Anno | 2004 |
Genere | Azione |
Produzione | Norvegia, USA |
Durata | 126 minuti |
Regia di | Hans Petter Moland |
Attori | Damien Nguyen, Bai Ling, Tim Roth, Nick Nolte, Thi Hoa Mai, Chapman To, Temuera Morrison Xuan Phuc Dins, Thu An Nguyen, Dang Quoc Thinh Tran, Thi Kim Xuan Chau. |
Uscita | venerdì 16 giugno 2006 |
MYmonetro | 2,21 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 27 aprile 2015
Il regista norvegese annega le potenzialità del film in un oceano di retorica. In Italia al Box Office Beautiful Country ha incassato 1,8 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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Bihn è un giovane vietnamita cresciuto in adozione che lascia il villaggio in cui vive per cercare la madre ad Ho-Chi-Minh City. Si tratta però solo di una tappa perchè l'intenzione è quella di trovare il padre, un soldato americano che non ha lasciato tracce. Ha così inizio un viaggio verso la 'beautiful country' rappresentata dagli Stati Uniti. Il soggetto potrebbe dar luogo a più di una riflessione ed è quindi ancor più spiacevole che il regista norvegese Hans Petter Moland lo anneghi in un oceano di retorica narrativa e visiva che ne vanifica le premesse.
Sembra che "bui doi", in lingua vietnamita, significhi "meno della polvere": è il soprannome sprezzante che indica i figli di ragazze vietnamite e militari americani nati negli anni 1964-1975 della guerra. Sono, sembra, 12-18 mila, ormai adulti. Dopo la sconfitta e il rimpatrio degli americani, madri e figli vennero chiusi in campi di rieducazione: ma gli insulti, i maltrattamenti contro i figli, considerat [...] Vai alla recensione »
Le guerre non finiscono mai. Quando tacciono le armi, la scia di dolore prosegue sotterranea, per decenni, sconvolgendo la vita delle generazioni che seguono. Beautiful Country, di Hans Petter Moland, è il diario del dopo, la cronaca del male che non si estingue, delle lacrime che continuano a scorrere nei Vietnam non più in armi contro gli americani.
C'è un meraviglioso Paese, da qualche parte nel mondo. Ci deve essere, perché la speranza resti viva. Ne è ben certo Binh (Damien Nguyen), uno dei due protagonisti di Beautiful Country (Usa e Norvegia. 2004, 137'). E ne è convinto anche Steve (Nick Nolte), l'altro protagonista, quello che il film di Hans Petter Moland tiene implicito e nascosto fino alle ultime sequenze.
Bui doi — "meno della polvere" in vietnamita — è l'appellativo infamante con cui vengono chiamati i bambini vietnamiti di padre americano, nati durante la guerra. Sono tra 12.000 e i 18.000, i figli del piacere dei soldati Usa, partoriti tra il 1964 e il 1975 e abbandonati, insieme alle madri, al proprio destino. La pellicola di Hans Petter Moland (Aberdeen) racconta l'odissea di uno di loro, Binh [...] Vai alla recensione »
Prodotto dall'americano Terrence Malick e diretto dal norvegese Hans Petter Moland, Beautiful country è un tipico film da festival (Berlino, 2005) del filone «disgrazie su disgrazie», sottofilone «dopoguerra indocinese», come era Tra cielo e terra di Oliver Stone. Siamo nel 1990. Un ventenne (Damien Nguyen), figlio di una cameriera vietnamita e di un militare americano, lascia la campagna per Città [...] Vai alla recensione »
Un giovane vietnamita è cresciuto con la madre adottiva in un piccolo villaggio senza sapere nulla dei genitori. E ora tutto ciò che vuole è conoscere chi lo ha generato. Lascia il villaggio per cercare la madre a Ho-Chi-Minh City e la trova ma non basta. Il suo vero scopo è trovare il padre, un soldato americano che non ha lasciato tracce. La stessa mamma non sa rispondere alle domande che lui le [...] Vai alla recensione »