Solo Dio perdona - Only God Forgives

Film 2013 | Thriller, V.M. 14 90 min.

Titolo originaleOnly God Forgives
Anno2013
GenereThriller,
ProduzioneFrancia, Danimarca
Durata90 minuti
Regia diNicolas Winding Refn
AttoriRyan Gosling, Kristin Scott Thomas, Tom Burke, Vithaya Pansringarm, Yaya Ying Byron Gibson, Gordon Brown, Sahajak Boonthanakit, Charlie Ruedpokanon, Oak Keerati.
Uscitagiovedì 30 maggio 2013
TagDa vedere 2013
Distribuzione01 Distribution
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14
MYmonetro 2,96 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Nicolas Winding Refn. Un film Da vedere 2013 con Ryan Gosling, Kristin Scott Thomas, Tom Burke, Vithaya Pansringarm, Yaya Ying. Cast completo Titolo originale: Only God Forgives. Genere Thriller, - Francia, Danimarca, 2013, durata 90 minuti. Uscita cinema giovedì 30 maggio 2013 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 - MYmonetro 2,96 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 18 febbraio 2014

Kristin Scott Thomas nel nuovo film dell'autore danese Nicolas Winding Refn, premiato come miglior regista a Cannes 2011. In Italia al Box Office Solo Dio perdona - Only God Forgives ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 575 mila euro e 290 mila euro nel primo weekend.

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Consigliato sì!
2,96/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,00
PUBBLICO 2,83
CONSIGLIATO SÌ
Un B movie privo d'azione e ristrutturato per diventare cinema di ricerca sulla violenza e il dolore.
Recensione di Gabriele Niola
mercoledì 22 maggio 2013
Recensione di Gabriele Niola
mercoledì 22 maggio 2013

Julian allena pugili di thai boxe a Bangkok perchè ha ucciso il padre e non gli è rimasto altro se non fuggire dall'America dove la madre è a capo di un'organizzazione mafiosa. Suo fratello l'ha seguito ma non si è adattato alla vita locale e l'ennesima prostituta massacrata è il suo biglietto per l'obitorio. La cosa non è tollerabile e il capofamiglia si trasferisce a Bangkok intenzionata a fare giustizia a modo suo. Le regole di Bangkok non sono però quelle americane e la catena di vendette si interrompe subito quando tocca ad un poliziotto in pensione abile maneggiatore di spade che risponde al sangue con più sangue. In un mondo in cui tutti sono mobilitati per vendetta il più inadeguato però appare essere proprio Julian.
È andato fino in Thailandia Nicolas Winding Refn per girare un film asiatico (lo si capisce dai titoil di testa in caratteri thai), un'opera che parte da una trama presa dal cinema di genere e, come i migliori film di serie B, asciuga la narrazione, eliminando ogni orpello e ogni ridondanza per lasciare che solo un gesto, un dettaglio o un movimento accennato raccontino svolte ed eventi. Tuttavia nell'aciugare la messa in scena il regista danese non segue quel percorso che conduce alla serie B come la conosciamo ma ne prende un altro. Il suo film di vendetta, privato di ogni speculazione tra personaggi e raccontato mostrando anche meno dell'essenziale, è una girandola di omicidi con l'ingombro di un legame logico tra di essi, in cui i numi più importanti in materia (il cinema asiatico e il western) sono richiamati dalla scelta dei rumori sia delle spade sguainate che degli spari di pistola, una serie di suoni che non appartengono alle library del cinema intellettuale ma più a quelle iperboliche dei generi.
Così Solo Dio perdona è l'odissea finale di un uomo che ha scelto la boxe tailandese come lavoro dopo un'infanzia non semplice e un omicidio sulle spalle, un figlio non adatto al business di famiglia che si trova dover arrivare ai confini del mondo violento in cui vive per provare, suo malgrado, fino a dove sia in grado di spingersi, trovando un'inaspettata chiusa.
Lampade rosse, loghi rossi, luci rosse dei quartieri malfamati, delle palestre e dei bordelli, sangue rosso e scritte rosse (a detta del regista è quello l'unico colore che il suo daltonismo gli consente di distinguere) inquadrano un film con pochissime parole, una trama ridotta all'osso e un montaggio essenziale improntato su lunghe scene. Il centro della messa in scena rimane allora la fotografia, il modo in cui Refn guarda e ammira terrorizzato questi bellissimi abissi di efferatezza.
È evidente che nell'atto di massacrare c'è qualcosa di attraente per il regista danese, nell'esercizio della forza di un uomo su di un altro risiede un mistero inconoscibile che lo spaventa e attira al tempo stesso. Sono gesti che sceglie di mostrare con particolare dovizia di cui coglie l'evidente bellezza (presente sia in Pusher 3 che nelle risse di Bronson o nei martìri di Valhalla Rising e nelle esplosioni di sangue di Drive) ma di cui teme le orrende conseguenze con evidente sgomento. In un mondo (quello del cinema di genere e dei vengeance movies) in cui il perdono non esiste o al massimo è riservato a Dio, come del resto ricordano anche molti titoli italiani anni '70, il suo protagonista non è un eroe ma un perdente su più fronti, fratello minore vessato da una madre padrona e incapace di perpetrare la propria vendetta come gli altri personaggi del film. Che ad interpretarlo sia Ryan Gosling, volto hollywoodiano e quindi eroico per definizione, è l'unico elemento realmente spiazzante ma in fondo in linea con le scelte anticommerciali e molto sofisticate del film.
Purtroppo non sempre la ricerca visiva è a livello delle legittime aspettative nè l'idea di riuscire a dipingere la purezza (nel bene e nel male) della violenza riesce a concretizzarsi davvero. Refn sa portare sullo schermo immagini di una perfezione formale e comunicativa impressionanti (il potere dell'ex poliziotto riassunto nei colleghi in uniforme che lo seguono costantemente come guardie del corpo ma muti e un'inaspettata riconciliazione materna attraverso l'immersione nella carne di uno sguarcio nello pancia) eppure questa volta l'impressione è che non sia sufficiente.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
lunedì 3 giugno 2013
Atalante

 "Solo Dio perdona" è un'opera perfetta, al pari di "Bronson" e "Drive". Non c'è un solo fotogramma in più, né uno in meno, di quelli che dovrebbero esserci. In una Bangkok sporca e mitica, che in pochi altri lavori si è vista celebrare così bene, agiscono i quattro personaggi di una tragedia antica, incarnazioni [...] Vai alla recensione »

domenica 2 giugno 2013
jaylee

Di certo, Winding Refn non è un regista particolarmente incline al lato commerciale dello show business, e proprio quando con Drive aveva centrato un successo di botteghino, complice un Ryan Gosling in stato di grazia e attore del momento, ci propone con Solo Dio Perdona, la versione autoriale di un b-movie orientale, una storia di vendetta e faide.

domenica 9 giugno 2013
Filippo Catani

Bangkok. Un giovane americano gestisce una palestra di boxe thailandese e fa soldi con la droga. Il ragazzo infatti è parte di una rete di trafficanti coordinati dagli USA dalla madre. In Thailandia con lui c'è il fratello che una sera decide di massacrare una giovane ragazza dando il via ad una spirale di violenza e vendette senza fine.

domenica 2 giugno 2013
diomede917

E’ molto difficile esprime un giudizio di questo film dopo l’accoglienza che Cannes gli ha riservato e dopo la scelta stilistica che il regista Nicholas Winding Refn ha deciso di intraprendere dopo il successo mondiale di Drive elevato a una vera opera di culto dai fan (il sottoscritto compreso). Quindi dimenticatevi l’atmosfera da western metropolitano, il romantico cavaliere della [...] Vai alla recensione »

sabato 20 luglio 2013
Michael DiRenzo

Se credevate che dopo Drive, Refn; riuscisse a creare un qualcosa di molto più appassionante, non guardate questo film. Solo dio perdona è l'apoteosi del nulla, è un finto richiamo ad una violenza già ben esplorata in successi maggiori, oserei dire in successi ben più coerenti. Trasporta in un mondo contorto, in una storia che serve solo da background, sostituendo la città a questo sporco lavoro.

venerdì 2 ottobre 2015
Bruce Harper

La parola chiave per capire l’opera è RIGORE. Un rigore morale inarrestabile che si traduce in un rigore estetico inflessibile. Ma partiamo dall’inizio. Come in altre opere dell’autore la messa in scena è sinestetica: immagini, luci, colori, suoni, musiche, movimenti, fumi, senso tattile. Se fosse sopravvissuto l’Odorama ci sarebbe stato anche quello.

sabato 8 giugno 2013
marinabelinda

Ho appena finito di vedere quasi l'intera filmografia di Refn, ad esclusione di Drive (che mi sono appena procurata in dvd, ma che un po' mi intimorisce, vista la fama che davvero lo precede). Uscita dal cinema mi sono chiesta se avessi appena visto un capolavoro assoluto o una 'boiata pazzesca'. Né uno, né l'altro, ma un film che si può (o si deve) vedere.

venerdì 20 aprile 2018
ALBERTO PEZZI

DEFINIRE QUESTO FILM “PARTICOLARE” E’ DIR POCO. MA PARTENDO DAL FATTO CHE OGNI FILM, QUALSIASI ESSO SIA, CI LANCIA UN MESSAGGIO, ANCHE IN QUESTA PELLICOLA VA TROVATA LA CHIAVE DI LETTURA GIUSTA. PENSO CHE IL REGISTA, NICOLAS WINDING REFN, SIA GENIALE. LA FRUSTRAZIONE DI UN FIGLIO DA SEMPRE NON CONSIDERATO DALLA MADRE, IL SUO CONFLITTO INTERIORE, LE SUE MANIE AL QUANTO PARTICOLARI, [...] Vai alla recensione »

sabato 12 marzo 2016
biso 93

Allora e' importante per un buon cinefilo secondo la mia modesta opinione capire cosa e' cioccolato e cosa e' fece. E Solo Dio Perdona di Refn ce ne da subito l'occasione. Questo regista danese e' bravissimo con la macchina da presa..ama la violenza e ce l'ha mostrata con buona maestria nei suoi precedenti lavori in cui spicca l'ottima regia premiata a cannes in Drive e [...] Vai alla recensione »

domenica 18 maggio 2014
ultimoboyscout

Crime-thriller estremamente violento che riunisce Nicolas Winding Refn e Ryan Gosling, regista e protagonista di "Drive". Gosling è ancora al centro di una storia estrema dove l'azione si trasforma in un viaggio nelle tenebre di una durezza assoluta, dove Bangkok è illuminata solo dalle luci fredde e intermittenti dei neon, le inquadrature sono glaciali ma raffinate in cui a farla da padrone è un [...] Vai alla recensione »

martedì 25 aprile 2017
andrej

Dico subito che non sono un appassionato del cinema di Refn, di cui non amo la discontinuita' di stile, la troppo disinvolta mescolanza di realismo, surrealismo e simbolismo, i ritmi lenti/lentissimi con improvvise, brevi accelerazioni di violenza, i silenzi infiniti, i colori (soprattutto gialli e rossi) saturi e irreali. Cio' premesso, questo film mi e' piaciuto assai piu' di altri [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 aprile 2015
Storyteller

Non intendo perdermi a sottolineare quello che ha scritto chi ha apprezzato il film. Per quanto mi riguarda ne ho gradito la cifra narrativa, il simbolismo esasperato, il montaggio e la fotografia. Anche i personaggi si lasciano apprezzare con la loro psicologia a tratti contorta, e in quanto regista "inconsueto" Refn sembra aver trovato il modo di raccontare una storia di vendette spietate [...] Vai alla recensione »

mercoledì 12 giugno 2013
pensierocivile

All'inizio compaiono delle mani che si serrano in pugni, alla fine quelle stesse mani si consegnano “forse” al loro destino, nel mezzo molte braccia vengono martoriate, amputate, eppure restano il fulcro del racconto, l'espressione di un protagonista che non ha null'altro, “unica” propaggine sessuale capace di soddisfare la sua “donna”. E poi il confronto con dio, lo scontro corpo a corpo, “a mani [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 giugno 2013
MiroForti

«Vado a incontrare il diavolo»; queste sono le ultime parole di Billy al fratello Julian (Ryan Gosling), in una palestra di thai-box, a Bangkok, gestita dai due per coprire la loro attività più redditizia, lo spaccio di droga. Nonostante l’inferno di disperazione nel quale è calato, Billy non incontrerà il diavolo, ma un Dio punitore che non è incline [...] Vai alla recensione »

mercoledì 5 giugno 2013
Ultimo Inquisitore

Solo Dio Perdona - Only God Forviges (2013) L'ulitma opera di Refn è un manifesto sulla violenza e sulla giustizia ambientato in una Bangkok/Purgatorio, dove un misterioso poliziotto veglia e abbassa la sua lama affilatissima per mutilare corpi e combattere. Il tempo è sospeso, lo spettatore non riesce a cogliere immediatamente il gioco d'illusione temporale per via della sofisticata e potente regia [...] Vai alla recensione »

sabato 20 luglio 2013
LupoAutarchico

Thailandia.Infine la storia narrata prende forma in un altrove che si distanzia dai luoghi che la pellicola ci ha insegnato ad immaginare,malamente.Interni ed esterni respirano,i colori e le linee di ogni angolo giungono ad una propria e autonoma vita,dall'ovattata morbidezza dei locali alle luci ad incandescenza fredde che offendono gli occhi nelle non sempre splendide strade della metropoli asiatica. [...] Vai alla recensione »

lunedì 3 giugno 2013
Flyanto

 Film in cui si narra di un giovane uomo (Ryan Gosling) che gestisce a Bangkok insieme al fratello una palestra di thai boxe che serve in realtà come copertura di un intenso traffico di droga abilmente gestito da loro e dalla di loro ancora più spietata madre. Nel corso di una delle sue solite azioni violente, uno dei fratelli viene ucciso e da qui ogni azione ed avvenimento che [...] Vai alla recensione »

lunedì 2 settembre 2013
APropositodiCinema

L'ultimo film di Nicolas Winding Refn parte da una trama piuttosto tipica dei B-Movies anni 70 - 80, infatti parla di Julian (Ryan Gosling) che deve vendicare la morte del fratello con l'aiuto della madre (Kristin Scotto Thomas), ma non è così semplice quando Julian scopre che il fratello ha violentato e ucciso una prostituta. Dopo essersi conquistato il pubblico con Drive, Refn [...] Vai alla recensione »

martedì 11 giugno 2013
DanyLT

La violenza come istinto primordiale…è questa la tematica che risalta subito all’occhio di chi si ritrova a guardare l’ultimo film di Nicolas Winding Refn. La violenza sembrava essere anche la prima e unica critica fatta sia quando è stato presentato a Cannes che tra le persone e amici che dopo averlo visto mi hanno consigliato di non andare a vedere perché “non [...] Vai alla recensione »

venerdì 26 luglio 2013
ilmengoli

Julien (Ryan Gosling), trasferitosi a Bangkok in seguito all'uccisione del padre, gestisce una palestra di pugili tailandesi assieme al fratello Billy (Tom Burke). Una sera Billy, dopo aver violentato e ucciso una prostituta, viene anch'esso ucciso dal padre della ragazza. Dietro l'omicidio si cela anche un silenzioso ma pratico poliziotto, Chang (Vithaya Pansringam) un giustiziere dei [...] Vai alla recensione »

domenica 2 giugno 2013
Alan W.

Come il resto del mondo, a quanto pare, mi aspettavo un altro Drive o quanto meno qualcosa di simile. Naturalmente non è affatto così, ma a differenza del resto del mondo non sono rimasto per niente deluso da ciò, anzi oserei dire il contrario. Il film è tanto atipico quanto bello. E' radicalmente diverso dalla stragrande maggioranza dei film che ho visto in vita [...] Vai alla recensione »

lunedì 3 giugno 2013
dedalo91

Vorrei poter dire "io lo conoscevo già quando ancora non era famoso!", ma sarebbe una bugia, in realtà, come molti, ho cominciato a conoscere ed apprezzare Nicolas Winding Refn soprattutto grazie a Drive. Certo mi ci ero già avvicinato con Bronson e Valhalla Rising, ma è stata l'ultima sua fatica a far scoccare definitivamente la scintilla, il film che ha [...] Vai alla recensione »

sabato 1 giugno 2013
giugy3000

Dimenticatevi "Drive" (che peraltro fu un lavoro sotto commissione,non una sceneggiatura originale di Refn) e dimenticatevi anche il senso di un protagonista perfetto come era Gosling nel suo ruolo di stuntman. Bissare le collaborazioni già rodate può esser un bene (vedesi anni di amicizia tra Burton e Depp) e a volte un gran male, un'occasione in cui darsi da soli la [...] Vai alla recensione »

venerdì 31 maggio 2013
RyanGoslingPage

Per prima cosa DIMENTICATE Drive. OGF non potrebbe esssere più diverso. Come immaginavo questo film è PURO REFN al 100%! D'altra parte lui stesso ha dichiarato che questo film conclude la trilogia iniziata con Valhalla Rising (che vi consiglio vivamente di vedere per capire appieno Refn) e proseguita con Drive (che vi ricordo non è tutta opera di Refn.

giovedì 30 maggio 2013
alescio92

Film potente, visivamente pazzesco, merita più visioni per poterne capire il tutto, ma è un capolavoro.

mercoledì 5 giugno 2013
gio1893

Film incredibilmente mollo e senza senso. In Drive, la mancanza di ritmo era comunque bilanciata da una trama coinvolgente e sensata, questa volta sono uscito dal cinema senza averci capito nulla, e non ero l'unico. Raramente ho visto un film così brutto. 

sabato 1 giugno 2013
Valersus

Sono entrato in sala convinto di stare per assistere ad un bel film: mi sbagliavo. Per chi, come il sottoscritto, si aspettava un'opera simile se non migliore del precedente film del regista, "Drive", lascio questo consiglio: non andate a vederlo! Il film porta all'estremo quello che si era già visto in Drive: lunghissimi momenti di pausa, personaggi che irrealmente si muovono con una lentezza disarmante [...] Vai alla recensione »

martedì 4 giugno 2013
gabrielebaldin

questo film è decisamente pesantissimo da vedere (ho pensato seriamente più volte di alzarmi e uscire dalla sala) e francamente anche con scene di violenza eccessive, esasperate, di cattivo gusto e diciamo pure anche kitsch. Ryan al solito dimostra di essere un'ottimo attore, solo che mi chiedo perchè abbia scelto (e pure la Kristin Scott Thomas) di recitare in questo film. [...] Vai alla recensione »

martedì 4 giugno 2013
TELEspallaBOB

Uno dei peggiori film che abbia mai visto, all'uscita dal cinema volevo andare in cassa a farmi risarcire il biglietto. L'unica cosa che mi ha tenuto sveglio durante la proiezione, a tratti molto violenta ma a tratti totalmente ferma, sono state le colonne sonore.

sabato 15 giugno 2013
ale_xia

Personalmente questo film mi ha deluso molto. troppo lento, dialoghi inutili, una fastidiosa luce rossa e un  Ryan Gosling deludente (io sono una fan di questo attore e ho guardato tutti i suoi film). Tuttavia riconosco che le inquadrature, le luci ecc sono molto belle, alcune scenografie sembravano una fotografia. Nonostante ciò sono uscita dalla sala delusa e arrabbiata di aver speso [...] Vai alla recensione »

lunedì 10 giugno 2013
84nemesis

Inutilmente violento, stilisticamente imponente (-tente), oggettivamente fittizio. A veder questo film, il primo pensiero e che dopo il successo di Drive, il regista abbia avuto una sorta di carta bianca per esprimere il suo cinema, con pochi freni produttivi. Di solito questo epilogo è positivo, ma in questo caso si fa fatica ad apprezzare. Il film è lento, privo di dialoghi e pieno di immagini che [...] Vai alla recensione »

venerdì 7 giugno 2013
Simone Magli

Film deludente. La regia gioca sull'immobilità di Julian (Ryan Gosling), succube della madre (Kristin Scott Thomas), personaggio ben caratterizzato; sul ritmo alienante; sulla fredda lucida follia del poliziotto e sul suo rapporto con la spada; infine sullo splatter. Il turbamento che suscita il concentrato di violenza della pellicola supera la curiosità di guardarlo fino in fondo. [...] Vai alla recensione »

sabato 1 giugno 2013
Donald93

Torno al cinema dopo parecchi mesi (ultimo film al cinema: 'Django Unchained'). Non ho particolari aspettative, ma fin dai primi minuti rimango stordito da quei contrasti disturbanti tra il rosso ed il blu. Questo è CINEMA!!! Non c'è bisogno che attore spicci parola o sia necessariamente espressivo, a parlare ed a EMOZIONARTI è la regia di Refn mescolata alla [...] Vai alla recensione »

lunedì 24 marzo 2014
Kronos

E' vero che il cinema è fatto soprattutto d'immagini, e in questo "Only god forgives" ce n'è di meravigliose ... ma basta un'ottima fotografia a salvare un film inetto nella scrittura, nelle interpretazioni, nelle psicologie (si fa per dire), nella progressione narrativa (si fa per dire)? Come direbbe il grande Manlio Gomarasca: "ci si diverte di più [...] Vai alla recensione »

mercoledì 12 giugno 2013
adidah

venerdì 31 maggio 2013
Matteo Manganelli

Io ancora non l'ho capito se mi piace Refn. Boh. Quello che so è che questo film, basandomi su alcune informazioni raccolte su internet, è costato circa quanto Amore 14. Non commenterò ulteriormente questo fatto. Riflettete, gente. Solo Dio perdona è un'onirica riflessione sulla violenza. E quando dico violenza non intendo unicamente quella fisica, di cui il film [...] Vai alla recensione »

mercoledì 25 settembre 2013
_Oldboy_

Only God Forgives propone uno stile visivo così riuscito, che a fine visione sembra quasi che ti sia piaciuto, o che sia un bel film. Ma non lo è. Nicolas Winding Refn (regista più sopravvalutato della storia) infarcisce la (pseudo) trama del film con uno stile che ricorda un (bel) pò Park Chan Wook, Jodorowski e Micheal Mann.

giovedì 13 giugno 2013
iCardi22

Premetto di essere un fan di Nicolas Winding Refn, conosciuto da Drive poi da tutti gli altri suoi film che ho guardato con molta ammirazione. Guardando Solo Dio Perdona, ho rivissuto le stesse sensazioni ed emozioni che suscita Valhalla Rising: ansia, ipnotizzazione. Nessun film quanto quelli di Refn sono in grado di tenerti incollato allo schermo per tutto quel tempo immedesimandoti in ciò [...] Vai alla recensione »

martedì 4 giugno 2013
paride86

Film di chiara matrice lynchana che affronta il complesso di Edipo in maniera disarmante e sanguinosa. "Solo Dio perdona" è un film dalle belle atmosfere e dai colori intensi, una storia senza mezze misure: o si odia o si ama. Io, personalmente, sono rimasto catturato dal fascino di un film morboso e disturbante, carico di dolore represso trasfigurato in sordida violenza.

sabato 1 giugno 2013
obiler

Sono arrivata al cinema convinta, dalle recenzioni lette che si sarebbe trattato di un film violento e noioso...e invece violento...lo è stato...ma noiso no!..piano piano mi ha coinvolto sempre piu...e mi ha lasciato qualcosa! Naturalmente non è un film che consiglierei a una famigliola o ad i miei genitori....ma se vi è piaciuto kill bill...potrebbe piacervi.

sabato 1 giugno 2013
alien46

Un Bmovie senza senso, forse il piu brutto mai visto

venerdì 31 maggio 2013
pod73

Decisamente diverso da quello che ci ha offerto nei suoi precedenti lavori, Refn racconta una storia famigliare attraverso sottili elementi, decisamente onirici ma allo stesso tempo molto chiari. Non è un film indimenticabile e forse non lo rivedrei nemmeno una seconda volta, ma sicuramente non è banale come potrebbe sembrare, va guardato, assimilato e digerito, solo allora se ne potrà [...] Vai alla recensione »

giovedì 22 agosto 2013
metamax

Ripeto: Semplicemente inguardabile, insignificante, orrendo!!

lunedì 16 settembre 2013
Torpehedoscloud

La regia è perfetta, sconvolgente e destabilizzante nelle immagini e nelle musiche. Il film in se, tuttavia, è decisamente sotto tono. Quasi privo di trama e di dialoghi, risulta ,in ultima analisi, insoddisfacente.

sabato 1 giugno 2013
Bilo1983

Sono un appassionato del cinema e anche di film particolari...ma dopo Drive mi aspettavo qualcosa di migliore dal registra e invece....Partiamo dalla trama:Inconsistente,personaggi appena accennati,dialoghi ridotti all'osso e anche la violenza non è cosi marcata come lo era su Drive dove anche la colonna sonora faceva da perfetto sottofondo.

mercoledì 18 settembre 2013
Torpehedoscloud

La regia del film è a dir poco strepitosa, la fotografia anche, gli scenari suggestivi ed il tutto è condito da un sapiente uso della musica, apparentemente inappropriata e fortemente destabilizzante nelle sue melodie baldanzose e vicaci a contorno di immagini atroci. Kubrick insegna. Dovrete però accontentarvi di questo e delle poche anche se suggestive immagini evocative che [...] Vai alla recensione »

venerdì 2 agosto 2013
molenga

Nel giudicare questo film sento la necessità di scindere due livelli di giudizio. la storia è molto semplice, una coppia di fratelli gestisce una palestra a bangkok, copertura per un remunerativo giro di droga; uno dei due ha il vizietto delle prostitute minorenni e, una sera, divorato dal "demonio" che è in lui e lo circonda, ne uccide una.

sabato 8 febbraio 2014
bebarenzimonini

...ma non sarà che questi danesi (vedasi Lars Trier) sono un pochino sopravvalutati?

domenica 3 novembre 2013
acciaio73

Il coreano con lo spadone in primo piano su sfondo rosso che prima amputa arti e poi se ne va a cantare al karaoke? questo non è cinema d'autore è una schifezza senza se e senza ma. La violenza fine a se stessa non significa proprio niente! Il cinema d'autore non è quello noioso, pesante che fa dormire! E smettetela di pensare che il film d'autore debba essere incomprensibil [...] Vai alla recensione »

mercoledì 23 aprile 2014
adepa

Dopo lo splendido "Drive", in cui un un grande Ryan Gosling interpreta magnificamente e con notevole originalità la parte del protagonista, N.W. Refn ci riprova affidandosi nuovamente al "suo attore"  ed avventurandosi in questo "Solo Dio perdona"... . Beh che dire....per essere molto chiari e schietti, questo film è inconfutabilmente una cacata [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Valerio Caprara
Il Mattino

Un titolo per anime e stomaci forti «Solo Dio perdona», che ha scosso il pubblico di Cannes e (stranamente) sgomentato anche molti critici. I quali avrebbero dovuto sapere cosa aspettarsi da Refn, un suadente provocatore, un prometeo di suoni e immagini, un intellettuale drogato di cinema di genere, un demolitore specializzato delle grandi bellezze filmiche.

Alessandro Savoia
Il Roma

Violenza e surrealismo. Un crudele viaggio nelle angosce di un ragazzo americano migrato in Thailandia attraverso visioni oniriche. Questo è il modo di raccontare di Nicolas Refn, regista culto della nuova generazione. Dimentichiamo la linearità di "Drive", pellicola che ha permesso al videomaker danese di farsi conoscere al mondo e di vincere la palma d'oro a Cannes come miglior regia.

Roberto Nepoti
La Repubblica

Solo Dio perdona, del regista danese Nicolas Winding Refn e interpretato dal divo americano Ryan Gosling, già responsabili del violento e perciò amatissimo Drive, era atteso con impazienza. Ma a Cannes alla proiezione stampa si è visto qualcuno che piegava la testa sotto la poltrona, e neppure un tentativo di risata. A Bangkok, l'americano Julian (Gosling) è un narcotrafficante con club di boxe e annesso [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Chissà se Nicolas Refn è davvero il personaggio dark che vuole apparire quando, per esempio, dichiara di avere un'inspiegabile attrazione verso ogni forma di violenza; e che certe scene di insopportabile crudezza dei suoi film hanno un benefico, catartico effetto sullo spettatore. Sospettiamo da parte del regista danese un gusto mistificatorio ad alzare i toni, ma al contempo come dubitare che il suo [...] Vai alla recensione »

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Nicolas Winding Refn lo sa: solo Dio perdona. Ma la critica e il pubblico? È tornato a Cannes due anni dopo il successo di Drive, che l'aveva tirato fuori dal recinto scomodo e dorato del cult per pochi. Lui e il suo attore, feticcio alla prima prova: Ryan Gosling. Il regista danese iperviolento e l'attore canadese ineffabile, una coppia da cinema muto, slapstick per stomaci forti: Gosling aveva meno [...] Vai alla recensione »

Mariarosa Mancuso
Il Foglio

Non vedevamo una mamma così terribile da quando Anjelica Huston, in "Rischiose abitudini" di Stephen Frears, dentro un'orrenda stanza di motel con le pareti verdoline guardava il figlio John Cusack dissanguarsi. Un bicchiere rotto gli aveva reciso la carotide, durante un litigio per questioni di truffe, il business di famiglia. Lei prendeva i soldi sporchi - anche di sangue - li ficcava in un beauty [...] Vai alla recensione »

Robbie Collin
The daily Telegraph

Il nuovo film di Nicolas Winding Refn, accolto con salve di fischi entusiasti sulla Croisette, è un nauseante spettacolo pornografico di violenza. E in questo caso il giudizio va inteso come un sincero complimento. Il successo dei film porno non si misura dalla loro trama, e Solo Dio perdona ne fornisce un'ulteriore prova. La trama, sempre che se ne voglia individuare una, suona più o meno così: a [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Ignobile dramma poliziesco di Nicolas Winding Refn, l'ultimo trombone del cinema danese, che riempie lo schermo di disgustose atrocità. Tra le tante perle, un tale in poltrona, pluritrafitto: due spiedi negli avambracci, altri due nelle cosce, un coltellino negli occhi e un coltellone nelle orecchie. Beato lui, così non può sentire il sadico sbirro che gorgheggia al night.

NEWS
NEWS
giovedì 23 maggio 2013
Chiara Renda

Al Festival di Cannes era atteso fino all'ultimo ma ha dato forfait il divo del momento Ryan Gosling, consacrato proprio due anni fa dal Festival in occasione della presentazione di Drive. E lo stesso regista di quel film diventato un cult, il danese [...]

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