Documentarista dal 1949 al 1959, aiutante di M. Soldati e V. Zurlini, esordì nel cinema a soggetto con La lunga notte del '43 (1960), tratto da uno dei Racconti ferraresi (di G. Bassani) che ottenne il premio come miglior opera prima alla Mostra di Venezia. Dopo La banda Casaroli (1962) e La calda vita (1964, da un romanzo di P.A. Quarantotti Gambini), ha diretto Le stagioni del nostro amore (1966), I lunghi giorni della vendetta (1967) una sorta di western all'italiana, presentato con lo pseudonimo di Stan Vance, Bronte, cronaca di un massacro che i libri di storia non hanno raccontato (1971), su un episodio dimenticato dell'impresa garibaldina in Sicilia, basato sulla tesi di A. Gramsci del risorgimento come rivoluzione agraria mancata, La violenza: quinto potere (1972), Il delitto Matteotti (1973), Amore amaro (1974), Un dramma borghese (1979), La baraonda (1980), La neve nel bicchiere (1984). Passato alla televisione, ha ottenuto un grandissimo successo con La piovra 2 (1986), secondo episodio della nota serie contro la mafia e, nel 1993, con lo sceneggiato Piazza di Spagna. Capace di coniugare abilmente l'impegno politico, la narrazione storica e il puro spettacolo, non è riuscitodalla metà degli anni Settanta a tenere alta l'attenzione verso l'analisi della realtà (il neorealismo è ormai definitivamente superato) e l'indagine psicologica dei personaggi a volte troppo veloce e poco incisiva (soprattutto nel cinema di genere e nell'indagine dei conflitti generazionali). È morto a 82 anni dopo una lunga malattia in un ospedale di Roma.