Sin City

Sin City di Miller è molto bello, ma è già francamente pesante in certi passaggi. A me i fumetti piaciono molto, ne ho letti altri di Miller (compreso il famoso Batman Year One) che sono veramente forti, ma Sin City non mi aveva convinto già sulla carta. Il film secondo me, nel suo essere fotocopia su pellicola del fumetto, ne mantiene inalterati pregi e difetti, ma ne esalta quest' ultimi. E' evidente la volonta di Rodriguez di trasferire il piàùfedelmente possibile il fumetto, ma nel far ciò forse avrebbe dovuto fare anche un po' il suo lavoro di regista, e quindi limare quei temi che, per forza di cose, funzionano sulla carta ma non sullo schermo. I peggiori adattamenti per cinema sono spesso quelli troppo fedeli al libro (o al mezzo da cui sono tratti), perché per rispetto non si adeguano al genere cinematografico. La violenza del fumetto, pesante ma in qualche modo sopportabile, proprio perché disegnata, diventa opprimente e sudicia una volta filmata. Non lo dice un moralista, ma uno che a vedere certe scene gli viene su (fisiologicamente?) il pranzo. Il tono noir, che nel fumetto era costruito per atmosfere, più che per intreccio, è tradotto per immagine nello stesso modo, e quindi abbiamo un film da grande atmosfera ma dalla storia quasi soporifera (se avete l'onestà intellettuale di ridurla a mero script ve ne accorgete), e questo per un noir è un gran difetto, proprio perché è un genere che si basa su una una sceneggiatura di ferro. Grande regia e, a tratti però, grandi interpreti (Clive Owen non è un grande a parere mio), grandissima atmosfera. Ma a mio parere è una bellissima scatola che non contiene un altrettanto bel regalo... Vedo che su questo forum si parla spesso di arte e di cinema, accompagnati dal solito "tu di queste cose non ne capisci niente"...guardate che un film non vive solo di intuizioni visive o registiche. Quando ci sono per carità sono già punti in più, ma non bastano. Se un film si basa soprattutto su quelle è più un esercizio di stile che colpisce ma non appassiona. Blade Runner a suo modo è un noir condito di fantascienza, non lo voglio confrontare con Sin City, ma è un esempio di intuizione visiva e registica e una storia forte che la sostiene...visto che si parlava di grande cinema almeno facciamo grandi confronti...o almeno anche Il Lungo Addio è basato su una serie di innovazioni visive e registiche, ma è corroborato da un intreccio che smaschera le grandi delusioni e i grandi tradimenti del genere Noir.