Anno | 1987 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 106 minuti |
Regia di | Luigi Comencini |
Attori | Gian Maria Volonté, Diego Abatantuono, Thérèse Liotard, Jacques Peyrac, Santo Polimeno Giada Desideri, Enzo Ruoti, Jean Masrevery, Lucien Bruchon. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,21 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 1 luglio 2010
In un paesino della Calabria, un ragazzo tredicenne, Mimì, ha la passione della corsa. Ma il padre lo ostacola, perché vorrebbe che lui studiasse, men... Il film è stato premiato al Festival di Venezia,
CONSIGLIATO SÌ
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In un paesino della Calabria, un ragazzo tredicenne, Mimì, ha la passione della corsa. Ma il padre lo ostacola, perché vorrebbe che lui studiasse, mentre la madre lo aiuta di nascosto, e si reca da don Peppino, capo del paese, per indurlo a persuadere il padre a lasciarlo correre. Allenato da Felice, un vecchio autista zoppo che crede in lui, Mimì diventa un campione e vince la maratona.
Un ragazzo di Calabria è un apologo sulla necessità dei sogni e sugli sforzi che occorre affrontare per realizzarli. Mimì corre per raggiungere un sogno, per fuggire alla chiusa, retriva realtà in cui si trova a vivere da prigioniero. Alla base della sua passione c’è il desiderio di libertà, la voglia di evadere da un mondo soffocante, la volontà di emergere, di mettere a frutto le proprie capacità. In questa corsa verso il sogno, Felice entra in rapporto con due adulti: Nicola, il padre naturale, l’oppositore, l’ostacolo al sogno; e Felice, il padre putativo, l’aiutante. Nicola è connotato da tratti di durezza che si accompagnano a un affetto ruvido ma carico di speranza per la realizzazione del figlio in altri campi che Nicola ritiene più saldi, raggiungibili attraverso lo studio. Felice rappresenta invece la figura del diverso: è zoppo, viene dal Nord, è emarginato dagli abitanti del paese. Da zoppo, da uomo che non può correre, incita Mimì alla corsa, alla pratica agonistica. I racconti che narra a Mimì su Abebe Bikila e sulla propria inventata carriera agonistica sono un modo per nutrire i propri sogni. Fondamentale è il contesto storico, sociale, culturale: l’Italia dei primi anni ’60, segnata dalle speranze in un futuro migliore. Il sognare di Mimì e Felice è parallelo al sognare dell’Italia del boom. Come i sogni di Mimì sono imbrigliati dalla durezza e dall’ignoranza del padre, così i sogni dell’Italia del boom (sogni di risalita socio-economica, di riscatto dalla povertà, di rifiuto delle difficoltà del dopoguerra) sono offuscati dalla persistenza di zone dominate dal sottosviluppo. Nella sua carriera, Luigi Comencini ha mostrato un interesse costante per il mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. In rapporto a questo interesse, si è parlato di un triangolo formato da De Sica-Truffaut-Comencini. De Sica si lega al fattore sociale, Truffaut si lega al fattore autobiografico, Comencini tocca il sociale, supera l’autobiografico, e si lega all’intimità di bambini e ragazzi, puntando soprattutto sullo scontro con gli adulti.
UN RAGAZZO DI CALABRIA disponibile in DVD o BluRay |
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Questo è un film particolare. Ha la capacità di afferrarmi internamente e rivoltarmi come un calzino. E' come un terremoto interiore che si scatena ad ogni visione. Lo so, posso sembrare esagerato. Ma è la verità. Un film che parla al cuore, che mostra, con delicatezza e sapienza, l'animo più vero, l'animo innocente e generoso, quello più intimo, della gente di Calabria.
Ottimo film di Comencini. Ambientazioni bellissime e dal sapore di povertà,basti vedere la casa del nostro piccolo atleta ,per una commedia piena di buoni sentimenti. Il giovane ed esile Mimi' e Felice,autista di corriera,amano correre,il primo con le proprie agilissime gambe,il secondo con l'immaginazione,visto che è zoppo dalla nascita.