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willywillywilly
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sabato 11 luglio 2020
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capolavoro senza tempo
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Questo film è un'opera d'arte. Ti tiene inchidato dalla prima all'ultima scena. Ti rapisce con le evocative atmosfere del Proibizionismo degli anni 30, ti strappa il cuore con una storia d'amore e d'amicizia che poteva essere tutto ed è stata schiantata dalla vita stessa..
TI lascia senza fiato raccontandoti 40 anni di recente storia Americana, con la maestria unica del duo Leone/Morricone. E' uno dei più bei film di ogni tempo, ogni cosa è al posto giusto, fotografia, scenografia, attori, colonna sonora.
Anche la violenza, a volte brutale, che poi è la violenza della vita è raccontata con poesia, Ti entra dentro e non ti lascia più per parecchio tempo.
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Questo film è un'opera d'arte. Ti tiene inchidato dalla prima all'ultima scena. Ti rapisce con le evocative atmosfere del Proibizionismo degli anni 30, ti strappa il cuore con una storia d'amore e d'amicizia che poteva essere tutto ed è stata schiantata dalla vita stessa..
TI lascia senza fiato raccontandoti 40 anni di recente storia Americana, con la maestria unica del duo Leone/Morricone. E' uno dei più bei film di ogni tempo, ogni cosa è al posto giusto, fotografia, scenografia, attori, colonna sonora.
Anche la violenza, a volte brutale, che poi è la violenza della vita è raccontata con poesia, Ti entra dentro e non ti lascia più per parecchio tempo.
E' una perla rara che rimarrà per sempre nel firmamento dei capolavori assoluti del cinema.
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[+] incredibile
(di luca g)
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efrem
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domenica 19 aprile 2020
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c'era una volta in america
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1933. Noodles e cercato da quattro sicari per essere ucciso. Lui nei sogni, nei ricordi, negli incubi è sotto la sostanza dell'oppio in un teatro cinese. Scappa e parte per sempre. 1968. Ritorna perché riceve una lettera dal misterioso senatore Bailey. 1920. Noodles e i suoi amici, tra cui Max, sono tempistelli, piccoli Gangster che crescono e fanno soldi, ma il boss locale si arrabbia e uccide uno di loro, a sua volta Noodles uccide lui e finisce in prigione. Si ritorna nel 1933 dove Noodles esce di prigione e ricomincia a fare malefatte con Max, ma rincontra la sua amata… Leone al suo ultimo film fa un'opera sulla nostalgia, sul tempo perduto che si intrecciano in più fasi temporali, storiche.
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1933. Noodles e cercato da quattro sicari per essere ucciso. Lui nei sogni, nei ricordi, negli incubi è sotto la sostanza dell'oppio in un teatro cinese. Scappa e parte per sempre. 1968. Ritorna perché riceve una lettera dal misterioso senatore Bailey. 1920. Noodles e i suoi amici, tra cui Max, sono tempistelli, piccoli Gangster che crescono e fanno soldi, ma il boss locale si arrabbia e uccide uno di loro, a sua volta Noodles uccide lui e finisce in prigione. Si ritorna nel 1933 dove Noodles esce di prigione e ricomincia a fare malefatte con Max, ma rincontra la sua amata… Leone al suo ultimo film fa un'opera sulla nostalgia, sul tempo perduto che si intrecciano in più fasi temporali, storiche. Contiene tante metafore e riflessioni sul sentimento umano, e anche sul cinema, in particolare la scena del teatro cinese, dove le ombre diventano lo specchio del passato. Un epopea sulla violenza, sull'amicizia e sullo scorrere del tempo e della memoria.
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lunedì 25 novembre 2019
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non saprei
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Molto interessante purtroppo non sono in grado di decifrare il bellissimo film causa ignovanta Utile istruttivo il commento. Grazie
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riviera
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domenica 23 giugno 2019
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capolavoro assoluto
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Una storia che risalta Amicizie,Tradimenti,Amore,Affari, con grande abilità del regista Sergio Leone che in moltissime scene lascia a bocca aperta.Mai nessun attore avrebbe potuto impersonare Noodless meglio che Robert De Niro,grandioso, il top della recitazione.Eccellente James Woods come tutti gli altri.Ma cio che tende un capolavoro assoluto il film è la colonna sonora del Maestro Ennio Morricone che eleva al massimo tensioni e ricostruzioni delle scene.Imperdibile da vedere.
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francescoizzo
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mercoledì 19 giugno 2019
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un grande film sull'amicizia vera
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La versione originale non aggiunge effettivamente molto a quella uscita nelle sale (anche se a volte la imbellisce...)
E' un grande film sull'amicizia, sui sentimenti genuini di un delinquentello italo-americano degli anni 20-30 che si ritroverà membro di una gang ebraica con "commesse" progressivamente sempre più grosse tra le mani.
I sentimenti di Noodles sono sempre chiari: quando si innamora ancora adolescente dell'ambiziosissima Deborah; quando -trascinato dalla rabbia per essersi visto morire tra le braccia il giovanissimo compagno- accoltella ripetutamente il teppista assassino ed un poliziotto accorso; quando - non informato delle intenzioni assassine dall'amico Max, che le aveva concordate coi committenti, dirige l'auto nel lago per un bagno punitivo;quando criticherà l'amico capobanda, sempre più ambizioso, sia per la scelta della donna che per quella dell'ultimo colpo progettato, la Federal Reserve, che sarebbe stato un suicidio per tutti.
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La versione originale non aggiunge effettivamente molto a quella uscita nelle sale (anche se a volte la imbellisce...)
E' un grande film sull'amicizia, sui sentimenti genuini di un delinquentello italo-americano degli anni 20-30 che si ritroverà membro di una gang ebraica con "commesse" progressivamente sempre più grosse tra le mani.
I sentimenti di Noodles sono sempre chiari: quando si innamora ancora adolescente dell'ambiziosissima Deborah; quando -trascinato dalla rabbia per essersi visto morire tra le braccia il giovanissimo compagno- accoltella ripetutamente il teppista assassino ed un poliziotto accorso; quando - non informato delle intenzioni assassine dall'amico Max, che le aveva concordate coi committenti, dirige l'auto nel lago per un bagno punitivo;quando criticherà l'amico capobanda, sempre più ambizioso, sia per la scelta della donna che per quella dell'ultimo colpo progettato, la Federal Reserve, che sarebbe stato un suicidio per tutti.
E, per concludere, sempre genuino e chiaro è anche quando si rifiuta alla fine di fare quanto Max ormai Senatore gli chiede: "è il mio modo di vedere le cose" gli risponde, non una vendetta.
Se si ha la pazienza di attendere ad esempio il minuto circa che dura il rimescolamento del caffè nella tazza di Noodles (che anzi per chi ama Leone affascina come i primi piani e le musiche di Morricone) ed a volte sopportare la crudezza di certe scene di violenza (che a mio avviso rendono invece per contrasto più poetica la narrazione) non si può che ammirare la costruzione di questo film (anche nella precisione degli ambienti ricostruiti e nei costumi).
Sergio Leone: un grande regista ed un grande idealista.
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alejazz
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giovedì 24 gennaio 2019
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capolavoro firmato sergio leone
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L’America del ‘900 raccontata da Sergio Leone. L’America di centro-periferia, povera, corrotta da malavita, proibizionismo e prostituzione è protagonista in questa pellicola molto lunga secondo i canoni a cui siamo abituati (parliamo di quasi 220’ contro gli standard 90’/100’ dei film di oggi). Sebbene il film richieda un certo impegno e pazienza non annoia affatto: intrighi, salti temporali continui catturano sin dal primo minuto l’attenzione dello spettatore.
Veniamo ora all’opinione generale e poi tecnica.
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L’America del ‘900 raccontata da Sergio Leone. L’America di centro-periferia, povera, corrotta da malavita, proibizionismo e prostituzione è protagonista in questa pellicola molto lunga secondo i canoni a cui siamo abituati (parliamo di quasi 220’ contro gli standard 90’/100’ dei film di oggi). Sebbene il film richieda un certo impegno e pazienza non annoia affatto: intrighi, salti temporali continui catturano sin dal primo minuto l’attenzione dello spettatore.
Veniamo ora all’opinione generale e poi tecnica. Sul primo punto ammetto che se non si è particolarmente appassionati di genere gangster tra immagini di sparatorie, violenze carnali a donne e torture, il film potrebbe non piacere. In effetti Leone racconta un mix di vicende in modo perfetto e minuzioso. Tante scene ricche di sguardi, espressioni che valgono molto più di mille parole.
La pellicola ha tre filoni principali dove i protagonisti sono gli stessi personaggi che crescono nel tempo: i) anni ’20, ii) anni ’30 e iii) fine anni ’60.
L’intreccio tra questi 3 filoni si fa così fitto che il film non rischia di essere affatto banale. Ciò è confermato anche dal colpo di scena finale che il regista italiano riserva alla platea spiazzandola anche dopo ben oltre 3 ore.
Riguardo il cast anche qui le scelte sono state ottime e adatte. Un plauso particolare va a Robert De Niro per aver interpretato egregiamente il proprio ruolo senza alcuna sbavatura.
Per la storia del cinema italiano, “C’era una volta in America” è una pietra miliare e va visto.
Cosa mi è piaciuto:
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la trama (per l’intreccio e composizione)
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fotografia
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musica
Cosa non mi è piaciuto:
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a tratti mi è sembrato molto violento e maschilista
Consigliata la visione ad adulti (VM18)
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lesterhayes
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venerdì 27 aprile 2018
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simbolico
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Max esce per ragguingere Noodles. Il camion trita rifuiti è simbolico: copre Max alla vista di Noodles e dopo il suo passaggio non c'è più il senatore, non c'è più nemmeno il 1968, perché il camion si porta via tutto e lo distrugge.
Non è certo un caso che il camion abbia sul fianco il numero 35 (gli anni trascorsi - nei quali Noodles è "andato a letto presto") e che, svanito in lontanza il camion, arrivi il festeggiamento del 1933.
Noodles è vecchio, ma i 35 anni di rimorsi sono stati cancellati.
Perciò nell'ultima scena è di nuovo nella fumeria, ma questa volta è sereno e sorride, a differenza dell'inizio del film, quando non sorrideva.
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Max esce per ragguingere Noodles. Il camion trita rifuiti è simbolico: copre Max alla vista di Noodles e dopo il suo passaggio non c'è più il senatore, non c'è più nemmeno il 1968, perché il camion si porta via tutto e lo distrugge.
Non è certo un caso che il camion abbia sul fianco il numero 35 (gli anni trascorsi - nei quali Noodles è "andato a letto presto") e che, svanito in lontanza il camion, arrivi il festeggiamento del 1933.
Noodles è vecchio, ma i 35 anni di rimorsi sono stati cancellati.
Perciò nell'ultima scena è di nuovo nella fumeria, ma questa volta è sereno e sorride, a differenza dell'inizio del film, quando non sorrideva.
Naturalmente è solo la mia personale interpretazione del finale.
Non ho fonti privilegiate che la confermino.
Tanti anni fa un collaboratore di Sergio Leone, intervistato da Claudio G. Fava prima o dopo la trasmissione televisiva del film, stava per svelare il significato del finale, ma fu interrotto dallo stesso Fava, che cambiò discorso e la spieggazione non arrivò.
I miei fratelli ed io, che aspettavamo avidamente la risposta al mistero, restammo a bocca asciutta.
Da allora la G. di Claudio G. Fava è sempre stata intesa come "Gran".
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giorgioruggieri
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sabato 2 settembre 2017
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c'era una volta in america: ovvero un film totale.
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Se la carriera di Sergio Leone è costellata di grandi opere e di film che hanno lasciato in maniera indelebile una traccia nella storia del cinema, C'era una volta in America raprresenta certamente tra tutti il momento di massima espressione del regista romano. La cura maniacale per il dettaglio, la capacità narrativa ed il pathos che si resprira ad ogni inquadratura, ad ogni battuta pronunciata dai personaggi esprimono perfettamente la maturità dell'opera e del regista. Ancora una volta il connubilo Leone-Morricone, coppia ormai già collaudata, è capace di instaurare uno stretto legame tra immagine e musiche che ha pochi altri eguali nella storia del cinema.
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Se la carriera di Sergio Leone è costellata di grandi opere e di film che hanno lasciato in maniera indelebile una traccia nella storia del cinema, C'era una volta in America raprresenta certamente tra tutti il momento di massima espressione del regista romano. La cura maniacale per il dettaglio, la capacità narrativa ed il pathos che si resprira ad ogni inquadratura, ad ogni battuta pronunciata dai personaggi esprimono perfettamente la maturità dell'opera e del regista. Ancora una volta il connubilo Leone-Morricone, coppia ormai già collaudata, è capace di instaurare uno stretto legame tra immagine e musiche che ha pochi altri eguali nella storia del cinema. Un'esempio di ciò sono i due minuti di pellicola dedicati, tra musiche ed inquadrature, ad un bambino che messo di fronte ad un pasticcino cerca di resistere alla tentazione di mangiarlo, lo spettatore èinebriato da come una scena in apparenza così banale, possa trasformarsi in qualcosa di epico e solenne. Il contenuto dell'opera è senza dubbio complesso ed elaborato, la lunghezza della pellicola necessita attenzione da parte dello spettatore perchè quanto si mostra possa essere compreso in tutte le sue possibili forme di senso. Se il contenuto è tale, la forma attraverso cui esso emerge è il sigillo della genialità leoniana. I primi piani dei protagonisti, come per esempio il fotogramma conclusivo in cui Noodles sorride, oppure il primo piano di Max alla festa del Senatore Baily sono l'essenza dell'arte cinematografica, così come le inquadrature panoramiche ne sono la piena espressione. L'ampio ventaglio delle tematiche affrontate segna la netta differenza tra un capolavoro e un film tra gli altri. C'era una volta in America non racconta solo una storia, narra l'intera vita di un gruppo di amici dediti alla malavita, dalla loro infanzia alla vecchiaia. E' in questo contesto che le tematiche affrontate emergono nella loro netta drammaticità e rendono questo capolavoro un film Totale. A volte l'accostamento di momenti opposti che si susseguano in pochi minuti: la solennità di una corrispondenza d'amorosi sensi ad un desiderio amoroso non sopito che sfocia nella violenza sessuale, tende a rimarcare l'ampio ventaglio dei temi affrontati. L'amicizia, la fedeltà, il tradimento, l'amore, la violenza (nelle sue molteplici forme), il ricordo, il tempo perduto, la brama di potere, il denaro e la politica sono solo alcuni dei punti che emergono all'interno del film, affrontati con l'icasticità dei dialoghi tipica delle grandi opere. Il finale aperto a molteplici interpretazioni (ciò lascia una piacevole amarezza in bocca allo spettatore): da un lato la teoria del sogno, dall'altro quella per cui tutto sia realmente accaduto, ben rappresenta la forza di questa autentica opera d'arte, capace di darsi a molteplici forme di senso e di significato, senza mai dirci quale sia quello definitivo ed assoluto. Dunque con C'era una volta in America Leone raggiunge la consacrazione a genio della storia cinematografica.Ogni amante del cinema e dell'arte che si rispetti non può fare a meno nè prescindere da questo Capolavoro.
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(di riviera)
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laurence316
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venerdì 14 luglio 2017
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malinconico, nostalgico, magistrale, capolavoro
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L'ultimo film di Sergio Leone, tra i piani del regista fin da prima di Giù la testa, è il suo miglior risultato.
C'era una volta in America è un'ambiziosa ed epica allegoria dell'America sotto forma di favola violenta. Raccontato per mezzo di madornali dilatazioni dello spazio (mai così radicali), nato dalla penna di ben 5 sceneggiatori oltre al regista (Benvenuti, De Bernardi, Medioli, Arcalli e Ferrini), è un torrenziale film di quasi quattro ore, uno sconfinato e intricatissimo mosaico di storie e citazioni, il quale rinuncia a qualsiasi spiegazione, lasciando libera interpretazione sul finale allo spettatore.
Fondamentalmente basato sul continuo ricorso ad analessi e prolessi (e difatti, rimontandolo in ordine cronologico e riducendone la durata a sole 2 ore e 20, il produttore Milchan andò incontro ad un clamoroso fiasco), C'era una volta in America è un film di capitale importanza nella storia del cinema, uno fra più importanti degli anni '80.
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L'ultimo film di Sergio Leone, tra i piani del regista fin da prima di Giù la testa, è il suo miglior risultato.
C'era una volta in America è un'ambiziosa ed epica allegoria dell'America sotto forma di favola violenta. Raccontato per mezzo di madornali dilatazioni dello spazio (mai così radicali), nato dalla penna di ben 5 sceneggiatori oltre al regista (Benvenuti, De Bernardi, Medioli, Arcalli e Ferrini), è un torrenziale film di quasi quattro ore, uno sconfinato e intricatissimo mosaico di storie e citazioni, il quale rinuncia a qualsiasi spiegazione, lasciando libera interpretazione sul finale allo spettatore.
Fondamentalmente basato sul continuo ricorso ad analessi e prolessi (e difatti, rimontandolo in ordine cronologico e riducendone la durata a sole 2 ore e 20, il produttore Milchan andò incontro ad un clamoroso fiasco), C'era una volta in America è un film di capitale importanza nella storia del cinema, uno fra più importanti degli anni '80.
E' la tragica storia di un'amicizia che si trasforma in indifferenza, di un ragazzo che solo da vecchio diventa uomo, di un perdente e di un vincente, la visione di una società lucida e brutale, complessa quanto un labirinto inestricabile.
Il tema della memoria è un altro degli assi portanti di un film in cui "il presente non esiste" (M. Morandini).
Forte senso dei tempi e degli spazi, magistrale ricorso ai silenzi come alle emozionanti note di Morricone (e a diversi motivi famosi, come Amapola, Summertime e Yesterday), sono solo alcuni degli ingredienti che, dal punto di vista prettamente tecnico, fanno di C'era una volta in America il capolavoro che è. Al risultato contribuiscono poi anche le eccezionali prove degli interpreti (De Niro e Woods in testa, ovviamente, ma efficaci sono anche le loro controparti "giovanili"), oltre che il perfetto sincronismo del montaggio di Baragli e l'ispirata fotografia di Delli Colli.
C'era una volta in America è il testamento cinematografico di uno dei più grandi registi della Storia, un'opera immancabile nella videoteca di chiunque si professi "appassionato" di cinema.
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no_data
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martedì 24 gennaio 2017
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meglio averti letto prima di vedere il film
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Ho appena scoperto che il mio dvd è proprio quello dell'edizione 2003.. e ancora non l'ho mai visto. Dunque ne prendo un altro? :)
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