riccardo billia
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mercoledì 21 febbraio 2007
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dura la vita per i sequel!
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E' sempre arduo riuscire nell'impresa di rendere credibile e plausibile, non solo per il bieco motivo degli incassi facili, un secondo capitolo di un film che ha avuto un grande successo. E di conseguenza la carriera del regista può subire mutamenti ragguardevoli sulla base di certi riscontri. Veronesi ha sempre diretto film poco più che divertissment ma il tocco toscano alla Monicelli era ben altra storia. Il primo Manuale d'amore ha probabilmente sancito una svolta nell carriera ultradecennale del preferito sceneggiatore di Pieraccioni. Ora, questo che dovrebbe rappresentare il secondo capitolo dei presunti cinque previsti costituisce il classico fieno da sistemare in cascina (anche e soprattutto per il produttore De Laurentiis) in caso di vacche magre in futuro.
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E' sempre arduo riuscire nell'impresa di rendere credibile e plausibile, non solo per il bieco motivo degli incassi facili, un secondo capitolo di un film che ha avuto un grande successo. E di conseguenza la carriera del regista può subire mutamenti ragguardevoli sulla base di certi riscontri. Veronesi ha sempre diretto film poco più che divertissment ma il tocco toscano alla Monicelli era ben altra storia. Il primo Manuale d'amore ha probabilmente sancito una svolta nell carriera ultradecennale del preferito sceneggiatore di Pieraccioni. Ora, questo che dovrebbe rappresentare il secondo capitolo dei presunti cinque previsti costituisce il classico fieno da sistemare in cascina (anche e soprattutto per il produttore De Laurentiis) in caso di vacche magre in futuro. Il successone era annunciato ma le basi per proseguire il filone sono ben salde. E' limpido che il mix di curiosità e originalità del primo episodio non sono i tratti distintivi di questo successivo capitolo sul tema dell'amore; ma quando una compatta scrittura è associata ad attori noti e bravi ci vuole poco altro per fare il pienone in sala e mettere d'accordo all'unisono anche i più scettici sul fronte delle rimpatriate del set.
Le nuove avventure di Veronesi non si fanno mancare la visione celestiale della coppia Bellucci-Scamarcio e l'ormai frequente episodio del cinquantenne (Verdone) privo di sensi (letteralmente) per una sventola spagnola di vent'anni più giovane. Ma se la risata grassa è intoccabile ora anche alcuni delicati temi di coppia narrati con spensieratezza ma con sapienza vogliono un loro posto al sole. Ed ecco i due coniugi Volo e Bobulova (vera sorpresa del film) alle prese con la fecondazione assistita e gli omosessuali di turno, i bravissimi Albanese e Rubini che rivendicano il loro diritto alla felicità. Un film per famiglie non può essere che politically correct e Veronesi ha tutta l'intenzione di adattarsi al copione senza incorrere in rischi inutili. Il regista direziona il film sui binari della leggerezza all'insegna di un divertimento sano senza volgarità gratuita (ogni riferimento ai prodotti natalizi rituali non è casuale) Ai tempi dei maestri Risi e Monicelli questa era una legge morale e artistica, nel cinema di oggi è già una soluzione apprezzabile.
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riccardo billia
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mercoledì 21 febbraio 2007
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dura la vita per i sequel!
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E' sempre arduo riuscire nell'impresa di rendere credibile e plausibile, non solo per il bieco motivo degli incassi facili, un secondo capitolo di un film che ha avuto un grande successo. E di conseguenza la carriera del regista può subire mutamenti ragguardevoli sulla base di certi riscontri. Veronesi ha sempre diretto film poco più che divertissment ma il tocco toscano alla Monicelli era ben altra storia. Il primo Manuale d'amore ha probabilmente sancito una svolta nell carriera ultradecennale del preferito sceneggiatore di Pieraccioni. Ora, questo che dovrebbe rappresentare il secondo capitolo dei presunti cinque previsti potrebbe rappresentare il classico fieno da sistemare in cascina (anche e soprattutto per il produttore De Laurentiis) in caso di vacche magre in futuro.
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E' sempre arduo riuscire nell'impresa di rendere credibile e plausibile, non solo per il bieco motivo degli incassi facili, un secondo capitolo di un film che ha avuto un grande successo. E di conseguenza la carriera del regista può subire mutamenti ragguardevoli sulla base di certi riscontri. Veronesi ha sempre diretto film poco più che divertissment ma il tocco toscano alla Monicelli era ben altra storia. Il primo Manuale d'amore ha probabilmente sancito una svolta nell carriera ultradecennale del preferito sceneggiatore di Pieraccioni. Ora, questo che dovrebbe rappresentare il secondo capitolo dei presunti cinque previsti potrebbe rappresentare il classico fieno da sistemare in cascina (anche e soprattutto per il produttore De Laurentiis) in caso di vacche magre in futuro. Il successone era annunciato ma le basi per proseguire il filone sono ben salde. E' limpido che il mix di curiosità e originalità del primo episodio non sono i tratti distintivi di questo successivo capitolo sul tema dell'amore; ma quando una compatta scrittura è associata ad attori noti e bravi ci vuole poco altro per fare il pienone in sala e mettere d'accordo all'unisono anche i più scettici sul fronte delle rimpatriate del set.
Le nuove avventure di Veronesi non si fanno mancare la visione celestiale della coppia Bellucci-Scamarcio e l'ormai frequente episodio del cinquantenne (Verdone) privo di sensi (letteralmente) per una sventola spagnola di vent'anni più giovane. Ma se la risata grassa è intoccabile ora anche alcuni delicati temi narrati con spensieratezza ma con sapienza di coppia vogliono un loro posto al sole. Ed ecco i due coniugi Volo e Bobulova (vera sorpresa del film) alle prese con la fecondazione assistita e gli omosessuali di turno, i bravissimi Albanese e Rubini che rivendicano il loro diritto alla felicità. Un film per famiglie non può essere che politically correct e Veronesi ha tutta l'intenzione di adattarsi al copione senza incorrere in rischi inutili. Il regista direziona il film sui binari della leggerezza all'insegna di un divertimento sano senza volgarità gratuita (ogni riferimento ai prodotti natalizi rituali non è casuale) Ai tempi dei maestri Risi e Monicelli questa era una legge morale e artistica, nel cinema di oggi è già una soluzione apprezzabile.
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ty
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sabato 17 febbraio 2007
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stupendo!
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stupendo! attori prefetti per i ruoli assegnati, tranne una... al primo episodio voto 7 ci sta... solo la Bellucci non è proprio indicatissima per fare quella parte, al secondo episodio un bel 9 ci sta... Fabio... 6 un mito! al terzo... 8 va bene e all'ultimo 9 1/2... Verdone, 6 sux...
consigliatissimo... vi divertirete senz'altro! :-+
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stefano sarapo
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giovedì 15 febbraio 2007
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film corale come la neve d'agosto!
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Commedia con l'attrazione Monica Bellucci usata come specchietto per le allodole.
Il film risulta lento e solo a brevissimi tratti divertente, con il solo Verdone che vale il prezzo del biglietto.
Veronesi dovrebbe spremersi le meningi di più e non ricalcare i soliti cliché che vanno di moda: i gay, la coppia borghese in crisi, il cinquantenne invanghito della bellona...
Il cinema italiano è ben altro..
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guido
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giovedì 15 febbraio 2007
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l'amore è infinito...
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tra crisi passsate e momenti di difficolta' del cinema italiano,sopratutto per le commedie impegnate,Manuale D'Amore 2,ci conforta abbastanza,sulla possibilita' di avere un buon prodotto cinematografico,ben diretto da Veronesi,capace di dare intensita'e valorizzare ,sia attori giovani che gia' affermati,Albanese e Rubini su tutti,bravissimi ,Verdone sempre divertente e divertito dai ruoli che interpreta,lascia perplessi un po il primo episodio,i piani sequenza fissi ,sugli occhi di Scamarcio e le forme di M.Bellucci,speriamo siano l'intenzione di Veronesi di darci una visione di questa epoca fatta solo di superfluo,esibizionismo e volgarita' gratuite.Fabio Volo tutto sommato preso a piccole dosi risulta bravino e simpatico, carina l'idea di Monna Lisa,insomma un buon film,da vedere ,da discutere,da apprezzare anche per la scelta delle musiche,aspettiamo il terzo? nuovi capitoli?in fondo l'amore in tutti i suoi molteplici aspetti è infinito.
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tra crisi passsate e momenti di difficolta' del cinema italiano,sopratutto per le commedie impegnate,Manuale D'Amore 2,ci conforta abbastanza,sulla possibilita' di avere un buon prodotto cinematografico,ben diretto da Veronesi,capace di dare intensita'e valorizzare ,sia attori giovani che gia' affermati,Albanese e Rubini su tutti,bravissimi ,Verdone sempre divertente e divertito dai ruoli che interpreta,lascia perplessi un po il primo episodio,i piani sequenza fissi ,sugli occhi di Scamarcio e le forme di M.Bellucci,speriamo siano l'intenzione di Veronesi di darci una visione di questa epoca fatta solo di superfluo,esibizionismo e volgarita' gratuite.Fabio Volo tutto sommato preso a piccole dosi risulta bravino e simpatico, carina l'idea di Monna Lisa,insomma un buon film,da vedere ,da discutere,da apprezzare anche per la scelta delle musiche,aspettiamo il terzo? nuovi capitoli?in fondo l'amore in tutti i suoi molteplici aspetti è infinito...
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gloria
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mercoledì 14 febbraio 2007
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quando il matrimonio diventa routine
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Pur non essendo un film eccezionale, offre uno scenario dell'Italia moderna. L'episodio Bellucci-Scamarcio è la rappresentazione delle donne che non vivono più il sesso in modo passivo. L'episodio Volo/Bobulova mette in risalto l'isteria che esiste in tanti rapporti in cui la routine prende il posto dei sentimenti. Il suo desiderio di avere un figlio sembra quasi l'unico motivo per mandare avanti un rapporto giunto al capolinea. I pregiudizi sui gay, che gli attori buttano sull'ironia, sono al centro del terzo episodio. C'è da ridere, ma anche da pensare. Quanti pregiudizi sui gay continuano a persistere! E poi l'ultimo episodio, forse quello più vero. Un uomo maturo senza un minimo di dialogo con la moglie, due coniugi che incredibilmente neanche si parlano.
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Pur non essendo un film eccezionale, offre uno scenario dell'Italia moderna. L'episodio Bellucci-Scamarcio è la rappresentazione delle donne che non vivono più il sesso in modo passivo. L'episodio Volo/Bobulova mette in risalto l'isteria che esiste in tanti rapporti in cui la routine prende il posto dei sentimenti. Il suo desiderio di avere un figlio sembra quasi l'unico motivo per mandare avanti un rapporto giunto al capolinea. I pregiudizi sui gay, che gli attori buttano sull'ironia, sono al centro del terzo episodio. C'è da ridere, ma anche da pensare. Quanti pregiudizi sui gay continuano a persistere! E poi l'ultimo episodio, forse quello più vero. Un uomo maturo senza un minimo di dialogo con la moglie, due coniugi che incredibilmente neanche si parlano. Basta una ragazza molto carina e giovanissima a farlo precipitare in un altro mondo in cui incredibilmente si sente vivo. Secondo me, il film ha il grande merito di far pensare a quanti matrimoni e a quanti fidanzamenti vanno avanti solo per routine, senza un minimo di fantasia e di rinnovamento.
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zadigx
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mercoledì 14 febbraio 2007
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la commedia all'italiana rinasce dalle sue ceneri
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Buone notizie per il cinema brillante italiano. Verdone, Muccino, Virzì restano in buona compagnia con questo sequel di Veronesi. Quattro episodi molto diversi tra loro, tra i quali forse il meno convincente e' il primo, con una Bellucci ormai retorica fatalona e un inaspettato Scamarcio. L'episodio con Verdone non aggiunge ne' toglie nulla a cio' cui ci ha da sempre abituato l'attore e regista romano. Bravi e credibili Rubini e Albanese ma addirittura sorprendenti Volo e soprattutto la Bobulova. Questi ultimi due episodi trattano argomenti delicati con una grazia consapevole, ci rendono partecipi di traversie e sofferenze alternando sapientemente dolcezza e comicita'. Forse proprio in questo sta la grande bravura di Veronesi, aver rinnovato la grande tradizione della nostra commedia, racc
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Buone notizie per il cinema brillante italiano. Verdone, Muccino, Virzì restano in buona compagnia con questo sequel di Veronesi. Quattro episodi molto diversi tra loro, tra i quali forse il meno convincente e' il primo, con una Bellucci ormai retorica fatalona e un inaspettato Scamarcio. L'episodio con Verdone non aggiunge ne' toglie nulla a cio' cui ci ha da sempre abituato l'attore e regista romano. Bravi e credibili Rubini e Albanese ma addirittura sorprendenti Volo e soprattutto la Bobulova. Questi ultimi due episodi trattano argomenti delicati con una grazia consapevole, ci rendono partecipi di traversie e sofferenze alternando sapientemente dolcezza e comicita'. Forse proprio in questo sta la grande bravura di Veronesi, aver rinnovato la grande tradizione della nostra commedia, raccontando una realta' sempre piu' complicata, senza scadere nella volgarita' e nella macchietta e (che male c'e'?)regalandoci commozione e divertimento
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dave
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martedì 13 febbraio 2007
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la triste fine del cinema italiano
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Se questo è il grande filmone prodotto di punta del cinema italiano siamo messi proprio male. E' un film banale, scontato, pieno di luoghi comuni, macchiette per far ridere i cretini, temi importanti trattati con disarmante superficialità e alla fin fine non fa nemmeno ridere più di tanto. Una nota per Verdone: sono anni che fa sempre lo stesso personaggio...è sempre uguale dovrebbe un po' rinnovarsi.
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giù...!!
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martedì 13 febbraio 2007
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fotografia italiana
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Innovativa la scelta di suddividere il film in microsequenze tematiche, tematiche che quotidianamente sono oggetto dell'attenzione mediatica, vedi la questione sulle coppie gay o la fecondazione assistita..!! Suggestiva la colonna sonora(Eppure sentire,qualcosa di te di Elisa). Ottima la scelta del registra di ricoprire una posizione neutrale su argomenti di così grande rilevanza etica; si è, infatti, limitato a descrivere la reale situazione italiana...!Credo che il registra con questo film, abbia voluto scattato una fotografia, anche se non troppo dettagliata, della società.
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(di rock)
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gian luca
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martedì 13 febbraio 2007
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genio veronesi
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Veramente un bel film. La giusta dose di ironia, peraltro non molto volgare, associata a temi di diversa natura. Molto coraggiosa la scena in cui Fabio Volo critica apertamente (e giustamente) la legge sulla fecondazione assistita; infatti c'è da riflettere molto sopra. Mi è piaciuto molto l'episodio di Rubini e Albanese, veramente eccezzionali! Per la prima volta al cinema l'omosessuale non viene ridicolizzato con la solita figura della checca narcisista. Veronesi ci ha fatto vedere finalmente un immagine pulita e umana dei gay, e la scena cruda del pestaggio ci fa pensare a quanta ignoranza regna ancora in italia. La mimica di Albanese è veramente eccezzionale (la frase "chi sei tu per giudicare i miei se, i miei ma, i miei why e i miei because" è fantastica), che differenza dagli altri suoi personaggi!La Bellucci è sempre molto bella e sensuale, ma come recitazione preferisco quella di "Io e Napoleone".
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Veramente un bel film. La giusta dose di ironia, peraltro non molto volgare, associata a temi di diversa natura. Molto coraggiosa la scena in cui Fabio Volo critica apertamente (e giustamente) la legge sulla fecondazione assistita; infatti c'è da riflettere molto sopra. Mi è piaciuto molto l'episodio di Rubini e Albanese, veramente eccezzionali! Per la prima volta al cinema l'omosessuale non viene ridicolizzato con la solita figura della checca narcisista. Veronesi ci ha fatto vedere finalmente un immagine pulita e umana dei gay, e la scena cruda del pestaggio ci fa pensare a quanta ignoranza regna ancora in italia. La mimica di Albanese è veramente eccezzionale (la frase "chi sei tu per giudicare i miei se, i miei ma, i miei why e i miei because" è fantastica), che differenza dagli altri suoi personaggi!La Bellucci è sempre molto bella e sensuale, ma come recitazione preferisco quella di "Io e Napoleone". Sinceramente la scena dell'amore con Scamarcio mi ha dato un po' fastidio; la ritengo un po' pesante per il fatto che lo fanno su una sedia a rotelle (penso che un handicappato stia più comodo a farlo in un letto). La breve apparizione di Fiorello è stucchevole, Dario Bandiera sempre forte. Carlo Verdone è sempre lui ed ha beneficiato di scene molto belle: quella sul terrazzo quando lei gli chiede se vuole fare l'amore, ma il finale è un inno al sentimento e da una cazzotto all'ipocrisia, veramente molto bello come la poesia recitata da Verdone. Ottima la colonna sonora di Paolo Buonvino, specialmente la canzone di Elisa, ma la breve canzone di Syria è notevole, come la sua interpretazione.
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[+] riflettere su che?
(di abc)
[ - ] riflettere su che?
[+] ma che stai dicendo!!
(di cri)
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