Anno | 2006 |
Genere | Azione |
Produzione | Canada |
Durata | 90 minuti |
Regia di | John Fawcett |
Attori | Kathleen Robertson, Andrea Roth . |
Tag | Da vedere 2006 |
MYmonetro | 3,06 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Due destini si incrociano nel caos del traffico cittadino. Realtà distanti chiamate all'ineluttabile appuntamento con il destino.
CONSIGLIATO SÌ
|
Due vite in parallelo, destinate a in/s-contrarsi. Diana è una rampante donna in carriera, Beth una giovane madre separata dal marito che vive grazie a un modesto impiego da segretaria in procinto di sfuggirle dalle dita. Vite differenti per condizione e prospettiva, ma accomunate dallo stress di una giornata difficile, vissuta come una corsa a ostacoli contro l'immutabile andamento del tempo. Le protagoniste incrociano due volte i loro destini a bordo delle proprie autovetture: Il secondo incontro sarà fatale.
L'intento di Last Exit - film realizzato per la televisione statunitense - è esplicitamente dichiarato nelle didascalie d'apertura. Si enumerano i milioni di automobilisti che a tutta velocità sfrecciano per le strade del nostro caotico Pianeta Terra, ricordando le cifre da strage di massa delle vittime degli incidenti giornalieri. La finalità civica è quella di attivare l'attenzione del senso comune su questo stillicidio quotidiano, l'inconsapevole suicidio di massa che sfioriamo ogni giorno comodamente seduti sulle nostre quattroruote.
Ma, fortunatamente, il rischio da retorica stile Pubblicità Progresso o Campagna Sociale è stato sapientemente eluso. La chiave di volta è racchiusa nello spunto narrativo. La drammatizzazione di due vite indipendenti che inizialmente si sfiorano senza toccarsi - Diana tagliando la strada a Beth sarà causa del suo licenziamento - per poi intrecciarsi in reazioni a catena fino alla collisione: è questa la trovata che rende la pellicola coinvolgente.
Individuato lo spunto, il montaggio viene di conseguenza: l'apertura anticipa con bruschi flash l'incidente, e poi è tutta una visione in parallelo tra la vita delle protagoniste. Si intuisce che l'incipit è un antipasto che preannuncia il tragico epilogo, ma la storia si dipana in modo imprevedibile e si scopre quanto l'incidente sia meno fortuito del previsto.
Una storia di ordinaria follia in cui è facile ritrovare noi stessi: bestie in cattività in una gabbia fatta di metallo, dentro un'altra macro-gabbia fatta di caos.
Per nulla banale o scontato . Gode di una ottima interpretazione delle due protagoniste , e soprattutto di Kathleen Robertson . Fa riflettere . Da non perdere
Sono rimasto sopreso da questo film televisivo..di solito i filmtv sono piuttosto scadenti, invece in questo caso siamo su livelli più che dignitosi..se si chiude un occhio sulla regia e sui dialoghi (decisamente di stampo televisivo) la storia può risultare interessante e le vicende delle due protagoniste riescono ad intrecciarsi in maniera abbastanza convincente.