
Con Eleonora se n’è andata la bellezza, la grazia, l’umanità. Di Pino Farinotti.
di Pino Farinotti
I media stanno dedicando molto spazio alla perdita di Eleonora Giorgi, non si poteva fare altro. Per quel che può valere era una delle mie due passioni l’altra era Monica Vitti. Diverse certo, ma simili per i valori femminili fondamentali. Con Eleonora se n’è andata la bellezza, la grazia, l’umanità. Il sesso. Credo di poter dire che nei suoi anni giovanili, nelle fantasie notturne degli uomini fosse la privilegiata. In un mio romanzo c’è una donna che si chiama Eleonora, ha gli occhi azzurri, è bella, seducente… guarda caso. Il protagonista, Sandro, si innamora di lei, ricambiato, poi Eleonora si ammala di cancro e muore. A chi fa il mio mestiere, a chi scrive romanzi, queste cose possono accadere. Una connessione misteriosa, e adesso dolorosa, succede.
Tutte le emittenti stanno raccontando la sua storia, i film, gli amori, il suo mondo, la malattia. Non serve che lo faccia anch’io, così starò, brevemente, sul personale. E aggiungo che… conosco la sua patologia.
La Giorgi l’ho incontrata a un pranzo a Stresa. Mi aveva mandato una mail ringraziandomi di avere scritto bene di lei. E’ passato del tempo, lei era sempre lei. C’era anche mia moglie. Eleonora era gentilissima, anche con lei, naturalmente. Muoveva quelle sue iridi celesti coinvolgendo tutti. Piaceva a tutti e a tutte e lo sapeva. Una donna come lei, in automatico, con naturalezza intende sedurre. E ci sta. Tornando a Milano mia moglie diceva “ma che carina… che carina”. Non sempre una donna lo dice di un’altra donna. Da ammalata è stata qualche volta ospite dei talk. Sapeva guardarsi da una prospettiva difficile, dolente, ma raccontava con competenza e sentimento controllato. Sapeva di non avere un orizzonte lungo, e rimaneva lucida. E sempre straordinariamente affascinante. Che coraggio, che dignità, che grazia.
Ciao Eleonora. Ci si vede.
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