raffaele palazzo
|
domenica 20 gennaio 2008
|
edmond
|
|
|
|
Edmond e la liberazione da tutte le castrazioni mentali dell'uomo moderno.
Edmond decide di liberarsi dai suoi fardelli(moglie e lavoro abitudinario stressante) per condurre un viaggio onirico e pacatamente surreale nella metropoli notturna, il paeese delle meraviglie che non conosceva ma che fa troppa paura e non si distacca nemmeno troppo dagli archetipi mondani.
La sua riposta non può che essere la violenza quando non viene ascoltato o quando vuole rendere partecipi tutti della sua condizione di liberazione mentale.
Ottima la prova di Mcy in una parte che si sposa al meglio con le possibilità e l'espressività dell'attore.
Stuart Gordon ci regala un noir prezioso e profondo nonchè disperato proprio perchè asolutamente contemporaneo e credibile.
[+]
Edmond e la liberazione da tutte le castrazioni mentali dell'uomo moderno.
Edmond decide di liberarsi dai suoi fardelli(moglie e lavoro abitudinario stressante) per condurre un viaggio onirico e pacatamente surreale nella metropoli notturna, il paeese delle meraviglie che non conosceva ma che fa troppa paura e non si distacca nemmeno troppo dagli archetipi mondani.
La sua riposta non può che essere la violenza quando non viene ascoltato o quando vuole rendere partecipi tutti della sua condizione di liberazione mentale.
Ottima la prova di Mcy in una parte che si sposa al meglio con le possibilità e l'espressività dell'attore.
Stuart Gordon ci regala un noir prezioso e profondo nonchè disperato proprio perchè asolutamente contemporaneo e credibile.
Straordinario.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a raffaele palazzo »
[ - ] lascia un commento a raffaele palazzo »
|
|
d'accordo? |
|
fosca
|
lunedì 30 luglio 2007
|
l'indecente inadeguatezza di un uomo
|
|
|
|
"Edmond" è un didascalico dipinto dell'ansia che affligge l'uomo contemporaneo. L'impiegato senza qualità protagonista viaggia in una notturna discesa agli inferi alla ricerca della propria anima. Il film si apre con una nefasta lettura dei tarocchi indotta da un simbolico numero 115. La luna e la morte sanciscono il senso del viaggio notturno; l'impiccato, il papa e la papessa segneranno le peripezie dell'eroe, la ruota della fortuna conduce l'eroe verso l'asso di spade; la tragedia si conclude con una carta che raffigura un corpo con dieci spade conficcate e un tris di spade che trafigge un cuore, immagine finale tatuata sul braccio di Edmond in galera. La previsione si conclude con una semplice constatazione: "you are not where you belong - lei non è nel posto a cui appartiene.
[+]
"Edmond" è un didascalico dipinto dell'ansia che affligge l'uomo contemporaneo. L'impiegato senza qualità protagonista viaggia in una notturna discesa agli inferi alla ricerca della propria anima. Il film si apre con una nefasta lettura dei tarocchi indotta da un simbolico numero 115. La luna e la morte sanciscono il senso del viaggio notturno; l'impiccato, il papa e la papessa segneranno le peripezie dell'eroe, la ruota della fortuna conduce l'eroe verso l'asso di spade; la tragedia si conclude con una carta che raffigura un corpo con dieci spade conficcate e un tris di spade che trafigge un cuore, immagine finale tatuata sul braccio di Edmond in galera. La previsione si conclude con una semplice constatazione: "you are not where you belong - lei non è nel posto a cui appartiene."
La sceneggiatura di Mamet da un suo testo si configura in una rigida struttura drammaturgica di tragedia, dove le scene di contrattazione per il sesso diventano metafora dell'impossibilità per l'uomo nella società contemporanea di ottenere semplicemente quello che chiede. Il dialogo tratta temi filosofici con la fludità della chiacchiera da bar: razzismo, evoluzione, il luogo dove risiede la felicità, ciò che ci rende umani, il desiderio. Edmond alla fine realizza quello che desidera perchè subisce quello di cui ha paura? Le storie di Mamet spesso scivolano troppo in direzione della parabola morale, sfiorando il didascalismo in continuazione, e creando, almeno dal punto di vista di chi scrive, un distacco, che in questo caso spesso diventa disprezzo del personaggio.
La sofisticata regia di Gordon ben gestisce il ritmo blues della storia, sostenuta da una splendida colonna sonora di Bobby Johnston, il talento di Macy si manifesta con tratti di sublime asciutezza.
Il film conclude la sua parabola in una galera, luogo di punizione, dove finalmente il protagonista può vivere la sua tragedia, con l'idea che se dopo la morte ci aspetta il paradiso, allora la vita deve essere l'inferno.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fosca »
[ - ] lascia un commento a fosca »
|
|
d'accordo? |
|
marco glerean
|
martedì 10 agosto 2010
|
cosa si nasconde dietro alla cronaca nera
|
|
|
|
William H. Macy non è il divo da tappeto rosso e blockbuster e non lo sono nemmeno i suoi personaggi.
In questo film è il protagonista, assoluto.
Edmond è lo stereotipo del cittadino medio dalla vita senza infamia e senza lode.
Impiegato di mezza età scialbo e apatico, un tranquillo matrimonio con una donna a lui affine per caratteristiche. Accetta a capo chino e con occhio spento le regole della vita ed i confini che la società ed il comune ben pensare impongono in termini di pudore e coscienza. C’è un buon motivo per fare una cosa e per non farne un’altra, per pensare in un modo piuttosto che in un altro.
[+]
William H. Macy non è il divo da tappeto rosso e blockbuster e non lo sono nemmeno i suoi personaggi.
In questo film è il protagonista, assoluto.
Edmond è lo stereotipo del cittadino medio dalla vita senza infamia e senza lode.
Impiegato di mezza età scialbo e apatico, un tranquillo matrimonio con una donna a lui affine per caratteristiche. Accetta a capo chino e con occhio spento le regole della vita ed i confini che la società ed il comune ben pensare impongono in termini di pudore e coscienza. C’è un buon motivo per fare una cosa e per non farne un’altra, per pensare in un modo piuttosto che in un altro. Tutto è ragionevolmente giustificato e pertanto i suoi dubbi interiori vengono repressi.
In una sera come le altre accade un episodio banale, viene a sapere che le ragazze delle pulizie hanno rotto una lampada. Qualcosa si è rotto anche nel suo equilibrio.
Lascia la moglie e si avventura nella notte. Non è la sua vita e non vi ritrova le regole che hanno sempre guidato il suo muoversi nel mondo. Scopre fra le opportunità del mondo notturno il sesso facile ed il gioco. Presto si rende conto che anche qui ci sono delle regole da rispettare, non sono corrette né di buon senso ma o le accetti o te ne vai. Edmond non accetta e non lascia, si scontra e perde. Messo davanti alla brutalità il suo equilibrio si spezza definitivamente, non c’è più nulla che giustifichi lo stato delle cose e ciò che era stato represso emerge incontrastato. Edmond detesta i neri e le persone che non gli danno retta ma ora è libero di agire secondo istinto e questo lo porta a commettere dei crimini. C’è ancora qualcosa della sua vecchia vita dentro di lui e forse desidera tornare indietro ma viene arrestato. Nonostante i soprusi di cui è vittima è felice di ritrovare nel carcere dei confini e delle regole a cui attenersi, il suo aspetto fisico si mette in sintonia con l’ambiente e le sue emozioni trovano in quel luogo improbabile la via per trasformarsi in meditazioni e speculazioni filosofiche sul senso della vita. Nel compagno di cella trova ben più che una insospettabile sponda.
Non è “Un giorno di ordinaria follia”, non ci sono eroi buoni o cattivi, ma c’è tanta vita.
Eccellente la prova di Macy che in questo film trova il modo di compendiare tutto il suo bagaglio di espressività. Regia limpida che trova il giusto equilibrio fra storia ed atmosfera.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a marco glerean »
[ - ] lascia un commento a marco glerean »
|
|
d'accordo? |
|
gianleo67
|
martedì 13 ottobre 2015
|
la libertà è solo una prigione... un pò più grande
|
|
|
|
In seguito alle parole di una veggente, l'impiegato 47 enne Edmond Burk decide di dare una svolta alla propria vita, lasciando il lavoro e la moglie e vagabondando per le strade di New York in cerca di sesso e violenza. Responsabile e succube degli eventi che si susseguono in una notte di trasgressioni e follie, la sua personale discesa agli inferi lo condurrà dalla prigione sociale da cui voleva evadere ad una prigione vera e propria in cui dovrà trascorrere il resto della propria vita.
Da una piece teatrale di David Mamet, ridotta per lo schermo e sceneggiata dallo stesso autore, l'eccentrico regista horror Stuart Gordon trae spunto per una versione riveduta e corretta del Fuori Orario di Martin Scorsese, nell'esterno notte di una New York dei nostri giorni dove lo smarrimaento etico e la confusione culturale di un anonimo rappresentante della middle class rischia di naufragare nel bagno di sangue e nelle farneticazioni senza senso di chi non sa più quale sia la strada che possa ricondurlo a casa.
[+]
In seguito alle parole di una veggente, l'impiegato 47 enne Edmond Burk decide di dare una svolta alla propria vita, lasciando il lavoro e la moglie e vagabondando per le strade di New York in cerca di sesso e violenza. Responsabile e succube degli eventi che si susseguono in una notte di trasgressioni e follie, la sua personale discesa agli inferi lo condurrà dalla prigione sociale da cui voleva evadere ad una prigione vera e propria in cui dovrà trascorrere il resto della propria vita.
Da una piece teatrale di David Mamet, ridotta per lo schermo e sceneggiata dallo stesso autore, l'eccentrico regista horror Stuart Gordon trae spunto per una versione riveduta e corretta del Fuori Orario di Martin Scorsese, nell'esterno notte di una New York dei nostri giorni dove lo smarrimaento etico e la confusione culturale di un anonimo rappresentante della middle class rischia di naufragare nel bagno di sangue e nelle farneticazioni senza senso di chi non sa più quale sia la strada che possa ricondurlo a casa.
Attraversato dalle pulsioni razziste e dalla latente misoginia che animano da sempre la pancia profonda della società americana, questo piccolo saggio teatrale sulle contraddizioni di una democrazia fondata sul liberismo e le costrizioni dell'american way of life, rappresenta l'amaro apologo di una civiltà destinata all'estinzione, sul prevalere dell'arbitrio e della violenza sugli sterili codici di comportamento che imbrigliano in una prigione senza sbocco la patetica marionetta cui si è ridotto l'uomo moderno. Dall'ordine sociale al disordine morale il passo è breve ed a nulla serve il desiderio di emanciparsi dalla stanca e insensata routine quoditidiana se si continua ad applicare un sistema di valori misurato sul denaro (il protagonista non riesce ad avere un rapporto sessuale a pagamento perchè non si mette d'accordo su di un prezzo equo per le prestazioni) alla propria voglia di libertà e di trasgressione, finendo per dare sfogo solo ad istinti primordiali che portano al caos ed alla violenza e riconducendolo entro gli angusti confini di un ordine coatto stabilito dalle leggi e dalla giustizia. Miserrimo personaggio gogoliano, lo straordinario antieroe di questa breve odissea metropolitana è lo stralunato personaggio di un William H.Macy che finisce le sue grottesche peregrinazioni notturne in modo forse meno tragico ma non meno amaro di quelle del giovane illibato di Jerzy Skolimowski (Deep End - 1970), passando dalle braccia gracili e ossute di una moglie non più desiderata a quelle possenti e muscolose del volitivo e affettuoso compagno di cella di colore.
Forse un pò incolore sul versante della messa in scena il film di Gordon si riscatta grazie ad una sceneggiatura punteggiata da uno spietato cinismo di fondo e sulla magistrale interpretazione di un protagonista maschile in stato di grazia ed impreziosito dalle diafane apparizioni dei personaggi femminili (da Rebecca Pidgeon a Denise Richards, da Mena Suvari a Julia Stiles). La libertà è solo una prigione un pò più grande. Vincitore del Premio Nuove Visioni al Sitges - Catalonian International Film Festival 2006.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianleo67 »
[ - ] lascia un commento a gianleo67 »
|
|
d'accordo? |
|
|