Mysterious Skin

Film 2004 | Drammatico 99 min.

Regia di Gregg Araki. Un film con Joseph Gordon-Levitt, Brady Corbet, Michelle Trachtenberg, Elisabeth Shue, Mary Lynn Rajskub. Cast completo Genere Drammatico - USA, 2004, durata 99 minuti. - MYmonetro 3,20 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Araki torna a Venezia 61 con un film di forte impatto: meno visivo, forse, ma più di contenuto. Poesia e disincanto raccontano due storie parallele ma con affinità insospettabili. In Italia al Box Office Mysterious Skin ha incassato 90,5 mila euro .

Consigliato sì!
3,20/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,40
CONSIGLIATO SÌ
Poesia e disincanto si intrecciano in una spirale virtuosa in questo strano e straniante racconto di due vite.
Recensione di Davide Morena
Recensione di Davide Morena

Fu un grande e chiacchierato successo, nel 1995, quello per The Doom generation, di un appena 36enne Araki. Poi un certo oblio. Araki torna a Venezia nel 2004 con un film di forte impatto: meno visivo, forse, ma più di contenuto. La base, quanto mai solida, è l'omonimo romanzo d'esordio di Scott Heim.
La vicenda è la seguente: l'estate del 1981 segna una svolta definitiva per due ragazzini di otto anni, per motivi diversi. Uno (straordinario Joseph Gordon-Levitt) è oggetto dell'abuso continuato e non rifiutato del coach della squadra di baseball; l'altro viene rapito dagli alieni, con conseguenze irreparabili sulla sua maturazione.
Poesia e disincanto si intrecciano in una spirale virtuosa in questo strano e straniante racconto di due percorsi di vita tanto diversi eppure tanto simili: due esperienze divaricate dallo stesso evento traumatico che finiscono incredibilmente (ineluttabilmente?) per ricongiungersi una volta esaurite.
Andare alla ricerca di messaggi potrebbe sviare. Un azzardo: un po' di cinismo ci salverà?

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 27 settembre 2012
paride86

Gregg Araki riesce nel difficile intento di raccontare la pedofilia in maniera disturbante e, allo stesso tempo, drammaticamente poetica. Bella la fotografia e l'interpretazione degli attori principali. Film particolarissimo.

venerdì 18 maggio 2018
Ennio

La seconda parte del film riscatta le ambiguità morali della prima parte, ove lo spettatore ingenuo potrebbe ritrovarsi spaesato di fronte a quella che appare come una rappresentazione edulcorata, quasi gioiosa della perversione pedofila. Le storie personali dei due protagonisti si dipanano rivelando finalmente la sottile e diabolica perfidia che sottostà alla "seduzio [...] Vai alla recensione »

giovedì 30 gennaio 2014
Penelope

Un film che inquieta, inquetante come la devastante verità che si cela da chi viene abusato quando era bambino..due paralleli macrocosmi di sentimenti, emozioni deliranti che si ripercuotono per tutta la vita a confronto. Un film che personalmente mi ha traumatizzato per la violenza nelle scene, per la sincerità schiacciante di Neil, per la fragilità emotiva di Brian.

mercoledì 14 settembre 2011
Gianbigio

film stupendo, visto quasi per caso al cine festival di Venezia, sono uscito sconvolto per la bellezza del film, nella sua crudità. Nelle sale c'è rimasto pochissimo, praticamente è scivolato via, PECCATO. Da parte mai lo consiglio a tutti, come uno dei migliori films che io abbia visto

venerdì 16 ottobre 2009
Kyotrix

Se vi inorridite dal linguaggio pesante e volgare, evitatelo, ma sappiate che vi perdete un ottimo film. All'inizio sembra che tratti sulle sparizione provvisorie di persone da parte degli UFO, ma la realta' e' ben diversa! Soprattutto in america c'e' questa tendenza nel credere di essere stati rapiti dagli alieni per chi ha dei buchi di memoria, momenti di alcune ore di vuoto assoluto.

Frasi
Dove la gente normale ha un cuore, Neil Mccormick ha un buco nero senza fondo e se non ci stai attento ci puoi cadere dentro e perderti per sempre.
Una frase di Wendy (Michelle Trachtenberg)
dal film Mysterious Skin - a cura di Anna Panariello
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Lietta Tornabuoni
La Stampa

Crudo, struggente e bello, «Mysterious Skin» di Gregg Araki, tratto dal romanzo di Scott Heim, ha due protagonisti, bambini e poi diciottenni. Uno si è ritrovato a otto anni nella cantina di casa, il naso colante sangue, senza sapere come e perché fosse arrivato fin lì; nel tempo si è convinto di essere stato rapito e rilasciato dagli UFO, e sèguita a fare ricerche su analoghe circostanze fantascientifiche, [...] Vai alla recensione »

Pier Maria Bocchi
Film TV

Dopo diversi problemi di doppiaggio (chissà cosa «non è piaciuto» ai responsabili), esce in iItalia l’ultimo film di gregg araki, il regista che appartenne al New Queer Cinema e che il pubblico delle sale conosce per The Doom Generation, e non certo per Ecstasy Generation, distribuito all’epoca malissimo. Mysterious Skin, tratto da un romanzo di Scott Heim, è stato presentato all’ultima Mostra di Venezia, [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Brian è un bambino come tanti, sveglio, sportivo, allegro, ottimo giocatore di baseball. E omosessuale, ma questo forse ancora non lo sa. Lo scopre quando un giorno gli presentano il nuovo allenatore della squadra, un marcantonio biondo e sorridente che al solo apparire fa esplodere nella testa del piccolo Brian una girandola di icone gay, divi del cinema, idoli pop, una cascata di immagini e sensazioni [...] Vai alla recensione »

Luca Barnabé
Ciak

La pelle del titolo dell’ultimo film dì Gregg Araki è quella indecifrabile, misteriosa e incompiuta del bambino. Oggetto del desiderio e della violenza sessuale, malata e perversa di uno dei protagonisti. E allo stesso tempo, per antitesi, quella secca, sfigurata dall’Aids e orribile di un altro dei personaggi chiave del film, uno dei clienti del marchettaro Nell.

Roberto Nepoti
La Repubblica

Nell'immaginario dell'America neo-con, i ragazzi sono angeli di virtù capaci di tenere unite la famiglie "sane" e reincollare quelle rotte. Invece il cinema si ostina a mostrarci adolescenti sessuati, fragili, equivoci in modo imbarazzante. Quello di Mysterious skin, tratto dal romanzo di Scott Heim, è il tipo di soggetto su cui ci vuol poco a sbattere i denti; e tantopiù sembrava a rischio Gregg Araki, [...] Vai alla recensione »

Roberto Silvestri
Il Manifesto

Dopo vari slittamenti di data esce Mysterious Skin, il film di Gregg Araki - uno dei narratori più inquietanti e inventivi del nuovo cinema americano - che affronta il delicato argomento della molestia e la violenza sessuale infantile. Tratto dal romanzo di Scott Heim si svolge in Kansas, in una piccola città. Due ragazzi di otto anni, il migliore e il peggiore della squadra, sono stati entrambi vittime [...] Vai alla recensione »

Paolo D'Agostini
La Repubblica

Regista e produttrice annunciano che non sanno se come e quando il film potrà uscire negli Stati Uniti. La dice lunga su quanto scottino l’argomento e le modalità di racconto scelti da Gregg Araki per il suo Mysterious Skin, una favola inquietante e disturbante assai sulla pedofilia. Sperduti in una cittadina del Kansas due ragazzini che conosciamo a otto anni e ritroviamo a diciotto vivono due esistenze [...] Vai alla recensione »

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

C’è un lupo cattivo nascosto nella cittadina dell’America profonda in cui si svolge Mysterious Skin, di Gregg Araki. È l’allenatore della squadra di basebail dei “pulcini”: un uomo all’apparenza affabile, dolce con i suoi allievi, sempre disponibile ad accompagnarli quando sono assenti i genitori. Ma quell’uomo è una belva, incapace di controllare le sue pulsioni pedofile.

Pier Maria Bocchi
Film TV

Ne è passata di acqua sotto i ponti, dai tempi del New Queer Cinema, se adesso anche Gregg Araki si lascia convincere da una vicenda colpevolistica e punitiva. Peccato, proprio lui che è stato uno dei portabandiera della queerness da schiaffo in faccia alla correttezza politica. In questa storia di un giovane marchettaro e di un ragazzo ufologo che da bambino si è intrattenuto sessualmente col maestro [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
Il Sole-24 Ore

Il piccolo Brian (George Webster) è terrorizzato. La sorella lo ha trovato in cantina, rannicchiato e piangente come un animale ferito. Ora, di fronte alle domande della madre (Lisa Long), il bambino rimane chiuso in un silenzio ostinato. Seduto su un divano, il padre (Chris Mulkey) sta sullo sfondo dell’inquadratura, indifferente. Poi, mentre la donna insiste per avere una spiegazione, la macchina, [...] Vai alla recensione »

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