
L'attrice sarà la star della giornata di oggi.
di Ilaria Ravarino
Strane coppie
Una strana accoppiata, Edward Norton e Luciana Littizzetto, ha aperto la seconda giornata del festival di Giffoni: pacato lui, volto amato e (ri)conosciuto soprattutto dai giurati della generazione anni '90, scatenata lei, popolarissima tra grandi e piccini grazie alla gran cassa di risonanza televisiva. Accolto da una folla di adolescenti con il mito di Fight Club, Norton ha assecondato le aspettative invitando i ragazzi a «rompere le regole, sempre. Se nella vita volete fare un lavoro creativo, e qualcuno verrà a dirvi che ci sono delle regole, non ascoltatelo. Fate le cose a modo vostro, seguite il vostro istinto, sarà quello che vi farà fare grandi cose. E studiate, leggete, guardate film – ha detto - Leggete tanto, quanto più potete: anche Johnny Depp, che sembra così cool, non fa altro che leggere libri. È l'unico modo per crescere come artisti». Più scanzonata la Littizzetto, che scalza e arrampicata sul palco dell'Antica Rameria ha tenuto una Masterclass più che informale: «I modelli per le ragazze di oggi? Posso dire qual è il mio, e cioè quella gran donna di Franca Valeri. Quanto alle più giovani, credo che la cosa più importante sia che si concentrino per scoprire la lampadina che c'è in ognuno di noi. Io lo dico anche ai miei figli: non penso che sia sbagliato voler fare la velina piuttosto che l'ingegnere. Se scopri che la tua vita ha senso solo se sculetti su un tavolo, allora è ok. Se sei felice così, va bene. Sono le persone infelici, quelle che rovinano la vita agli altri».
In costiera amalfitana già da ieri, senza fidanzato ma in compagnia della make up artist Ann Morgan, la due volte premio Oscar Hilary Swank sarà la star della giornata di oggi, attesa nel pomeriggio prima della masterclass di Michael Brandt, sceneggiatore di Fast & Furious, e dell'incontro con l'attore-feticcio di Pedro Almodovar Lluis Homar. Sul fronte dei film, la mattina sarà nel segno dei più piccoli con il cartone Santa's Apprentice di Luc Vinciguerra, con un Babbo Natale pensionato in cerca di un degno successore, e Snowmen di Robert Kirbyson, storia del consolidamento di un'amicizia nata fra ragazzini travolti troppo presto da un'improvvisa e fuggevole notorietà. Pomeriggio dedicato agli adolescenti con la storia di bullismo Yelling to the sky, esordio dell'americana Victoria Mahoney, e con l'israeliano The flood, di Guy Nattiv, sulla rinascita del rapporto tra un bambino autistico ed il fratello in procinto di compiere il suo Bar Mitzvah. Per i maggiorenni, in serata, appuntamento con il romeno Outbound dell'esordiente Bogdan George Apetri, sulla tentata fuga dal carcere di una ragazza madre con un passato ancora da scontare e un futuro incerto, solitario e apparentemente senza speranza.
I giurati raccontano: Italia e Nigeria
Riccardo Calì e Caleb Ariyo hanno 17 anni, sono entrambi giurati al Giffoni e fanno parte della gran truppa di 2200 bambini da 33 paesi del mondo invitati a esprimere un parere sui film in rassegna. Riccardo, più riflessivo, si offre di tradurre in inglese le domande per il collega, con il quale fino a oggi non ha mai avuto occasione di parlare. Caleb, molto espansivo, ascolta le sue traduzioni ma si distrae spesso a salutare i ragazzi che si fermano a battere il cinque, a lanciargli una battuta, a scherzare: a Giffoni, il ragazzo nigeriano è già una piccola celebrità.
Da dove vieni?
Riccardo: Salerno.
Caleb: Benin. È una grande città nel sud della Nigeria.
Che lavoro fanno i tuoi genitori?
R: Papà è un liutaio e un ricercatore nel campo della musica popolare. Mamma è una pianista.
C: Mamma lavora per il Ministero, si occupa della questione dell'acqua. Papà è un ingegnere.
Che lavoro vorresti fare da grande?
R: Studio teatro, ma la mia passione è il cinema.
C: L'avvocato.
Qual è il tuo film preferito?
R: Amo tutto il cinema, lo trovo una magnifica forma d'espressione. Il mio preferito è V per vendetta, un film pieno di perle di saggezza.
C: Amo molto le commedie romantiche, in Nigeria esiste un genere specifico: si chiamano soap opera movies.
L'autore preferito?
R: Come regista Tim Burton. Tra gli attori: Meryl Streep e Johnny Depp. Tra gli italiani Giovanna Mezzogiorno.
C: Peter Eduche. È un autore nigeriano.
Ti piacciono i film d'amore?
R: Non è il mio genere preferito, di solito amo i film in cui la storia d'amore proprio non c'è.
C: Molto. Mi piacciono perché ti insegnano come comportarti, o come non comportarti, nelle relazioni. Come prenderti cura dell'altro, per esempio.
Sei mai stato innamorato?
R: Una volta sola.
C: Mai.
Cos'è l'amore?
R: Una parte importantissima della vita. Un sentimento grande, che si può provare anche per gli amici. Si può soffrire molto anche per un amico.
C: È condividere i tuoi sentimenti con una persona di cui ti fidi completamente.
Ti piacciono i film horror?
R: Sì, mi piace molto la saga di Saw. Il bello è immedesimarsi nel mostro, provando per gioco, e per un istante, il delirio di onnipotenza del malvagio.
C: Non li chiamo horror. Per me sono film come gli altri, utili perché ti mostrano i pericoli della vita. E a volte ti insegnano come evitarli.
Il mostro più spaventoso?
R: L'ignoranza. Attraverso l'ignoranza passa la strumentalizzazione della gente.
C: Il rinoceronte. Davvero, è un animale molto poco amichevole.
Cosa faresti con la bacchetta di Harry Potter?
R: La spezzerei. Come dice l'Uomo Ragno, da grandi poteri derivano grandi responsabilità.
C: Vorrei avere dei poteri magici, essere forte e potente. E magari famoso come Edward Norton.
Un pregio e un difetto dell'Italia.
R: È un bellissimo paese. Peccato per gli italiani.
C: È un paese bellissimo dove mi piacerebbe terminare gli studi. Sono stato accolto come in famiglia, mi sembra che non ci sia alcuna diffidenza qui nei confronti degli stranieri. Mi sento trattato come un fratello. Non so se chiamarlo difetto, ma non amo il modo di vestire, il dress code del vostro paese. Non mi ci ritrovo, ma sono il primo a dire che l'importante non è l'apparenza, ma l'anima delle persone.
Un pregio e un difetto della Nigeria.
C: Ha gli stessi pregi dell'Italia, è un paese bellissimo. Non esiste il razzismo, non c'è discriminazione, la gente è amichevole nei confronti degli stranieri. Ma i ricchi hanno ancora troppo potere, e i poveri vivono male. Sono certo che in futuro questa situazione cambierà.
Vinci l'Oscar. A chi lo dedichi?
R: Al Festival di Giffoni, perché qui ti insegnano a guardare il cinema, coltivano per davvero una passione.
C: Sono d'accordo, al Festival. E ai miei genitori che mi hanno permesso di venire fin qui.