Arthur e la vendetta di Maltazard

Film 2009 | Animazione, Film per tutti

Titolo originaleArthur et la vengeance de Maltazard
Anno2009
GenereAnimazione,
ProduzioneFrancia
Regia diLuc Besson
AttoriFreddie Highmore, Mia Farrow, Ron Crawford, Robert Stanton, Penny Balfour Jimmy Fallon, Snoop Dogg, Matthew Gonder, Cem Yilmaz, Logan Miller, Omar Sy, Stacy Ferguson, Selena Gomez.
Uscitamercoledì 30 dicembre 2009
DistribuzioneMoviemax
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti
MYmonetro 2,08 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Luc Besson. Un film con Freddie Highmore, Mia Farrow, Ron Crawford, Robert Stanton, Penny Balfour. Cast completo Titolo originale: Arthur et la vengeance de Maltazard. Genere Animazione, - Francia, 2009, Uscita cinema mercoledì 30 dicembre 2009 distribuito da Moviemax. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti - MYmonetro 2,08 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 24 novembre 2017

Arthur risponde alla chiamata della pricipessa Selenia, che è minacciata dal nefasto Maltazard. In Italia al Box Office Arthur e la vendetta di Maltazard ha incassato nelle prime 12 settimane di programmazione 674 mila euro e 311 mila euro nel primo weekend.

Arthur e la vendetta di Maltazard è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato no!
2,08/5
MYMOVIES 1,75
CRITICA 2,00
PUBBLICO 2,49
CONSIGLIATO NÌ
Secondo capitolo "a metà" del franchise d'animazione di Luc Besson.
Recensione di Edoardo Becattini
lunedì 21 dicembre 2009
Recensione di Edoardo Becattini
lunedì 21 dicembre 2009

Durante le dieci lune che lo separano dal reincontro con l'amata principessa Selenia, il giovane Arthur si affida alla tribù che abita nel proprio giardino, i Bogo Matassalai, per entrare in contatto spirituale con la natura dei boschi. Al termine dell'iniziazione, nel giorno dell'investitura ufficiale presso il popolo dei Minimei, suo padre si spazientisce per la vita di campagna e decide di fare ritorno in città. Allarmato dalla notizia e da una richiesta d'aiuto scritta su un chicco di riso recapitatogli da un ragno, Arthur teme che Selenia e i Minimei possano essere in pericolo, ed escogita così una stratagemma per poter restare nella fattoria dei nonni ed assumere le dimensioni necessarie per entrare ancora una volta nel micromondo.
Non sono propriamente dei troll i piccoli protagonisti del nuovo franchise produttivo di Luc Besson, ma neanche dei minuscoli umani, anche se finiscono col ricalcarne tutte le caratteristiche. In un certo senso, somigliano molto al suo cinema, girato con forze e capitali francesi, eppure così pedissequamente plasmato sul modello americano. Che si tratti di avventure acquatiche, spionistiche, fantascientifiche, tardo-nouvelle-vagueggianti o fantasy-fanciullesche, Besson concepisce lo scontro con il sistema americano non battendolo ma unendosi ad esso, pensando in tutto e per tutto secondo i dettami della filiera produttiva americana.
Poteva mancare quindi una sua risposta all'idea di produzione seriale back-to-back, girata in continuità come per i vari sequel di Matrix, I Pirati dei Caraibi e Il signore degli anelli? Certamente no.
Ecco così che la seconda incursione nei territori dell'animazione digitale predispone già ad una terza e coincide con una storia più complessa da poter suddividere in due capitoli. Il problema è che questa idea della serializzazione acuisce quelli che erano i limiti già del precedente Arthur e il popolo dei Minimei e, d'altra parte, ne svilisce anche i (pochi) pregi convertendoli in ripetizione, in cliché. Come nel primo film, anche per la vendetta di Maltazard Besson concepisce la parte presa dal vero con Freddie Highmore, Mia Farrow e gli altri attori in carne e ossa, come la struttura portante, la cornice narrativa alla quale in questo capitolo ritaglia anche il ruolo di riserva aurea di comiche puerili "per tutta la famiglia". L'action movie, l'avventura vera e propria, spetta sempre alla rappresentazione del mondo dei Minimei, integralmente e ottimamente realizzata in animazione digitale.
Ma per comprendere le debolezze anche di questa parte, basta soffermarsi un attimo sulla sequenza di Paradise Alley, il quartiere "downtown" del regno dei Minimei. Tecnicamente impeccabile, la sequenza conta almeno tre brividi di sensazione da déjà vu: la somiglianza con la licenziosa zona parigina di Pigalle, il rimasticamento di certe suggestioni e personaggi derivati da Guerre stellari (la taverna di Tatooine) e da tutta un'estetica retro-futurista, e infine l'idea di un minimondo che ricrea modelli e tendenze della nostra contemporaneità (il proprietario del bar Max è un rastafariano e in sottofondo si sente la musica di Lady Gaga). Ovvio quindi che a dispetto di una morale punk-ecologista, l'universo fantasy per ragazzi al quale si ispira Luc Besson è più quello "precotto" e citazionista della Dreamworks che quello poetico e creativo della Pixar.
In attesa di sapere come andrà a finire la storia di Arthur, si riscontra la conferma di essere più dalle parti della parodia e della facile complicità piuttosto che nel mondo immaginifico dell'"animazione con l'anima".

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Arthur torna tra i Minimei con una favola ecologica che inneggia all'amicizia.
Recensione di Valentina Neri

Inno all'amicizia e al rispetto della madre Terra, la pellicola sarà seguita presto da un seguito, Arthur e la guerra dei due mondi, in arrivo nei cinema a primavera. E bene ha fatto Besson e la sua compagnia EuropaCorp. A programmare l'uscita così a breve: difetto maggiore di questo film, che non brilla per trovate narrative, è infatti il finale tronco che spiazza letteralmente lo spettatore. Ma il regista non è affatto preoccupato dalle possibili reazioni negative. Secondo Besson, Arthur e la vendetta di Maltazard rappresenta tutto quello che lui vorrebbe lasciare in eredità alle nuove generazioni: sperare nel futuro e in una società più sana e meno volgare, e imparare a saper aspettare.


Percorsi didattici

» Il giardino della casa di campagna dei nonni di Arthur è abitato non solo dai Minimei ma anche dalla tribù dei bogo-matassalai che sembra somigliare molto ad alcune popolazioni africane. Cosa sai degli usi e costumi delle tribù del continente africano? Approfondisci questo argomento.

» L'addestramento che supera Arthur all'inizio del film e lo porta a stretto contatto con la natura è composto da 3 diverse prove. Riesci a ricordare quali? A cosa dovrebbero servire secondo te?

» I genitori di Arthur sono ossessionati da insetti e animali con cui non vanno affatto d'accordo. Tu che rapporto hai con la fauna? Ci sono delle creature che ti spaventano o repellono?

» Tra i temi fondamentali del film c'è quello ecologico. Rispetti abbastanza la natura o sei come il padre di Arthur che spruzza insetticida ovunque? Nel tuo piccolo, cosa fai per difendere l'ambiente?

» Arthur è molto coraggioso e può contare sull'aiuto dei suoi nonni e dei Minimei. Quando ti capita di trovarti in difficoltà a chi chiedi aiuto e consiglio?

» La vicenda è piena di personaggi con enormi differenze di altezza: i Minimei misurano 2 millimetri, mentre i bogo-matassalai, loro amici fraterni, sono altissimi. Lo stesso Arthur dovrà farsi rimpicciolire magicamente per andare dai Minimei. Ti vengono in mente altre storie in cui i personaggi variano la loro altezza o incontrano creature grandi e piccole?

» Il film è tratto da una saga letteraria di 4 volumi. Se ti è piaciuto perché non approfondisci la conoscenza dei personaggi leggendo i libri?

Sei d'accordo con Valentina Neri?

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 3 gennaio 2010
spaturno93

un film veramente sciapo e noioso e interrotto con un To Be Continued in un momento assolutamente inopportuno... regista assolutamente bocciato x un film che manca di inizio svolgimento e conclusione.Tutto questo poi va a rovinare l'ottimo romanzo da cui è tratto il film...do una stella solo perchè 0 non se ne possono dare... in una scala da 1 a 10 il voto che darei è -10.

lunedì 4 gennaio 2010
dillys72

Mediocre il film nell'insieme, ma quando si è entrati nel vivo del film e si attende la solita lotta fra il bene e il male esce una bella scritta, continua....e il film finisce. E' davvero assurdo.....

sabato 2 gennaio 2010
miki65123

Era la prima volta che portavo mi figlia al cinema, ed io è da qualche anno che non frequento,ci tenevo molto visto che il primo, in dvd, le era piaciuto moltissimo, a me è sempre piaciuto il cinema ma penso che non potevo scegliere film peggiore, in pratica è un non film perchè non ha ne testa ne coda è la transizione dal 1° al 3° episodio NON ANDATE A VEDERLO

venerdì 8 gennaio 2010
Franzi

ricordate il finale di ritorno al futuro 2? quando dopo due ore di peripezie compariva un uomo con una lettera con scritto che Doc era nel vecchio west? ricordate il "sono tornato... sono tornato dal futuro!" "grande Giove!"? ricordate il to be continued? ecco questo è tutto l'opposto. se in ritorno al futuro quella scritta faceva venire una voglia matta di vedere il [...] Vai alla recensione »

sabato 2 gennaio 2010
gennyramone

Non sprecate tempo e denaro per vedere un film brutto, noioso, senza senso, senza finale e così deludente da farmi venir voglia di uccidere tutti i Minimei e quel rubasoldi di Besson! Non portateci i vostri bambini perchè usciranno piangendo e odiandovi per aver deluso le loro aspettative. La scitta finale "to be continued" più che suscitare un sentimento di trepidante attesa provoca lo stesso effetto [...] Vai alla recensione »

sabato 2 gennaio 2010
gennyramone

Parafrasando la celebre opera di Magritte....questo non è un film in quanto manca delle caratteritiche essenziali per essere definito tale:inizio, trama e soprattutto finale. I bambini presenti in sala che non hanno affatto gradito il "To be continued" finale, probabilmente ora odieranno i Minimei....ma mai quanto i genitori odieranno Besson!

martedì 29 dicembre 2009
vinpao

Film insipido, non ha arte nè parte. Neanche i bimbi l'hanno apprezzato. Per non parlare della scritta finale ... to be continued. Decisamente deludente come film!

martedì 5 gennaio 2010
davideds1

Per certo è un episodio di transizione, ma così è troppo!!!

giovedì 17 giugno 2010
doni64

Film decisamente adatto a ragazzi e/o bambini.La trama anche se concreta rispecchia poco il primo episodio e vieve troncata decisamente alla fine con la scritta...continua.Complessivamente un film piu' che discreto.Voto 6+ 

lunedì 29 marzo 2010
bloom

non andate a vedere questo orribile film, senza finale che lascia i bambini con un terribile senso di tristezza per l'ignobile idea del regista di fare di un prodotto per bambini un oggetto oltremodo commerciale. fortunatamente è talmente brutto che se ci sarà un terzo episodio molto probabilmente non andrà a vederlo nessuno.

martedì 12 gennaio 2010
Massimiiano Cox

Mio figlio 4 anni "papà andiamo a vedere Arthur" Il cinema è pieno di bambini,lo spettacolo inizia, i dialoghi sono mediocri l'animazione eccellente anche sè ripete il 70% quello già visto nel primo episodio..... ....ecco Maltazard entra nel mondo degli umani...diventa grande..............IL PANNELLO SI SCURISCE "CONTINUA..." Ecco come finisce Arthur e la vendetta di Maltazard con un film a [...] Vai alla recensione »

lunedì 4 gennaio 2010
g_andrini

...sul più bello il film termina. Una "saga" in cui lo spettatore, prevalentemente giovane, deve aspettare necessariamente il prossimo capitolo per conoscere la fine, lasciando un pò di amaro in bocca. Scelta questa solo in parte condivisibile.

martedì 11 gennaio 2011
spiderpork97

ammetto che il film non è piaciuto neanche a me..... ma la saga di Arthur è tratta da dei libri..... a me anni fa mi hanno regalato il terzo libro che inizia proprio nello stesso modo in cui finisce il secondo: con Maltasar alto 2 metri a piede libero....... io non ho letto il secondo ma se la storia è quella Besson non ci può fare niente...... ammetto anch'io che fa schifo con dei dialoghi senza [...] Vai alla recensione »

FOCUS
CELEBRITIES
martedì 29 dicembre 2009
Stefano Cocci

Un incidente può salvarti la vita? Luc Besson passa i primi anni della sua esistenza seguendo i genitori istruttori di nuoto subacqueo in giro per l'Europa, tra Italia, Jugoslavia e Grecia. Il suo sogno di bambino è studiare il "grande blu profondo". Un infortunio gli impedirà per sempre di immergersi, costringendolo ad abbandonare la sua ambizione di diventare un biologo marino ma a scoprire il mondo dei documentari, la televisione e il cinema.

INCONTRI
domenica 20 dicembre 2009
Edoardo Becattini

È il più sciovinista dei filoamericani, il più popolare degli auteurs francesi, il più snob fra i fautori dei kolossal, ed anche uno dei pochi, secondo forse solo a Zemeckis, che lo praticano in tutti i suoi generi e forme. Dopo essersi imposto all'attenzione del mondo come nuovo prodigio del noir e dell'hard boiled di matrice europea (Nikita; Leon) ed aver dimostrato che la vera concorrenza per i blockbuster statunitensi aveva residenza in Francia (Il quinto elemento), Luc Besson si è poi dedicato principalmente a produzioni e sceneggiature, finendo col dedicarsi a progetti bizzarri come Angel-A [...]

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

C'era una volta Luc Besson, astro del cinema francese ed europeo, capace di coniugare sottigliezze continentali e spettacolo hollywoodiano, fondatore di una casa di produzione a soli 20 anni, amico (Gary Oldman, Bruce Willis) e marito (Anne Parillaud, Milla Jovovich) di star, maestro dell'action al femminile (Nikita, Leon), campione transalpino di budget (i 500 milioni di franchi per Il quinto elemento). [...] Vai alla recensione »

Valerio Caprara
Il Mattino

Luc Besson, classico incendiario in gioventù e pompiere in maturità, da «Nikita» e «Leon» è arrivato ai lungometraggi animati per bambini. A due anni da «Arthur e il popolo dei Minimei» tocca a «Arthur e la vendetta di Maltazard», il secondo capitolo della saga di cui è già in cantiere il terzo e conclusivo: mentre al primo colpo, però, il mix tra parti recitate dal vero e parti in animazione digitale [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Probabilmente a Luc Besson non dispiacerebbe essere considerato lo Spielberg europeo. Ma le sue gradevoli favole non hanno lo stesso potenziale di coinvolgimento, la stessa trascinante energia. Il piccolo Arthur con l' impressionabile mamma e il rigido papà sono tornati in vacanza nella casa di campagna dei nonni. Sotto la quale il bambino aveva già scoperto l' esistenza di un secondo mondo.

Maurizio Cabona
Il Giornale

Esce Arthur e la vendetta di Maltazard, tratto dal terzo libro della serie firmata da LucBesson, ed è la continuazione di Arthur e il popolo dei Minimei. È sempre ambientato negli Stati Uniti, ma stavolta è di gusto francese e c'è il rito dell'estate in campagna, che offre ad Arthur l'occasione di tornare fra i Minimei, riabbracciando Selenia. Ma il padre di Arthur vorrebbe ripartire, proprio quando [...] Vai alla recensione »

Thomas Sotinel
Le Monde

Finalement, Luc Besson aura réalisé un onzième film, puisque le succès français d'Arthur et les Minimoys l'a incité à tourner cette suite. On retrouve donc deux univers familiers : l'Amérique de carte postale dans laquelle vivent Arthur et sa famille et le monde microscopique des Minimoys qui ressemble beaucoup à la planète Tatooine de La Guerre des étoiles.

NEWS
CELEBRITIES
martedì 29 dicembre 2009
Stefano Cocci

Torna a dirigere "Arthur" Un incidente può salvarti la vita? Luc Besson passa i primi anni della sua esistenza seguendo i genitori istruttori di nuoto subacqueo in giro per l'Europa, tra Italia, Jugoslavia e Grecia.

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