Anno | 1983 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 130 minuti |
Regia di | Andrei Tarkovsky |
Attori | Erland Josephson, Domiziana Giordano, Oleg Yankovskiy, Piero Vida, Milena Vukotic Delia Boccardo, Livio Galassi, Rate Furlan, Laura De Marchi, Oleg Yankovskiy, Patrizia Terrena, Alberto Canepa. |
Tag | Da vedere 1983 |
MYmonetro | 3,69 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 18 aprile 2011
Un critico musicale russo, in Italia per ricostruire un episodio della vita del musicista russo Pavel Sasnowskj, incontra a Bagni Vignoni, una localit... Il film è stato premiato al Festival di Cannes, In Italia al Box Office Nostalghia ha incassato 486 .
CONSIGLIATO SÌ
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Un critico musicale russo, in Italia per ricostruire un episodio della vita del musicista russo Pavel Sasnowskj, incontra a Bagni Vignoni, una località termale presso Siena, un singolare personaggio, chiamato "il matto", il quale afferma che per pacificare il mondo è necessario attraversare con una candela accesa la piscina di Santa Caterina. Dopo un soggiorno a Roma, dove il matto si dà fuoco in Campidoglio, il critico compie la traversata della piscina con la candela, ma muore d'infarto per l'immane fatica. Ancora un film sul tema, ossessivo per Tarkovskij, del "sacrificio" che è necessario per raggiungere la pace.
Andrej sta facendo delle ricerche su un compositore russo in Italia, in Toscana.E’ accompagnato da Eugenia che lo aiuta come interprete. Proprio a Bagni Vignone incontrano Domenico, un uomo considerato pazzo dagli abitanti del paese e che ha un passato oscuro. Andrej viene incuriosito dalla figura di Domenico e dopo uno scontro con Eugenia rimane solo nella sua ricerca.
Più che la nostalgia poté la noia. E’ questa che sembra consumare il protagonista Andrei, lui stesso lo dice avanti nel film, “noia di tutto”, una persona che non sa a cosa tendere, malgrado una presunta ricerca nel senese sul passato di un musicista russo del ‘700, morto suicida. Ci è mostrato in una fase della vita cosparsa di apatia, coperto immodificabilmente dallo stesso pastrano, né le bellezze [...] Vai alla recensione »
Tarkovskij, sceglie il nostro paese per girare Nostalghia, suo penultimo film scritto assieme a Tonino Guerra. Quest'opera è certamente complessa, come del resto tutte quelle del regista sovietico. Un poeta russo si trova in Italia per ricostruire la biografia di un musicista del XVIII sec. e, assieme alla sua interprete, comincia a visitare gli splendidi luoghi della provincia di [...] Vai alla recensione »
Andrei Gorciakov giunge nella suggestiva provincia di Siena per ripercorrere i passi di un musicista russo che aveva studiato a Bologna a fine '800 e che aveva soggiornato alcuni giorni in quei luoghi. Ha una collaboratrice italiana, bella e preparata, ma con la quale non ha feeling. Più intesa c'è col suo cane, che lo segue fedelmente ad ogni passo che compie.
Aleggia nel film un'aura di angoscia; è la "nostalgia" del protagonista vissuta come una vera e propria malattia che dapprima lo ha spinto a ritornare nei luoghi d'Italia già visitati ma nacor di più lo attanaglia nel desiderare la sua terra natìa. La sua "malattia" gli fa rivivere nella fantasia momenti e persone della sua infanzia, lo lega al passato impedendogli di vivere il presente.
Aleggia nel film un'aura di angoscia; è la "nostalgia" del protagonista vissuta come una vera e propria malattia che dapprima lo ha spinto a ritornare nei luoghi d'Italia già visitati ma nacor di più lo attanaglia nel desiderare la sua terra natìa. La sua "malattia" gli fa rivivere nella fantasia momenti e persone della sua infanzia, lo lega al passato impedendogli di vivere il presente.
Che Andrej Tarkovskij sia un poeta figlio di poeta non è una novità. Calano sulle immagini dei suoi film certi fantasmi della memoria, certe ombre dei sentimenti che alterano d'improvviso la prospettiva e ci fanno capire il sovrasenso del racconto. Si pensi ai ricordi della Terra nel fantascientifico Solaris (biancheggiare dell'infanzia e degli interni domestici); si pensi al brivido dell'acqua che [...] Vai alla recensione »