Dal 6 al 14 ottobre Busan diventa terra d'incontro tra Oriente ed Occidente.
di Luca Volpe
Solo qualche mese fa, Pusan, seconda città della Corea del Sud per numero di abitanti, decise di cambiare il suo nome inglese in Busan per adeguarlo agli standard internazionali di traduzione. L'interesse della metropoli asiatica verso l'industria e la cultura occidentale era e rimane piuttosto evidente, testimoniato, oltre che dal cambio di denominazione, anche dalla spiccata indole turistica, dalle sue attività commerciali e, non ultimo, dal suo più celebre festival cinematografico, il BIFF.
Giunto quest'anno alla sua sedicesima edizione, il Busan International Film Festival intende ergersi a trait d'union delle due culture, ospitando un'intera sezione di cinema "non-orientale" (World Cinema) e offrendo, anche attraverso il rinnovato Asian Film Market, il meglio dell'intellighenzia e della produzione cinematografica asiatica. Uno scambio culturale che, a partire da quest'anno, si propone di coinvolgere attivamente anche il pubblico (soprattutto più giovane), invitandolo a partecipare ai principali incontri della rassegna.
Una sfida interessante, quella lanciata dal BIFF, che merita certamente di essere raccolta. Così, per tutta la sua durata (6-14 ottobre), MYmovies seguirà la rassegna con articoli, foto, approfondimenti e recensioni, garantendo la copertura editoriale degli eventi e delle proiezioni in programma. Particolare attenzione sarà ovviamente riservata ai film italiani presenti al festival, da Scialla! di Francesco Bruni (vincitore a Venezia della sezione Controcampo Italiano) a Terraferma di Emanuele Crialese (Premio speciale della Giuria), senza dimenticare Habemus Papam di Nanni Moretti e Missione di Pace di Francesco Lagi (Premio MYmovies Nastro Azzurro Say Yes al cinema italiano).
Durante la nove giorni di festival, il BIFF presenterà un totale di 307 film provenienti da settanta diversi paesi, una retrospettiva dedicata al regista e sceneggiatore coreano Kim Ki-duk (La samaritana, L'arco), speciali sul cinema australiano e sul western asiatico e un ciclo di masterclass che vedrà salire in cattedra personaggi del calibro di Luc Besson, Isabelle Huppert e dello stesso Kim Ki-duk. Tra gli altri ospiti della rassegna, da segnalare i nomi dell'attrice Michelle Yeoh e dei registi Tsui Hark, Johnnie To, Shinya Tsukamoto e Sion Sono.