Downhill

Film 1927 | Drammatico 74 min.

Regia di Alfred Hitchcock. Un film con Ivor Novello, Robin Irvine, Isabel Jeans, Ian Hunter, Norman McKinnel, Annette Benson. Cast completo Titolo originale: Downhill. Genere Drammatico - Gran Bretagna, 1927, durata 74 minuti. - MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 1 luglio 2013

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
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Lo studente Roddy Berwick viene espulso da scuola quando si prende la colpa per un furto in realtà commesso da un suo amico. La sua vita si articolerà in una serie di disavventure.

a cura della redazione
sabato 5 agosto 2006

Agli inizi del 1927, dopo la buona accoglienza del Labirinto della passione (uscito in gennaio) e lo strepitoso successo di The Lodger (uscito a metà febbraio), i produttori della Gainsborough decisero di riproporre l'accoppiata Hitchcock-Novello, rivelatasi appunto vincente in The Lodger. Questa volta però il soggetto proposto a Hitch era piuttosto debole: si trattava di un'opera teatrale intitolata Downhill che, a detta del regista, era "molto mediocre" e presentava un dialogo "spesso scadente"; la commedia era opera dello stesso Novello, che l'aveva scritta a quattro mani con l'attrice Constance Collier sotto lo pseudonimo comune di David L'Estrange (alcune fonti riportano la grafia LeStrange; una curiosità: Constance Collier reciterà vent'anni più tardi in Nodo alla gola, nel ruolo della signora Atwater).
Il lavoro si svolse a ritmi serrati. Eliot Stannard completò la sceneggiatura entro la fine di febbraio e subito dopo cominciarono le riprese, movimentate sembra solo da qualche dissidio fra Hitch e Ivor Montagu che, oltre a occuparsi del montaggio, affiancava il regista in qualità di consulente artistico. La parte principale, sulla quale più o meno tutto il film era ritagliato, era naturalmente quella di Novello; ormai quasi trentacinquenne, l'attore era certo fuori tempo massimo per interpretare il giovane studente di college Roddy Berwick. Il personaggio buono, innocente e infelice rientrava però fra quelli la cui interpretazione era al bel divo più congeniale, né del resto le sue ammiratrici sarebbero state a questionare pur di vederlo sullo schermo. Accanto a Novello recitavano fra gli altri Isabel Jeans, Robin Irvine e lan Hunter (tutti e tre torneranno a far parte del cast del film successivo di Hitch, Easy Virtue; lan Hunter interpreterà subito dopo anche Vinci per me!, mentre Isabel Jeans farà una piccola parte, anni più tardi, nel Sospetto).
Downhill
fu terminato a tempo di record (nel 1927 Hitch girò ben tre film); le ultime riprese furono effettuate in Costa Azzurra, dove il regista si trovava per fotografare alcune scene di Easy Virtue. Stando a quanto racconta il biografo Taylor, i primi piani di Novello che vagava nell'East End al suo ritorno in Inghilterra furono girati sul terrazzo che sormontava la pensione in cui alloggiava l'attore: "... un paio di uomini tenevano ben teso un telone sul quale erano dipinti i docks di Londra, mentre Novello asseggiava su e giù nel radioso sole mediterraneo e la gente del luogo guardava incredula, domandandosi che diavolo stessero combinando quei pazzi di inglesi". Hitch comunque fece in tempo a curare alcuni dettagli relativi alla post-produzione, per esempio dando disposizioni "ai tecnici di laboratorio di colorare di un verde pallido le scene del delirio di Novello. Dalla sua esperienza di spettatore teatrale Hitchcock ricordava infatti che per l'apparizione di spettri e per evocare un'atmosfera fantastica si usavano spesso riflettori verdi" (Spoto; ricordiamo che, purtroppo, il colore si perde col tempo).
Preceduto di pochi giorni da The Mountain Eagle, uscito il 23 maggio con scarsissimo successo, Downhill fu presentato in anteprima alla stampa alla fine del mese. I commenti di alcuni critici furono buoni, ma il pubblico non rispose positivamente.
Tradito o mantenuto a caro prezzo, il patto implicito o esplicito di lealtà si ritrova in molti film di Hitchcock, da L'isola del peccato a Murder! , da L 'ombra del dubbio a Notorious, da Paura in palcoscenico a Io confesso, da La donna che visse due volte a Intrigo internazionale fino a Frenzy. Se, come osserva Donald Spoto, Downhill poteva avere in tal senso qualche interesse per Hitch (che sembra abbia scritto personalmente la didascalia iniziale: "Questa è la storia di due giovani che fecero un patto di lealtà. Uno dei due lo mantenne... anche se a caro prezzo"), vi è da riconoscere che l'inconsistenza complessiva del soggetto non consentiva certo che il pur geniale regista ne traesse un capolavoro.
Comunque, come in ogni film di Hitch, non è difficile imbattersi in diversi momenti notevoli: i giochi di luci, ombre e siparietti nel retrobottega del negozio; il carrello avanti sul berretto di Roddy con la scritta "honour" seguito da dissolvenza e carrello indietro sull'identico berretto di Tim (chiara anticipazione del diverso atteggiamento di Roddye di Tim rispetto al senso dell'onore); il minaccioso carrello avanti sui due studenti come soggettiva del rettore e poi come soggettiva di Mabel; le curiose inquadrature "a scatola cinese" (Taylor) dopo la didascalia "Il tempo della finzione" (primo piano di Roddy elegantemente vestito, che sembra dunque cavarsela bene; poi si scopre che in realtà fa il cameriere e di lì a poco che si tratta di un ruolo che sta interpretando in uno spettacolo tetrale: più "finzione" di così!); la soggettiva di Julia che, con la testa rovesciata all'indietro, osserva Roddy che le appare capovolto (inquadratura quasi identica si avrà all'inizio di Notorious); le ginocchia di Julia e Archie che si toccano nel taxi, riprese dall'alto; le panoramiche "impietose" sui clienti del tabarin quando il sole illumina il locale; il gioco di immagini durante il delirio di Roddy; l'uso soggettivo della cinepresa quando il ragazzo torna a casa malato e barcollante. Da segnalare anche la simpatica scenetta dei bimbi nel negozio: illusi dalla fortuna del primo (servito dal generoso Roddy, ha ricevuto una intera scatola di dolciumi in cambio di solo mezzo penny), i ragazzini, scalzi e laceri, entrano in massa nella bottega sventolando le loro monetine, nella speranza di fare lo stesso vantaggioso acquisto. Un'immagine che sembra tratta dall'infanzia del piccolo Alfred, figlio di un commerciante di frutta e verdura dell'East End.

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