Titolo originale | Jitsuroku rengô sekigun: Asama sansô e no michi |
Anno | 2007 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Giappone |
Durata | 190 minuti |
Regia di | Kôji Wakamatsu |
Attori | Maki Sakai, Arata, Akie Namiki, Go Jibiki . |
MYmonetro | 2,91 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Meravigliosa e agghiacciante ricostruzione storica dell'organizzazione terroristica nipponica di estrema sinistra URA, nata agli inizi dei '70.
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CONSIGLIATO SÌ
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Abbandonata l'era del cinema come arma di rottura degli schemi consolidati e di avversione alla morale imperante, che portò Wakamatsu Koji a girare alcuni dei più emblematici pinku eiga degli anni '70 (Su, su, per la seconda volta vergine), il regista nipponico vive negli anni '90 e Zero una seconda giovinezza autoriale, che lo porta ad affrontare i temi più disparati, costantemente sfiorati dall'impegno politico, con occhio clinico e mai banale.
United Red Army è il film - sono parole sue - che solo Wakamatsu avrebbe potuto girare, su una ferita tuttora aperta e grondante sangue della storia giapponese: l'ondata terroristica di estrema sinistra dell'Armata Rossa Unita, frutto dell'unione di più gruppi rivoluzionari e dedita ad atti violenti, tesi (in linea teorica) a preparare l'humus culturale per un'imminente rivoluzione proletaria (qualcosa di analogo alle nostre Brigate Rosse o alla Baader-Meinhof tedesca). La ragione è semplice: Wakamatsu ha fatto parte di quei movimenti e può vantare una visione da testimone diretto di quanto accaduto, al contrario di altri autori (come Masato Harada) che hanno preferito romanzare gli avvenimenti per perseguire un fine didattico. L'approccio di Wakamatsu alterna immagini documentaristiche a parti di fiction, recitate e riprese con un'estetica dimessa e punitiva, quantomai in sintonia con l'atmosfera di terrore e austerità trasmessa dai processi di autocritica rivoluzionaria e purificazione ideologica interni all'URA. Non è dato sapere con assoluta certezza quanto sia attendibile la ricostruzione di Wakamatsu, ma quel che è certa è la sua radicalità nella critica dell'Armata: quest'ultima è vista sostanzialmente come una setta di fanatici che ha smarrito in breve tempo i presunti ideali rivoluzionari per consegnarsi al dispotismo e al gusto per la violenza. Comunque la si pensi, un documento fondamentale e l'ennesima prova di vitalità per l'anziano ex-ragazzo terribile del cinema giapponese. Musiche dell'ex-Sonic Youth Jim O'Rourke.
Questo film è un documentario sul movimento formatosi dal '68 giapponese e dai suoi sottoinsiemi più fanatici. Noioso perché troppo vicino a una realtà che, priva di artefazione, è soporifera, fastidioso il sottofondo di acid rock, cattiva l'interpretazione di buona parte degli interpreti-non dell'attore che interpreta Mori-; tuttavia questo film è [...] Vai alla recensione »
AT its peak in the 1960s the brand of kinky soft-core erotica known as pinku eiga, or pink film, accounted for half of all movie production in Japan. Most pink-film directors were anonymous journeymen, but the industry nurtured its share of eccentric talents. Among the most talented and eccentric was Koji Wakamatsu, a gonzo auteur with a knack for eyebrow-raising titles (“Go, Go Second Time Virgin,” [...] Vai alla recensione »
"United Red Army" : la dérive violente et autodestructrice des idéaux révolutionnaires des années 1970 C'est une oeuvre qui frappe d'abord par sa durée, par son ampleur, son ambition, sa sécheresse didactique tout autant que par l'absurde violence de ce qu'elle décrit. C'est un film politique qui aspire à raconter une réalité proche de l'impensable, c'est un moment de l'histoire contemporaine.