Fiat che negli States chiamano
Fix it aigain, Tom( Riparala ancora, Tom)
ps. tra una decina d'anni, Sofia Coppola
dirà: avevo fatto quel film con gli scarti e i ciarpami
e mi avevano pure premiato
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[+] perchè per intellettuali depressi?
(di johnny1988)
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spike
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martedì 14 settembre 2010
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dov'è il film? somewhere!!!!
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Il peggior film di Sofia Coppola ed il peggior film vincitore del Leone d'oro degli ultimi anni. D'accordo che è un "film di suggestioni" ma la storia è davvero poca cosa, banale fino all'eccesso: l'attore maledetto in piena crisi depressiva che trova nella figlia un motivo per vivere ( o no, visto che la scena finale io proprio non l'ho capita ). La regia non è per niente male ma un Leone d'oro mi pare troppo, al massimo poteva meritare il premio per la regia. Mi chiedo: se questo film ha vinto il premio principale mi immagino gli altri film... Ennesima delusione, la stagione è iniziata proprio male!!!!!
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milady
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lunedì 13 settembre 2010
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lentezza esasperante
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Un film che lascia con il fiato sospeso, perchè aspetti che succeda qualcosa e che il dialogo fra gli attori abbia un senso e almeno venti parole, invece è di una lentezza esasperante, si ha l'impressione che la regista non sappia come andare avanti nel racconto. Il film racconta la vuotezza degli attori e del mondo della finzione, ma, a mio parere, è il film stesso privo di senso. Direi che è il film più deludente che ho visto negli ultimi dieci anni.
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rovin
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lunedì 13 settembre 2010
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meraviglioso
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Una storia raccontata con tatto e delicatezza. Se vi è piaciuto Lost in translation amerete anche questo film. Girato brillantemente, attori molto bravi. Le scene di lunga durata creano la giusta atmosfera e fin dall'inizio lo spettatore viene invitato a sedersi comodamente sulla poltrona e ad assaporare l'intero film.
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alex i
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lunedì 13 settembre 2010
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minimalismo e dettaglio ok, ma la coppola è ko
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Premesso che ho adorato "Lost in Traslation" con la sua storia, il suo intimismo il suo modo di raccontare due vite in un luogo diverso dalla realtà che conosciamo; ho odiato "Somewhere".
Se fossi stato Fantozzi mi sarei alzato a metà film in sala urlando la celebre frase "...somewhere è una cagata pazzesca!!!" e probabilmente avrei raccolto anche qualche ovazione tra il poco pubblico presente.
Sofia Coppola ha voluto raccontarci in un dettaglio estenuante la noia hollywodiana, senza emozionare e senza raccontare. Ha preferito soffermarsi in superflui dettagli per lunghi minuti senza che questi aggiungessero corpo e anima ai personaggi e alle loro vite.
Ha perso l'ironia presente in "Lost in traslation" scendendo nella banalità di una storia già raccontata tutta nel trailer.
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Premesso che ho adorato "Lost in Traslation" con la sua storia, il suo intimismo il suo modo di raccontare due vite in un luogo diverso dalla realtà che conosciamo; ho odiato "Somewhere".
Se fossi stato Fantozzi mi sarei alzato a metà film in sala urlando la celebre frase "...somewhere è una cagata pazzesca!!!" e probabilmente avrei raccolto anche qualche ovazione tra il poco pubblico presente.
Sofia Coppola ha voluto raccontarci in un dettaglio estenuante la noia hollywodiana, senza emozionare e senza raccontare. Ha preferito soffermarsi in superflui dettagli per lunghi minuti senza che questi aggiungessero corpo e anima ai personaggi e alle loro vite.
Ha perso l'ironia presente in "Lost in traslation" scendendo nella banalità di una storia già raccontata tutta nel trailer.
Alessandro Ibba
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