
Una selezione di titoli del cineasta spagnolo, in programma fino al 26 marzo al cinema Quattro Fontane di Roma.
di Pino Farinotti
La terza parte della rassegna XX secolo – L’invenzione più bella continua, con nuovi imperdibili appuntamenti in programma al cinema Quattro Fontane di Roma. Fino al 26 marzo saranno disponibili numerosi titoli di New Hollywood (cinema americano degli Anni Settanta) e una ricca selezione di opere di Luis Buñuel.
Pino Farinotti fa un excursus su Luis Buñuel parlando dei suoi film più importanti in programma alla rassegna.
In Midnight in Paris (guarda la video recensione), Gil (Owen Wilson), uno sceneggiatore hollywoodiano, alter ego di Woody Allen, in visita a Parigi ai nostri giorni, entra, magicamente, in un locale degli Anni Venti. Gli si fa incontro Scott Fitzgerald, con sua moglie Zelda e poi ecco apparire Hemingway, Picasso, Gertrude Stein, Salvador Dalì, Cole Porter al piano che sta cantando Nigth and Day, in un angolo Josephine Baker balla la Conga. Siamo nella Parigi di quella magica stagione, che richiamava in città la più bella intelligenza del mondo.
Infine Gil si imbatte in Luis Buñuel. Il regista parla volentieri con l’americano, gli spiega che sta lavorando a un film incentrato su un gruppo di persone, in un ristorante, che quando cercano di uscirne, una forza misteriosa glielo impedisce. Gil, che conosce il cinema, rileva la trama di quello che sarà uno dei capolavori di Buñuel, L’angelo sterminatore. Quella di Woody Allen è l’ennesima legittimazione di un artista spina dorsale del cinema del mondo.
Luis, (1900-1986) nasce bene, la sua è una famiglia borghese benestante che gli consente ottimi studi. La prima educazione rigida gli è impartita in un collegio gesuita: gli servirà a… odiare la religione per tutta la vita. L’università la fa a Madrid, dimostra intelligenza e talento, tanto da poter frequentare gente come Salvador Dalì e Garcia Lorca. Forma il suo carattere, che sarà quello della critica quasi sempre abrasiva, contro la borghesia e la religione e dello shock.
Nel 1929, affiancato da Dalì gira Un chien andalou, che la memoria del cinema rimanda per quella sequenza iniziale dell’occhio tagliato da un rasoio. Il segnale sarebbe che il film va guardato con occhi diversi. Il pubblico si spaventa, ma la cultura prevalente di allora, che significava “surrealismo”, la accoglie con entusiasmo perché quell’immagine aderisce alla perfezione ai concetti fondanti del Manifesto surrealista. Nel 1930 altro titolo decisivo di quella corrente, L'âge d'or: una coppia di amanti cerca di “consumare” il proprio rapporto ma ne viene continuamente impedita dai valori borghesi che sempre si contrappongono.
Buñuel si ritrova ad essere stimolato, paradossalmente “fortunato” dall’avvento di Franco. La sua dittatura, oppressiva e crudele, è uno stimolo in più per il regista che non risparmia critiche, anche violente al regime, tanto da dover chiedere asilo politico negli Stati Uniti. Da quel momento, il suo principale bersaglio sarà la politica. Un’espressione di questo corso è I figli della violenza (1950), dove viene descritta la condizione, misera, dei giovani che la società abbandona a sé stessi.
I FILM DI LUIS BUNUEL IN PROGRAMMA
Lunedì 27 febbraio
ore 18.00 L'angelo sterminatore
Martedì 28 febbraio
ore 15.45 Bella di giorno
Mercoledì 1 marzo
ore 20.00 Il fascino discreto della borghesia
Lunedì 6 marzo
ore 18.00 Tristana
Martedì 7 marzo
ore 15.45 L'angelo sterminatore - REPLICA
Mercoledì 8 marzo
ore 15.45 Viridiana
ore 20.00 Bella di giorno - REPLICA
Domenica 12 marzo
ore 11.00 La via lattea
Lunedì 13 marzo
ore 15.45 Tristana
ore 18.00 Viridiana - REPLICA
Martedì 14 marzo
ore 15.45 Il fantasma della libertà
Mercoledì 15 marzo
ore 20.00 L'oscuro oggetto del desiderio
Lunedì 20 marzo
ore 15.45 Amanti di domani
ore 17.45 L'âge d'or
Martedì 21 marzo
ore 15.45 Il fascino discreto della borghesia
Mercoledì 22 marzo
ore 20.30 Il fantasma della libertà - REPLICA
Domenica 26 marzo
ore 11.00 Il diario di una cameriera