Titolo originale | Kiss of Death |
Anno | 1947 |
Genere | Poliziesco |
Produzione | USA |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Henry Hathaway |
Attori | Brian Donlevy, Victor Mature, Richard Widmark, Karl Malden, Taylor Holmes, Mildred Dunnock Coleen Gray. |
Tag | Da vedere 1947 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,48 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Il film ha ottenuto 2 candidature a Premi Oscar,
CONSIGLIATO SÌ
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È uno dei film polizieschi più riusciti degli anni Quaranta affidato a uno specialista di questo genere, del quale ricordiamo altri splendidi film quali: Il 13 non risponde, Chiamate Nord 777, 14ª ora,23 passi dal delitto. È la storia di un gangster che finisce in prigione dopo l'assalto a un negozio di gioielli. Dopo qualche tempo apprende il suicidio della moglie e il ricovero in un orfanotrofio delle sue due bambine. Decide quindi di collaborare con la polizia, fornendo i nomi dei suoi complici, per poter così abbreviare la sua pena. Scarcerato, viene però scovato da un pericoloso gangster che vorrebbe vendicarsi ma cade in una trappola tesagli dalla polizia. Nel ruolo di Tommy Udo, il gangster, troviamo Richard Widmark alla sua prima esperienza cinematografica. Egli con questa straordinaria caratterizzazione (indimenticabile la sua satanica risata) si impose subito all'attenzione della critica e del pubblico. Widmark prima di darsi al teatro insegnò dizione e recitazione in una scuola americana.
IL BACIO DELLA MORTE [1] disponibile in DVD o BluRay |
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Un gangster movie convenzionale dal sapore telefilmesco del 1947 a firma di Henry Hathaway. La trama è banale, alcune sequenze sono poco credibili e risulta strano che il protagonista, Victor Mature, indossi giacca e cravatta mentre è recluso in carcere per rapina a mano armata, il lieto fine dolciastro è in tipico stile hollywoodiano, eppure vale ancora la pena guardare questo vecchio film fosse [...] Vai alla recensione »
Un gangster-movie ambiguo,dove polizia e criminali si contraddistinguono per la stessa amoralità,discreto nello svolgimento ma in parte rovinato dal lieto fine.Per le sequenze documentarie esterne a New York il regista usò il 16 mm che poi gonfiò a 35mm.Efficace l'idea di lasciare senza commento musicale le sequenze di tensione(l'attesa in ascensore,l'attesa del protagonista [...] Vai alla recensione »