Titolo originale | Good Ol'Freda |
Titolo internazionale | Good Ol' Freda |
Anno | 2013 |
Genere | Documentario, |
Produzione | USA, Gran Bretagna |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Ryan White |
Attori | George Harrison, Freda Kelly, John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr Angie McCartney, Billy Kinsley, Tony Barrow, Pete Best, Billy Hatton, Rachel Norris, Elsie Starkey, Joey Bower, Linda McCartney, June Underwood, Niall Norris, Jane Asher, The Beatles, Cynthia Lennon, Maureen Starkey. |
Uscita | martedì 27 maggio 2014 |
Distribuzione | Nexo Digital |
MYmonetro | 2,54 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 12 maggio 2014
CONSIGLIATO NÌ
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Freda Kelly, segretaria e guida del fan club officiale dei Beatles dal 1963 sino alla fine, rompe il suo silenzio e sceglie di raccontare quegli anni irripetibili di fronte alla macchina da presa di Ryan White, in un viaggio a ritroso attraverso istantanee e brani del gruppo, alternati alle risposte della Kelly.
Inevitabile sciogliersi di fronte alle immagini del Cavern 1961 o dei Fab Four ancora agghindati da rocker, prima che Epstein cucia su di loro i completi scuri che faranno storia. Rivivere la parabola beatlesiana, anche da un'angolazione che permette una visuale ristretta, rimane un incantesimo a cui è impossibile sfuggire, persino a 45 anni dallo scioglimento del gruppo. Su questo, inevitabilmente, gioca La segretaria dei Beatles - in originale Good Ol' Freda - e forse non può farne a meno, considerata la penuria di reali rivelazioni da offrire. Freda Kelly, la tuttofare di Brian Epstein, è ancor oggi un esempio di integrità morale e di devozione alla causa, ma fatalmente il documentario di Ryan White, svuotato di ogni velleità artistica, e dedito unicamente al racconto di una storia, finisce per risultare quasi svuotato di senso dalla reticenza di Freda.
La Kelly parla ancora da fan devota e da segretaria riservata, ma riesce a rivolgersi solo ai fan stessi e alla loro curiosità nozionistica. Nonostante abbia smesso da 40 anni di lavorare per i Beatles e sia l'unica o quasi a non aver approfittato da un punto di vista economico di quella stagione aurea, tornando umilmente al suo lavoro di segretaria che tuttora porta avanti, Freda non si sbottona, ossia non viene meno ai principi di una vita. L'aneddotica di Freda ruota quasi interamente attorno al materiale da fan club, agli stratagemmi per riuscire sempre ad avere dediche ed autografi freschi dei Quattro o per ottenerne ciocche di capelli tramite un barbiere compiacente. Ribadendo ancor oggi come tutto ciò che passasse dal fan club fosse autentico e come ogni tentativo di contraffazione fosse severamente punito, dimostrandosi aziendalista fino in fondo.
Le pagine più interessanti de La segretaria dei Beatles riguardano certamente Brian Epstein, manager dei Beatles, e la sua imperscrutabile personalità, ambigua ed enigmatica fino all'atto finale del suicidio, che Freda - in linea con molta letteratura sul tema - vede come preludio alla fine del gruppo e della sua coesione. In tempi di curiosità pruriginose, gossip indiscriminato e ricerca di ogni espediente per raggranellare due soldi, l'esempio virtuoso di rigore della Kelly è ammirevole, ma di fronte alla storia più raccontata del rock'n'roll resta ormai ben poco, a parte i cassetti più riservati, ancora da esplorare e quindi tale da giustificare la riapertura del "dossier Beatles". Stanti così le cose, invece, è chiaro come il film di White si rivolga soprattutto agli inguaribili completisti maniacali, gli ultimi reduci dell'immortale Beatlemania.
Quando una Segretaria non si siede sulle ginocchia del capo nel film documento “Freda, la segretaria dei Beatles “ Freda kelly( non è l'incrocio tra frida kalo e la pricipessa Grace, tutt'altro, si presenta come una fedele e onesta segretaria che viene scelta giovanissima nel 1965 inizialmente per la sua giovane e innocente dedizione ai quattro [...] Vai alla recensione »