aristoteles
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domenica 26 luglio 2015
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cara dolce miho
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La Grafica è meravigliosa e cattura lo spettatore dalla prima inquadratura ,sarà pure tutta roba fatta al computer ma è fatta dannatamente bene,
Bella anche l'idea di sottolineare i dettagli più importanti aggiundo semplicemente delle colorazioni in un ambiente in bianco e nero.
Il Cast è stellare ed è comprensivo di una serie di femminone da panico.
Dunque quasi tutto perfetto perchè nella città del peccato tutto è concesso ,è vero ,ma non che la sceneggiatura a tratti sia imbarazzante.
Qui c'è solo violenza che scorre come le cascate del Niagara , un'immenso "tavoliere delle puglie" del male.
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La Grafica è meravigliosa e cattura lo spettatore dalla prima inquadratura ,sarà pure tutta roba fatta al computer ma è fatta dannatamente bene,
Bella anche l'idea di sottolineare i dettagli più importanti aggiundo semplicemente delle colorazioni in un ambiente in bianco e nero.
Il Cast è stellare ed è comprensivo di una serie di femminone da panico.
Dunque quasi tutto perfetto perchè nella città del peccato tutto è concesso ,è vero ,ma non che la sceneggiatura a tratti sia imbarazzante.
Qui c'è solo violenza che scorre come le cascate del Niagara , un'immenso "tavoliere delle puglie" del male.
E' un film di azione , certo,però era doveroso dare qualche contenuto in più,nonostante la giustificazione del fumetto noir.
Capolavoro appena accennato.
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bella earl!
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mercoledì 27 aprile 2011
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il cult dei cult.
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La città cupa di Sin City fa da sfondo a tre diverse storie che, per un motivo o per un altro, vanno ogni tanto a coincidere. La storia di Hartigan, poliziotto in via di pensionamento, Marv, un bruto dal cuore d'oro che vuole vendicare la donna che gli diede i piaceri che tutte le altre gli negarono, e Dwight, innamorato perso di una delle giustiziere della Sin City vecchia che cerca di evitare lo scatenarsi di una guerra. Queste storie sono raccontate con maestria da Robert Rodriguez e Frank Miller con la partecipazione, più che accentuata, di Quentin Tarantino e con le interpretazioni a dir poco uniche di Bruce Willis, Mickey Rourke, Clive Owen e con un contorno come Josh Hartnett, Rosario Dawson, Jessica Alba e Benicio Del Toro.
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La città cupa di Sin City fa da sfondo a tre diverse storie che, per un motivo o per un altro, vanno ogni tanto a coincidere. La storia di Hartigan, poliziotto in via di pensionamento, Marv, un bruto dal cuore d'oro che vuole vendicare la donna che gli diede i piaceri che tutte le altre gli negarono, e Dwight, innamorato perso di una delle giustiziere della Sin City vecchia che cerca di evitare lo scatenarsi di una guerra. Queste storie sono raccontate con maestria da Robert Rodriguez e Frank Miller con la partecipazione, più che accentuata, di Quentin Tarantino e con le interpretazioni a dir poco uniche di Bruce Willis, Mickey Rourke, Clive Owen e con un contorno come Josh Hartnett, Rosario Dawson, Jessica Alba e Benicio Del Toro. Un Cult degli anni '90.
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oblivion7is
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lunedì 12 settembre 2011
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sotto le righe (per gli standard di rodriguez).
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Il migliore di Rodriguez? Sì. Perché? Rodriguez è un regista che fa film pomposi mettendo molto sugo e poco arrosto, ovvero un sacco di violenza fine a sè stessa il cui scopo, più che impressionare, è di intrattenere, spesso di divertire, mettendo un sacco di fronzoli che sono in realtà tributi ai film trash anni '70/'80, ma questo lo fa quando il soggetto è suo. Quando non lo è, e, anzi, viene partorito dalla mente del più grande fumettista americano vivente, Frank Miller, viene fuori un Noir Hard-Boiled dove l'amore viene ridotto ai minimi termini e, anzi, esiste solamente come un amore destinato a non esistere, un amore malinconico e crudo, violento, preteso per vendetta, guerra o altro.
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Il migliore di Rodriguez? Sì. Perché? Rodriguez è un regista che fa film pomposi mettendo molto sugo e poco arrosto, ovvero un sacco di violenza fine a sè stessa il cui scopo, più che impressionare, è di intrattenere, spesso di divertire, mettendo un sacco di fronzoli che sono in realtà tributi ai film trash anni '70/'80, ma questo lo fa quando il soggetto è suo. Quando non lo è, e, anzi, viene partorito dalla mente del più grande fumettista americano vivente, Frank Miller, viene fuori un Noir Hard-Boiled dove l'amore viene ridotto ai minimi termini e, anzi, esiste solamente come un amore destinato a non esistere, un amore malinconico e crudo, violento, preteso per vendetta, guerra o altro. Crudo e violento all'estremo, riesce ad essere iperrealistico e fumettistico allo stesso tempo con uno stile di effetti speciali originali, a tratti squallido, ma ben reso. Lo stile registico è ispirato a film quali Rusty il Selvaggio o Schindler's List, anche se qua reso forse anche meglio con una fotografia bellissima e molto toccante. Questo film, però, ha una curiosità molto strana che colpisce quelli che lo apprezzano, ovvero riesce a far dire "Quant'è bello questo film, non vedo l'ora di avere l'occasione di rivederlo", ma alla seconda visione, se è da meno di una settimana dalla prima, non colpisce e anzi quasi annoia. Ma questo non toglie nulla all'impatto emotivo che dà, in particolare, l'episodio che ha per protagonista Mickey Rourke, vendicatore innamorato di una donna morta, "una Dea", che lui non potrà mai più rivedere... la narrazione costante in prima persona dei protagonisti, usata solamente come richiamo ai rettangoli che nei fumetti appaiono solitamente ai contorni della vignetta, è molto più strascicante, ripetitiva e cruda di quella di "Casinò" di Scorsese (non voglio fare il paragone tra questi due film molto diversi, ma voglio far notare che la narrazione è simile). Personalmente, dei tre, l'episodio che ho apprezzato di meno è stato quello con Clive Owen e Benicio del Toro, l'episodio intermedio, perché è più gangster e meno noir, ed è forse anche quello che più assomiglia ai soliti film di Rodriguez. In compenso, però, contiene anche una delle scene migliori del film, quella di Clive Owen in macchina con il cadavere di Del Toro che gli parla come in un'allucinazione, scena girata dal genio della cinepresa Quentin Tarantino... gli altri due episodi sono assai più avvincenti, in particolare quello con protagonista Bruce Willis, una storia d'amore tragica e violenta che lascia l'amaro in bocca allo spettatore, anche se l'episodio più d'impatto emotivo è il primo, quello di Marv, interpretato magistralmente dal pompatissimo Mickey Rourke. Capisco quelli che non hanno apprezzato il film perché lo stile di Rodriguez (e di Tarantino...) "o si ama o si odia" (come ha detto lo stesso Tarantino!), anche se non capisco perché contestino e odino quelli che invece lo hanno apprezzato, perché trovo ciò assolutamente inutile e futile. Ah, ultima nota positiva del film: le atmosfere. Un'atmosfera così è unica, non ho visto altri film con un'atmosfera simile a questa, nè tra gli hard boiled, nè tra i noir (vecchi e nuovi) e nemmeno tra alcun altro film tratto da un fumetto di Miller. Il fumetto dell'episodio di Marv è più avvincente che nel film, il resto invece non l'ho ancora letto e non posso giudicare (ma il mio giudizio probabilmente sarà influenzato dal fatto che il film l'ho già visto, quindi non posso nemmeno farlo), ma posso ufficialmente dire che se in una sera in cui siete abbastanza coraggiosi non avete nulla da fare, Sin City è il film perfetto. Poi se invece siete dei fanatici dello splatter alla Bad Taste, Blood Feast, Hostel o anche peggio (molto peggio) questo lo potrete digerire come un'aspirina.
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killbillvol2
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giovedì 29 marzo 2012
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noir e violenza fine a sé stessa
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"Sin City" è sicuramente un noir (letteralmente, essendo quasi tutto in bianco e nero), costruito intorno ad una città nera, la città del peccato del titolo. Il vero nome di questa città immaginaria è Basin City, dove vivono personaggi, in un modo o nell'altro, tutti malvagi, o, appunto, peccatori, in cui l'unico personaggio con un po' di cuore è quello del poliziotto Hartigan, interpretato da Bruce Willis, che nell'ultimo giorno prima della pensione, salva una bambina dallo sturpo da parte del figlio del senatore della città, e finisce in prigione, incolpato ingiustamente dello stesso stupro. In tempi diversi, varie storie fanno perno sui personaggi secondari della vicenda, come quello di Elijah Wood, che non pronuncia mai una parola, neanche quando, nell'episodio più violento e crudo del film, viene privato di tutti gli arti.
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"Sin City" è sicuramente un noir (letteralmente, essendo quasi tutto in bianco e nero), costruito intorno ad una città nera, la città del peccato del titolo. Il vero nome di questa città immaginaria è Basin City, dove vivono personaggi, in un modo o nell'altro, tutti malvagi, o, appunto, peccatori, in cui l'unico personaggio con un po' di cuore è quello del poliziotto Hartigan, interpretato da Bruce Willis, che nell'ultimo giorno prima della pensione, salva una bambina dallo sturpo da parte del figlio del senatore della città, e finisce in prigione, incolpato ingiustamente dello stesso stupro. In tempi diversi, varie storie fanno perno sui personaggi secondari della vicenda, come quello di Elijah Wood, che non pronuncia mai una parola, neanche quando, nell'episodio più violento e crudo del film, viene privato di tutti gli arti. E' un film cupo, violento, a tratti senza motivo, che cerca di fare da specchio alle schifezze che accadono nel mondo, ma ci riesce solo in parte. L'azione si divide in tre storie, oltre al prologo e all'epilogo(entrambi spiazzanti): 1. Quel Bastardo Giallo parte 1 e 2, che narra la storia già citata di Bruce Willis 2. Un duro addio, probailmente il più violento dei tre racconti, dove Marv(Mickey Rourke) vuole vendicare una prostituta uccisa mentre era a letto con lui, e finirà per ritrovarsi a competere con un ragazzo cannibale(Elijah Wood), che uccide e mangia prostitute 3. Un'abbuffata di morte, dove Clive Owen, tiene d'occhio Jackie Boy, che va in giro a picchiare ragazze, e quest'ultimo finirà nei casini con delle prostitute combattive, che lo uccideranno, per poi scoprire che Jackie Boy era un tenente della polizia, e tutti verranno coinvolti in una guerra aperta.
Non si può dire che sia un brutto film, anche per come è stato girato, praticamente senza set(tutto davanti al green screen) da Frank Miller, autore anche del fumetto e della sceneggiatura, insieme a Robert Rodriguez. Quentin Tarantino girò la scena con il cadavere parlante di Jackie Boy, per il prezzo simbolico di un dollaro, dopo che Rodriguez aveva composto parte delle musiche di Kill Bill allo stesso prezzo. L'episodio peggiore, e più inutile è quello con Mickey Rourke, che lascia a bocca aperta per la violenza, sia mostrata, che psicologica, di un ragazzo disturbato che si ciba di ragazze innocenti. Invece, l'episodio migliore è senza dubbio Quel Bastardo Giallo, sui temi della giustizia, vendetta, e, stranamente, anche su un amore impossibile da coronare.
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shiningeyes
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giovedì 21 marzo 2013
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deliziosamente violento.
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Gli incontri di cinema e fumetto hanno sempre dato risvolti positivi, e nel caso della trasposizione cinematografica di Sin City, ce ne sono moltissimi.
Innanzitutto, la fedeltà con la versione cartacea è impressionante. Ed è per questo che la produzione ha fatto la scelta migliore nel mettere all'interno della cabina di regia lo stesso creatore Frank Miller, che meglio di tutti sa come comporre bene in video la sua creatura.
Mettiamoci anche un Robert Rodriguez in stato di grazia e una preziosa collaborazione dell'esperto hard-boiled Tarantino.
Per i novelli come me che non avevano letto ancora il fumetto, vedere questo film è stata un'autentica e bella novità: non sapendo a cosa si va incontro, alla prima visione si rimane deliziati dalla violenza mostrataci, resa ancor più inquietante da una dimensione buia (uguale al fumetto), che ti mette ancor più ansia; si rimane deliziati dallo strato sporco di questa città che non lascia spazi a luci e colori, pallidamente mostrati solo dalla ultra sexy Jessica Alba e dalla gialla cattiveria di Nick Stahl (ottimo nella parte del “bastardo giallo”);
Rimaniamo conquistati dalla aggressività e forza di Marv, che inizia una scia di sangue per vendicare l'uccisione dell'unica persona che sia stata gentile con lui (la prostituta Goldie), dalla incorruttibilità e il coraggio di Hartigan, e dalla ammirazione e fascino delle prostitute della città vecchia.
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Gli incontri di cinema e fumetto hanno sempre dato risvolti positivi, e nel caso della trasposizione cinematografica di Sin City, ce ne sono moltissimi.
Innanzitutto, la fedeltà con la versione cartacea è impressionante. Ed è per questo che la produzione ha fatto la scelta migliore nel mettere all'interno della cabina di regia lo stesso creatore Frank Miller, che meglio di tutti sa come comporre bene in video la sua creatura.
Mettiamoci anche un Robert Rodriguez in stato di grazia e una preziosa collaborazione dell'esperto hard-boiled Tarantino.
Per i novelli come me che non avevano letto ancora il fumetto, vedere questo film è stata un'autentica e bella novità: non sapendo a cosa si va incontro, alla prima visione si rimane deliziati dalla violenza mostrataci, resa ancor più inquietante da una dimensione buia (uguale al fumetto), che ti mette ancor più ansia; si rimane deliziati dallo strato sporco di questa città che non lascia spazi a luci e colori, pallidamente mostrati solo dalla ultra sexy Jessica Alba e dalla gialla cattiveria di Nick Stahl (ottimo nella parte del “bastardo giallo”);
Rimaniamo conquistati dalla aggressività e forza di Marv, che inizia una scia di sangue per vendicare l'uccisione dell'unica persona che sia stata gentile con lui (la prostituta Goldie), dalla incorruttibilità e il coraggio di Hartigan, e dalla ammirazione e fascino delle prostitute della città vecchia.
Diamo anche una nota di merito ad interpreti come Bruce Willis,Benicio del Toro. Mickey Rourke e Michael Clarck Duncan (i più bravi secondo me) che si mettono perfettamente nei “sporchi” panni di questi sanguinari della città più corrotta del panorama fumettistico.
Sin City è una perfetta cornice per questi personaggi particolari, dall'indole malevola e selvaggia, che usano più che altro per sopravvivere.
Vedere questo film è come leggersi un fumetto animato, che nella sua qualità non ci stanchiamo mai di rivedere.
Rozzo e meschino, ed è in questi due aggettivi che ne possiamo riscontrare il grezzo valore, che non tutti potrebbero apprezzare.
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renato c.
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domenica 7 aprile 2013
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violenza nera carbone!
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Un bellissimo bianco e nero a colori! Il film è di base in bianco e nero ma appaiono i colori adattissimi su personaggi, abiti, ecc. Bella la morale dello sbirro Hartigan, che si suicida per salvare la ragazza che amava! Il resto cattiveria, sesso, violenza, pedofilia, prostituzione a tutto andare, cannibalismo! Tremenda la scena di quella ragazza priogioniera in una stanza dove c'erano appese al soffitto le teste delle sventurate che l'hanno preceduta che parevano dirle:"Questa sarà anche la tua fine!" E cioè decapitata e mangiata da un uomo!
E uno dei mostri più mostruosi, un pedofilo che violentava le bambine prima di tagliarle a fette, si sentiva sicuro perchè era figlio di un senatore! E con tutte queste belle cose leggo sulla custodia del DVD: "Film per tutti!" Ma dico, è uno scherzo, una satira, o la commissione che giudica i films adatti a tutte le età è impazzita del tutto!? O sono forse tutti figli di senatori!? Certo che l'America, molto amata dai miei coetanei quand'ero ragazzo io (anni'60 con J.
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Un bellissimo bianco e nero a colori! Il film è di base in bianco e nero ma appaiono i colori adattissimi su personaggi, abiti, ecc. Bella la morale dello sbirro Hartigan, che si suicida per salvare la ragazza che amava! Il resto cattiveria, sesso, violenza, pedofilia, prostituzione a tutto andare, cannibalismo! Tremenda la scena di quella ragazza priogioniera in una stanza dove c'erano appese al soffitto le teste delle sventurate che l'hanno preceduta che parevano dirle:"Questa sarà anche la tua fine!" E cioè decapitata e mangiata da un uomo!
E uno dei mostri più mostruosi, un pedofilo che violentava le bambine prima di tagliarle a fette, si sentiva sicuro perchè era figlio di un senatore! E con tutte queste belle cose leggo sulla custodia del DVD: "Film per tutti!" Ma dico, è uno scherzo, una satira, o la commissione che giudica i films adatti a tutte le età è impazzita del tutto!? O sono forse tutti figli di senatori!? Certo che l'America, molto amata dai miei coetanei quand'ero ragazzo io (anni'60 con J.F. Kennedy presidente!) e molto poco amata dai giovani d'oggi, da un'immagine di se stessa proprio da "grande satana" come viene definita dai fondamentalisti islamici! Altro che la bella America spensierata e moralista dei films di Frank Capra, di quelli con Cary Grant. James Stewart, Doris Day ecc. e dei films di Walt Disney per famiglie! C'è proprio da pensare che da quando è stato assasinato il presidente delle grandi speranze l'America sia caduta in una spirale di violenza da cui non si è più ripresa! E Hollywood le va dietro! Spero che nel futuro il "sogno americano" possa tornare!
Il film, in ogni caso, per personeadulte e mature può essere apprezzabile per come è stato girato!
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madmax86
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mercoledì 19 giugno 2013
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capolavoro visionario e poetico.
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“Chi è senza peccati scagli la prima pietra.” disse Gesù per salvare una donna dalla lapidazione. “Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agliultimi” (Giovanni 8:7-11).
Si può definire “peccato” un atto in contrasto con la coscienza (chi ce l’ha) o con i principi riconosciuti dalla persona o dalla sua comunità religiosa.
Diciamo la verità, tutti almeno una volta nella vita abbiamo commesso un peccato. D’altronde, è insito nella natura umana peccare…. c’è qualcosa che ci spinge a farlo. Nemmeno Adamo ed Eva, pur vivendo nel paradiso dell’Eden, hanno resistito al desiderio di peccare.
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“Chi è senza peccati scagli la prima pietra.” disse Gesù per salvare una donna dalla lapidazione. “Essi, udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono a uno a uno, cominciando dai più vecchi fino agliultimi” (Giovanni 8:7-11).
Si può definire “peccato” un atto in contrasto con la coscienza (chi ce l’ha) o con i principi riconosciuti dalla persona o dalla sua comunità religiosa.
Diciamo la verità, tutti almeno una volta nella vita abbiamo commesso un peccato. D’altronde, è insito nella natura umana peccare…. c’è qualcosa che ci spinge a farlo. Nemmeno Adamo ed Eva, pur vivendo nel paradiso dell’Eden, hanno resistito al desiderio di peccare.
Certo, non tutti i peccati sono uguali e alcuni di questi sono classificati come capitali (Superbia, Avarizia, Lussuria, Invidia, Gola, Ira, Accidia), ma, qualunque sia la loro catalogazione, configurano sempre un comportamento o un atteggiamento di cui pentirsi.
E se esistesse una città dove il peccato è all’ordine del giorno ?
Sì…. una città dove poter soddisfare i propri vizi, i nostri desideri, senza alcun rimorso di coscienza perché in fondo è la città stessa che ti invita/costringe a tenere un determinato comportamento peccaminoso ?
Che bello sarebbe vivere nella città del peccato….. o forse no ?
L’inizio del film con la scena del sicario è poesia (la scena di apertura più bella che io abbia mai visto) e rappresenta sinteticamente e perfettamente cosa vuol dire vivere nel peccato.
La pellicola ha un'ambientazione quasi completamente virtuale. Gli attori hanno interpretato le scene negli studi della Dimension Studios nel Texas, davanti al green screen, utilizzando la tecnica del Chroma Key, con la quale è possibile aggiungere successivamente la scenografia, che in questo caso è stata realizzata completamente in digitale.
Il risultato visivo è innovativo, unico, stupefacente. Il film in pratica è un bianco e nero digitale dove il colore interviene solo per evidenziare in modo magnifico un particolare che il regista vuole mettere in risalto.
I dialoghi sono perfetti raggiungendo anche picchi di pura poesia. La voce fuori campo è uno dei tanti punti di forza del film e rappresenta la coscienza di ogni peccatore.
Il cast è di prim’ordine: Bruce Willis, Jessica Alba, Mickey Rourke, Benicio Del Toro, Brittany Murphy, Clive Owen, Elijah Wood, Rosario Dawson, Josh Hartnett, Carla Cugino.
Questo film consacra definitivamente la bravura e la bellezza mozzafiato di Jessica Alba (Nancy Callahan). La scena in cui Nancy intrattiene i clienti del bar con la sua esibizione vestita da sexy cowgirl è da perdere la testa (in senso figurato…. non come accadrà a Jackie Boy).
Insomma…. Sin City è un capolavoro cult che ha innovato il modo di fare cinema. Magnifico !
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jacopo b98
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mercoledì 2 ottobre 2013
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un compendio di cinema pulp
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Nella malfamata, sporca, scura e violenta Basin City si intrecciano tre storie: 1) Quel bastardo giallo; l’ispettore Hartigan (Willis) è sulle tracce di un pedofilo (Stahl) che ha rapito una bambina (da adulta Alba). 2) Un duro addio; Marv (Rourke), un malvivente, si mette sulle tracce dell’uomo che ha ucciso Goldie (King), una prostituta che aveva condiviso con lui una notte d’amore. 3) Un’abbuffata di morte; Dwight (Owen), uccide il violento compagno (Del Toro) della sua amante (Murphy), chiamato Jackie Boy, per poi scoprire che si trattava di un poliziotto ubriacone. Dovrà quindi aiutare le prostitute che l’hanno aiutato nell’omicidio a difendersi dalla violenta polizia della città.
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Nella malfamata, sporca, scura e violenta Basin City si intrecciano tre storie: 1) Quel bastardo giallo; l’ispettore Hartigan (Willis) è sulle tracce di un pedofilo (Stahl) che ha rapito una bambina (da adulta Alba). 2) Un duro addio; Marv (Rourke), un malvivente, si mette sulle tracce dell’uomo che ha ucciso Goldie (King), una prostituta che aveva condiviso con lui una notte d’amore. 3) Un’abbuffata di morte; Dwight (Owen), uccide il violento compagno (Del Toro) della sua amante (Murphy), chiamato Jackie Boy, per poi scoprire che si trattava di un poliziotto ubriacone. Dovrà quindi aiutare le prostitute che l’hanno aiutato nell’omicidio a difendersi dalla violenta polizia della città. Tratto dai fumetti di Frank Miller è un film iper-fumettistico impregnato di una violenza fine a se stessa. È un tripudio di cinema pulp di cui Rodriguez è il principale esponente, insieme a Tarantino che qui ha diretto per la simbolica cifra di un dollaro (lo ha fatto poiché Rodriguez, per la stessa cifra, gli aveva scritto le musiche per Kill Bill) la sequenza in macchina con il corpo parlante di Jackie Boy. Girato in un bianco e nero pulito e fumoso, in digitale, interamente in schermo verde, è uno dei film più divertenti e interessanti degli ultimi anni, era da Pulp Fiction che non si vedeva una tal passione in un film, una tal convinzione di star realizzando un film memorabile. Rodriguez e Miller sono dei bambini mai cresciuti e, a modo suo, anche Tarantino: giocano con l’immagine, realizzano i film che avrebbero voluto vedere da ragazzini. Ci sono riusciti grazie ad una passione per il proprio lavoro. Scritto da Miller e Rodriguez, quest’ultimo è anche responsabile di fotografia, montaggio e parte delle musiche. Memorabile.
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treffoli
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venerdì 12 giugno 2015
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quel pizzico di fantasia...
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un film dalle atmosfere losche, parla di sin city, una
città, paese, in cui corruzone e briganteria sembrano essere
un vizio non indifferente, direi per qualche
paravento futile cercare il solito
imputato per attribuirlo a qualche ignaro cittadino...,
neanche volendo raschiare il
fondo del barile, però a sin city pensano di non dare mai un
occhio allo specchio, brutti individui e persone bieche sembrano
perseguire coi traffici dell'assurdo sino a intravedersene qualcuno
abbarbicato... nel nulla delle bassezze... più diseguali,
o assorbirne le forze, coi costumi di lavoro, idee
dal 2% di consensi ecc, a altre persone, sicciò sembra essere
un'aggressione sistemica alla felictà.
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un film dalle atmosfere losche, parla di sin city, una
città, paese, in cui corruzone e briganteria sembrano essere
un vizio non indifferente, direi per qualche
paravento futile cercare il solito
imputato per attribuirlo a qualche ignaro cittadino...,
neanche volendo raschiare il
fondo del barile, però a sin city pensano di non dare mai un
occhio allo specchio, brutti individui e persone bieche sembrano
perseguire coi traffici dell'assurdo sino a intravedersene qualcuno
abbarbicato... nel nulla delle bassezze... più diseguali,
o assorbirne le forze, coi costumi di lavoro, idee
dal 2% di consensi ecc, a altre persone, sicciò sembra essere
un'aggressione sistemica alla felictà... del cittadino,
quale povertà d'animo e pochezza di spirto si insidia in
persone per cambiare o aver cambiato cose del genere con descrizioni
poco raccomandabili nei loro confronti, ma, quel che ci si chiede è
chi vi sia ora, chi ora al comando, ancora, a perpetrare le solite
mascalzonate senza pagar pegno di niente... altrettanto,
senza aver lasciato posto a altre cosette,
e perchè nel loro fumetto, non contemplino la possibilità
d'essere sotto accuse per le loro facce vignettistiche da
schiaffi vediamo che gli individui sembrano
peggiori dovunque rispetto allo stile legale,
non avendo poi ne l'articolo 18
neppure un motivo di serenità per il popolo,
ricordando che il livello di felicità del popolo è importante per il pil,
e per il funzionamento di un paese, anzi, alla base di tutte le
premesse vi è questo, ci si chiede quale
vergogna interiore e promesse insostenibili
abbiano fatto... quale loro interesse... sia così importante, da
ricercarne la soluzione seguitando a delinquere per le
debolezze sradicategli dai
loro sostenitori forse, per fomentare il crimine di
tornaconti annerito da piccole bravate impresentabili e insignificanti, senza
rendersi conto che, quel poco che hanno moralmente, e quel
poco che ritrovano di tanto in tanto non sanno neache a chi è dovuto?
sembrano rispettare il cittadino per la legalità, epperò
essergli in spalla... per quel che la loro, fantasia,
poca nonchè miserabile sembra descrivergli e proiettare dello
stesso individuo... ? da vederli quei
personaggi se i fumetti sono di vostro gradimento, potete così
vedere in sin city loschi figuri, con cui Miller è riuscito cmq a farci un film, che
cercano ripetendo di commetere qualche crimine qualcuno che per
quattro soldi desidererebbe farsene carico, senza neanche quelli, direi
di vedere questo film incline (pensando) al divertimento assoluto.
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raffaele palazzo
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martedì 15 gennaio 2008
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sin city
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Cosa dire di questo esaltante omaggio ai film splatter anni’ 70 americani e italiani. Che ne esce un prodotto finito, divertente, assolutamente pieno di ritmo in ogni sequenza e che oltre omaggiare cita e non poco tutto un cinema sfociando nella filmografia del compagno Tarantino.
Il primo non ci aveva deliziato con dei fake trailer come quello di “Machete”(l’unico che vediamo), ed altri diretti da Rob Zombie, Eli Roth ed Edgar Wright(disponibili tra poco). Diciamo subito che l’episodio di Rodriguez cita in primis “Incubo sulla città contaminata” il bellissimo film di Lenzi.
Potete fare l’esame e trovare come me le citazioni del film da quelle trovate su Wikipedia, sono numerose, ma alcune le sanno anche i muri.
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Cosa dire di questo esaltante omaggio ai film splatter anni’ 70 americani e italiani. Che ne esce un prodotto finito, divertente, assolutamente pieno di ritmo in ogni sequenza e che oltre omaggiare cita e non poco tutto un cinema sfociando nella filmografia del compagno Tarantino.
Il primo non ci aveva deliziato con dei fake trailer come quello di “Machete”(l’unico che vediamo), ed altri diretti da Rob Zombie, Eli Roth ed Edgar Wright(disponibili tra poco). Diciamo subito che l’episodio di Rodriguez cita in primis “Incubo sulla città contaminata” il bellissimo film di Lenzi.
Potete fare l’esame e trovare come me le citazioni del film da quelle trovate su Wikipedia, sono numerose, ma alcune le sanno anche i muri.
Il cast possiamo definirlo very hard: da Rose McGowan possibile futura regina del blaxploitation (contando il film di araki in primis), Freddy Rodriguez(mah!), Marley Shelton, Tom Savini, Quentin Tarantino e Bruce Willis.
Poi questo è come ho già detto un film di scelte in cui quelle di Rodriguez si sposano eccezionalmente. Per esempio la scelta di togliere la bobina prima del terzo atto in modo da far saltare 10 secondo di scena come ammette lo stesso regista e catapultarci subito nell’azione e una cosa che vedi di rado.
Regia,soggetto,sceneggiatura,fotografia e musiche oltre che produttore in parte. Rodriguez forse sta imparando più velocemente di altri questo grazie anche alla sua quasi neo-casa di produzione che gli permette di esplorare nuovi orizzonti.
Tamarro al punto giusto con una musica sconvolgentemente bella che in parte è stata ceduta da Carpenter è qualcuno riconoscerà la provenienza del film. Dialoghi eccessivamente volgari, vuoti e anche questo tripudio di citazioni in ogni forma e genere.
Forse dopo Sin City Rodriguez si è veramente votato al cinema blaxploiation(quasi tutta la filmografia omaggia il genere e i film del filone), rimanendo solo di parte con la saga di Spy Kids.
Adrenalina allo stato puro.
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