Titolo originale | Le rois de Paris |
Anno | 1995 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Gran Bretagna, Francia |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Dominique Maillet |
Attori | Philippe Noiret, Veronika Varga, Jacques Roman, Manuel Blanc, Michel Aumont Paulette Dubost, Corinne Cléry, Ronny Coutteure, Franco Interlenghi, Sacha Briquet, Bernard Lajarrige, Fabienne Chaudat, Pierre Vial, Gaëtan Wenders, Alexandre Shuat, Gérard Couderc, Patrick Gourevitch, Francis Bouc, Gérard Boucaron, David Gabison, Catherine Hirsch, Claire Foliot, Philippe Tessier, Victoire Le Corre. |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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CONSIGLIATO SÌ
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Era naturale che, per rendere un affettuoso, raffinato omaggio al Teatro e ai mitici Anni Trenta, Dominique Maillet pensasse al suo attore preferito (a Philippe Noiret ha dedicato uno splendido libro-monumento che ha avuto due fortunate edizioni). Chi meglio di Philippe poteva incarnare il "re di Paris"? (Protagonista della vicenda un egocentrico Re del teatro di Boulevard sul viale del tramonto.) Sappiamo che Noiret ha avuto agli inizi una fortunata carriera teatrale, poi archiviata per più di un trentennio per dedicarsi totalmente al cinema; ma il teatro gli deve essere rimasto sempre nel cuore, e infatti nell'ultimo decennio - vedi caso proprio dopo l'uscita del film di Maillet - vi è ritornato con vivo successo. E così il ritorno al teatro nella fiction (Le roi de Paris) ha preceduto profeticamente il ritorno a teatro nella vita!
Nei panni del grande Attore e Pigmalione, Philippe Noiret è eccellente, un degno erede del geniale Sacha Guitry cui a volte fa pensare (la sublime ironia, le tirades, i salti di umore: splendida la scena dello spettacolare suicidio del figlio in cucina). Le animate sedute delle ripetizioni (l'aspirante attrice Lisa si trasforma da semplice lettrice in interprete sopraffina) sono memorabili. E da antologia si rivelano i velenosi scontri con l'adorato-odiato scrittore Coste, l'orgoglioso autore dei testi teatrali destinati al "Re". Un ottimo attore quel Jacques Romain (Coste), a noi sconosciuto. Bravo anche il nostro Franco Interlenghi, nel ruolo dell'impresario Bellières. Peccato che per alcuni altri ruoli l'esordiente Dominique non abbia potuto imporre degli interpreti più dotati: il figlio del Re di Parigi e l'aspirante Lisa non sono sempre convincenti); ma è un peccato da esordienti.
Se l'intreccio è qua e là un po' prevedibile (l'ammiratrice straniera che ce la mette tutta per entrare nelle grazie del Grande divo, si lascia da lui sfruttare sfruttandolo a sua volta fino a surclassare il suo pigmalione), la conclusione però è davvero splendida. Da buon discepolo del grande Max Ophuls, il neo regista riesce egregiamente a catturare e a far magicamente rivivere l'aura mitica degli Anni Trenta: ottimamente assecondata dagli scenografi e costumisti. Al di là di una certa patina iperclassica (ce ne fossero di prodotti "tradizionali" di questo livello!) Le roi de Paris è un film-affresco che si rivede con piacere crescente, e questo è raro. Noiret che spesso si è concesso a dei giovani esordienti ha avuto ragione a dar fiducia al suo biografo. Peccato solo che il regista abbia dovuto attendere dieci anni dopo questo raffinato debutto. È un vero piacere presentare quest'opera prima a Firenze in anteprima italiana.
Da France Cinema 06