gianleo67
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martedì 13 ottobre 2015
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la libertà è solo una prigione... un pò più grande
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In seguito alle parole di una veggente, l'impiegato 47 enne Edmond Burk decide di dare una svolta alla propria vita, lasciando il lavoro e la moglie e vagabondando per le strade di New York in cerca di sesso e violenza. Responsabile e succube degli eventi che si susseguono in una notte di trasgressioni e follie, la sua personale discesa agli inferi lo condurrà dalla prigione sociale da cui voleva evadere ad una prigione vera e propria in cui dovrà trascorrere il resto della propria vita.
Da una piece teatrale di David Mamet, ridotta per lo schermo e sceneggiata dallo stesso autore, l'eccentrico regista horror Stuart Gordon trae spunto per una versione riveduta e corretta del Fuori Orario di Martin Scorsese, nell'esterno notte di una New York dei nostri giorni dove lo smarrimaento etico e la confusione culturale di un anonimo rappresentante della middle class rischia di naufragare nel bagno di sangue e nelle farneticazioni senza senso di chi non sa più quale sia la strada che possa ricondurlo a casa.
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In seguito alle parole di una veggente, l'impiegato 47 enne Edmond Burk decide di dare una svolta alla propria vita, lasciando il lavoro e la moglie e vagabondando per le strade di New York in cerca di sesso e violenza. Responsabile e succube degli eventi che si susseguono in una notte di trasgressioni e follie, la sua personale discesa agli inferi lo condurrà dalla prigione sociale da cui voleva evadere ad una prigione vera e propria in cui dovrà trascorrere il resto della propria vita.
Da una piece teatrale di David Mamet, ridotta per lo schermo e sceneggiata dallo stesso autore, l'eccentrico regista horror Stuart Gordon trae spunto per una versione riveduta e corretta del Fuori Orario di Martin Scorsese, nell'esterno notte di una New York dei nostri giorni dove lo smarrimaento etico e la confusione culturale di un anonimo rappresentante della middle class rischia di naufragare nel bagno di sangue e nelle farneticazioni senza senso di chi non sa più quale sia la strada che possa ricondurlo a casa.
Attraversato dalle pulsioni razziste e dalla latente misoginia che animano da sempre la pancia profonda della società americana, questo piccolo saggio teatrale sulle contraddizioni di una democrazia fondata sul liberismo e le costrizioni dell'american way of life, rappresenta l'amaro apologo di una civiltà destinata all'estinzione, sul prevalere dell'arbitrio e della violenza sugli sterili codici di comportamento che imbrigliano in una prigione senza sbocco la patetica marionetta cui si è ridotto l'uomo moderno. Dall'ordine sociale al disordine morale il passo è breve ed a nulla serve il desiderio di emanciparsi dalla stanca e insensata routine quoditidiana se si continua ad applicare un sistema di valori misurato sul denaro (il protagonista non riesce ad avere un rapporto sessuale a pagamento perchè non si mette d'accordo su di un prezzo equo per le prestazioni) alla propria voglia di libertà e di trasgressione, finendo per dare sfogo solo ad istinti primordiali che portano al caos ed alla violenza e riconducendolo entro gli angusti confini di un ordine coatto stabilito dalle leggi e dalla giustizia. Miserrimo personaggio gogoliano, lo straordinario antieroe di questa breve odissea metropolitana è lo stralunato personaggio di un William H.Macy che finisce le sue grottesche peregrinazioni notturne in modo forse meno tragico ma non meno amaro di quelle del giovane illibato di Jerzy Skolimowski (Deep End - 1970), passando dalle braccia gracili e ossute di una moglie non più desiderata a quelle possenti e muscolose del volitivo e affettuoso compagno di cella di colore.
Forse un pò incolore sul versante della messa in scena il film di Gordon si riscatta grazie ad una sceneggiatura punteggiata da uno spietato cinismo di fondo e sulla magistrale interpretazione di un protagonista maschile in stato di grazia ed impreziosito dalle diafane apparizioni dei personaggi femminili (da Rebecca Pidgeon a Denise Richards, da Mena Suvari a Julia Stiles). La libertà è solo una prigione un pò più grande. Vincitore del Premio Nuove Visioni al Sitges - Catalonian International Film Festival 2006.
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marco glerean
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martedì 10 agosto 2010
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cosa si nasconde dietro alla cronaca nera
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William H. Macy non è il divo da tappeto rosso e blockbuster e non lo sono nemmeno i suoi personaggi.
In questo film è il protagonista, assoluto.
Edmond è lo stereotipo del cittadino medio dalla vita senza infamia e senza lode.
Impiegato di mezza età scialbo e apatico, un tranquillo matrimonio con una donna a lui affine per caratteristiche. Accetta a capo chino e con occhio spento le regole della vita ed i confini che la società ed il comune ben pensare impongono in termini di pudore e coscienza. C’è un buon motivo per fare una cosa e per non farne un’altra, per pensare in un modo piuttosto che in un altro.
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William H. Macy non è il divo da tappeto rosso e blockbuster e non lo sono nemmeno i suoi personaggi.
In questo film è il protagonista, assoluto.
Edmond è lo stereotipo del cittadino medio dalla vita senza infamia e senza lode.
Impiegato di mezza età scialbo e apatico, un tranquillo matrimonio con una donna a lui affine per caratteristiche. Accetta a capo chino e con occhio spento le regole della vita ed i confini che la società ed il comune ben pensare impongono in termini di pudore e coscienza. C’è un buon motivo per fare una cosa e per non farne un’altra, per pensare in un modo piuttosto che in un altro. Tutto è ragionevolmente giustificato e pertanto i suoi dubbi interiori vengono repressi.
In una sera come le altre accade un episodio banale, viene a sapere che le ragazze delle pulizie hanno rotto una lampada. Qualcosa si è rotto anche nel suo equilibrio.
Lascia la moglie e si avventura nella notte. Non è la sua vita e non vi ritrova le regole che hanno sempre guidato il suo muoversi nel mondo. Scopre fra le opportunità del mondo notturno il sesso facile ed il gioco. Presto si rende conto che anche qui ci sono delle regole da rispettare, non sono corrette né di buon senso ma o le accetti o te ne vai. Edmond non accetta e non lascia, si scontra e perde. Messo davanti alla brutalità il suo equilibrio si spezza definitivamente, non c’è più nulla che giustifichi lo stato delle cose e ciò che era stato represso emerge incontrastato. Edmond detesta i neri e le persone che non gli danno retta ma ora è libero di agire secondo istinto e questo lo porta a commettere dei crimini. C’è ancora qualcosa della sua vecchia vita dentro di lui e forse desidera tornare indietro ma viene arrestato. Nonostante i soprusi di cui è vittima è felice di ritrovare nel carcere dei confini e delle regole a cui attenersi, il suo aspetto fisico si mette in sintonia con l’ambiente e le sue emozioni trovano in quel luogo improbabile la via per trasformarsi in meditazioni e speculazioni filosofiche sul senso della vita. Nel compagno di cella trova ben più che una insospettabile sponda.
Non è “Un giorno di ordinaria follia”, non ci sono eroi buoni o cattivi, ma c’è tanta vita.
Eccellente la prova di Macy che in questo film trova il modo di compendiare tutto il suo bagaglio di espressività. Regia limpida che trova il giusto equilibrio fra storia ed atmosfera.
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ultimoboyscout
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sabato 2 gennaio 2010
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come una notte può stravolgere una vita.
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W.H. Macy, attore sottovalutatissimo, in un ruolo forte e difficile. Promosso a pieni voti secondo me. Un buon noir, storia discreta che appassiona, poich quasi quasi il povero Macy ci commuove anche. Il finale lascia abbastanza perplessi.
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giancojazz
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giovedì 19 novembre 2009
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significativo
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E' un film significativo, che fa riflettere, non direi che sia poco credibile, può succedere benissimo. C'è un'analisi psicologica del personaggio molto profonda, inoltre due temi si intrecciano molto bene: la noia dell'eccesso e l'accettazione della propria persona.
Alla fine Edmond ancora non ha capito che non c'entra il destino e così è ancora insicuro ed inetto come all'inizio, perchè i cambiamenti li ha vissuti tutti impulsivamente, all'esterno da sé e lui è rimasto sempre lo stesso, dentro.
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frank
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venerdì 5 dicembre 2008
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un mondo violento e senza valori...
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Non è tutto da buttare in questo noir che può contare sulla bravura di William H. Macy e che riesce nell'intento di mostrarci che il mondo violento di oggi porta l'uomo a rispondere con la violenza...in effetti è la società stessa a scatenare la violenza nel protagonista e nelle varie situazione che gli si presentano si "scontra" con la cattiveria, la corruzione (col denaro puoi avere tutto)...peccato che nonostante si faccia comprendere il protagonista risulta a tratti davvero insopportabile nella sua (giustificabile?) follia...insomma il film riesce a farci capire il messaggio ma non lo rende interessante, nonostante la bravura di William H.Macy...
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snaporaz
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martedì 21 ottobre 2008
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after hours
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Edmond di Stuart Gordon è uno dei film più irriverente e geniale dell'ultimo tempo , in bilico tra Fuori Orario di Scorsese e Something Wild di Demme , è un allucinatorio viaggio che sfoga la sua pazzia in un'ora e un quarto tutta da vivere o da morire. Una notte alla edmond e la notte che tutti noi abbiamo repressa nel sub-conscio , la ripudiamo ma al tempo stesso ci affascina , la perversione sessuale , il razzismo , l'omicidio , fino a quella notte Edmond li aveva dentro e celati Ipocritamente , poi la sua concreta follia lo libera dalla morale , che nel nostro tempo e diventata conformismo , dove la parola "negro" non la si pronuncia per rispetto ma per ipocrisia. Gordon abbatte tutto , Lascia il suo Edmond in bocca alla società , e come non pensare al PORCILE di Pasolini , e viene risucchiato e da vittima diventa aguzzino , l'estrema visione si materializza nella metrò , dove un commento su un cappello diventa un freddo frainteso che sfocia in follia.
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Edmond di Stuart Gordon è uno dei film più irriverente e geniale dell'ultimo tempo , in bilico tra Fuori Orario di Scorsese e Something Wild di Demme , è un allucinatorio viaggio che sfoga la sua pazzia in un'ora e un quarto tutta da vivere o da morire. Una notte alla edmond e la notte che tutti noi abbiamo repressa nel sub-conscio , la ripudiamo ma al tempo stesso ci affascina , la perversione sessuale , il razzismo , l'omicidio , fino a quella notte Edmond li aveva dentro e celati Ipocritamente , poi la sua concreta follia lo libera dalla morale , che nel nostro tempo e diventata conformismo , dove la parola "negro" non la si pronuncia per rispetto ma per ipocrisia. Gordon abbatte tutto , Lascia il suo Edmond in bocca alla società , e come non pensare al PORCILE di Pasolini , e viene risucchiato e da vittima diventa aguzzino , l'estrema visione si materializza nella metrò , dove un commento su un cappello diventa un freddo frainteso che sfocia in follia. Uno sguardo sottile ma distaccato , un capolavoro. PS contattatemi, savarese.davide4@gmail.com.
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cinofilo_bau
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venerdì 25 luglio 2008
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quante balle siore e siori
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Su quattro recensioni, tre indicano come una delle debolezze di questao film il fatto che lo script sia del 1982 e che questo traspaia. Ora, io dico, i temi trattati sono di quelli che appartengono a tutto il genere umano (odio, razzismo, rivincita, vendetta). Romeo e giulietta, il mercante di venezia e cito solo questi due per non dilungarmi, vengono continuamente riprodotti e nessuno si azzarda a muovere, come critica, che la storia sia datata.
Perché qui si? Mah...pagine da riempire e poche idee in testa forse. Il film merita di essere visto datemi retta.
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alberto
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mercoledì 9 luglio 2008
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senza senso...
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Un film senza capo né coda, macchinoso e irrealistico all'eccesso.
[+] vorrei proprio sapere dove vivi...
(di luca-to)
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[+] irreale a chi?
(di giancojazz)
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raffaele palazzo
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domenica 20 gennaio 2008
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edmond
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Edmond e la liberazione da tutte le castrazioni mentali dell'uomo moderno.
Edmond decide di liberarsi dai suoi fardelli(moglie e lavoro abitudinario stressante) per condurre un viaggio onirico e pacatamente surreale nella metropoli notturna, il paeese delle meraviglie che non conosceva ma che fa troppa paura e non si distacca nemmeno troppo dagli archetipi mondani.
La sua riposta non può che essere la violenza quando non viene ascoltato o quando vuole rendere partecipi tutti della sua condizione di liberazione mentale.
Ottima la prova di Mcy in una parte che si sposa al meglio con le possibilità e l'espressività dell'attore.
Stuart Gordon ci regala un noir prezioso e profondo nonchè disperato proprio perchè asolutamente contemporaneo e credibile.
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Edmond e la liberazione da tutte le castrazioni mentali dell'uomo moderno.
Edmond decide di liberarsi dai suoi fardelli(moglie e lavoro abitudinario stressante) per condurre un viaggio onirico e pacatamente surreale nella metropoli notturna, il paeese delle meraviglie che non conosceva ma che fa troppa paura e non si distacca nemmeno troppo dagli archetipi mondani.
La sua riposta non può che essere la violenza quando non viene ascoltato o quando vuole rendere partecipi tutti della sua condizione di liberazione mentale.
Ottima la prova di Mcy in una parte che si sposa al meglio con le possibilità e l'espressività dell'attore.
Stuart Gordon ci regala un noir prezioso e profondo nonchè disperato proprio perchè asolutamente contemporaneo e credibile.
Straordinario.
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