Edmond |
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Un film di Stuart Gordon.
Con William H. Macy, Julia Stiles, Joe Mantegna, Rebecca Pidgeon, Bai Ling.
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Thriller,
durata 82 min.
- USA 2005.
- Fandango
uscita venerdì 13 aprile 2007.
MYMONETRO
Edmond
valutazione media:
2,96
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La libertà è solo una prigione... un pò più grandedi gianleo67Feedback: 61377 | altri commenti e recensioni di gianleo67 |
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martedì 13 ottobre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In seguito alle parole di una veggente, l'impiegato 47 enne Edmond Burk decide di dare una svolta alla propria vita, lasciando il lavoro e la moglie e vagabondando per le strade di New York in cerca di sesso e violenza. Responsabile e succube degli eventi che si susseguono in una notte di trasgressioni e follie, la sua personale discesa agli inferi lo condurrà dalla prigione sociale da cui voleva evadere ad una prigione vera e propria in cui dovrà trascorrere il resto della propria vita.
Da una piece teatrale di David Mamet, ridotta per lo schermo e sceneggiata dallo stesso autore, l'eccentrico regista horror Stuart Gordon trae spunto per una versione riveduta e corretta del Fuori Orario di Martin Scorsese, nell'esterno notte di una New York dei nostri giorni dove lo smarrimaento etico e la confusione culturale di un anonimo rappresentante della middle class rischia di naufragare nel bagno di sangue e nelle farneticazioni senza senso di chi non sa più quale sia la strada che possa ricondurlo a casa.
Attraversato dalle pulsioni razziste e dalla latente misoginia che animano da sempre la pancia profonda della società americana, questo piccolo saggio teatrale sulle contraddizioni di una democrazia fondata sul liberismo e le costrizioni dell'american way of life, rappresenta l'amaro apologo di una civiltà destinata all'estinzione, sul prevalere dell'arbitrio e della violenza sugli sterili codici di comportamento che imbrigliano in una prigione senza sbocco la patetica marionetta cui si è ridotto l'uomo moderno. Dall'ordine sociale al disordine morale il passo è breve ed a nulla serve il desiderio di emanciparsi dalla stanca e insensata routine quoditidiana se si continua ad applicare un sistema di valori misurato sul denaro (il protagonista non riesce ad avere un rapporto sessuale a pagamento perchè non si mette d'accordo su di un prezzo equo per le prestazioni) alla propria voglia di libertà e di trasgressione, finendo per dare sfogo solo ad istinti primordiali che portano al caos ed alla violenza e riconducendolo entro gli angusti confini di un ordine coatto stabilito dalle leggi e dalla giustizia. Miserrimo personaggio gogoliano, lo straordinario antieroe di questa breve odissea metropolitana è lo stralunato personaggio di un William H.Macy che finisce le sue grottesche peregrinazioni notturne in modo forse meno tragico ma non meno amaro di quelle del giovane illibato di Jerzy Skolimowski (Deep End - 1970), passando dalle braccia gracili e ossute di una moglie non più desiderata a quelle possenti e muscolose del volitivo e affettuoso compagno di cella di colore.
Forse un pò incolore sul versante della messa in scena il film di Gordon si riscatta grazie ad una sceneggiatura punteggiata da uno spietato cinismo di fondo e sulla magistrale interpretazione di un protagonista maschile in stato di grazia ed impreziosito dalle diafane apparizioni dei personaggi femminili (da Rebecca Pidgeon a Denise Richards, da Mena Suvari a Julia Stiles). La libertà è solo una prigione un pò più grande. Vincitore del Premio Nuove Visioni al Sitges - Catalonian International Film Festival 2006.
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